Archivio del Tag ‘Terra’
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Rischio attentati No-Tav? Fiore: temo i servizi deviati
Cari amici della valle di Susa, state attenti: se i servizi segreti annunciano il rischio di possibili attentati, è perché a «preparare qualcosa» potrebbero essere proprio loro, o meglio settori “deviati” dell’intelligence. Obiettivo, incolpare e criminalizzare la protesta popolare: gli apparti di sicurezza temono infatti che la rivolta possa estendersi dalla valle di Susa al resto dell’Italia, sottoposta alla scure anti-popolare del governo Monti e dell’oligarchia finanziaria per conto della quale è stato commissariato il nostro paese. Ad affermarlo, senza mezzi termini, è l’ex europarlamentare Roberto Fiore, leader di “Forza Nuova” e scomodo esponente dell’ultra-destra. Da lui una solidarietà totale, e del tutto inattesa, al valsusino Luca Abbà finito all’ospedale dopo la drammatica caduta dal traliccio su cui si era arrampicato il 27 febbraio per resistere all’occupazione dell’area di Chiomonte destinata al futuro cantiere della linea Tav Torino-Lione.
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Giulietto Chiesa: difendiamoci insieme, o ci fanno a pezzi
L’Italia sta male, e domani starà malissimo? Niente paura: il presidente americano applaude. Barack Obama, premio Nobel per la pace reduce della guerra in Libia e attualmente impegnato a preparare in Siria la prossima grande guerra, quella contro l’Iran, plaude allo stratega Mario Monti. E’ il suo uomo, ha le carte in regola: Goldman Sachs, Trilaterale, Bilderberg, Commissione Europea. Il popolo italiano è in buone mani: nessun pericolo che possa far pesare la propria volontà democratica. Nel giugno 2011, coi referendum, avevamo votato per i beni comuni? Perfetto: con Mario Monti, si privatizzerà tutto. Gli italiani volevano la testa di Berlusconi? Be’, l’hanno avuta. E adesso, per favore, subiscano in silenzio il nuovo programma terminale: la fine della sovranità democratica, motivata ovviamente dall’emergenza del debito. Risultato già scritto: declino e crisi infinita.
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Decrescita è democrazia, contro la dittatura che ci assedia
«La decrescita è il riflusso di un torrente straripato: siccome il fiume dell’economia è uscito dagli argini, è quanto mai auspicabile che vi rientri». Si intitola “Per un’abbondanza frugale” l’ultimo saggio dell’eco-intellettuale francese Serge Latouche, che insiste ancora, innanzitutto, sul concetto di decrescita come via d’uscita dalla crisi: per Latouche si tratta di un “orizzonte di senso” per abbandonare la società dei consumi, ma anche un obiettivo politico a breve termine, «da opporre alle pseudoterapie neoliberali o keynesiane nella situazione attuale di depressione repressiva», osserva Luca Barbirati nella sua recensione. La ricetta? Economia locale a filiera corta, lavori socialmente utili e orario ridotto: anche solo 4 ore al giorno.
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Una legge dura contro lo scandalo della ricchezza ingiusta
Una parte dei nostri mali dipende dal fatto che troppi uomini sono oltraggiosamente ricchi, o disperatamente poveri. Per fortuna, ai nostri giorni tende a stabilirsi un equilibrio tra questi due estremi: le fortune colossali degli imperatori e dei liberti son cose del passato: sono morti Trimalcione e Nerone. Ma c’è ancora molto da fare per ridimensionare il mondo secondo criteri razionali. Assumendo il potere, ho rinunciato alle contribuzioni volontarie offerte dalle città all’imperatore; non sono che un furto mascherato (…). Cancellare del tutto i debiti dei privati verso lo Stato era una misura più ardita, ma fu necessaria, per far tabula rasa dopo dieci anni di economia di guerra.
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Terra, acqua e fame: uccidere la Grecia azzerando lo Stato
Richieste due grandi privatizzazioni subito, licenziamenti di massa nel settore pubblico, enorme flessibilità del lavoro nel settore privato, un nuovo taglio di pensioni e stipendi e altre montagne di soldi per le banche. «Terra e acqua», come nell’antichità, ha chiesto ieri la troika (Fmi-Bce-Ue) per concedere il nuovo maxi prestito al governo tecnico di Lucas Papademos, mentre ancora è in trattative con i creditori privati per il taglio del debito dei bot greci. In dodici fitte pagine la troika ha avanzato dure condizioni alla Grecia per la concessione del secondo prestito (130 miliardi di euro), che suonano come un chiaro avvertimento per gli altri “maiali”, i piigs della eurozona che aspettano un secondo prestito, come Portogallo e Irlanda, o i paesi che hanno problemi a finanziare i loro debiti, come Spagna, Italia e più a lungo il Belgio.
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Acqua uguale democrazia: giù le mani dal referendum
Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto. Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica. Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
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Doiron: spiazziamo il potere, mettiamoci a coltivare l’orto
Il mio nome è Roger Doiron e coltivo un piano sovversivo. È così sovversivo infatti che ha il potenziale per modificare radicalmente l’equilibrio di potere non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo. Non c’è niente di particolarmente radicale o rivoluzionario in un prato. Ma comincia a diventare interessante quando lo trasformiamo in un orto. Suggerirei a tutti voi che l’orticoltura è un’attività sovversiva. Pensate al cibo come a una forma di energia. È ciò che ci alimenta e allo stesso tempo una forma di potere. E quando incoraggiamo la gente a coltivare parte del proprio cibo la stiamo incoraggiando a prendere il potere nelle proprie mani. Potere sulla propria dieta, potere sulla propria salute e un po’ di potere sul proprio portafogli. Penso che questo sia veramente sovversivo perché stiamo anche, necessariamente, dicendo di sottrarre quel potere a qualcun altro, ad altri soggetti sociali che attualmente hanno potere su cibo e salute.
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Salvare il pianeta? Prima, salviamo il genere umano
È più facile rimettere in discussione i nostri sistemi di consumo piuttosto che quelli di produzione? Se nessuno più ignora l’ampiezza della crisi ambientale che l’umanità sta affrontando, la crisi di civiltà a cui questa si accompagna rimane poco conosciuta. Non si può tuttavia uscire dall’impotenza se non la si diagnostica e non se ne misura l’effettiva gravità. Il pianeta Terra, modo di dire per designare il nostro habitat naturale, peggiora a vista d’occhio, ne siamo largamente consapevoli e non c’è formazione politica che non includa, almeno nei suoi discorsi, la causa ecologica. Il pianeta Uomo, modo di dire per designare il genere umano, peggiora in maniera altrettanto allarmante, ma non si è consapevoli del livello di gravità raggiunto e non c’è formazione politica in grado non foss’altro di attribuire alla causa antropologica un’importanza pari a quella ecologica.
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Reattori made in China: Bill Gates, filantropo nucleare
Un reattore capace di funzionare con l’uranio impoverito proveniente dagli scarti delle centrali nucleari, e quasi in grado di non produrre scorie radioattive: è ciò a cui sta lavorando Bill Gates, fondatore di Microsoft. Che, con TerraPower, società spin-off della leader americana nei brevetti Intellectual Ventures da lui stesso generosamente finanziata, e con il governo cinese, sta sviluppando il reattore a onda progressiva, un nuovo tipo di impianto nucleare in grado non solo di essere alimentato dai rifiuti nucleari, ma anche di funzionare per tutta la sua vita senza la necessità di un successivo rifornimento di combustibile.
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Denaro per noi, non contro di noi: tutti a lezione da Wray
Decenni di crisi e di stentata sopravvivenza grazie all’aiuto dello Stato. Poi arriva l’uomo di Detroit, e che fa? Appena la Fiat rialza la testa, anziché rilanciare il lavoro, ne approfitta per demolire cinquant’anni di diritti: fine dell’umanesimo operaio. E’ la globalizzazione, si giustifica Marchionne. La dittatura della finanza: un padrone remoto che emana diktat e impone contratti-capestro, prendere o lasciare. Il tutto, nell’assordante impotenza della politica, ridotta a subire gli ordini impartiti dai tecnocrati di Bruxelles, i maggiordomi dei veri padroni del mondo: le grandi multinazionali, il super-potere finanziario che ricatta popoli interi con lo spettro del debito. Come se ne esce? In un solo modo: recuperando sovranità. A cominciare dalla moneta: non più un cappio al collo, ma una leva formidabile a nostra completa disposizione, progettata per il nostro benessere dal nostro maggiore “sindacato”: lo Stato.
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Scempio Italia, Maggiani: non chiedeteci altri soldi
Io la conosco bene la valle della Magra, da Pontremoli in giù. Chi ci va mai giù lungo il fiume a vedere come è fatto? Io ci vado a vedere la Magra, e lo vedo che cos’è diventata in questi ultimi decenni. È diventata un’unica immensa infinita discarica. Però l’hanno chiamato parco naturale, il parco naturale della Magra. Così io trovo i cartelli del parco ficcati sulle discariche abusive, sugli argini dissolti. Nel Medioevo la Magra andava fuori due volte l’anno, adesso ha ricominciato a uscire due volte l’anno.
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Erri De Luca: la lotta della val Susa è giusta e necessaria
Si succedono governi e governatori, di qualunque specie essi rinnovano l’empio progetto di traforo e strazio della valle di Susa. Empio progetto perché empia è la bestemmia contro la terra, madre sacrificata allo sventramento per l’inutile seconda linea ferroviaria. Voi non siete gli indiani d’America, scacciati dai vostri pascoli dallo sterminio dei bisonti e dalla posa di una via ferrata. Voi siete i legittimi eredi di una terra aggredita da interessi estranei, che vogliono asservirla. Voi non siete i nemici del progresso ma l’avamposto di una nuova speranza di progredire insime al proprio suolo.