Archivio del Tag ‘rapina’
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Vogliono i soldi, i nostri: cercheranno di prenderci tutto
Da un po’ ci pensavo, ma mi accusavo da sola di complottismo esagerato. Ora leggo l’intervista a Ennio Doris su “Il Tempo” (orore, lo so) e devo ricredermi. Non sottovalutate le parole di uno come Doris. Spesso, e l’ho verificato svariate volte, quelli considerati più “fessi” sono poi coloro che spiattellano ingenuamente le più scottanti verità. E Doris sta dicendo in sintesi che sì, lo Stato italiano ha un debito stellare, i rating crollano, l’economia boccheggia ma ragazzi, voialtri avete un sacco di quattrini in tasca. E la finanza internazionale lo sa. Lo sa e li vuole. Ciascuno di noi ha qualcosa: che sia una casa, o dei risparmi in banca, o un po’ di Bot, o i versamenti per la pensione integrativa, un gruzzoletto di un’assicurazione, un quinto del terreno di nonna al paese.
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Rapina storica: con la scusa del debito, si prendono l’Italia
Si stanno preparando, gonfiando il loro debito artificiale a orologeria: si prenderanno tutto, dall’Enel alle Poste Italiane, fino al patrimonio immobiliare e persino alla nostra acqua, con buona pace del referendum appena celebrato. Italia «stile Grecia, in nome di un debito che non si risana mai», nonostante «le tante manovre da lacrimogeni e sangue degli ultimi vent’anni». Insomma, il debito “eterno” «come strumento di controllo e dipendenza», sull’esempio dell’Africa. Che fare? Semplice: non riconoscere più il debito italiano verso la Bce, uscire dall’Unione Europea, nazionalizzare la Banca d’Italia, tornare a stampare la Lira, moneta che tornerà di proprietà della nazione: obiettivi di un «movimento sovranista e indipendentista italiano, che nascerà dalla brutalità dei fatti».
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Casta avvisata, cercherà facce pulite per il lavoro sporco
Nonostante lo spostamento del voto in estate e l’oscuramento da parte dei media, il quorum è stato raggiunto. Si tratta di un grandissimo successo, in buona parte dovuto al lavoro dei comitati di cittadini che hanno informato e coinvolto più di 25 milioni di persone, convincendole a recarsi alle urne per difendere la loro salute, i beni comuni e la legalità. Festeggiamo. Ma non abbassiamo la guardia: la battaglia è appena cominciata. E diventerà molto più dura di quanto non sia ancora stata. Da domani, tutte le forze che hanno appoggiato strumentalmente i referendum allo scopo di dare un’ulteriore spallata al governo, torneranno alla carica per riprendere politiche di devastazione dei territori e di privatizzazione dei beni comuni.
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Erri De Luca: privatizzare l’acqua è un furto da banditi
Gli incontri più belli della Scrittura Sacra avvengono vicino ai pozzi: uomini che incontrano delle donne che gli danno da bere, anche Gesù presso il pozzo della Samaritana; Abramo e Isacco erano gli scavatori di pozzi: il segno della loro benedizione era che trovavano continuamente l’acqua, quello era un segno che erano assistiti dalla buona volontà della divinità. Anch’io ho scavato un pozzo per l’acqua, qui sul campo. E ho visto zampillare l’acqua e uscire dal fondo della terra. Al cinema si vedono quelle persone che vedono sgorgare il petrolio e fanno baldora attorno al pozzo nuovo: ecco, quelli festeggiano la loro ricchezza personale, ma uno che fa spuntare acqua dal suolo sta aggiungendo ricchezza al mondo.
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I No-Tav alla polizia: fermiamo insieme la rapina dell’Italia
Il movimento No Tav lancia un appello ai cittadini in divisa che dovrebbero mettere in pratica quanto richiesto dalla politica. Il mondo politico e imprenditoriale auspica con bellicose dichiarazioni una soluzione “militare da parte delle Forze dell’Ordine” per liberare entro il 31 maggio l’area de La Maddalena per non perdere il finanziamento europeo alla nuova, inutile e devastante linea ferroviaria Torino Lione… Invitiamo tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine di qualsiasi corpo e grado a riflettere profondamente sulla situazione e sulle cause che l’hanno originata. Siete chiamati a facilitare con la forza l’avviamento di un progetto voluto dalle lobby politico/imprenditoriali/mafiose al solo scopo di poter mettere le mani su centinaia di milioni di euro di denaro pubblico.
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Tagli da 46 miliardi: difendiamoci da quest’Europa di banditi
Stanno accadendo un sacco di cose, tutti sintomi di una crisi che si sta avvicinando a grande velocità: dobbiamo prepararci. L’annuncio della chiusura delle due fabbriche della Fincantieri che ha messo in movimento Genova e Napoli con grandi proteste anche violente e molto arrabbiate, la ripresa dello scontro intorno all’alta velocità in val di Susa, lo sciopero della fame degli insegnanti a Bologna, la rivolta contro la spazzatura di Napoli: siamo in una situazione di alta tensione, che non ha precedenti nella storia degli ultimi anni in Italia. E ci ha raggiunti la notizia che la Corte dei Conti addirittura aggrava il bilancio del nostro prossimo futuro, chiedendo – come una cosa inevitabile – un taglio di 46 miliardi l’anno delle spese dello Stato, per “aggiustare” il nostro rapporto tra debito e Pil secondo i criteri europei.
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Come non farsi rapinare (dalla propria banca)
La banca è, da sempre, il teatro del crimine più spettacolare: la rapina. E se invece è l’istituto di credito ad “alleggerire” (silenziosamente, e senza spianare pistole) l’ignaro correntista? In tal caso è utile dare un’occhiata al dvd “Come non farsi rapinare dalla banca”, proposto da “MacroVideo” e “Il Consapevole”, sotto forma di “video-corso per il risparmio intelligente”. C’è da fidarsi? Assolutamente: l’autrice, Daniela Lorizzo Barberini, è una “banking trainer”, nuova figura di consulente indipendente, ideale per districarsi nella giungla dell’offerta bancaria italiana.