Archivio del Tag ‘valle di Susa’
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No Tav, Mercedes Bresso contestata in valle di Susa
«Io l’ho votata, la prima volta, ma mi son pentita. Io muoio con l’angoscia di vedere la mia valle distrutta. Con l’angoscia, muoio. E ho ottant’anni». E’ un grido di dolore quello che un’anziana militante No-Tav rivolge alla presidente uscente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, comparsa il 22 marzo ad Avigliana in valle di Susa per un rapido confronto elettorale. Scortata dai carabinieri, dopo una riunione con gli esponenti locali del suo partito, il Pd, la Bresso si è sottoposta al fuoco di fila dei No-Tav che l’attendevano all’uscita del palazzo comunale.
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Carlotto: attenti alla Tav, l’ecomostro fa gola alla mafia
«Una follia, una devastazione del territorio: va assolutamente impedita». Massimo Carlotto, autore di tanti noir politici sulla corruzione del nord-est, interviene in valle di Susa contro l’alta velocità Torino-Lione, ospite del Valsusa Filmfest dopo Giorgio Diritti e Erri De Luca. E lancia un’accusa: «Attenti, dietro alle grandi opere c’è sempre la mafia. Non quella di Provenzano, che è la preistoria della mafia. Ma la mafia di oggi, che ha bisogno di investire i proventi delle sue attività illecite, col decisivo appoggio di settori del mondo imprenditoriale, finanziario e politico. Per i capitali mafiosi, i grandi appalti sono l’investimento più sicuro».
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Erri De Luca, video: Tav, politica e comitati d’affari
Qui c’è una popolazione che non vuol essere invasa da queste opere gigantesche e inutili. E quando c’è questa volontà popolare, questa unanimità realizzata con il concorso di tutte le persone, di tutte le componenti, non si possono imporre. L’epoca dei feudatari è finita, i sudditi non esistono più: qui ci sono cittadini. Qui è avvenuta questa ricomposizione, questa compattazione di una comunità. Che si batte per la propria indipendenza, oltre che per la propria salute. Quindi qui è avvenuto questo esempio: di comunità, di solidarietà e di unanimità. Qui è avvenuto. E questo è il motivo che mi fa dire che, qui, non passeranno. Non ce la faranno, a passare.
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Depardieu: no alla Tav se devasta la valle di Susa
Ho la sensazione che questo progetto della Tav continui ad essere troppo rischioso per l’ambiente. Non sono d’accordo sul fatto che si opti per certe scelte solo per fare passare il progresso. Mettersi contro la natura è sempre sbagliato. Le terre dei contadini in valle di Susa, a mio giudizio, devono restare a loro e devono continuare a essere coltivate con amore, non le si può espropriare. Vanno difese, ed è inammissibile che si pensi di eliminarne anche solo una parte dal paesaggio.
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Moni Ovadia: a teatro contro il business dell’acqua
«Sull’acqua si risolvono le contraddizioni della terra, e in terra ci si scontra per l’acqua; ciò che è nato come bene universale diventa soldi per pochi, fatica, paura, bisogno per troppi». Moni Ovadia presenta “Di acqua e di terra”, lavoro teatrale che affronta in chiave poetica la contesa universale per il bene più prezioso, contro la cui privatizzazione in Italia il Forum dei movimenti progetta di raccogliere firme per un referendum popolare che “restituisca” ai cittadini la loro acqua, intesa come bene pubblico.
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Virano sindaco di Torino: l’uomo Tav dopo Chiamparino?
Aveva promesso dialogo e condivisione, ma è stato costretto a far scortare le sue trivelle, di notte, dalla polizia. Eppure è considerato «un uomo del fare, ma senza strafare». Un nome «senza dubbio di peso e di alto profilo». Di più: «Una personalità forte». L’architetto Mario Virano, commissario della crisi apparentemente senza soluzioni scoppiata in valle di Susa per l’alta velocità Torino-Lione, sarebbe il candidato perfetto alla successione di Sergio Chiamparino come sindaco di Torino nel 2011. Ne ha parlato lo stesso primo cittadino, nei giorni scorsi, «con una stretta cerchia di amici e collaboratori».
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Tav: botte a chi protesta, nell’Italia degli scandali
Quanto è accaduto in val di Susa nella notte tra mercoledì e giovedì è terribilmente significativo dell’Italia di oggi. Per certi versi tragicamente esemplare. Mentre il paese intero sprofondava nel fango per lo scandalo della Protezione civile, esattamente nel momento in cui a Roma i giudici della Corte dei Conti denunciavano la crescita esponenziale della corruzione, lo Stato si scatenava, con una violenza del tutto sproporzionata e ingiustificata, contro una popolazione che – tra i pochi – tenta di contrastare la logica dell’affarismo e la devastazione del territorio.
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Valle di Susa, no alla strategia della tensione
Amnesty International sta «acquisendo informazioni» sui fatti di Coldimosso, la località della valle di Susa dove la sera del 17 febbraio due militanti No-Tav, un ragazzo e una donna, sono finiti all’ospedale in serie condizioni dopo le cariche della polizia decise per interrompere l’assedio alla trivella in azione per i sondaggi della Torino-Lione. Il 19 febbraio, intanto, fiaccolata di protesta del movimento No-Tav e poi, in serata, un dibattito al salone polivalente di Bussoleno contro “mafia e strategia della tensione in valle di Susa”.
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Polizia contro No-Tav, Ferrero: indegno pestaggio
Polizia sotto assedio per proteggere le trivelle in valle di Susa e prime cariche violente: un giovane No-Tav è in gravi condizioni alle Molinette di Torino, mentre una donna di 45 anni è stata ricoverata all’ospedale di Susa, dove i sanitari le hanno riscontrato traumi multipli alla testa e al naso. Le forze dell’ordine segnalano anche due agenti contusi. Tutto questo, la sera del 17 febbraio a Coldimosso, fra Susa e Bussoleno, dove i No-Tav hanno tentato di impedire l’entrata in funzione di una trivella, impegnata in scavi geognostici propedeutici al progetto ferroviario della Torino-Lione.
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Inutili costi stellari, la Torino-Lione batte gli Usa di Obama
Anche se costa più di quanto Obama investa nelle ferrovie degli Stati Uniti d’America, l’unico vero vantaggio della Torino-Lione riguarda i costruttori: una questione di cemento, più che di trasporti, visto che l’alta velocità ferroviaria europea è in declino (troppi costi, a fronte di scarsi benefici), mentre quella del traffico merci su linea veloce fra Italia e Francia è praticamente una favola: una volta in Francia, le merci non dispongono di una linea ferroviaria veloce. Questa l’imbarazzante verità che gli oppositori della Torino-Lione, colpiti anche da attentati incendiari, si ostinano a ripetere, con l’aiuto di analisti indipendenti e studiosi dei flussi di traffico.
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Val Susa, sotto attacco la protesta contro l’alta velocità
“Brucia più a voi che a noi”, recitava lo striscione con il quale i No-Tav di Bruzolo, reduci dal primo attentato incendiario del 16 gennaio, hanno preso parte alla “marcia dei 40.000” il 23 gennaio a Susa per dire no alla Torino-Lione, malgrado le trivellazioni preliminari imposte di notte sotto robusta scorta, e contro le quali si sono opposti, come “scudi umani”, alcune centinaia di militanti. E mentre da Torino il sindaco Sergio Chiamparino lanciava la campagna “Sì Tav”, in valle di Susa riprendevano gli attacchi incendiari contro i “presidi” dei manifestanti: l’ultimo, il 31 gennaio, ha distrutto quello di Bruzolo.
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Nuovo incendio in val Susa, i No-Tav: attentato mafioso
Nuovo grave attentato incendiario contro i No-Tav in valle di Susa: il 31 gennaio, verso le 22.30, è stato completamente distrutto il “presidio” di Bruzolo, simbolo della lotta popolare contro la linea ad alta velocità Torino-Lione, già colpito da un primo attacco incendiario il 16 gennaio. Questa volta è stata addirittura abbandonata una bombola di gas nei pressi del “presidio” divorato dalle fiamme e completamente distrutto. «Un’intimidazione di chiaro stampo mafioso», accusano i volontari, che denunciano anche «l’imbrattamento di alcuni cippi partigiani con scritte “Sì Tav” a Caprie», altro piccolo centro della valle, non lontano da Bruzolo.