Archivio del Tag ‘polizia’
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De Michelis e Pomicino: c’era la Cia dietro Mani Pulite
«La Cia coprì l’apertura del Conto Protezione per il finanziamento illecito al Psi. Sapeva tutto. Il giorno dopo il disfacimento dell’impero comunista, la Cia ha preso e se n’è andata lasciandoci con il cerino in mano. Se ne andò perché l’Italia non aveva più un ruolo geopolitico e non c’era più da garantire l’equilibrio di Yalta. Da noi prevalse l’Fbi, interessata ad evitare che la mafia prendesse troppa forza». L’ex ministro craxiano Gianni De Michelis non ha dubbi, e cita un’intervista al console americano Peter Semler: «Dice che Di Pietro lo avvertì nel ’91 che presto il Psi e la Dc sarebbero stati spazzati via». Dichiarazioni consonanti con quelle di un altro ex ministro socialista, Rino Formica: sotto il ciclone Tangentopoli, gli Usa puntarono tutto su leader “zoppi” e quindi condizionabili: D’Alema e Fini, con alle spalle legami con un passato totalitario, e Berlusconi, imprenditore dai trascorsi controversi.
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Formica: l’America ci azzoppò con Silvio, Fini e D’Alema
Siamo nel 1992 e sulla scongelata frontiera Est-Ovest si moltiplicavano i punti di fuoco, l’impero russo si stava decomponendo, il dopo-Tito era un’incognita e le mafie dell’Est rischiavano di saldarsi a quella siciliana. L’Italia traballa, mette a rischio equilibri strategici e a quel punto Clinton decide di mandare da noi, non il solito Paperone che ha finanziato la campagna elettorale del Presidente, ma un grande ambasciatore di carriera, uno che ha già trattato con colonnelli e terroristi, capace di salvaguardare gli interessi strategici americani. Bartholomew capisce che l’Italia è sull’orlo della guerra civile, che democristiani e socialisti sono inutilizzabili e punta su Berlusconi, D’Alema e Fini, leader dal passato “ingombrante”.
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Angelo Vassallo, nessun colpevole dopo due anni di indagini
Due anni di misteri, mezze verità e silenzi. Illazioni e “rivelazioni” tanto clamorose quanto inconcludenti, fra ipotesi rimaste a mezz’aria. Due anni di indagini in più direzioni, e una domanda ancora senza risposta: chi ha ucciso Angelo Vassallo? Chi volle la morte del sindaco-pescatore di Pollica, il paradiso del Cilento, il comune che primeggia per le bandiere blu del mare pulito e in tutte le classifiche di qualità della vita? E perché? «Vassallo – ricorda Vincenzo Iurillo sul “Fatto Quotidiano” – venne ucciso la sera del 5 settembre 2010». Era in auto, stava rincasando. «Si fermò davanti al suo assassino, abbassò il finestrino». Forse lo conosceva. «Una mano incerta, nervosa, forse furiosa, arrabbiata, esplose nove colpi di pistola da una calibro 9. Sette andarono a segno».
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Rivolte, Popovic: primo errore, demonizzare la polizia
Spesso il solo campo in cui un movimento civico non può vincere è quello militare: affrontare il potere su quell’arena è come fare a pugni con Mike Tyson. Fu l’errore del movimento contro l’apartheid in Sudafrica prima della svolta nonviolenta. Le campagne nonviolente hanno successo nel 53 per cento dei casi, quelle violente nella metà: 26. La posta in gioco nella Prima guerra mondiale era il territorio: vecchi imperi e Stati nascenti in cerca di spazio. Il risultato non fu che un’effimera ridistribuzione delle colonie. L’esito della Seconda, che opponeva le grandi ideologie, fu la Guerra fredda. La lotta di Gandhi, invece, fu l’inizio della fine del colonialismo. Il Black Power ha creato le premesse per un mondo governato anche da neri. Solidarnosc ha scatenato l’effetto domino che ha portato al crollo dell’Urss. Gli effetti delle strategie non violente sono più concreti sul lungo periodo: producono cambiamenti di civiltà.
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La crisi a Detroit: i cadaveri finiscono nella spazzatura
Non ci siamo dimenticati di Detroit, che è un po’ la città-simbolo di questo blog e il nostro personale “canarino nella miniera” della crisi. Seguiamo le vicissitudini di quella disgraziata città ormai da tempo, spesso attoniti ed atterriti allo spettacolo del progressivo incredibile degrado. Sembra di vedere una città futuristica e postcatastrofe, eppure tutto accade oggi. L’ultima, segnalata dalla “Nbc”, è questa: «I luoghi abbandonati di Detroit diventano discariche per cadaveri». Dalla strada, i due corpi in decomposizione erano quasi invisibili, nascosti in una crescente discarica di copertoni usati e un vecchio divano. I teenagers erano stati colpiti da una pistola, spogliati di tutto e lasciati in un lotto abbandonato.
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Temono solo una cosa: perdere il monopolio dell’economia
L’economia mi annoia, è un peso sullo stomaco, è grigia, è persino squallida in talune istanze. Ma oggi mi occupo solo di quella, come un forsennato. Ecco perché. Io sono un uomo che fu segnato da un destino: non essere indifferente all’ingiustizia, alla crudeltà, alla sofferenza che entrambe generano. A poco più di vent’anni partii per la mia guerra al male. E fin lì tutto era ok. Oggi ho 54 anni. Per quasi un quarto di secolo la mia guerra fu tutta sbagliata. Non per colpa mia. E’ un fatto istintivo che quando ci si schiera dalla parte del bene si è buoni, e si fanno le cose buone, belle. Cioè, amare, soccorrere, indignarsi, darsi agli altri, esaltare la compassione, incitare la solidarietà, e mischiarsi ai tuoi simili buoni e belli, le “belle anime”.
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Se il diritto alla salute è ormai un privilegio del passato
Barricaderi e bellicosi come difficilmente li si possono ricordare, non si dica mai che i sindacati italiani Fim-Cisl e Uilm-Uil si tirino indietro quando si tratta di difendere l’interesse delle grandi aziende e della presidenza Ilva. Blocchi stradali e sciopero di due ore, perché a preoccupare Bonanni è la “voragine occupazionale” che investirebbe Taranto nel caso in cui la principale acciaieria d’Europa dovesse cessare la produzione. Schierate alcune centinaia di lavoratori preoccupati a difesa del mostruoso ricatto dell’azienda dell’indomito pluriottantenne Riva, Fim e Uilm avvertono la magistratura rappresentata dal gip Patrizia Todisco: giù le mani dall’Ilva. E a proposito degli industriali dell’acciaio: come ha segnalato Di Pietro, la famiglia Riva ha finanziato con 245.000 euro il Pdl e con 98.000 il partito di Bersani. Donazioni del tutto legali e «anche disinteressate», ironizza Anna Lami su “Megachip”: del resto, «a chi non capita di ricevere un bonifico dai Riva, al giorno d’oggi?».
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Chomsky: pericolo-Israele, gli americani lo scopriranno
Ci sarebbe solo da vestirsi in giacca e cravatta e andare alle sedi delle grandi imprese, General Electric, JP Morgan Chase, alla Camera di Commercio, al “Wall Street Journal”, e spiegare gentilmente che la politica statunitense in Medio Oriente – il rapporto con Israele – è contraria ai loro interessi. Non è un segreto che il capitale privato ha una enorme influenza sulla politica del governo. Quindi se la “lobby” impone agli Stati Uniti delle politiche che sono contrarie agli interessi di questa gente che dirige effettivamente il paese, dovremmo essere in grado di convincerli. La lobby israeliana potrebbe essere neutralizzata in cinque secondi. Dobbiamo anche domandarci: perché coloro che ideano e decidono la politica del governo statunitense accettano qualcosa che è contrario ai loro interessi?
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Hillary Clinton, una psicopatica a capo della psicoguerra
Strategia della distrazione: come annunciato già nel lontano 2007 da Alessandro Marescotti e Carlo Gubitosa, esponenti di “Peacelink”, «la più grande base Nato del Mediterraneo è ora senza alcuna opposizione», dato che «tutti sono concentrati su rigassificatore, emergenza Ilva e morti per cancro». Analisi puntualmente confermata dalla cronaca di oggi: via i veleni dell’Ilva, lasciando così via libera ai veleni dei sommergibili nucleari, di cui però i cittadini non potranno e dovranno sapere nulla, anche grazie al silenzio totale del governatore pugliese Nichi Vendola. Lo scrive il blog “Anarchismo Comidad” in un intervento ripreso da “Megachip”: «Si consente di lottare e informare contro i poteri forti, ma non contro i poteri fortissimi». Perciò a Taranto la Nato non la si nomina neppure, mentre il ministro degli esteri Giulio Terzi esorta la Russia ad abbandonare Assad al suo destino, pena la caduta della Siria nelle mani di Al-Qaeda: come se il ministro non sapesse che le milizie islamiche anti-Damasco sono direttamente finanziate da Qatar e Arabia Saudita, fedelissimi vassalli della Nato.
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Uomini e topi: così il Texas giustizia gli invalidi mentali
Marvin Wilson, un afroamericano di 54 anni, mentalmente ritardato, è stato giustiziato con un’iniezione letale nella prigione di Huntsville, in Texas, il 7 agosto. Era stato condannato a morte per aver ucciso nel 1992 un informatore della polizia, il ventunenne Jerry Williams, che lo aveva segnalato come spacciatore di droga. Wilson era stato arrestato insieme a un complice, Terry Lewis, condannato all’ergastolo. La moglie di Lewis ha testimoniato contro il condannato a morte: «E’ stato lui a premere il grilletto». Dal canto suo, Wilson sempre dichiarato di non aver mai commesso l’omicidio. Prima dell’iniezione “terminale”, Marvin Wilson ha rivolto le sue ultime parole ai familiari: «Abbracciate mia madre e ditele che le voglio bene». Poi si è abbandonato a un’invocazione religiosa: «Gesù, portami a casa».
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Atene, pulizia etnica: Bruxelles scatena odio nazi-xenofobo
Le sfilate di “Alba Dorata” ad Atene ricordano i cortei nazisti dei primi anni ‘30. Al posto dei simboli uncinati vi sono nelle strade centinaia di bandiere della Grecia, bianche e azzurre, sventolate per rivendicare nazionalità e appartenenza. L’identità ellenica viene posta in contrapposizione alle alchimie della Bce, è vista come l’affermazione di un nuovo spirito nazionale. Nei filmati, i cortei di “Alba Dorata” sembrano interminabili. La rabbia ha bisogno di nemici. Il primo è l’Europa, vista come una matrigna, come Saturno che divora i suoi figli, come una padrona in casa d’altri, sempre più odiata e lontana. Il secondo sono gli immigrati. Lo straniero che è oggi in competizione per un lavoro, per un pezzo di pane, per il sussidio governativo, per sfamare la propria famiglia.
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La video-guerra di Leonardo: No-Tav, la verità è esilarante
La bandiera, il ragazzino e il grande protagonista: il vento. La bora è quella che spazza con frequenza la valle di Susa, uno dei luoghi più ventosi d’Italia, checché ne dicano i tecnici di Ltf, la società per la Torino-Lione che – nel suo stesso dossier – non fa mistero dei grandi rischi connessi all’apertura degli eventuali cantieri dell’alta velocità (uranio, amianto, polveri sottili, taglio delle falde idriche, migliaia di tonnellate di materiali di scavo) senza però spiegare come questi problemi verrebbero risolti, in quella “galleria del vento” che si estende da Torino alla frontiera francese. A volte, basta un minuto per rivelare la verità più imbarazzante: tanto dura, pressappoco, il divertente video girato sul balcone di casa dal giovanissimo Leonardo. E’ lui il ragazzino della clip, ripreso mentre si dibatte inutilmente, come un tragicomico Woody Allen in erba, contro la bandiera No-Tav scatenata dal più indomabile dei venti, quello della protesta popolare.