Archivio del Tag ‘Torino-Lione’
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Revelli: da Chiamparino non una parola utile sulla Tav
Alla manifestazione “Sì Tav” del Lingotto di Torino, voluta dal sindaco Sergio Chiamparino, il 24 gennaio è andata in scena una grigia anticipazione del declino annunciato del centro-sinistra: lo scrive il sociologo Marco Revelli, inviato speciale del “Manifesto” per prendere nota (inutilmente) delle presunte ragioni dell’alta velocità Torino-Lione e dell’oligarchia di poteri che vorrebbe imporre ad ogni costo la grande infrastruttura che la valle di Susa continua a ritenere devastante e inutile, come confermato dall’imponente corteo del 23 gennaio, forte di 40.000 adesioni.
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No-Tav dai Pirenei alle Alpi, malgrado le minacce mafiose
Una “pallottola spuntata”. Il titolo di un famoso film potrebbe essere il riferimento giusto per quel proiettile calibro 9 recapitato per posta in busta chiusa a Sergio Chiamparino, primo cittadino di Torino. Una missiva giunta forse in ritardo, visto che magari la manina che l’aveva scritta e imbucata voleva farla arrivare proprio nei giorni delle manifestazioni NoTav e SìTav, senza peraltro riuscirci. Giusto giusto per diffamare e accusare di presunto “terrorismo” chi da oltre vent’anni si sta battendo affinché la Valsusa non venga distrutta dal partito “calce e martello”, legato alle lobby affaristiche del “cemento e tondino”.
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Nuovo agguato incendiario contro i No-Tav in val Susa
Nuovo agguato incendiario contro i No-Tav: dopo il primo attacco il 16 gennaio al “presidio” di Bruzolo contro la Torino-Lione, nella notte fra il 23 e il 24 gennaio è stato distrutto dalle fiamme l’altro storico avamposto presidiario dei militanti della valle di Susa, quello di Borgone, dove ignoti hanno firmato la devastazione con la scritta “Sì Tav”, a poche ore dalla festosa conclusione dell’imponente “marcia dei quarantamila” che nel pomeriggio aveva letteralmente invaso il capoluogo, Susa, per ribadire la vitalità di un’opposizione immutata e popolare contro l’alta velocità.
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Susa, No-Tav a valanga: no allo scempio, in nome dell’Italia
In bilico nei sondaggi, se Mercedes Bresso perdesse la presidenza del Piemonte per pochi voti, sa che lo dovrebbe anche alla valle di Susa, che il 23 gennaio ha risposto con un corteo popolare di proporzioni addirittura clamorose alle voci – tendenziosamente alimentate – che davano ormai per esaurita la protesta contro l’alta velocità Torino-Lione. Al centro-sinistra, che dopo ogni sconfitta elettorale rimpiange puntualmente di aver perso (a favore della Lega Nord, ad esempio) la propria capacità di rappresentare territori, la valle di Susa manda un avvertimento esplicito, firmato da almeno 40.000 persone
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Airaudo: Tav senza futuro, figlia dell’economia della crisi
Mi aspettavo questa risposta, penso che il movimento popolare fosse forte e chi gufava – confondendo l’iniziativa di contrasto e di presidio sulle trivelle con l’opinione diffusa contro la Tav in valle di Susa – si sbagliava: non c’è il riflusso del movimento, l’opinione è molto forte e, dentro questa crisi, pensare di investire le poche risorse pubbliche su grandi infrastrutture vuol dire avere ancora in mente l’economia che ha generato questa crisi. E quindi credo che questo movimento oggi stia dando una lezione pacifica, di democrazia, di determinazione e di consenso.
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Anche la Fiom in corteo per fermare la Torino-Lione
Autoporto di Susa, sabato 23 gennaio 2009, ore 14. «No alla Tav, no ai sondaggi: fuori le mafie dalla valle di Susa, no al partito trasversale degli affari». Un appuntamento importante, la grande manifestazione popolare con la quale i No-Tav contano di misurare la propria forza, dimostrando di essere maggioranza, a dispetto dei “poteri forti” che li danno per sconfitti. Dopo la visita del leader della sinistra Paolo Ferrero e quella, a sorpresa, di Beppe Grillo, il movimento riceve aiuti anche dai metalmeccanici: Giorgio Airaudo, segretario della Fiom piemontese, annuncia che parteciperà alla marcia di sabato contro la Torino-Lione.
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Grillo a Susa: Tav, crimine contro l’umanità di domani
«Vogliono indebitare il popolo italiano per 30 miliardi, per un’opera che non vedranno neppure: è un crimine, contro l’umanità che deve ancora nascere». Un crimine che sa di truffa, basato su dati oblsoleti o fasulli, «voluto da malati di mente di settant’anni, che confondono Pil e debito pubblico». Così Beppe Grillo il 21 gennaio a Susa, davanti a un migliaio di militanti, ha dato la carica alla resistenza civile dei valsusini contro la Torino-Lione in vista della grande manifestazione popolare prevista per sabato 23 gennaio a Susa: «Vogliono prendervi per stanchezza e sono sempre più forti, ma voi avete un Dna che non si piega».
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Susa, al via l’inutile Torino-Lione: 20 miliardi di euro sprecati
Martedì 19 gennaio 2010: alle 3 di notte, protetti da 300 agenti in tenuta antisommossa, i tecnici incaricati dei sondaggi geognostici per l’alta velocità Torino-Lione sono penetrati nell’area del “presidio” No-Tav di Susa azionando la trivella per l’esplorazione del terreno. E’ l’atto d’inizio della seconda campagna di perforazioni del suolo della valle di Susa. Mentre i militanti No-Tav hanno reagito all’incursione notturna bloccando l’autostrada del Fréjus, prendono così ufficialmente avvio i lavori per la Torino-Lione: 20 miliardi di euro, per un’opera inutile spacciata per strategica.
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Val Susa, 5.000 in corteo contro il rogo del presidio No-Tav
«In nemmeno 24 ore è arrivata la risposta, determinata e senza paura, del popolo No-Tav». Una replica immediata e imponente: almeno 5.000 persone hanno partecipato, il 17 gennaio, alla fiaccolata indetta per reagire all’incendio che, la sera prima, aveva devastato il “presidio” No-Tav di Bruzolo, divorato dalle fiamme dopo che i militanti, nel pomeriggio, avevano animato a Torino un corteo di 3.000 persone contro l’alta velocità Torino-Lione, presente anche l’europarlamentare dell’Idv Gianni Vattimo. In serata, l’incendio al “presidio” di Bruzolo aveva fatto temere il ritorno, in valle di Susa, alle tensioni del 2005.
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Allarme in val Susa, violenza incendiaria contro i No-Tav
Un incendio ha devastato il “presidio” No-Tav di Bruzolo in valle di Susa nella serata di sabato 16 dicembre. Secondo i militanti, accorsi sul posto prima ancora dei vigili del fuoco, si tratta di un attacco doloso: qualcuno ha dato alle fiamme le strutture che dal 2005 danno riparo ai volontari decisi ad opporsi alle operazioni cantieristiche per l’avvio della contestatissima tratta Torino-Lione dell’alta velocità ferroviaria, contro cui nel pomeriggio aveva sfilato a Torino un grande corteo con 3.000 persone, smentendo così le voci di stampa secondo le quali la valle di Susa sarebbe ormai rassegnata a subire l’impatto di un’infrastruttura che la popolazione considera inutile.
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Ferrero: fermate la Tav, la sinistra difende la valle di Susa
«Questa è la concezione della democrazia del governo Berlusconi e della Lega: si riempiono la bocca di federalismo e poi se ne fregano delle popolazioni locali e delle istituzioni che le rappresentano». Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, si schiera apertamente a fianco della resistenza civile della valle di Susa contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, per la quale la nuova serie di sondaggi geognostici è stata per ora bloccata il 12 gennaio dalla ferma mobilitazione dei militanti No-Tav al presidio di Susa, dove è stata occupata l’area destinata alle trivellazioni preliminari per sondare il terreno.
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Tav, inutile treno fantasma: truffa e disinformazione
Poco più di 4 anni fa, l’8 dicembre 2005, decine di migliaia di valsusini ai quali si erano uniti altre migliaia di cittadini provenienti da tutta Italia, invasero pacificamente il cantiere di Venaus, mettendo di fatto fine allo scellerato progetto del Tav Torino-Lione, nonché a 40 giorni di militarizzazione dell’intera val di Susa, ridotta alla stessa stregua di un paese occupato, con tanto di check point presidiati da guardie armate, da oltrepassare per andare a comprare il pane o in farmacia. Durante questi 4 anni d’inciucio politico, meschine manovre portate avanti sottobanco, cancelli rigorosamente chiusi e rifiuto di qualsiasi forma di dialogo con i cittadini