Archivio del Tag ‘potere’
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Fine dell’euro in sei mesi, prima che salti in aria l’Europa
Assurda moneta senza Stato: tecnicamente, un mostro. La fine dell’euro è vicina: ormai è questione di pochi mesi, secondo il finanziere George Soros. «Oggi le alternative secche sono due», conferma l’economista Aldo Giannuli: «O il debito dei vari paesi membri viene assunto dalla Ue in quanto tale e si va rapidamente ad un’unione politica (cioè ad uno Stato europeo), o la moneta salta in aria». Quello che fino a ieri era fantascienza, oggi è un’ipotesi verosimile: potrebbe collassare la Grecia, scatenando una reazione a catena, o potrebbe sfilarsi la stessa Germania. «Nessuno più esclude che questo possa accadere», dice Giannuli, dato che i presupposti ci sono tutti: la Grecia «non sarà mai in grado né di restituire il suo debito né di pagare gli interessi che man mano si accumulano», e il Portogallo «non è in condizioni migliori». Quanto alla Spagna, il suo sistema bancario «non è in grado di reggere la pressione dei mercati internazionali». E l’Italia? Forse potrà reggere, ma solo “svenandosi” in un martirio infinito.
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La Kill List dell’orrore: così Obama decide chi assassinare
L’orrore più spaventoso è quando nessuno s’inorridisce più per l’orrore. È quel avviene da giorni nei mass media mondiali a proposito della Kill list di Barack Obama. Dove Kill list non è un film di Quentin Tarantino che il presidente degli Stati Uniti si godrebbe in poltrona nello Studio ovale della Casa Bianca. No, la Kill list è la lista degli esseri umani da uccidere che Obama personalmente redige ogni settimana. In quello che il New York Times definisce «il più strano dei rituali burocratici», «ogni settimana circa, più di 100 membri del sempre più elefantiaco apparato di sicurezza nazionale si riuniscono in videoconferenza segreta, per esaminare le biografie dei sospetti terroristi e raccomandare al presidente quale dovrà essere il prossimo a morire». I burocrati raccomandano, ma l’ultima parola spetta a Obama che firma di sua mano la condanna a morte di questi “sospetti terroristi”, che essi siano cittadini americani o stranieri.
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Debito, denaro e banche: chiedetevi perché siamo schiavi
Vi siete mai chiesti perché il Canada è indebitato? Vi siete mai chiesti perché il governo impone ai canadesi così tante tasse ? Vi siete mai chiesti perché i banchieri delle più grosse banche canadesi siano sempre più ricchi ed il resto di noi no? Vi siete mai chiesti perché il nostro debito nazionale supera gli 800 miliardi di dollari e perché noi diamo 160 milioni di dollari ogni giorno a banchieri privati per soli interessi sul debito nazionale? Sono 60 miliardi di dollari l’anno. Vi siete mai chiesti il perché di questi 60 miliardi di dollari? Le banche ed i governi sono collusi nello schiavizzare economicamente la gente del Canada. Vi darò ora delle informazioni che saranno di vostro interesse e di stimolo per continuare le ricerche per conto vostro e per invitare il nostro governo a fermare questa rapina del popolo del Canada.
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Chi sgozza bambini ci vuole in guerra: l’Italia dica no, ora
Guerra: è questo l’ordine del giorno. Naturalmente, quasi nessuno ne parla: siamo occupati in altre faccende, o magari a fare la parata militare pacifica, per ordine del peggiore dei presidenti della Repubblica che abbiamo mai avuto in Italia. Guerra: qualche giorno fa abbiamo dato notizia dell’avvio, il 15 maggio, di una delle più grandi esercitazioni militari mai tenute in Medio Oriente. E se guardate la cartina, vedete che si sta sviluppando in questi giorni proprio al confine tra la Giordania e la Siria. Dodicimila soldati e ufficiali di 17 paesi – arabi e Nato, Italia compresa. Avevamo commentato: che coincidenza, non sarà che sta per succedere qualcosa di importante, in Siria? E infatti: ecco una serie di esplosioni terroristiche, plastico e bombe messe vicino ai comandi militari e della polizia, che fanno decine di morte tra soldati e poliziotti siriani. E subito dopo, la reazione al mostruoso massacro di più di cento persone, vicino al villaggio di al-Hula, tra cui 49 bambini e 34 donne.
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Giulietto Chiesa: il 2 Giugno non si tocca, la benzina sì
Il nostro Paese è attraversato da una grave crisi, ma più che una crisi finanziaria credo si tratti di una crisi morale. La vicenda della parata del 2 giugno, difesa dal peggior Presidente della Repubblica che noi abbiamo avuto da quando esiste la Repubblica, ne è esempio. Questa parata poteva perfettamente essere sospesa, rinviata, annullata. E invece si getteranno via milioni di euro in un’impresa autocelebrativa che non ha assolutamente nulla da dare alla gioventù di questo paese. Una manifestazione che non ci dà assolutamente niente. Siamo di fronte a un dramma umano, politico, collettivo. Siamo incapaci di fermare una macchina che abbiamo messo in moto in un altro momento, con altre ragioni, con altri scopi. A ciò si aggiunge l’aumento delle accise sulla benzina. Questa è la classica operazione di uscita di sicurezza per evitare di affrontare i problemi.
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Sciagurati eurocrati, cosa state facendo al nostro paese?
L’economia italiana sanguina copiosamente. L’emorragia di redditi e risparmi passa dagli spread, dalla caduta della domanda interna e del Pil, dal deficit corrente della Bilancia dei Pagamenti. E provoca fughe di capitali (depositi bancari) e di capitale umano (giovani laureati). Alcune conseguenze del rapido impoverimento sono l’aumento della pressione fiscale (stimo un 47% a fine anno), della disoccupazione (il 22% della forza lavoro, scoraggiati e cassintegrati inclusi), dei debiti privati e pubblici, la caduta dei valori di borsa, immobiliari, delle pensioni integrative, l’allungamento dei tempi di pagamento, la disperazione di molti imprenditori, le file alle mense Caritas.
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Smascherare Torino: chi comanda, all’insaputa dei torinesi
«I guai, per il sindaco di Torino, cominceranno quando i torinesi si accorgeranno di quello che sta per succedere: pensano che la Torino-Lione sia un problema della valle di Susa, mentre l’impatto della grande opera – tra rumore, polveri, disagi, rischi per la salute, crollo del valore degli immobili – assumerà proporzioni enormi quando i cantieri dovessero lambire la città, le sue periferie e la sua cintura». Marina Clerico, docente del Politecnico torinese nonché assessore della Comunità Montana valsusina, spiega che la grande opera non è ancora stata percepita come pericolo grave dalla popolazione di Torino, grazie ai media così spesso reticenti. Con qualche eccezione, naturalmente: «Secondo un ingegnere della Regione Piemonte – dice Luca Rastello, che ha firmato un recente reportage su “Repubblica” – il tracciato Tav alle porte di Torino taglierebbe irrimediabilmente la falda idropotabile che alimenta i rubinetti della metropoli: una pazzia catastrofica, di cui a Torino per ora nessuno parla».
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Mettiamocelo in testa: noi italiani non contiamo niente
Una sottile ma persistente vibrazione si percepisce nell’aria. Difficile catalogarla, o comunque esplicitarla, comunque sia la sostanza è una: mi pare di capire che non contiamo un cazzo. Siamo sudditi. Vacche da latte, pronte e venire macellate appena smetteremo di produrre qualcosa di confiscabile. Il concetto di “popolo”, in sé, non so quanto possa venir mitizzato. Voglio dire, questo stesso “popolo” italiano ha fatto vincere per ben tre volte Berlusconi (oh, Berlusconi!, tre volte), prima ancora ha sbavato dietro al primo Craxi che passava, quarantamila beoti sfilarono per le vie di Torino contro gli operai in lotta e solo dopo si accorsero di esser stati fregati anche loro, e si potrebbe andare avanti all’infinito e oltre.
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Il futuro delle stragi: la mafia si compra l’Italia, legalmente
Sono passati vent’anni dalle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Vent’anni dopo credo che l’urgenza sia capire se quelle bombe scoppiano ancora, cosa hanno prodotto, cosa ci hanno insegnato e cos’è la mafia adesso. In questi venti anni ci hanno fornito i colpevoli perfetti. Come si fa a non odiare i visi di Provenzano, di Riina, di Bagarella? Come si fa a non tirare un sospiro di sollievo a vederli dietro le sbarre e ad autoconvincersi che sono stati loro, e solo loro, a seminare morte e terrore. Come se questi signori fossero stati soltanto dei tumori in un corpo sano, come dei malvagi alieni scesi sulla terra, mostri inumani e geneticamente diversi da noi. Perfetti capri espiatori per farci vivere meglio, anestetizzati. Mettere in piazza quelle facce ed accollare a loro, e solo a loro, la violenza è servito. E’ servito a schermare una verità di fondo: evitare di farci vedere quanto incapaci e criminali sono state le nostre classi dirigenti.
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Rai-choc: bugiardi e criminali, i mandanti di Monti ci odiano
«Ma scusate, quando è sceso lo spread? E’ sceso dopo che la Bce, tra dicembre e febbraio, ha fatto due prestiti alle banche. E non poteva farli prima? Sì, che poteva. Ma non li ha fatti prima, quei prestiti, perché la speculazione viene usata come una clava per obbligare gli Stati a demolire il welfare: demolire i diritti dei lavoratori e, nello stesso tempo, tenerli in vita con la bombola d’ossigeno». Sembra di sentire Paolo Barnard, il promotore italiano della Modern Money Theory, e invece è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, già ministro prodiano. Ormai, sotto la scure del rigore, Barnard ha fatto scuola: «Non è vero che la speculazione è un incidente», dice ancora Ferrero: «E’ scelta e mantenuta, perché è il modo in cui si riesce a tenere sotto pressione la gente. Per una ragione di fondo: che la gente non ne capisce nulla, della speculazione».
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Traditi da Giuda: il cattivo allievo, non il cattivo maestro
Sui “cattivi maestri” il giornalismo nostrano si è a lungo esercitato, spesso alimentato dalle penne dei mercenari della politica e del giornalismo. La denuncia di cento anni di solitudine, la rabbia contro ingiustizie antiche e recenti, contro anni di manipolazione e di retorica sullo sviluppo e la democrazia, contro i massacri di Stato sia dei servizi segreti sia dei nostri eserciti, della quale da sempre si fanno portatori i giovani in Italia come altrove, viene bollata come opera di “cattivi maestri”. Di cattivi maestri, purtroppo se ne trovano pochi, e quello che li distingue è l’impotenza di fronte alla violenza del potere. “Cattivi maestri” furono anche Gesù, San Francesco, le migliaia di operatori laici e religiosi che ai drammatici problemi prodotti dai poteri dominanti hanno cercato e cercano di dare risposte piccole e grandi.
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L’impero della morte: perché gli artisti occupano spazi
Il 5 maggio un gruppo di artisti, architetti, insegnanti e studenti e lavoratori precari della scuola e della comunicazione hanno occupato un edificio chiamato Torre Galfa e l’hanno rinominato Macao. L’edificio è un grattacielo di 35 piani, abbandonato da quindici anni. «Dieci giorni dopo l’occupazione, mentre il corpo gigantesco del precariato cognitivo milanese cominciava a stiracchiare le sue membra e a sintonizzarsi con la torre – scrive Franco “Bifo” Berardi su “Micromega” – sono entrati in azione gli esecutori del piano di sterminio finanziario». Il proprietario, Salvatore Ligresti, «noto alle cronache giudiziarie come corrotto e corruttore», ha deciso che quel posto è suo e deve rimanere com’è: vuoto. «Tutto deve essere vuoto nella città, perché il capitalismo finanziario ha bisogno di distruggere ogni segno di vita. Le risorse materiali e intellettuali vengono progressivamente inghiottite, annullate, perché i predatori possano espandere la loro insensata ricchezza».