Archivio del Tag ‘Usa’
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Walden Bello: de-globalizzazione, unica salvezza
Nel 1991, sei anni prima che la crisi finanziaria investisse con devastante irruenza il sistema economico, apparentemente solidissimo, delle “tigri asiatiche”, con conseguenze catastrofiche per milioni di cittadini, Walden Bello mandava alle stampe “Dragons in Distress. Asia’s Miracle Economies in Crisis”, un testo che annunciava l’inevitabile tracollo di quel sistema. Già allora infatti il fondatore (nel 1995) e direttore esecutivo dell’associazione Focus on the Global South si diceva convinto, come avrebbe ribadito in “Domination. La fine di un’era” (Nuovi Mondi Media, 2005), «che l’economia globale è ormai alla fine dell’onda lunga
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Sanità per tutti, la rivoluzione di Obama
Sanità garantita per tutti, anche i più poveri. A pagarne il costo saranno i più ricchi. Il presidente Barack Obama ha lanciato la sfida forse finora più ambiziosa della sua presidenza: la grande riforma del sistema sanitario americano arriverà entro il 2009. In una conferenza stampa il 22 luglio ha detto agli americani che «la riforma della sanità è essenziale per il salvataggio dell’economia: senza questa riforma si rischia di sbancare il bilancio federale» a causa degli aumenti vertiginosi dei costi degli aiuti sanitari agli anziani (Medicare) e ai poveri (Medicaid). «Il prezzo del non far nulla è troppo alto».
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Usa-Cina, il G2 che ha in tasca le chiavi del mondo
Lo pensavano da tempo in tanti, ora hanno iniziato a dirlo gli stessi partecipanti: Francia, Germania, pure il nostro primo ministro. Il G8 è, in sostanza, ormai irrilevante. Un’occasione dove mettere in scena le proteste popolari per un mondo più equo, ma non certo per raggiungere decisioni consensuali sulla direzione da dare al pianeta. Ma mentre già si dà per scontato un allargamento del “club dei grandi”, è in realtà a una relazione ben più ristretta che bisogna guardare per capire dove stiamo andando.
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Il sorriso di Sankara e la Decrescita Felice dell’Africa
C’era una volta un presidente come non se n’erano mai visti che fece cose che non s’erano mai viste. Arrivato al potere nell’agosto 1983, anticipò le azioni dei movimenti e di alcuni (solo alcuni) governi di adesso. Era un presidente africano appena 34enne. Si chiamava Thomas Sankara. Il suo saheliano, polveroso, arido, contadino paese si chiamava Haute Volta. Nel primo discorso all’assemblea dell’Onu, il 4 ottobre 1984, lo definì così: «Il concentrato di tutte le disgrazie del mondo». Nello sforzo di dichiarare una vera indipendenza nazionale, la Haute Volta fu ribattezzata in Burkina Faso, ovvero “paese degli integri”.
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Giulietto Chiesa: se Obama prova a salvare il mondo
«Ho l’impressione che le parole pronunciate da Obama non siano finte. Anche i giri di parole che usa indicano che è un uomo sincero. Ha compreso qualcosa di nuovo: forse più di molti suoi collaboratori e di qualsiasi rappresentante dell’élite americana, capisce che la situazione è cambiata radicalmente». Giulietto Chiesa, intervistato da Ivan Antonov delle “Izvestija”, scommette sul presidente Usa come massimo interprete dei tempi e grande riformatore del pianeta, capace di imprimere una decisiva svolta democratica, mettendo fine alla dittatura dell’economia unilaterale.
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Cuba riammessa all’Osa, malgrado gli Stati Uniti
Dopo 47 anni l’Organizzazione degli Stati Americani (Osa, Oea in spagnolo) ha cancellato all’unanimità e senza condizioni la risoluzione imposta dagli Stati Uniti che escludeva Cuba dalle strutture comunitarie continentali. E’ successo nel vertice in Honduras e nelle dichiarazioni di tutti i governanti è la riparazione ad una ingiustizia storica perpetrata dall’Osa contro Cuba e la sanzione che la politica latinoamericana non è più dettata dalla corruzione, i ricatti, le minacce del cosiddetto “Consenso di Washington”.
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Eccesso di crescita: crisi globale al buio, senza soluzioni
Sbagliato paragonare la crisi globale in corso con la Grande Depressione americana del ‘29: allora l’impero era all’alba dell’espansione, oggi non sa più come attutire il declino, mentre il dollaro diventa carta straccia e l’Occidente s’inchina alla Cina. Lo afferma Giulietto Chiesa, su “Galatea European Magazine”. Il vero problema? Il volume della crisi, prodotta dal modello della crescita illimitata: supera di gran lunga l’intero Pil mondiale. Nessuno lo ammette e, lungi dal prendere contrimisure radicali, si cerca di salvare la leadership finanziaria responsabile del disastro, facendo pagare la catastrofe alla popolazione del pianeta.
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Cattozzi indaga sul business della prostituzione
Un mondo nascosto o un mondo da nascondere? «Di prostituzione – affermano i curatori della trasmissione “90 minuti con Cattozzi” in onda su radio, tv e web – sembra se ne parli solo quando viene sbandierata qualche nuova proposta di legge che dice di risolvere il caso una volta per tutte. Ma basta girare per una città per rendersi conto della realtà». Ed è quello che Pierpaolo Cattozzi e il suo staff faranno il 23 aprile, esplorando il mondo della prostituzione alla periferia di Bologna.
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Moretti: ripensare il mondo, per bio-regioni
Le città non devono sparire, ma cambiare, mettendosi al servizio delle loro bio-regioni. Così parlò Giuseppe Moretti, referente italiano dei bioregionalisti, intervistato da Daniel Tarozzi per Terranauta. Bioregionalismo? «E’ la possibilità di rinnovare la nostra cittadinanza sulla Terra, rispettando tutti gli esseri viventi». Da Francesco d’Assisi alla spirale della crisi planetaria: «La nostra non è un’ideologia, ma un’attitudine di buon senso e di umiltà». Meglio allora considerare la Terra come un insieme naturale di bio-regioni
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Tagli all’export militare Usa, Israele protesta
Gli Usa pensano di ridurre da subito del 15% la spesa militare, che nell’era Bush non ha fatto che crescere, aggravando la crisi economica. Il sottosegretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, ha ora annunciato la riduzione delle forniture di razzi anti-missile, ed è probabile che i tagli – spiega Naoki Tomasini su “PeaceReporter” – condizioneranno anche le forniture militari a Israele e il finanziamento di alcuni progetti realizzati da industrie israeliane insieme al Pentagono.
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Empire State Building ecologico, la rivincita di King Kong
Eretto nel 1931, simbolo della rinascita Usa durante la Grande Depressione, l’allora grattacielo più alto del mondo era anche la cattedrale nella quale l’America celebrava il proprio rito di potenza, la fede nello sviluppo a spese di una natura ostile ma domabile, impersonata da King Kong, il gorilla gigante, abbattuto dal fuoco degli aerei nel film di Cooper e Schoedsack. Ora, a quasi un secolo di distanza, dopo che altri aerei hanno abbattuto le torri che oscurarono i record dell’Empire, è proprio King Kong a prendersi una clamorosa rivincita: il Building diverrà infatti il primo eco-grattacielo del mondo.
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Hirschmann: tutti i carcerati sono prigionieri politici
«Voi conoscete oggi negli Stati Uniti più persone in prigione che in altri Paesi del mondo. Tutte le persone in prigione lo sono per motivi politici. Anche una persona che ruba. Perché la povertà, come esiste negli Stati Uniti, dove le estremità di ricchezza e povertà si presentano in modo molto netto, si trova nelle strade e nelle città dove esistono poveri che vivono in miseria».