Archivio del Tag ‘Terza Guerra Mondiale’
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Depressione in arrivo: è la madre delle guerre mondiali
Christine Lagarde, direttrice del Fmi, va nel solco di quanto detto più volte negli ultimi tempi anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Due fra le figure istituzionali più potenti del mondo hanno dato via libera al ritorno della parola Depressione, e a tutte le paure economiche e politiche da essa richiamate. Chi ha responsabilità pubblica a quel livello non accenna alla “possibilità” di un depressione se non c’è la concreta prospettiva di una “reale” depressione. La depressione, a differenza della recessione, non si presenta come una fase “ciclica” fra le tante del sistema capitalistico. È invece una notevole flessione di lungo periodo nelle attività economiche, per giunta in più economie di vari paesi.
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La Russia: missili contro l’Europa se Israele minaccia l’Iran
Dopo la vistosa operazione di difesa preventiva della Siria, la Russia rilancia: Mosca è pronta a dislocare sistemi missilistici “Iskander” nell’enclave baltica di Kaliningrad, se la Nato insisterà nel voler dispiegare – stavolta contro l’Iran – lo scudo anti-missile che da anni preme per installare ai confini dell’ex Unione Sovietica. Complice anche la campagna elettorale moscovita, si riaccendono toni da guerra fredda attorno allo scenario sempre più instabile che minaccia il Medio Oriente, dove una potenza nucleare come Israele ha annunciato un possibile attacco a Teheran: la reazione missilistica dell’Iran potrebbe coinvolgere forze Usa nel Golfo o nel Mediterraneo, con conseguenze apocalittiche.
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Missili, alba di guerra: Mosca si prepara a difendere la Siria
Missili russi S-300 per difendere la Siria da un attacco occidentale, motivato da ragioni “umanitarie” e giudicato ormai imminente. Se Damasco rappresenta l’anticamera dell’assalto finale all’Iran, da Mosca arriva l’avvertimento più esplicito: giù le mani dalla Siria. Rimasta passiva nella guerra in Iraq e poi nell’operazione che in Libia ha condotto alla caduta di Gheddafi, stavolta la Russia non resterà alla finestra: «Mosca considera un attacco occidentale contro la Siria come una “linea rossa” che non tollererà», riferisce Arutz Sheva sul giornale londinese in lingua araba “Al Quds Al-Arabi”, citando fonti siriane e russe e confermando le notizie delle ultime ore: la marina da guerra di Mosca è già in Siria e sta trasferendo a Damasco importanti installazioni missilistiche contro una eventuale “no fly zone”.
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Israele gela il mondo: la guerra con l’Iran è vicinissima
Tempo scaduto: tra poco parleranno le armi? Contro l’Iran, nel mirino per il suo programma nucleare, potrebbe scatenarsi la “madre di tutte le guerre”, aperta da un raid aereo e missilistico entro pochi mesi se l’Aiea denuncerà la preparazione di bombe atomiche. Esplicito il presidente israeliano, Shimon Peres: conto alla rovescia ormai imminente. E’ la conferma di un pericolo reale, denunciato con insistenza da analisti come il canadese Michel Chossudovsky: «La terza guerra mondiale non è mai stata così vicina». Liquidato Gheddafi e neutralizzato Assad, la Nato è padrona del Mediterraneo e il regime di Teheran appare isolato: mentre l’Unesco pensa di inserire la Palestina nel patrimonio dell’umanità, Israele testa nuovi missili e organizza war games in Sardegna. E anche gli inglesi tifano per la guerra, che Obama sperava di riuscire almeno a rinviare.
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Libia, la verità? Fermare la Cina, inguaiando anche l’Europa
Gheddafi è solo una maschera, il tiranno perfetto contro cui scatenare i media, quindi l’opinione pubblica e infine i Tornado. Berlusconi? Non conta niente, ha subito una guerra che non voleva, come del resto la manovra finanziaria “lacrime e sangue”. E gli alleati europei? Idem: nonostante le apparenze, la battaglia di Tripoli è contro di loro, innanzitutto: concepita per metterli nei guai. E persino «il povero Obama» ha dovuto abbozzare. Perché a decidere di trasformare la Libia in un inferno come l’Iraq è stato il super-potere di Wall Street. Con un obiettivo evidente: fermare l’avanzata della Cina. «Non è nemmeno questione di petrolio», dice Giulietto Chiesa all’“Espresso”: «Tra 5-10 anni non ci sarà più posto per Usa e Cina insieme: o troveranno un accordo, o sarà guerra mondiale».
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Annullare il debito e affidare all’Onu il futuro delle risorse
Un’intesa mondiale capace di svalutare il debito, per mettere fine alla Terza Guerra Mondiale, già cominciata: quella finanziaria. Se oggi la politica ha le mani legate dai dominus di Wall Street, interessati solo a moltiplicare i loro colossali profitti anche a costo di inaudite sofferenze sociali, bisogna uscire dal tunnel prima che sia troppo tardi. Come? Restituendo sovranità agli Stati, e quindi ai cittadini, attraverso un’epocale riforma della governace planetaria, affidata alle Nazioni Unite. Anche il premio Nobel per l’economia, Joseph Stiglitz, non ha dubbi: occorre realizzare innanzitutto una riforma radicale del sistema bancario, per rimettere il credito al servizio della cittadinanza e ridurre così il crescente divario tra ricchi e poveri, speculatori e produttori reali.
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Libia, rischiamo una guerra mondiale con Cina e Russia
Attenti: stiamo giocando col fuoco. Che ci fa la Nato in Africa? Qualcuno crede davvero che l’Occidente spenda tutti quei soldi in bombe e portaerei perché è interessato alla libertà dei popoli oppressi, come quello libico? E perché allora non interviene anche in Bahrein o in Arabia Saudita, dove dominano regimi altrettanto dispotici? La posta in gioco è il petrolio? Non solo. L’aspetto più pericoloso è un altro: attaccando Libia e Siria, gli Usa in declino, che tra cinque anni saranno sorpassati dall’economia cinese, stanno cercando di sfrattare dal Mediterraneo la Cina e la Russia. Rischiamo seriamente un’escalation anche nucleare, che può portare alla Terza Guerra Mondiale. A dirlo non è Wikileaks, ma il professor Paul Craig Roberts, già braccio destro di Ronald Reagan.
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Dalla Libia il rischio di una nuova guerra planetaria
Parto dalle rivolte arabe per mettere sul tappeto un problema più generale. Per quanto riguarda il mondo arabo ritengo che siamo di fronte a cose molto diverse. In Egitto e Tunisia c’è il tentativo imperialista (Usa) e subimperialista (Ue) di mantenere il controllo della situazione cavalcando e indirizzando le rivolte popolari verso esiti rassicuranti e per certi versi preventivati, ovvero cambi delle guardia indolori, basandosi sui militari. Non è per nulla detto che la cosa funzioni, ma se anche il movimento popolare non dovesse fermarsi qui, si deve dotare di una direzione e di un’organizzazione, altrimenti saranno guai. Non siamo noi a doverlo insegnare a nessuno: qui è la Storia che dà lezioni a tutti.
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Il mondo brucia, l’America vacilla: si prepara una guerra?
Signori, sveglia: nessuno ne parla, ma il pericolo non è mai stato così vicino. Ha un nome antico e, purtroppo, senza tempo: è la guerra, il conflitto planetario, l’incubo che il mondo si ostina a rimuovere dalla propria narrazione quotidiana. Eppure: se la Cina continua a crescere in modo impressionante, e l’Occidente non accenna a voler ridurre i propri smodati consumi, nel giro di pochissimi anni la torta sarà impossibile da spartire. E visto che la potenza militare americana è super-indebitata, il pericolo cresce: qualcuno – i soliti banchieri che governano l’economia mondiale? – potrebbe spingere verso una drastica soluzione finale, ancora una volta militare, per azzerare il debito e conquistare l’accesso alle risorse strategiche.
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Wikileaks: lo sciame di voci accelera l’attacco all’Iran
L’attacco all’Iran è vicino. Nessuno ne parla direttamente, ma la guerra-lampo contro Teheran, che secondo il Global Research Institute di Ottawa potrebbe essere l’inizio della Terza Guerra Mondiale, è un’eventualità quasi imminente. La prova? Il paese degli ayatollah è “accerchiato” da uno schieramento militare senza precedenti nella storia. Si aspetta solo che qualcuno prema il grilletto. Qualcuno chi? Israele, naturalmente. Un indizio prezioso viene da Zbignew Brzezinski, segretario nazionale alla Sicurezza Usa ai tempi di Jimmy Carter. Brzezinski invita a “leggere” dietro le rivelazioni di Wikileaks. Qual è il vero obiettivo? Demolire la credibilità interna dei governi arabi, mettendo in piazza il loro tifo per un’azione bellica contro il regime di Ahmadinejad.
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Terza Guerra Mondiale? Benvenuti nell’incubo
Quando ci sveglieremo potrebbe essere tardi: saremo prigionieri di un incubo. All’inizio sembrerà un’operazione militare come tante altre, un semplice raid aereo punitivo sull’Iran ribelle. Sarà invece l’inizio della Terza Guerra Mondiale. Non ci credete? Meglio dare un’occhiata, allora, all’ultimo sconvolgente studio prodotto dall’istituto canadese “Global Research” diretto da Michel Chossudovsky, professore emerito di economia all’università di Ottawa, autore di saggi come “La globalizzazione della povertà e il nuovo ordine mondiale”. L’umanità è a un bivio pericoloso, avverte Choussudovsky: dall’atomica di Hiroshima, mai s’era visto un simile dispiegamento mondiale di armi pronte all’uso.
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Fofi: anni ‘80, eclissi delle utopie e ferocia quotidiana
Ci sarà chi, come fecero Veltroni e Minà per gli anni sessanta, oserà provar nostalgia anche per gli anni ottanta? Tutto è possibile, dimostra un recente saggio di Emiliano Morreale sulla “fabbrica della nostalgia”. Un libro che tutti i lettori di questo giornale dovrebbero leggere, invece delle tante sciocchezze che il mercato editoriale produce per intrattenerci e distrarci, è l’agile sunto di storia italiana dal 1945 a oggi scritto da Guido Crainz per Donzelli, “Autobiografia di una Repubblica” ovvero “Le radici dell’Italia attuale”. Serve a capire chi siamo, e come è andata.