Archivio del Tag ‘sopravvivenza’
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Macché antipolitica: preparatevi a fare i conti con Grillo
Per favore, non chiamatela più “antipolitica”: invece di fare discorsi astratti e fumosi, Grillo parla di temi concretissimi, che concernono la quotidianità – trasporti, inquinamento – e che hanno direttamente a che fare col “mestiere di vivere”, la sopravvivenza delle famiglie nell’Italia terremotata dal “rigore”, dopo i leggendari abusi della “casta”. Rifiuti, acqua, energia: sarà anche “terra terra”, scrive Angelo D’Orsi su “Micromega”, ma la politica di Grillo è «sacrosanta», perché «affronta i problemi della vita delle persone». Concorda Laura Puppato, outsider delle primarie Pd: «Credo non sia più tempo di tacciare i grillini di antipolitica». Casomai, «l’affermazione della lista “5 Stelle” va definita per quello che è, “il botto” di un movimento anti-sistema». E il sistema, aggiunge la Puppato sempre su “Micromega” – è quello della politica e dei partiti che l’hanno interpretata fino ad oggi: «Partiti che proprio per questo escono drammaticamente sconfitti».
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Boff: capitalismo terrorista, e la Chiesa ne è complice
Ci sono due gruppi di minacce davanti a noi. Una viene dalla macchina di morte che è la nostra cultura militarista che ha creato un tale numero di armi nucleari, chimiche e biologiche, che possono distruggere ogni forma di vita sul pianeta. Queste armi sono molto deleterie: sono in sicurezza, ma non in assoluta sicurezza. Lo abbiamo visto a Chernobyl e Fukushima. Inoltre abbiamo le nanotecnologie. La guerra cibernetica può essere ad elevata distruzione. Si tratta di una guerra non dichiarata, di violenza estrema e che punisce gli innocenti. Il secondo gruppo di minacce deriva da quello che il nostro sviluppo industriale ha fatto negli ultimi 300, 400 anni, con la sistematica aggressione alla Terra, ai suoi beni, le sue risorse. Siamo arrivati al punto di avere destabilizzato totalmente il sistema Terra, e l’evidenza di questo è il riscaldamento globale. Per ricostruire quello che prendiamo alla Terra in un anno, essa abbisogna di un anno e mezzo. Quindi la Terra è già sterminata.
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Tringali: a chi conviene l’euro, la nostra grande rovina
Debito pubblico, Berlusconi e la casta, la corruzione, la mafia? Aggravanti, ma non certo la causa della crisi, nonostante le chiacchiere di chi ripete che non saremmo “capaci di stare al pari con gli altri paesi dell’Europa migliori di noi”. Ormai, sostiene Fabrizio Tringali, anche l’opinione pubblica l’ha capito: l’origine della crisi, italiana ed europea, sta tutta nell’adozione della moneta unica, l’euro, che «ha unito economie molto diverse tra di loro». Così quelle più forti, Germania in primis, hanno finito per schiacciare quelle più deboli. Verità palese, ancorché negata, anche se «le criticità dell’unione monetaria europea erano assolutamente note già trent’anni fa». Nessun mistero: se la crisi finanziaria americana esplosa nel 2007-2008 era stata ben poco prevista, quella dell’euro era invece chiaramente segnalata sui radar degli economisti. In Italia, già durante il regno di Giulio Andreotti.
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Insostenibile: un chilo di carne vale due quintali di verdura
Il consumo di proteine animali, nel mondo, cresce costantemente. Tanto che, secondo alcuni, questo fenomeno sta aiutando la specie umana ad andare più rapidamente verso la sua autodistruzione. A questo fenomeno, in effetti, sono legati i più gravi problemi ambientali, economici e politici del pianeta: le emissioni di gas climalteranti e l’effetto serra, le guerre per il controllo delle fonti energetiche fossili, la progressiva penuria di un bene indispensabile per la vita come l’acqua, molte forme di inquinamento chimico, la diminuzione di fertilità dei suoli, la perdita della biodiversità, le sempre maggiori sperequazioni tra il 20 per cento dell’umanità che si suicida per eccessivo consumo di cibi sempre meno sani e il 20% privo del necessario per sopravvivere.
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Una black list per schedare chi non arriva a fine mese
Fra gli usurai e gli estorsori che che grazie alla crisi economica vedono fiorire la propria opera di sciacallaggio, accanto a mostri come Equitalia ed ai vari istituti bancari, anche l’Autorità per l’energia sembra decisa a ritagliarsi un posto di primo piano. Lo sciacallo energetico, impegnato da tempo nel mettere in ginocchio una cospicua parte delle famiglie italiane, ha infatti annunciato proprio ieri il quarto rialzo consecutivo di luce e gas dall’inizio del 2012, rispettivamente dell’1,4% per la bolletta della luce e dell’1,1% per quella del gas, motivando la decisione con l’aumento del prezzo del petrolio riscontrato negli ultimi 3 mesi. Un aumento in realtà assai risibile e di natura estemporanea che ha fatto seguito ad un lungo periodo di calo del prezzo del greggio, di fatto mai tradotto in diminuzione delle bollette.
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Sogni spezzati dai manganelli: la gioventù è fuorilegge
Per tutta la giornata ieri, continuavo a guardare le foto orrende di quei teenagers picchiati dalla polizia nei cortei organizzati in varie città italiane. Pensavo al sangue, alla brutalità di un corpo trascinato sull’asfalto e a volti impauriti di fronte ai manganelli. E pensavo ai miei nipoti. E a me e mio fratello e ai nostri, tanti, pacifici cortei. E pensavo alla Diaz. Alla vergogna in mondovisione di un paese che, dopo quella vergogna, dovrebbe avvertire una certa difficoltà nel definirsi civile. Pensavo che senza pene adeguate e senza responsabilità politiche i fatti della Diaz, il sangue innocente, i manganelli, i calci in faccia, le umiliazioni e la violenza sembrano quasi “cose da niente”, cose che si possono ripetere, restando innocenti, nascosti sotto caschi e dietro scudi come se si fosse in guerra. E il nemico ha quindici anni ed è smilzo e forse ha ancora qualche brufolo sul viso.
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Ugo Mattei: ci salverà solo un governo dei beni comuni
Ogni cambio di paradigma ha il suo manifesto. Quello che Ugo Mattei ha scritto per Laterza è un pamphlet di forte impatto per iniziare a ripensare le scienze sociali secondo un modello ecologico, sistemico ed olistico. Giurista e docente all’università di Torino, fra i promotori del Forum nazionale del movimento dell’acqua pubblica, sostiene la necessità di interpretare i beni comuni come forme irriducibili «tanto alla logica del privato, quanto a quella del pubblico» e ne rivendica il significato di forma mentis, come specifico orientamento del singolo verso la realtà e l’ambiente che lo comprende, senza passare attraverso lo statalismo o le ambiguità della “green economy”. I beni comuni dischiudono una diversa apertura sul mondo perché presuppongono l’interrelazione dell’uomo con l’ambiente.
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Legge-truffa in arrivo, anche Grillo costretto ad allearsi?
Sarà la nuova legge elettorale – ancora in gestazione ma pensata solo per la sopravvivenza dei grandi partiti e della grande coalizione del Quirinale a sostegno di Monti – sarà forse l’unica strettoia in grado di indurre Beppe Grillo a stringere alleanze, pena l’esclusione dal Parlamento nonostante un prevedibile successo elettorale, pari ad almeno il 15% dei voti degli italiani. Lo afferma l’analista Aldo Giannuli, registrando l’appello unitario di Giulietto Chiesa e le aperture di Di Pietro e Landini per un’alleanza tra le forze che osteggiano il “governo dei banchieri” e la disastrosa politica di rigore imposta da Bruxelles. Grillo ha la possibilità di “correre da solo”, salvaguardando il marketing vincente del “Movimento 5 Stelle”, o di «accordarsi con movimenti della società civile (associazioni, sindacati, gruppi culturali, movimenti ecologisti) e con la variabile del proprio simbolo o di un simbolo unitario». Terza ipotesi, formare un cartello che includa anche Idv, Rifondazione, ambientalisti e forse anche radicali: lo stesso Pannella è tra i “corteggiatori” di Grillo.
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Derubare i poveri: ieri il terzo mondo, oggi tocca a noi
Attenti, siamo al capolinea: dietro al crac mondiale della finanza, quello che oggi ci opprime con tagli drammatici al nostro benessere, c’è la fine di un’epoca, quella del capitalismo che si è globalizzato per sopravvivere e ora si ritorce contro i lavoratori dell’Occidente, ormai impoveriti e ridotti a consumatori con le tasche vuote. «Per spiegare la crisi si parla sempre di banche e di debito pubblico, di finanza piratesca e di speculazioni, ma tutto questo non è che la deriva di un’economia: come le metastasi di un tumore, non sono che lo sviluppo “naturale” del cancro stesso», afferma la saggista Sonia Savioli. Alla base di qualsiasi economia ci sono due cose: risorse e lavoro umano. «In un’economia capitalista, e cioè in una società di dominio e competizione, le risorse materiali vengono sottratte all’ambiente e ai popoli che di esse vivevano senza alcuno scrupolo e senza alcun limite». Quanto al lavoro, «significa il maggior sfruttamento possibile, considerati i rapporti di forza».
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In saldo il made in Italy: maxi-svendite, grazie allo spread
Le multinazionali straniere fanno shopping a prezzi di saldo nella struttura industriale italiana. Prima le privatizzazioni, adesso la recessione: stanno vendendo il nostro paese a pezzi. I governi che si sono succeduti dal 1992 in poi hanno smantellato l’economia rendendo l’Italia un paese in vendita, sostiene il newsmagazine “Contropiano”. “Selling England by the pound”, cantavano i Genesis, guidati dalla calda voce di Peter Gabriel. Ma tutto questo sta accadendo qui, sotto i nostri occhi e sulle nostre spalle. Se n’è accorto anche il “Corriere della Sera”: «Qualche mese fa i sostenitori della destrutturazione lamentavano la scarsità di investimenti esteri nel nostro paese». Invece, ora sta accadendo il contrario, e «con un dettaglio micidiale: non si tratta di nuovi investimenti o impianti, ma solo di acquisizioni». E a volte, «di chiusure, ai fini della conquista esclusiva di marchi e quote di mercato in Italia».
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Barnard: Monti di menzogne sul vertice strangola-Italia
Il cosiddetto successo di Mario Monti nell’ultimo super-vertice europeo «è una montagna di menzogne che questo indecente tecnocrate dell’economicidio italiano vende a un’intera nazione a rischio, e a imprese al collasso, solo perché i miei colleghi giornalisti sono spazzatura, e solo per calmierare la giusta esasperazione che serpeggia fra noi italiani minacciati oggi nella sopravvivenza economica e dunque democratica». Paolo Barnard non ha dubbi: «Basta studiare quello che si dovrebbe conoscere se si fa questo mestiere per smascherare ogni singola strombazzata di Monti e l’intero racconto teatrale che ne hanno fatto i giornali», “Repubblica” in testa, che tenta di vendere come una vittoria l’intervento del Mes, il Fondo salva-Stati: possibile solo nei confronti dei paesi che abbiano comunque i conti in ordine.
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Massimo Fini: l’Italia, Repubblica fondata sulla schiavitù
Elsa Fornero ha perfettamente ragione: non esiste alcun diritto al lavoro. Questo tipo di diritti, come quello alla salute o alla felicità, appartengono alle astrazioni della Modernità che nulla hanno a che fare con la vita reale. Sono diritti impossibili perché nessuno, foss’anche Domineddio, può garantirli. Esiste, quando c’è, la salute, non un suo diritto. Esiste, in rari momenti della vita di un uomo, un rapido lampo, un attimo fuggente e sempre rimpianto, che chiamiamo felicità, non il suo diritto. Così è inutile sancire il diritto al lavoro se in una società il lavoro non c’è. Ciò che in una società moderna possiamo pretendere è un’altra cosa: l’assicurazione, da parte della collettività, di una vita dignitosa anche per chi il lavoro non ce l’ha e non lo può trovare.