Archivio del Tag ‘sopravvivenza’
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Per l’Italia tempo scaduto, arriverà una tempesta perfetta
Viviamo in tempi rivoluzionari, ma non vogliamo prenderne atto. Usiamo questa espressione in senso “tecnico”, non politico-ideologico. Non ci sono masse intorno al Palazzo d’Inverno, ma la fine di un mondo. Il difficile è prenderne atto. Si sta rompendo tutto, intorno a noi e dentro di noi, ma quando ci dobbiamo chiedere – fatalmente – “che fare?” ci rifugiamo tutti nel principio-speranza, confidando che le cose, prime o poi, tornino a girare come prima. Per continuare a fare le cose che sappiamo fare, senza scossoni. Non possono tornare come prima. Inutile prendersela più di tanto con le singole persone o le strutture – leader, partiti, sindacati, media, Confindustria, ecc – che hanno responsabilità pazzesche, naturalmente, ma sono anche totalmente impotenti di fronte a un mondo che si spacca. «Le cose si dissociano, il centro non può reggere». Non saranno i Bersani, i Berlusconi o i Napolitano a tenere insieme le zolle tettoniche in movimento.
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Il voto italiano accelera la fine dell’euro, ma il Pd dorme
Sta’ a vedere che agli italiani riuscirà il miracolo: uscire dall’euro, per ora messo «in coma farmacologico» dal “dottor” Draghi, vista l’impossibilità di una vera guarigione. «Lasciarlo dormire o farlo morire? Draghi insisteva per la prima soluzione. Ma ad un tratto – scrive l’economista democratico Emiliano Brancaccio all’indomani delle elezioni – il popolo italiano ha improvvisamente optato per la seconda: ormai l’euro è solo uno zombie, un morto che cammina. Volenti o nolenti, prendiamone atto». Gli strateghi della Bce l’hanno capito, e ora «si accingeranno a modificare la “regola di solvibilità” della politica monetaria: il famigerato ombrello europeo contro la speculazione verrà pian piano chiuso, per poi finire in cantina». Le più fosche previsioni di un appello di 300 economisti, pubblicato già nel giugno 2010 contro le politiche di austerity in Europa, si stanno avverando: l’euro non può reggere alla crisi economica.
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Galeano: spaventati e soli, il vero potere ci vuole così
Il lanciatore di scarpe iracheno, che scagliò le proprie calzature verso Bush, è stato condannato a tre anni di carcere. Non merita invece un’onorificenza? Chi è dunque il terrorista? Il lanciatore di scarpe o il suo bersaglio? Il serial killer che ha volutamente determinato la guerra in Iraq su un terreno di bugie massacrando una moltitudine d’individui, legalizzando e ordinando la tortura di altri, non è forse il vero terrorista? Il popolo di Atenco, in Messico, i Mapuche, indigeni del Cile, i Kekchies del Guatemala, i contadini senza terra in Brasile, tutti accusati del crimine di terrorismo per aver difeso i loro diritti e la loro terra, sono forse i colpevoli? Se la terra è sacra, anche se la legge non lo specifica, coloro che la difendono non sono altrettanto sacri?
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Cremaschi: addio diritti, i sindacati hanno scelto il potere
Ci sono notizie che durano il tempo di una breve del telegiornale, e poi vengono inghiottite dal bidone aspiratutto degli scandali e della campagna elettorale, mescolati tra loro. L’Istat ci ha comunicato che la dinamica attuale dei salari è la peggiore degli ultimi trent’anni. Questo dato dovrebbe essere alla base di ogni proposta che si fa per affrontare la crisi. Ma non è così. La caduta dei salari è diventata un dato di colore, fa parte dello spettacolo del dolore mostrato in televisione, sul quale meditano e dissertano i candidati. Ma senza che si pronunci la frase semplice e brutale: aumentare la paga! Poco tempo fa il Cnel ha comunicato un altro dato su cui riflettere davvero. Negli anni ‘70 la produttività del lavoro in Italia è stata la più alta del mondo, poi è solo calata. Sì, proprio quando il lavoro aveva più salario e più diritti, “rendeva” di più!
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Farmaci inutili e business, il lato oscuro della Montalcini
Prima donna ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, esponente dei Lincei, senatrice a vita dal 2001 «per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale». E naturalmente, Premio Nobel per la Medicina nel 1986, per la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa. Icona nazionale, Rita Levi Montalcini, spentasi il 30 dicembre 2012 all’età di 103 anni, fu anche il massimo sponsor di un farmaco rivelatosi disastroso, il Cronassial. Atea, perseguitata per le origini ebraiche, convinta filo-sionista. E trasformata in gloria nazionale, meritevole dello scranno parlamentare a vita, dal presidente Ciampi, l’uomo che più di ogni altro contribuì all’infausto ingresso dell’Italia nell’Eurozona. Al lutto unanime per la perdita dell’insigne neurologa si segnala la massoneria, che raccomanda di sostenere finanziariamente la Fondazione Montalcini, mentre nel web si cerca di scavare nel “lato oscuro” della Montalcini: i suoi legami con il business farmaceutico.
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Consumo di suolo: ne abbiamo solo per altri 60 anni
Sembra incredibile. L’umanità ha coltivato la terra per migliaia di anni, e non c’è nulla che ci appaia più “infinito” della risorsa suolo coltivabile. Invece non è così: sembra che ne abbiamo solo per altri 60 anni, continuando con la tendenza in atto. E non sono catastrofisti svitati o decrescitisti allarmisti a dirlo, ma nientedimeno che il World Economic Forum. Trovate tutto qui sul “Time”, ecco una traduzione: «Un calcolo a spanne dell’attuale tendenza di degrado dei suoli suggerisce che abbiamo circa 60 anni di terra coltivabile rimasta. Il 40% delle terre agricole del mondo sono classificate come degradate o molto degradate – quest’ultima definizione significa che il 70% dello strato superficiale, quello che consente alle piante di crescere, è ormai andato».
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Il cameriere Bersani? Tanto vale votare il padrone, Monti
Caos pre-elettorale, tra i minuetti di Monti e le manfrine del Cavaliere? «Una cosa però la so con certezza: alle politiche non voterò per il Pd o per qualsiasi suo alleato», preannuncia l’analista Aldo Giannuli: «D’altra parte, se devo parlare con qualcuno, prendo in considerazione il padrone di casa, non la servitù». Voto utile? Significa scegliere il meno peggio. «Ma il punto è proprio questo: il Pd è davvero il male minore?». No di certo: è solo l’ultima versione della politica di destra, travestita da sinistra: e allora, protesta Giannuli, tanto vale che Bersani chieda il voto direttamente all’elettorato di destra. Il Pd ha definitivamente rinnegato ogni minima pulsione di sinistra: bocciarlo oggi, insieme a tutti i suoi alleati, per Giannuli è l’unica possibilità di far risorgere “qualcosa di sinistra” domani, quando l’Italia sarà sommersa dalle macerie sociali dell’agenda-Monti.
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Lester Brown: presto non ci sarà più da mangiare per tutti
Il mondo è in una fase di transizione, da un’epoca dominata dal surplus, ad una dominata dalla scarsità. Sono in atto varie tendenze, che interessano sia la domanda che l’offerta e che portano ad un impoverimento delle scorte alimentari mondiali e ad un aumento dei prezzi. Questa situazione non è temporanea, si tratta piuttosto di una transizione di lungo periodo dall’abbondanza alla scarsità. Sotto il punto di vista della domanda c’è l’aumento della popolazione; non è una novità, negli ultimi decenni siamo cresciuti al ritmo di ottanta milioni l’anno. In pratica significa che stasera ci saranno 219.000 persone sedute a cena che ieri sera non c’erano, e che domani ce ne saranno altre 219.000 in più. La crescita della popolazione è continua e non accenna a diminuire. Il secondo elemento che crea l’aumento della richiesta di cibo è l’aumento della ricchezza. Aumentando il reddito, la gente, indipendentemente da dove si trovi, sale nella catena alimentare, e consuma più carne e pollame.
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Polizia violenta? Troppi agenti provengono dall’esercito
Picchiano senza pietà: indossano la divisa della polizia, ma provengono dall’esercito. Precisamente: dalle forze speciali inviate sui fronti di guerra della Bosnia, dell’Iraq e dell’Afghanistan. Polizia sotto accusa per gli eccessi di violenza contro studenti inermi? Il problema, scrive il “Manifesto”, imbarazza moltissimi agenti e funzionari della polizia antisommossa: da tempo è carente l’addestramento, fondamentale per formare in modo adeguato i reparti incaricati di mantenere l’ordine pubblico secondo regole civili, e non militari: «Anche il più violento dei manifestanti non deve mai essere considerato un “nemico”», come avviene invece in guerra, cioè nei luoghi da cui ormai provengono moltissimi agenti. Troppi, secondo poliziotti e dirigenti, preoccupati per il ricorso ormai sistematico alla “mano pesante” durante le manifestazioni di piazza.
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Fame e freddo, l’Istat: in sofferenza un italiano su cinque
Incapaci di far fronte a spese impreviste e in arretrato con bollette, affitto e mutui. Peggio ancora: c’è chi non può permettersi un pasto proteico – a base di carne – nemmeno una volta ogni due giorni. Indicatori in picchiata nell’Italia che sprofonda nella crisi, secondo le ultime analisi dell’Istat. Che rilevano disagi crescenti: un italiano su cinque, ormai, soffre vere e proprie privazioni materiali. Chi deve rinunciare all’automobile, chi alle vacanze – neppure una settimana di ferie all’anno – e chi è costretto persino a fare a meno della lavatrice, del telefono, del televisore. Addirittura, tra i parametri della nuova povertà, l’istituto di statistica segnala anche le famiglie che, per mancanza di denaro, restano al freddo e non possono riscaldare in modo adeguato la propria abitazione. E’ la drammatica fotografia degli effetti del “rigore” decretato da Mario Monti, in ossequio a Bruxelles che impone il drastico taglio della spesa sociale, deprimendo economia e consumi.
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Tesson: rifugiatevi nella foresta, la solitudine è rivolta
In città sia il liberale che l’uomo di sinistra, sia il rivoluzionario che il ricco borghese pagano il pane, la benzina e le tasse. L’eremita invece non chiede niente allo Stato e non gli dà niente. Si rifugia nei boschi e ne ricava il necessario. Per il governo il suo isolamento è un guadagno mancato. In teoria, trasformarsi in una perdita di guadagno dovrebbe essere l’obiettivo dei rivoluzionari. Un pasto a base di pesce arrostito e mirtilli raccolti nella foresta è più antistatale di un corteo che sfili agitando una selva di bandiere nere. Chi fa saltare in aria la cittadella ha bisogno della cittadella: si mette contro lo Stato nel senso che vi si appoggia. Walt Whitman: «Non ho niente a che fare col sistema, nemmeno quanto basta per oppormi ad esso».
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Non tutto è merce, i territori salveranno i beni comuni
Quasi tutto quello che ci circonda, oggi, appartiene a qualcuno: per beneficiarne, lo si può soltanto comprare. Ma non è stato sempre così: «C’erano una volta i beni comuni: l’aria, l’acqua, il bosco, il fiume, la spiaggia, i pascoli, e persino i campi, che venivano dissodati e arati congiuntamente dalle comunità di villaggio», racconta Guido Viale in una recente riflessione sul destino dei beni comuni. «Nell’era moderna, il processo della loro appropriazione – e della esclusione di chi ne traeva il proprio sostentamento – è cominciato molto presto con le recinzioni dei pascoli in Inghilterra». Erano le “enclosures”, che Marx pone a fondamento del meccanismo di accumulazione primitiva del capitale. Meccanismo proseguito nel tempo: «Molte delle rivoluzioni borghesi in Europa hanno messo capo a un processo analogo». Per non parlare della conquista del West in Nordamerica, «a spese delle popolazioni indigene», o addirittura del colonialismo, «che ha globalizzato questa pratica».