Archivio del Tag ‘poveri’
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Gaglianone, il segreto meglio custodito del nostro cinema
Daniele Gaglianone è probabilmente uno dei segreti meglio custoditi del cinema italiano. Nonostante vanti una filmografia foltissima, la grande parte della sua opera risulta ancora troppo poco frequentata. Con “Ruggine”, dopo l’esito maiuscolo di “Pietro”, il regista affronta una storia corale, ampliando il raggio del suo sguardo e riconnettendosi alle urgenze delle storie calate nell’agone della Storia. Il lavoro di Gaglianone, infatti, sin dalle sue origini, si è andato sviluppando attraverso un fittissimo dialogo con le ragioni e il farsi della Storia. Basti pensare alla presenza fortissima della guerra di Liberazione o all’interesse fortissimo nei confronti di figure come Gobetti.
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E se a riscrivere la Finanziaria fosse la valle di Susa?
Ho appena letto il messaggio di Claudio Giorno a proposito della battaglia che in India sta mobilitando decine di migliaia di persone contro la corruzione diffusa in tutte le pubbliche istituzioni e nei partiti politici di quel paese. Anche io tendo ad osservare attentamente gli eventi internazionali degli ultimi mesi e a considerarli come sintomi di un malcontento ormai mondiale contro questo modello economico (finanz-capitalista e ultramonopolista) globalizzato che sta distruggendo le basi stesse della convivenza civile, della democrazia e addirittura del capitalismo e che i partiti politici (tutti, per lo meno in Italia) si sono rivelati incapaci di governare e regolamentare.
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Scure europea sull’Italia: saremo più poveri e indifesi
Attenti, l’Italia potrebbe non reggere alla scure dell’Europa: con tagli da 40 miliardi sulla spesa sociale rischiamo di precipitare a livelli da terzo mondo. A lanciare l’allarme sono Marino Badiale e Fabrizio Tringali: se l’Italia – come prevede la Corte dei Conti – non riuscirà a rientrare dal maxi-debito nei tempi previsti da Bruxelles, «una delle conseguenze dell’impoverimento materiale e culturale che ne risulterà, sarà che non saremo più in grado di competere sui segmenti del mercato ad alta specializzazione», avvertono i due analisti. Quale potrà essere il ruolo di un’Italia impoverita e depressa? Forniremo «forza lavoro dequalificata e sottopagata» o, peggio, fungeremo «da discarica per i rifiuti della parte più forte dell’Europa, e da fornitrice di servizi finanziari occulti tramite le nostre mafie».
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La collera dei poveri è l’unica speranza che ci resta
Prepariamoci alla collera dei poveri, ha detto monsignor Bregantini, responsabile della Commissione episcopale per il lavoro, in solidarietà con i lavoratori della Fincantieri. La collera dei poveri, di coloro che, secondo l’Istat possono diventare un quarto dell’intera popolazione italiana. La collera degli operai e dei ceti medi che si proletarizzano che, sempre secondo l’Istat, sono oramai la maggioranza del Paese. La collera di chi rischia di perdere tutto per sé e per i propri figli, e che aumenta la propria rabbia e indignazione quando sente Berlusconi e Tremonti dire che le cose non vanno male, che i ristoranti sono pieni, che la povertà è un’invenzione mediatica.
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Crescita del Pil ma non dei diritti: anche la Cgil si arrende?
“Patto per la crescita”. Questo è il titolo con cui è stato annunciato dalla stampa il documento votato poi a maggioranza dal direttivo della Cgil. La sintesi, per quanto brutale, chiarisce il senso negativo di questa scelta. La Cgil fa propria la priorità della “crescita”, sulla quale si stanno orientando non solo le posizioni della Confindustria, ma tutta la politica economica dell’Unione Europea, del sistema bancario, del Fondo monetario internazionale. È una scelta profondamente sbagliata che, al di là delle cautele e delle attenuazioni di circostanza, accetta che la crisi possa essere affrontata con il rilancio dell’attuale modello di sviluppo.
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Giustizia migliore? Buoni consigli da un visionario: Dylan
Anche chi ama perdutamente Bob Dylan e la sua musica può incontrare serie difficoltà nel tentativo di dare senso compiuto ai suoi testi visionari. E del resto è pure difficile riconoscere subito, quando Bob le canta dal vivo, anche le sue ballate più famose. Penso che tante difficoltà abbiano una sola spiegazione: vogliamo usare ragione, grammatica e vocabolario per tentare di capire Dylan, mentre invece dovremmo farlo solo attraverso le emozioni che la sua musica e i suoi testi generano in noi. Dobbiamo essere visionari come lui, insomma. Vocabolario alla mano, infatti, dovremmo concludere che le canzoni di Bob ci parlano di giudici che non sono certo fulgidi esempi di attaccamento al dovere. Anzi appaiono spesso corrotti, ebbri del potere che ossequiano, perfino cinici.
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Il sud del mondo rivuole quel che gli abbiamo rubato
Rivoluzione democratica del mondo arabo? Per favore, chiamiamo le cose col loro nome: non è che i maghrebini e i mediorientali vogliano “finalmente” anche per sé la “nostra” magnifica democrazia liberale; svegliati da Internet e dalla tv satellitare, che rivela i nostri standard di vita, ora pretendono semplicemente che le loro vaste ricchezze siano resitituite e condivise, sottratte all’indegna custodia di dittature e satrapie che hanno finora sequestrato e derubato interi popoli per spartire il bottino petrolifero tra pochi intimi, a tutto vantaggio del business privilegiato occidentale. Restituzione del maltolto: questa la chiave del terremoto in corso, secondo lo storico Franco Cardini. Terremoto che parte dal Maghreb ma potrebbe coinvolgere l’intera Africa.
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Poveri senz’acqua, genocidio: 2 milioni di morti all’anno
«Migliaia sono vissuti senza amore, non uno senza acqua». La frase è del poeta britannico Wystan Hugh Auden, e apre il film americano “Flow”, realizzato “per amore dell’acqua” dalla regista Irena Salina. Tutti hanno sentito parlare dell’oro nero e dei conflitti che causa, ma pochi sanno che sarà l’oro blu il maggior problema politico-ambientale del nostro secolo: ogni anno, due milioni di persone muoiono di malattie causate da carenza di acqua pulita, ad esempio il colera. La mancanza d’acqua stermina più dell’Aids o delle guerre. Elemento-base per il benessere, l’oggi l’acqua è in pericolo: «La crisi dell’acqua è la dimensione più pervasiva, più grave e meno visibile della devastazione ecologica», scrive la fisica indiana Vandana Shiva.
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Cristiani sotto attacco: ma chi ha seminato l’odio?
Oggi, la diffusa sensazione in Occidente è che le comunità cristiane asiatiche e africane siano in pericolo. E’ vero. Quel che non si dice, però, è che tale intollerabile situazione rappresenta la risposta inadeguata, ingiusta e spesso criminale a uno stato d’ingiustizia e di disagio. Il mondo musulmano si sente a sua volta aggredito e – commettendo un madornale errore – ritiene che la Modernità occidentale e il cristianesimo siano tutt’uno. Falso, sbagliato, insostenibile. La Modernità occidentale – individualista, materialista, fatta d’individui schiavi dei loro vizi e dei loro interessi – è all’antitesi del cristianesimo. Questo è l’errore di molti musulmani: i fondamentalisti islamici ne approfittano.
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Londra, il ministro avverte i poveri: non fate più figli
Da che mondo è mondo, i poveri fanno figli. Sono la loro unica ricchezza, diceva un certo Karl Marx: un proletario è appunto chi non dispone di mezzi di produzione e può contare solo su se stesso e sulla sua prole, da offrire al mercato del lavoro in cambio di un salario. Sempre che il lavoro ci sia: perché se non c’è, o si emigra in cerca di uno stipendio, o si resta a casa. E se si vive in Gran Bretagna, nel 2010, può capitare di sentirsi rivolgere un invito esplicito: «Per favore, non fate più figli». L’invito proviene addirittura da un ministro. Ed è rivolto ai poveri: sono loro a doversi astenere dal procreare. Per i ricchi, invece, nessun problema: figli a volontà.
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Sankara: rivoluzione, ribellarsi ai vampiri della crisi
Noi pensiamo che il debito si analizza prima di tutto dalla sua origine. Le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. Quelli che ci avevano prestato denaro sono gli stessi che ci avevano colonizzato. Sono gli stessi che gestivano i nostri Stati e le nostre economie. Sono i colonizzatori che indebitavano l’Africa coi finanziatori internazionali che erano i nostri fratelli e cugini. Noi non c’entravamo niente con questo debito, quindi non possiamo pagare. Il debito è ancora il neocolonialismo, con i colonizzatori trasformati in assistenti tecnici. Anzi, dovremmo dire: assassini tecnici.
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Choc a scuola: bambini poveri a digiuno, per castigo
Qualche giorno fa, stando davanti al video e seguendo un telegiornale, Franca ed io siamo rimasti sconvolti. La cosa si è ripetuta anche nei giorni successivi. Siamo venuti a sapere che proprio qui, in Lombardia, in un complesso di scuole per l’infanzia, elementari e medie, ci sono dei bambini che al momento della distribuzione del cibo nella mensa si sono trovati con davanti un piatto, dentro al quale c’era un pezzo di pane, e un bicchiere d’acqua; mentre nel piatto degli altri bimbi c’era pastasciutta, e appresso formaggio e anche la frutta. Perché?