Archivio del Tag ‘televisione’
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Caro Berlusconi, scrivere di mafia non è sputtanare l’Italia
La mafia? Non esiste. E’ un’invenzione letteraria. Il Padrino? Scarface? Letteratura cinematografica, come potrebbero testimoniare Bob De Niro, Marlon Brando e Al Pacino. Chissà cosa ne penserebbe Leonardo Sciascia, se fosse ancora vivo, dell’ultima sortita del premier, Silvio Berlusconi. Esasperato dalle indiscrizioni di stampa (smentite dai magistrati fiorentini) su presunte collusioni mafiose, il 28 novembre il Cavaliere s’è sfogato coi giovani del Pdl a Olbia: «Se trovo chi ha scritto “La Piovra”, lo strozzo». Secondo il premier, libri e film sulla mafia danneggiano l’immagine dell’Italia.
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De Carlo: ragazzi, torniamo a sognare un futuro migliore
A vent’anni dalla sua prima uscita, oggi torna in libreria “Due di due” (Bompiani, pp. 391, € 16,00) il romanzo più amato di Andrea De Carlo. Appartiene al genere raro di libro che una volta letto sembra volerti accompagnare per il resto della vita, perché parla di cose vere, ci spinge a domandarci se abbiamo fatto il possibile per approfittare della straordinaria opportunità di esistere, e almeno tentato di rispondere alle clamorose domande che la vita solleva. Non importa quali scelte facciamo, a quanti errori andiamo incontro. In ognuno di noi convive, o dovrebbe convivere, un quieto sognatore come Mario, o un indomito ribelle come Guido.
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“Berlusconi mafioso”, Sallusti: preparatevi allo scoop
«Silvio Berlusconi è mafioso e responsabile delle stragi avvenute agli inizi degli anni Novanta». Non è uno scherzo, è uno scoop in arrivo. «O meglio, è uno scherzo che i soliti noti stanno cercando di trasformare in una accusa giudiziar-politica». Lo afferma Alessandro Sallusti, condirettore del “Giornale”, organo di stampa berlusconiano diretto da Vittorio Feltri. Il 22 novembre, all’indomani degli ultimi rumors sulle trame siciliane di 15 anni fa, Sallusti rivolge un durissimo attacco all’ex pm Luigi De Magistris, ora europarlamentare dell’Idv, preannunciando imminenti “rivelazioni” alla base dell’ennesimo “complotto” contro il premier.
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Punire Ruffini, è lui il vero scandalo della Tv italiana
Lo scandalo è Ruffini. Non è la tivù dei cuochi e delle ricette, delle vite in diretta, delle feste italiane ed italiote, delle eredità, dei pacchi, delle fiction all’ingrosso, degli aspiranti famosi isolati o intonati, dei grandi fratelli, dei marzulli, dei magalli, dei d’urso e giletti perfetti per telesiparietti con sgarbi, meluzzi, mussolini e parietti su trans e vizietti, seni intatti o rifatti, crocifissi rimossi o rimessi, padri pii e miracoli annessi, devozioni da vip e promozioni degli stessi, dei pareri berciati da autorevoli inesperti
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Ruffini, siluramento vicino malgrado i successi di RaiTre
La sua rete televisiva registra i migliori risultati, eppure rischia di venire sostituito, malgrado il suo contratto non sia neppure in scadenza. Il direttore di RaiTre, Paolo Ruffini, teme il siluramento annunciatio. Motivo? I suoi programmi, graditi dal pubblico, non piacciono al premier, Silvio Berlusconi. «La mia direzione non è in scadenza e i palinsesti sono stati approvati fino all’estate: non sarebbe più giusto giudicare dai risultati?», s’è sfogato Ruffini, intervistato da “Repubblica”. Malgrado ciò, Ruffini potrebbe essere rimosso dal Cda della Rai, l’11 novembre.
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Paolini: meno Pil, contro la dittatura del mercato
«Miserabile è chi non sceglie il suo futuro». Parola di Marco Paolini, alle prese con “Io e Margaret Thatcher”, che riadatta per la tv “I miserabili” di Victor Hugo sui ritmi di una ballata civile che, tra movimento e affabulazione, disegna la metamorfosi della società italiana attraverso gli ultimi decenni: la Lady di Ferro e Khomeini, lo sciopero dei minatori gallesi dello Yorkshire e la marcia dei colletti bianchi della Fiat, la dittatura del marketing e l’imperativo della tecnologia a tutti i costi. Punto di partenza: «Lo strapotere dell’economia sulla nostra vita».
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Tv regionale, così RaiTre non farà più paura
Basta avere le idee chiare. E Berlusconi sulla Rai le ha chiarissime. L’ultimo intervento a gamba tesa in diretta a Ballarò ne è stata l’ennesima dimostrazione, con un attacco diretto al conduttore e alla rete «piena di comunisti». Ma dietro le battute e le aggressioni, c’è un disegno politico preciso che, specie negli ultimi tempi, è diventato una sorta di ossessione per il Cavaliere: mettere RaiTre nelle condizioni di non nuocere. Giovedì prossimo, intanto, è previsto un cambio al vertice della rete, Antonio Di Bella dovrebbe prendere il posto di Paolo Ruffini
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Gaza, tutta colpa di Hamas: il ridicolo sondaggio del Tg1
Apparentemente, il pubblico del Tg1, il notiziario più importante della Tv italiana, assolve Israele per i fatti di Gaza. Così almeno secondo un sondaggio presente sul sito web della Rai. Come mai? Sulla strage di Gaza e i suoi morti a migliaia, il Tg1 continua imperterrito a reggere una sua versione, quella che a suo tempo forniva il suo corrispondente “embedded” Claudio Pagliara. La recente relazione sull’operazione Piombo Fuso redatta dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu, il cosiddetto Rapporto Goldstone – che registra invece gravissime violazioni del diritto bellico da parte di Israele – non ha avuto nessun rilievo nelle cronache del Tg1.
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Berlusconi: via la Par Condicio, col placet di Bossi e Fini?
Qualcuno nutriva dei dubbi? Berlusconi non si dimetterebbe neanche se condannato da un tribunale della Repubblica italiana. Poco gli importa che altri capi di governo eletti direttamente dal popolo, da ultimo l’israeliano Ehud Olmert, si siano sentiti in dovere di lasciare l’incarico a seguito di un semplice rinvio a giudizio per corruzione. Il miliardario che da quindici anni considera Palazzo Chigi uno strumento della sua personale impunità, persegue ormai esplicitamente una sovranità assoluta, sganciata dalla divisione dei poteri su cui si fonda la democrazia liberale. Rivendica il diritto di vivere al di sopra della legge.
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Berlusconi-Marrazzo, il fair play del premier-editore
Che il capo del governo sia venuto in possesso di un video contro Marrazzo non in quanto capo del governo ma nelle vesti di proprietario di un’impresa di comunicazione è qualcosa di cui sembra non essersi accorto nessuno. Nemmeno i suoi oppositori. Avete forse letto una sola dichiarazione indignata o almeno stupita? Commentavo con tre amici di sinistra la telefonata in cui Berlusconi avverte il governatore del Lazio di un filmato che lo riguarda, dopo averne avuto notizia dai dirigenti della Mondadori ai quali era stato proposto.
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Minacce su Facebook, Travaglio: diritto all’idiozia
«Mi appello alla magistratura romana e al Ministro della Giustizia (ma credo non ce ne sia bisogno) affinché non facciano assolutamente nulla contro il gruppo ‘A morte Marco Travaglio’. Il diritto all’idiozia è sacro e va garantito a tutti». Con queste parole Marco Travaglio commenta il gruppo Facebook che si augura la sua morte. Diversa la reazione della politica che in questi giorni è insorta per le minacce al premier del gruppo “Uccidiamo Berlusconi”.
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Vaccinarsi, con Primo Levi, dal cancro del negazionismo
Chiedere perdono agli ebrei? Impossibile. Sono arroganti, tracotanti, bugiardi. Pretendono che il mondo chieda loro scusa, all’infinito, per i crimini della Shoah, sicuramente una persecuzione risalente a settant’anni fa, ma non certo un genocidio: non ci sono prove che siano state sterminate sei milioni di persone, men che meno nelle camere a gas. Fantasie, invenzioni. Leggende. E’ la tesi che un ricercatore dell’università La Sapienza di Roma espone ora sui numerosi blog di cui è curatore. L’ennesimo scandalo del delirio negazionista.