Archivio del Tag ‘Sardegna’
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Sardex, moneta virtuale per l’economia più antica: il baratto
Il baratto del nuovo millennio? Si fa con la moneta elettronica. Superare la crisi economica, fare acquisti senza euro, riuscire ad ampliare la propria quota di mercato e ottenere crediti a tasso zero. Non è una missione impossibile, ma l’opportunità offerta da Sardex.net, circuito di credito commerciale che si basa su un innovativo mezzo di pagamento: la moneta complementare locale. Conio che permette alle imprese di comprare e vendere senza spendere euro. Chi si associa ha la possibilità di scambiarsi prodotti che il mercato non riuscirebbe ad assorbire. I pagamenti vengono effettuati in crediti sardex. Un sistema che può affiancarsi a quello tradizionale, dando ossigeno a chi non ha liquidità in cassa.
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Soliles: donazioni e microcredito per difendersi dalla crisi
Disoccupati meno soli di fronte alla crisi, grazie a un’idea forte: scommettere sulle proprie capacità e creare nuovi servizi, aziende sociali, economia quotidiana e piccole iniziative salva-famiglie. Lo sportello si chiama Soliles, “solidarietà all’impresa e al lavoro etico e sociale”. Missione: raccoglie fondi per sostenere persone in difficoltà, da affiancare e trasformare in operatori attivi e fiduciosi: «Quest’anno – spiega Giovanni Acquati, tra i fondatori della finanza etica italiana – abbiamo seguito decine di immigrati nella loro ricerca di credito». Strumento operativo: l’associazione Mairi, che garantisce mutuo aiuto tra immigrati residenti in Italia. Ultimo impegno di Soliles: il progetto di sviluppo locale “Pl’in”, ovvero “prendi l’iniziativa”: «Lo stiamo proponendo in tutta Italia, specie in Sardegna, per affrontare in maniera innovativa la crescente disoccupazione».
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Italia, scorie radioattive: chi sa trema, ma in silenzio
Nonostante i referendum dello scorso giugno abbiano ribadito l’indisposizione degli italiani ad avere a che fare con l’energia nucleare, sono ancora molti i rischi e i problemi legati alla radioattività: dai rifiuti radioattivi di Saluggia, nel vercellese, alle testate atomiche nelle basi americane di Ghedi e Aviano; dagli effetti del poligono del Salto di Quirra, in Sardegna, all’uranio nelle montagne della val di Susa. Solo alcuni sono legati alle vecchie centrali atomiche, ma la maggior parte di essi restano taciuti. Lo rivela il libro-inchiesta “Scorie radioattive”, indagine di Andrea Bertaglio e Maurizio Pallante, con una scoperta richiamata già nel sottotitolo: “Chi sa trema, ma in silenzio”.
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Spaventano la Sardegna i top-gun che terrorizzano Gaza
Manovre acrobatiche nei cieli della Sardegna, così pericolose da mettere a repentaglio l’incolumità dei piloti e quella dei residenti: evoluzioni compiute “senza motivo né vantaggio”, stando al tribunale militare israeliano che ha condannato a sette giorni di carcere (e un anno di sospensione dal volo) il pilota dell’F-16 che giusto un anno fa, durante l’operazione italo-israeliana “Vega”, compì uno spericolato “tonneau” (giro della morte, rotazione a 360 gradi) troppo vicino al suolo e al di fuori di aree di sicurezza. Sotto accusa, il 106° squadrone della Iaf, la Israeli Air Force: il caccia, scrive “PeaceReporter”, ha anche oltrepassato il muro del suolo, causano un “bang sonico” (effetto bomba) non autorizzato e al di sotto dell’altitudine consentita: come quelli che l’aviazione israeliana compie a Gaza, producendo terrorismo psicologico.
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Israele gela il mondo: la guerra con l’Iran è vicinissima
Tempo scaduto: tra poco parleranno le armi? Contro l’Iran, nel mirino per il suo programma nucleare, potrebbe scatenarsi la “madre di tutte le guerre”, aperta da un raid aereo e missilistico entro pochi mesi se l’Aiea denuncerà la preparazione di bombe atomiche. Esplicito il presidente israeliano, Shimon Peres: conto alla rovescia ormai imminente. E’ la conferma di un pericolo reale, denunciato con insistenza da analisti come il canadese Michel Chossudovsky: «La terza guerra mondiale non è mai stata così vicina». Liquidato Gheddafi e neutralizzato Assad, la Nato è padrona del Mediterraneo e il regime di Teheran appare isolato: mentre l’Unesco pensa di inserire la Palestina nel patrimonio dell’umanità, Israele testa nuovi missili e organizza war games in Sardegna. E anche gli inglesi tifano per la guerra, che Obama sperava di riuscire almeno a rinviare.
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Volpe-132: elicottero caduto sulla pista di armi-fantasma?
Un elicottero della Guardia di Finanza s’inabissa nel mare della Sardegna il 2 marzo 1994, davanti al poligono missilistico del Salto di Quirra, a poca distanza da una nave-fantasma: natante segnalato da tre testimoni oculari, a cui però le autorità militari non credono. L’indomani, in Somalia, vengono assassinati Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, inviati della Rai, finiti probabilmente su una scomoda pista di traffico d’armi che sembra imbarazzare il governo italiano. Quattro mesi dopo, a luglio, l’equipaggio di un mercantile sardo viene sterminato in un porto semi-abbandonato dell’Algeria in preda al terrorismo. Dal carico dichiarato, semola, mancherebbero 600 tonnellate. Armi? Le stesse che costarono la vita a Ilaria Alpi e ai due finanzieri precipitati insieme all’elicottero esploso in volo?
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Ridateci l’Italia: lettera aperta al futuro governo senza B.
Il voto di maggio 2011 ha aperto una nuova fase della politica italiana. I suoi effetti, insieme al risultato dei referendum di giugno, possono imprimere una spallata decisiva per un cambio politico. Questa svolta contiene grandi speranze, perchè esprime risultati che vanno contro la casta politica e indicano un risveglio popolare. Ma contiene anche grandi pericoli, perché può nutrire illusioni mentre è chiaro che le classi dominanti cercano di riorganizzarsi per meglio realizzare la macelleria sociale che si propongono di fare. Anche usando, ancora una volta, la sinistra.
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Sarroch, morire sul lavoro nel “paese dei Moratti”
L’ennesima morte bianca – un giovane operaio rimasto intossicato durante la pulitura di una cisterna e due compagni di lavoro ricoverati in ospedale – riaccende i riflettori sul caso della raffineria Saras di Sarroch, in Sardegna, “impero” della famiglia Moratti, dove già nel maggio 2009 erano morti tre addetti, sempre ingaggiati da ditte esterne che lavorano in appalto. Aperta l’inchiesta, lavoratori in sciopero e sindacati sulle barricate: «La dinamica sembra ripetersi», denuncia Vincenzo Scudiere della Cgil, perché l’operaio morto «effettuava un’operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato».
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Porto Torres, la marea nera è ancora in viaggio
Dove viene smaltito l’olio combustibile che si è riversato in mare dopo l’incidente avvenuto lo scorso gennaio a Porto Torres? E chi risarcirà tutti coloro che hanno una struttura balneare e subiranno in prima persona le conseguenze del disastro ambientale che, inevitabilmente, ha provocato un danno d’immagine a tutta la Sardegna? Sebbene i riflettori dei grandi media non abbiano dato il dovuto risalto alla vicenda e malgrado la sottovalutazione del disastro da parte delle istituzioni, c’è chi si interroga sulle conseguenze della marea nera che ha invaso le acque e le coste sarde, prezioso tesoro del nostro Paese.
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Quirra, radiazioni pericolose? Sotto sequestro anche il mare
La denuncia arriva da Bettina Pitzurra, attivista dell’Irs e componente del Comitato per la salvaguardia ambientale del Sarrabus. «Dopo un’immersione subacquea nei pressi di Capo San Lorenzo a Quirra, quattro turisti milanesi hanno perso tutti i denti nel giro di pochi mesi», ha dichiarato l’insegnante di Castiadas ai microfoni degli inviati di “Current tv”, il canale satellitare sulla piattaforma Sky di Rupert Murdoch. In più ci sono le denunce raccolte in questi giorni dalla Procura di Lanusei e dalla Squadra mobile di Nuoro: diverse persone hanno dichiarato di essersi ammalate dopo aver fatto il bagno a Quirra», dove si inabissano i missili sparati da Perdas de Fogu.
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Uranio a Quirra: blitz del giudice al poligono radioattivo
Ispezione al poligono militare del Salto di Quirra: in cinque contenitori in un deposito non adeguatamente custodito è stato rinvenuto un quantitativo di uranio. Sarebbe la conferma di tanti sospetti, dietro alle troppe morti bianche causate dalla “sindrome di Quirra”, versione sarda della “sindrome dei Balcani” che ha fatto strage tra i soldati dei contingenti internazionali in Bosnia. Diagnosi: tumori mortali, probabilmente generati dalle “polveri di guerra”, i residui che restano nell’aria, sul suolo e nell’acqua dopo l’esplosione di proiettili di artiglieria contenenti uranio, spesso “impoverito”. A far scattare le indagini, e il sequestro del materiale, una denuncia sanitaria: il 65% dei pastori che vivono attorno all’area è malato di leucemia.
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Sindrome di Quirra: ora si indaga sul poligono dei tumori
Sotto inchiesta il “poligono della morte”, sospettato di provocare tumori nella popolazione sarda che vive ai confini della zona militare. La Procura della Repubblica di Lanusei ha aperto un’indagine sul Salto di Quirra, il poligono militare interforze di Perdasdefogu, dopo la segnalazione dei veterinari delle Asl secondo cui il 65% dei pastori si sarebbe ammalato di leucemia. L’accusa, ipotizzata dal romanzo “Perdas de fogu” di Massimo Carlotto e rilanciata da comitati, associazioni e opposizione di centro-sinistra, è che i test balistici e missilistici – delle forze Nato ma anche di singoli produttori di armamenti, a cui il poligono viene affittato – possano diffondere nell’aria, in mare e sul terreno le micidiali “polveri di guerra”, radioattive come l’uranio impoverito responsabile di tante morti fra militari e civili.