Archivio del Tag ‘solidarietà’
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Cederna: mi vergogno di chi non si vergogna di questa Italia
Nella testa ho due voci, due musiche, due biglietti nel portafoglio: “mi vergogno” e “a testa alta”. Li leggo quasi sempre di seguito, li leggo ogni giorno. Mi vergogno di non riuscire a leggere i giornali; mi sforzo, ma non ci riesco più – be’, non tutti: qualcuno ovviamente lo leggo. Non riesco più a guardare la televisione, ma di questo non mi vergogno: mi vergogno dello schifo che mi fa questa politica; mi vergogno del Capo, mi vergogno dei servi, mi vergogno delle menzogne sulle facce, nelle voci; mi vergogno quando li vedo, mi vergogno quando li sento parlare, mi vergogno di non riuscire a pensare al mio paese senza vergogna.
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Addio 5 per mille: tramonta il sogno di un Welfare diverso
Il signor T., da molti indicato come prossima guida affidabile di questo paese, riduce del 75% i soldi destinati dai cittadini alle Organizzazioni non governative. Questa singolare operazione ha un sapore fortemente autoritario. Infatti, non solo toglie risorse alla spesa sociale, ma commette un vero e proprio furto, dal momento che quei soldi erano destinati esplicitamente dai cittadini, tramite la dichiarazione dei redditi, a ben specifiche associazioni, cooperative in una parola Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus).
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Arancia Metalmeccanica: aiutare chi è senza stipendio
Cinque euro per tre chili di arance biologiche siciliane, coltivate in terre confiscate alla mafia. E’ la formula di “Arancia Metalmeccanica”, l’autorionica campagna con la quale la Federazione della Sinistra – facendo il verso al film di Stanley Kubrick – sta girando le fabbriche italiane per sostenere gli operai che hanno perso il lavoro: «Per ogni retina di arance venduta, metà del ricavato va ai produttori siciliani, e metà ai lavoratori in lotta per riconquistare il posto». Banchetti, presidi, fabbriche: a suon di arance, una cassa comune per aiutare chi è rimasto senza stipendio.
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Gli italiani: sanità gratuita anche per i clandestini
Per otto italiani su dieci, anche gli immigrati irregolari hanno diritto alla sanità pubblica. Lo afferma l’ultima indagine dal Censis, secondi cui l’80 per cento degli italiani chiedono che anche i clandestini abbiano accesso ai servizi sanitari pubblici. Il 65,2% degli intervistati ritiene che la tutela della salute sia un diritto inviolabile, quindi curare tutti è un atto di solidarietà irrinunciabile. Risalendo la penisola, diminuisce la quota di intervistati che parlano della salute come diritto per tutti, mentre aumentano quelli convinti che occorre assicurare la sanità anche agli irregolari per evitare il rischio di epidemie incontrollate.
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Maggiani: portaerei Cavour, misericordia all’italiana
Finito il doloroso compito della ricerca dei nostri connazionali dispersi e dell’assistenza ai superstiti, il nostro Paese si concentra ora sul popolo di Haiti, e la portaerei Cavour, ammiraglia e vanto della nostra flotta, ha salpato le ancore carica dimateriali e uomini alla volta dell’isola caraibica. Nessun altro Paese ha fatto così tanto; gli Stati Uniti hanno mandato molto ma non la corazzata Missouri, la Francia non la portaerei Richelieu, la Federazione Russa non un solo sommergibile nucleare della classe Yurij Dolgorukij.
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Adottare bimbi di Haiti: e perché non quelli di Napoli?
Figuriamoci se non ci toccano le immagini che arrivano da Haiti e se non siamo commossi da quei bambini senza più nessuno che vagano per strada e che vanno ad aggiungersi ai tantissimi che già affollavano gli orfanotrofi dell’isola. È questo l’aspetto che più ha colpito gli italiani, e in tanti stanno lodevolmente chiedendo di adottare un bambino di Haiti, pronti a partire per andarlo a prendere. E poi ci sono tanti altri (date uno sguardo alla lettere sui quotidiani) che maledicono le leggi sulle adozioni perché, per l’appunto, non possono partire subito, neanche si trattasse di andare a prendere un pacco in un ufficio postale solo un po’ più lontano.
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I comunisti: opposizione vera, torneremo in Parlamento
Comunisti, ancora e sempre, per lanciare una sfida alternativa alla politica italiana. Mentre la Polonia mette fuorilegge la bandiera rossa, in Italia si scommette sulla sopravvivenza di falce e martello, emblema da riportare nelle aule parlamentari dopo la storica esclusione della “sinistra arcobaleno” guidata nel 2008 da Fausto Bertinotti. Archiviato il vecchio leader, il nuovo segretario di Rifondazione, l’ex ministro Paolo Ferrero, entro il 2010 farà confluire il suo partito nella “Federazione della Sinistra”, che dopo 12 anni riunificherà Prc e Pdci, con l’aggiunta di “Socialismo 2000” di Cesare Salvi e “Lavoro e Solidarietà” di Gianpaolo Patta.
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Per gli homeless l’ultima battaglia di Bob Dylan
Un misterioso labirinto bizzarramente profumato di Natale. Il vecchio Bob proprio non ce la fa a togliersi la maschera beffarda di dosso. Come sempre, si nasconde, racconta soprattutto quel che non pensa e quello che non è, eppure piccoli squarci di verità vengono fuori, talvolta. Plotoni di critici non gli hanno perdonato la sua ultima sortita: un album natalizio, “Christmas in the Heart”, pieno zeppo di vecchi standard anni ‘40, più un’incredibile versione di “Adeste fideles” e un vecchio Christmas Blues preso da Dean Martin, il più mellifluo di tutti i crooner.
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Parroci e volontari ospitano i Rom sgomberati a Milano
«Sono esseri umani e come tali devono essere trattati. Come si può abbandonare delle mamme con dei bambini per strada?». A porre la spinosa domanda è don Piero Cecchi, della parrocchia di San Giovanni Crisostomo di via Cambini a Milano, che ha preso in carico una delle famiglie Rom sgomberate il 19 novembre dal campo di via Rubattino dalle ruspe del Comune. «Fino a quando non verrà trovata loro una sistemazione dignitosa, questa famiglia Rom rimarrà nella nostra comunità», promette il sacerdote: «Abbiamo provveduto a dare loro, viveri, vestiti e possibilità di lavarsi. Non li lasceremo in strada».
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Scrittori liberi, Le Monde difende Tabucchi da Schifani
Le democrazie vive hanno bisogno di individui liberi. Di individui coraggiosi, indipendenti, indisciplinati, che osino, che provochino, che disturbino. È così per quegli scrittori per cui la libertà di penna è indissociabile dall’idea stessa di democrazia. Da Voltaire e Victor Hugo a Camus e Sartre, passando per Zola e Mauriac, la Francia e le sue libertà sanno quanto tali libertà debbono al libero esercizio del diritto di osservare e del dovere di dare l’allarme di fronte all’opacità, le menzogne e le imposture di ogni tipo di potere. E l’Europa democratica, da quando è in costruzione, non ha mai cessato di irrobustire la libertà degli scrittori
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Scacco al potere, grazie alla Strategia della Lumaca
Partiti? No, grazie. Il sistema non è riformabile. E’ “impazzito”, perché presuppone una crescita infinita, mentre le risorse sono finite. «Non è sufficiente conquistare il potere per cambiare il mondo: abbandoniamo questa illusione». Rassegnarsi, allora? No, tutt’altro. Cambiare è possibile, a patto che si rinunci al potere. Grazie alla “Strategia della Lumaca”, ovvero: attuare subito il cambiamento, anziché delegarlo e, quindi, restare ad attenderlo. E’ la nuova sfida, tutta francese, lanciata dall’Adoc, l’associazione degli “obiettori alla crescita”, protagonista della campagna “Europe-Décroissance”.
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Facebook, Berlusconi nel mirino: le parole sono proiettili?
Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti in “Palombella rossa”. E aveva ragione. Perché possono creare e possono distruggere. E il loro trasformarsi in azione è, molto spesso, così veloce che è difficile anche solo rendersene conto. Per questo c’è da preoccuparsi per quello che sta succedendo in questo paese. Il rischio di un “ritorno agli anni Settanta”, per riprendere l’allarme lanciato da Giampaolo Pansa qualche giorno fa sul Corriere della Sera, prende corpo, si fa più inquietante e suona sempre meno “esagerato”. Su Facebook si incita all’uccisione del premier, c’è chi si dice pronto a premere il grilletto