Archivio del Tag ‘Tav’
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No-Tav, la val Susa supera la prova elettorale
Malgrado i temuti avvertimenti del premier Berlusconi che, in campagna elettorale, si è dichiarato pronto anche all’uso della forza per imporre la Tav Torino-Lione alla valle di Susa che nel 2005 vi si era opposta con le barricate, la paura della riapertura “a mano armata” dei cantieri non ha gonfiato oltre misura le tante liste No-Tav che, nei Comuni-chiave, insidiavano il centro-sinistra dei sindaci che, quattro anni fa, fecero muro contro le trivelle e contro la polizia. Le comunali del 6-7 giugno confermano la tenuta del centro-sinistra, che (eroso dalle liste oltranziste No-Tav) ha ceduto al centro-destra solo due piazzaforti, Susa e Condove.
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Rumiz: si estende al Friuli il fronte No-Tav
L’allarme Tav scuote gli antipodi della val Susa: succede a Trieste, nodo del “corridoio 5″, Kiev-Lisbona. «Un allarme forte, proporzionale al silenzio “sommergibilistico” con cui il progetto ferroviario è andato avanti finora». Lo rivela Paolo Rumiz, nel reportage “L’alta velocità spaventa Trieste”, apparso il 21 maggio su “Repubblica”. «Il tracciato – scrive Rumiz – è uscito dai cassetti svelandosi nei dettagli, e si diffonde infiammando assemblee a poche settimane dal voto». Dopo un anno di illazioni sul tracciato, ora s’è scoperto che un “biscione” bucherà il Carso, «con curve da autodromo», verso la Slovenia: «Una strada che il semplice buonsenso fa apparire più lunga, costosa e devastante del necessario».
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La Decrescita avverte: Gran Torino, piccolo futuro
La grandeur olimpica di Torino 2006? Acqua passata. Ora restano debiti, delusioni e cattedrali di cemento. «Il recente rilancio della città si è basato sulle grandi opere, modelli vecchi che non generano futuro. L’occupazione scaccia-crisi passa per l’ambiente, e Torino può sfruttare il suo grande patrimonio tecnologico per puntare sulle energie rinnovabili». Parola di Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, che il 16 maggio si misura con la città della Fiat nel convegno “Gran Torino”, con economisti e scienziati.
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Pallante: Decrescita, appello alle liste civiche
Un programma di lavoro comune, per orientare la politica degli enti locali in senso ecologico. Liste civiche, movimenti e comitati di cittadinanza attiva della provincia di Torino: sono tutti invitati il 15 maggio al Centro studi Sereno Regis di Torino, per una serata in cui Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la Decrescita Felice, aprirà un dibattito sul tema: come condividere idee e unire le forze, per far crescere la cultura ecologica nell’azione pubblica, in vista della tornata elettorale che a giugno ridisegnerà la geografia politica amministrativa.
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Grandi opere, le infrastrutture dell’assurdo
Forni inceneritori per rifiuti, dighe, ponti, viadotti, Tav. Opere ciclopiche, gigantesche. E, soprattutto, inutili. “Infrastrutture dell’assurdo”, le chiama l’ecologista Marco Cedolin, autore di un omonimo, fortunato pamphlet del 2008 (Arianna editrice) rinverdito oggi dallo stanziamento di 16 miliardi per la costruzione di alcune maxi-infrastrutture, tra cui il ponte sullo Stretto di Messina. «Ristrutturare l’Italia sul piano energetico – racconta Cedolin a Daniel Tarozzi, che l’ha intervistato per “Terranauta” - sarebbe molto più conveniente per tutti: tranne che per i costruttori dei mega-progetti». Un fiume di denaro in poche mani amiche, sempre le stesse
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Terremoto-Italia, a quando la rivoluzione del buon senso?
«La terra ha tremato e questo non poteva essere evitato; le conseguenze devastanti della scossa, quelle, probabilmente sì». Lo afferma Andrea Bertaglio sul newsmagazine ecologista ”Terranauta”. «In un Paese in cui gli edifici si sbriciolano alla prima scossa sismica, come possono ancora essere considerate priorità il Ponte sullo Stretto, la Tav, le centrali nucleari e un bagno in più in una villetta?». È ovvio, i terremoti non sono colpa di nessuno. «Ma, come si fa con le malattie, si può almeno cercare di prevenirne le conseguenze».