Archivio del Tag ‘polizia’
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«Ci attaccano stanotte», vigilia di tensione in valle di Susa
«Ci attaccano questa notte». «Ma? Ho saputo da mia cugina che è amica di un poliziotto… che conosce un altro carabiniere… che forse arrivano lunedì o martedì». Ognuno attinge informazioni vere o presunte attraverso la rete che possiede: allarme rosso. Da giorni si torna a casa, dopo aver fatto la spesa, essere stati alla posta o alla banca, avendo incrociato pezzi di discorso: Ci attaccano? Ma che parola è? E’ entrata nel nostro lessico abituale? Da giorni ci si sveglia la notte pensando «non sono arrivati», nessun sms è arrivato. Abbiamo accettato di essere davvero in guerra? Ci stiamo abituando ad elicotteri in perlustrazione, spostamento di mezzi, allarmi continui.
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L’Italia dei referendum difenderà la valle di Susa
Dopo la valanga dei referendum, la valle di Susa diventa “capitale del bene comune”: imminente la convocazione, al “presidio” No-Tav di Chiomonte, della prima assemblea nazionale dei comitati referendari che il 12-13 giugno hanno trascinato alle urne 27 milioni di italiani. «Scoprirete presto che non siete affatto isolati», dice Giorgio Cremaschi, dirigente Fiom, salito in valle di Susa a sostenere i presidianti che occupano fisicamente l’area alpina prescelta per il cantiere di apertura della Torino-Lione. Il vento sta cambiando: la maggioranza degli italiani potrebbe «scendere in campo per opporsi a chi promette sviluppo e lavoro ma in realtà, con le grandi opere come questa, è interessato solo al profitto di qualcuno».
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No-Tav, una strana felicità assediata
Sergio Berardo, voce e anima dei Lou Dalfin, è felice. Sorseggia l’ultimo bicchiere dopo il concerto che ha osato offrire il 10 giugno alla Libera Repubblica della Maddalena, il sito di Chiomonte in valle di Susa dove i No-Tav si attrezzano per resistere in caso di attacco da parte degli agenti antisommossa. Roccaforte? No: sembra il villaggio di Asterix. Si respira la stessa atmosfera gioiosa del G8 di Genova prima del fatale venerdì: centinaia di persone, giovani e famiglie. Tendopoli, letizia, piacere di esserci, orgoglio. Cucine da campo, birra, pizze, chitarre. Umanità. Il concerto è andato benissimo, attirando molto pubblico: strategia perfetta per allontanare il peggio. «Forse verranno anche gli Statuto – dice Mario, uno dei “difensori” – sempre che non scatti il blitz nella notte tra lunedì e martedì, con l’Italia ipnotizzata dai tele-talk sui referendum».
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De Magistris all’Europa: stop alla follia della Torino-Lione
Cara Europa, fermati: sei ancora in tempo. Lo sai o no che i cantieri della Torino-Lione verrebbero aperti «militarizzando la valle di Susa, contro la volontà della popolazione»? Dopo Beppe Grillo, schierato da anni con i valsusini, il neo-sindaco napoletano Luigi De Magistris è il primo rappresentante istituzionale di peso politico nazionale a intervenire ora direttamente a favore dei No-Tav, spezzando il silenzio assordante dei colleghi e il coro dei favorevoli, che da Berlusconi a Fassino non ammette “distinguo” e vuole che si aprano finalmente i cantieri a Chiomonte che darebbero il via ai primi 700 milioni dell’Unione Europea. Un’opera «inutile e devastante»: Bruxelles deve sapere che finanzierebbe un attacco contro la popolazione locale, in violazione dei principi europei, per una infrastruttura la cui utilità continua a non essere dimostrata.
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Chi l’ha visto? Tranquilli: lo ritrova l’avvoltoio-radar
Missione, ricercare persone scomparse, ferite o morte: dispersi in superficie, nei boschi, sotto le macerie; ma anche annegati, vittime di esplosioni o incendi, e persino corpi sepolti. Arma segreta: l’olfatto, molto più sviluppato di quello del cane. Inoltre, in pochi minuti può perlustrare chilometri di terreno impervio. Si chiama “avvoltoio collorosso”, in inglese “turkey vulture”, avvoltoio-tacchino. Piccolo, goffo e sgraziato. Ma una volta in volo, maestoso. E così prezioso, per la ricerca di scomparsi, da convincere la polizia tedesca ad “arruolarlo”: “Sherlock”, esemplare di cinque anni allevato in Germania, sarà il capo-stormo e guiderà nelle ricerche i giovani “Miss Marple” e “Columbo”, allevati in Carinzia. Tre investigatori alati, specializzati nel ritrovare corpi: compito spiacevole, ma necessario.
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Tav, nessuna pietà: piegare la valle di Susa ad ogni costo
Nessuna pietà per la valle di Susa: questione di ore, e i militanti No-Tav saranno nuovamente attaccati dalle forze antisommossa, pronte a sgombrare il campo “ad ogni costo” su ordine del governo per consentire l’apertura a Chiomonte del primo cantiere della Torino-Lione entro il 31 maggio. Si teme che l’assalto venga sferrato nella notte fra domenica e lunedì, scrive “Il Fatto Quotidiano”, una volta diradatasi la folla accorsa numerosa, sabato 28, per colorare la protesta lungo i tornanti del Colle delle Finestre su cui si è arrampicato il Giro d’Italia. Ma non c’erano solo attivisti valsusini: ha raggiunto i No-Tav una delegazione di operai della Fincantieri, per sostenere la resistenza della valle di Susa contro la maxi-opera «inutile», mentre i cantieri navali di Genova e Napoli sono sotto minaccia di chiusura.
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Usa: città fantasma, senza più soldi per pagare la polizia
La notizia arriva da “Time/Cnn”. La città di Camden, New Jersey, ha licenziato 167 dei suoi 373 poliziotti e 1/3 dei suoi pompieri. Essendo Camden la seconda città degli Stati Uniti per crimini commessi, la notizia è piuttosto sorprendente. Tuttavia, il sindaco si è giustificato dicendo che il deficit comunale è tale che non c’era più altra possibilità. Per una città di 79.000 abitanti con circa 2000 crimini commessi e 33 omicidi ogni anno si tratta di una tipica “bad news”. Intere aree della città resteranno senza sorveglianza, il crimine naturalmente aumenterà, il mercato immobiliare crollerà e i pochi abitanti che potranno se ne andranno.
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Tunisi, il regime si arrende alla rivolta popolare
Dopo quasi un mese di rivolta per il pane e 66 morti nelle piazze, il regime tunisino si è arreso: il “presidente benevolo”, ribattezzato “il Pinochet arabo” dai blogger indipendenti del Medio Oriente, il 13 gennaio ha annunciato in televisione la propria capitolazione, scatenando l’entusiasmo popolare nelle strade nonostante il coprifuoco. Dopo voci che davano per imminente il ricorso all’esercito, Ben Alì – forse dissuaso proprio dai militari, non disponibili a schierare i carri armati – ha annunciato che nel 2014 metterà fine al proprio regno che dura da 23 anni. E intanto ha esaudito le pressanti richieste della folla, inferocita dalla fame e dalla brutale repressione: saranno calmierati i prezzi del pane, del latte e dello zucchero.
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Guerra al potere: Fratelli del Bosco, i ribelli della Taiga
Se Rambo diventa Robin Hood, se il reduce addestrato a combattere come una macchina da guerra si mette al comando di una banda di ragazzi e li guida contro la corruzione degli sceriffi, allora la situazione diventa pericolosa per qualunque governo. Lo è doppiamente se tutto questo accade nei boschi della Siberia, una miniera d’oro che rifornisce di legname pregiato i ricchi di tutto il pianeta, e i ribelli diventano così forti da trasformarsi in una sfida all’autorità di Putin: non più cronaca ma leggenda dell’Oriente estremo dove codici d’onore e tecnologia, corruzione e guerriglia si inseguono tra i fusti di alberi secolari.
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Politica onesta, contro la violenza della disperazione
In piazza va in scena la disperazione della violenza quando la politica fallisce: la distanza fra istituzioni e società ha raggiunto il massimo livello di allarme, come documentano gli scontri del 14 dicembre a Roma. La compravendita di parlamentari che ha confermato la fiducia a Berlusconi e il fallimento delle manovre di palazzo per scalzarlo dal potere hanno mostrato un nuovo livello di degrado e inefficacia della politica istituzionale. Crisi, lavoro, precarietà, scuola e università, tagli alla spesa: tutto oscurato dagli scontri con la polizia. In piazza, preoccupa il “tifo” per i violenti: una tentazione che nasce dall’orrendo spettacolo che viene dal palazzo, dalla frustrazione per una giornata di protesta senza sbocco né gestione, dal vuoto di politica che oggi misuriamo.
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Annozero, rissa: gli studenti non condannano la violenza
Quei poliziotti asserragliati a difesa del Palazzo e tempestati di lanci di pietre? «Erano lì per difendere l’indegna compravendita dei voti che si stava svolgendo alla Camera il 14 dicembre». Questa la posizione della delegazione studentesca ospite di “Annozero”: due giorni dopo i gravi disordini di Roma, gli studenti invitati alla trasmissione di Michele Santoro non prendono le distanze dal ricorso alla violenza che ha poi provocato la reazione della polizia antisommossa. Scontro al calor bianco in studio col ministro Ignazio La Russa, che zittisce uno studente chiamandolo «vigliacco», e l’ex pm Antonio Di Pietro, pronto a dare del «fascista» al ministro della difesa.
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La polizia: la crisi è sociale, non spetta a noi risolverla
Gli agenti antisommossa chiamati a tappare le falle che si aprono ormai quasi ogni giorno nella società, a causa della latitanza della politica in un momento così difficile. Lo afferma il capo della polizia, Antonio Manganelli, intervistato da “L’Unità”: «Le tensioni nel paese sono in forte crescita e in questo quadro di instabilità politica ed economica le forze dell’ordine sono chiamate ad un improprio ruolo di supplenza». Testualmente: paese instabile e polizia impropriamente supplente. «Per quanta stima si possa avere della persona di Manganelli – scrive la direttrice Concita De Gregorio – non è mai un bel momento, per usare un eufemismo, quello in cui la polizia è costretta a fare da supplente alla politica».