Archivio del Tag ‘Terra’
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Crescita e debito-truffa, Viale: liberiamoci dalla schiavitù
È sempre più chiaro che non solo la Grecia e l’Italia, ma anche l’Europa, gli Stati Uniti e il mondo intero, stanno marciando verso una recrudescenza irreversibile della crisi in corso. La questione del debito – dei debiti: quelli delle “famiglie”, delle imprese, delle banche, dei “fondi”, degli Stati – ha offuscato quasi completamente la questione ambientale, a partire dai cambiamenti climatici e, a seguire, dell’acqua, della biodiversità, della deforestazione, dell’esaurimento delle risorse rinnovabili e non rinnovabili. Il pianeta Terra viene messo al tappeto da una “crescita” di prelievi e di emissioni che non è in grado di sostenere.
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Lavorare meno e meglio: chi sfrutta l’uomo uccide la Terra
Penso che il fondamento dell’ecologismo sia, in termini generali, osservare e denunciare i mali che si producono sulla natura, ma senza soffermarsi troppo a considerarne le cause, cioè lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, cosa che implica anche lo sfruttamento della natura da parte dell’uomo. Per questo motivo, perché contiene queste premesse, il marxismo mi ha sempre interessato. L’ecologismo ha criticato molte volte il marxismo per essere eccessivamente operaista e produttivista, a volte a giusta ragione. Ma personalmente difendo una decrescita correlata al marxismo, che elimini lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, il lavoro alienato, il consumismo e il produttivismo. Queste idee si possono ritrovare nel pensiero di Marx.
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Cremaschi: gli usurai d’Europa non avranno i nostri soldi
Sul “Corriere della Sera” qualche giorno fa è uscita una lettera terribile: è un attacco a tutto. Qualcuno ha detto che Draghi è un uomo di cultura, e che va rispettato; io trovo una bassezza da ragionere commercialista della val Brembana, in quel testo, in cui vedo tutto tranne che cultura. Quella lettera è di una violenza inaudita: due privati cittadini – perché questo sono, sostanzialmente, Trichet e Draghi – scrivono al presidente del Consiglio, con un tono di un’arroganza totale, dicendo: abbiamo visto che avete fatto delle cose, però dovreste fare questo, questo e questo. Quando è stata pubblicata quella lettera, in prima pagina, ho pensato: adesso, in Italia, finalmente si apre il dibattito politico; i grandi partiti, i grandi esponenti politici – quelli di destra, quelli di sinistra, quelli avanzati, quelli arretrati, quelli del cambiamento, quelli delle “narrazioni” – si mettono a narrare della lettera della Banca centrale europea. Silenzio totale.
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Terra impazzita, se il fuoco minaccia il Circolo Polare Artico
La Terra si surriscalda e scioglie la crosta gelata del permafrost, liberando immensi giacimenti di metano, pronti a incendiarsi. Dopo diecimila anni, sulle terre polari incombe un nuovo pericolo: il fuoco. Sono le fiamme, oggi, a minacciare i territori boreali di Siberia, Alaska e Canada: danni spaventosi, incalcolabili, se a prendere fuoco è la tundra artica, come in occasione del devastante rogo del 2007, col rilascio nell’atmosfera di una quantità di carbonio pari a quella immagazzinata dai ghiacci nei 50 anni precedenti. Il disastro, nella zona del fiume Anaktuvuk nel nord dell’Alaska, ridusse in cenere un’area di 1.039 chilometri quadrati, pari a una media provincia italiana, liberando nell’atmosfera 2,3 milioni di tonnellate di carbonio.
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Cibo, prezzi alle stelle: corsa alla terra, l’oro di domani
Chiedetevi perché il finanziere George Soros sta puntando tutto sui beni primari: acqua e terra. La nuova frontiera del business è la più antica: grano, riso, mais. In altre parole, cibo. Tra un po’ varrà più dell’oro, avverte Mike Adams su “Natural News”: mentre il dollaro vacilla, i prezzi alimentari sono saliti alle stelle in tutto il mondo, e per l’Onu l’inflazione del settore alimentare sta volando al 30%. E non è che l’inizio: importare cibo potrà costare il doppio fra un paio d’anni, e forse lo stesso avverrà nel biennio successivo. Secondo le previsioni più critiche, nel giro di qualche anno il costo dei generi alimentari sarà aumentato del 400%. Vie d’uscita? «Prepariamoci a tornare alla terra, cominciando dall’allestire un orto per il consumo famigliare».
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Erri De Luca: privatizzare l’acqua è un furto da banditi
Gli incontri più belli della Scrittura Sacra avvengono vicino ai pozzi: uomini che incontrano delle donne che gli danno da bere, anche Gesù presso il pozzo della Samaritana; Abramo e Isacco erano gli scavatori di pozzi: il segno della loro benedizione era che trovavano continuamente l’acqua, quello era un segno che erano assistiti dalla buona volontà della divinità. Anch’io ho scavato un pozzo per l’acqua, qui sul campo. E ho visto zampillare l’acqua e uscire dal fondo della terra. Al cinema si vedono quelle persone che vedono sgorgare il petrolio e fanno baldora attorno al pozzo nuovo: ecco, quelli festeggiano la loro ricchezza personale, ma uno che fa spuntare acqua dal suolo sta aggiungendo ricchezza al mondo.
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Le Nazioni Unite: stop alla crescita, non è più sostenibile
Boom demografico e crescita esplosiva dei consumi nei paesi di nuova industrializzazione: le risorse del pianeta si stanno esaurendo rapidamente. La media annuale è oggi di 10 tonnellate pro capite, il doppio delle risorse consumate nel ‘900. Avanti di questo passo, avverte l’Onu, nel 2050 l’umanità si troverà ad utilizzare annualmente 140 miliardi di tonnellate di minerali, combustibili fossili e biomasse: il triplo della quantità consumata attualmente. Da qui l’importanza del “fare di più con meno”, ottimizzando la “resa” delle risorse grazie al “decoupling”, disaccoppiando cioè l’intensità di energia e materie prime per unità di Pil e riducendo così l’input di materie prime ed energia per produrre beni e servizi. Una cosa è certa: l’attuale crescita non è più sostenibile, bisogna tornare almeno ai livelli del 2000.
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Restiamo umani: ciao Vittorio, non ci arrenderemo
Ci siamo svegliati piangendo, questa mattina. Hanno ucciso Vittorio Arrigoni. E’ la morte di un eroe del nostro tempo, che sempre di più avrà bisogno di eroi. Vittorio Arrigoni è stato ucciso perché chi uccide non tollera testimoni. Ma anche perché la spirale di follia in cui questo mondo sta scivolando richiederà sempre più sangue, sull’altare dei potenti. Il modo migliore per onorare la sua memoria sarà quello di prepararci a fronteggiare un’ondata di violenza che sarà proporzionale alla gravità della crisi in cui si dibattono i poteri che hanno portato il mondo nella tempesta che è già cominciata.
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Il pianeta sta per scoppiare, Fukushima è l’ultimo avviso
Fukushima ha cambiato il mondo, perché è successo qualcosa di diverso da quanto finora avevamo vissuto, saputo e presunto. Molti sono diventati solo ora consapevoli dei pericoli dell’energia atomica. E’ tema di conversazioni in ogni famiglia. Per i più anziani come me un’occasione di riflettere. Io divenni adulto dopo la fine della guerra. Il Reich aveva appena capitolato, ero ancora prigioniero degli americani, e caddero le prime bombe atomiche, e così finì la guerra col Giappone. Fu il mio primo “incontro” con la bomba atomica. Ero contro la bomba, ma a favore dell’uso pacifico dell’energia nucleare. Mi ci vollero anni per capire che uso militare e uso pacifico hanno qualcosa che li collega, e capire quale strappo della civiltà sia l’energia atomica.
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Tsunami, la grande paura: la Terra non è nostra, ci sfratterà
Ieri ho passato gran parte della giornata a fare quello che hanno fatto altre migliaia di persone in questo Paese e, credo, alcune decine di milioni di altri esseri umani nel mondo: sono rimasto appiccicato al computer per sfogliare le migliaia di pagine sul terremoto e sullo tsunami che hanno devastato il Giappone. Cercando con ossessivo puntiglio le immagini più efficaci, ovvero più tragiche, le più descrittive, ovvero le più orripilanti. In preda, e sono ragionevolmente certo allo stesso modo degli altri milioni di compaesani terresti, a forti e contrastanti sentimenti. Meraviglia, sgomento, pietà, paura. Paura, sopra ogni altra cosa.
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Futuro non rinnovabile: avanti con petrolio e carbone
Carbone, petrolio e gas naturale: saranno ancora le vecchie fonti il vero motore energetico dei prossimi decenni, per sostenere il tumultuoso sviluppo di paesi come Cina e India. Lo conferma autorevolmente il leader dei petrolieri sauditi, Khalid Al-Falih, dalla tribuna di Montreal attorno alla quale ogni tre anni si radunano i 5000 rappresentanti di governi e multinazionali energetiche. Insieme al nucleare, le nuove “fonti supplementari” (solare, eolico) non raggiungeranno neppure il 20% del fabbisogno globale: i quattro quinti del consumo energetico del mondo continueranno a dipendere dalle fonti fossili.
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Assalto all’Africa: terra e acqua per cibo e biofuel
Terra e acqua, da strappare agli africani per ottenere cibo e biofuel, a basso costo: l’Africa è la terra più economica al mondo. Per saziarsi, ora le imprese straniere vanno a caccia di giganteschi appezzamenti in tutto il continente nero, sottraendoli all’economia locale. Commercianti internazionali, banche, fondi finanziari, industrie, importatori di materie prime, piccoli investitori: una “febbre di terra” di reminiscenza coloniale, provocata dalla crescente domanda mondiale di alimenti, dopo il forte aumento del petrolio nel 2008, la crescente scarsità d’acqua e l’insistenza dell’Unione Europea a incrementare al 10% la quota del bio-combustibile.