Archivio del Tag ‘politica’
-
Moresco: tribù culturali, per guarire l’anomalia italiana
Ogni volta sembra che si sia toccato il fondo, ma non so per quale meccanismo perverso il pavimento si sfonda sempre più e si aprono delle voragini impreviste. La concentrazione del potere e l’assenza di leggi indispensabile per farvi fronte hanno portato a questo imbarbarimento dell’agone politico e della società. È come se si fosse creata una bolla che ha colonizzato l’immaginario collettivo, i media e tutte le varie forze ed energie, permettendo solo una crescita smisurata e perversa della dimensione politica e della vita.
-
Ricostruire il futuro, dopo l’era mediatica della paura
Il Novecento ha segnato il suicidio dell’Europa, e ora, entrati in un nuovo secolo e in nuovo millennio, viviamo anche in un mondo nuovo. Un mondo globale ma diviso, su cui aleggia lo spettro dello “scontro di civiltà” e in cui le nuove tecnologie, annullando tempo e spazio, rischiano di disumanizzare l’uomo, privandolo di quei “cardini esistenziali” che sono le categorie di “prossimo” e “lontano”.In questo contesto, su questo terreno di crisi, smarrimento e paura, il terreno è fertile per il populismo e per le sue degenerazioni.
-
La politica dell’odio che trasforma Berlusconi in santo
L’aggressione al presidente del consiglio è carica di effetti. Tra questi, quello di aver fatto cadere le (ultime) inibizioni linguistiche e stilistiche della maggioranza di governo e dei suoi rappresentanti. Grazie all’atmosfera di tensione prodotta dal lancio della miniatura, entriamo con maggiore chiarezza nel lessico e nella retorica berlusconiane. A stupire non è tanto la violenza nella scelta delle parole per commentare, spiegare (e condannare) l’aggressione: “mandanti morali”, “terroristi mediatici”, “network dell’odio”, “cattivi maestri”. I campi semantici da cui espressioni del genere provengono, infatti, li intuiscono tutti
-
Cometa denuncia la catastrofe dell’ottimismo
È uscito il secondo numero di “Cometa”- acronimo di Comunicazione, Etica, Ambiente – il trimestrale di critica della comunicazione diretto da Giulietto Chiesa e promosso da Megachip e Pentapolis, in collaborazione con Legambiente. Disponibile nelle librerie Feltrinelli, il nuovo numero approfondisce quella che nel titolo viene definita “la catastrofe dell’ottimismo”, in un’analisi critica e documentata della natura, delle cause, delle cifre, delle vittime e dei carnefici della crisi economica in atto. Presenti tra gli altri saggi di Luciano Gallino e Paolo Cacciari e interviste a Beppe Grillo e Loretta Napoleoni.
-
Gotor: il tramonto di Berlusconi sarà lungo e velenoso
«Il tramonto di Berlusconi sarà lungo, difficile e velenoso». Miguel Gotor, giovane storico dell’università di Torino, saluta con interesse il successo del No-B Day promosso dal “popolo viola”, ma avverte: «Sarebbe un errore pensare di sconfiggere il premier attraverso la via giudiziaria o con una spallata». Il leader del Pdl – che da Bonn ha appena annunciato una nuova offensiva contro la Consulta suscitando i distinguo di Fini («non condivido, chiarisca») – secondo Gotor va battuto «per via elettorale»: sta al centrosinistra conquistare il blocco sociale di Berlusconi.
-
Travaglio: caso Genchi, il thriller che fa tremare l’Italia
«In “Why Not” avevo trovato le stesse persone sulle quali indagavo per la strage di via D’Amelio. L’unica altra indagine della mia vita che non fu possibile finire». Inizia così il dialogo tra Gioacchino Genchi e Edoardo Montolli, su ciò che Berlusconi definì «il più grande scandalo della Repubblica», l’archivio Genchi. Un materiale così scottante da riscrivere gli ultimi vent’anni: da Tangentopoli alle scalate bancarie, dai grandi crac ai processi clamorosi, fino a Falcone e Borsellino, «con elementi nuovi che aprono enormi squarci nelle istituzioni». Non teoremi, ma fatti: «Indagini e amicizie impensabili, uno scioccante dietro le quinte».
-
Fratelli d’Italia, nel nome di Allah: i musulmani si svelano
«Non commettete alcuna ingiustizia», dice il Profeta nel suo ultimo discorso, a Medina, poco prima di morire. «Sappiate che ogni musulmano è fratello di ogni altro musulmano. Tutti i musulmani sono fratelli e a nessuno è permesso di prendere al fratello ciò che egli non ha dato con buona volontà». Dal deserto arabico, la parola di Maometto raggiunge i fedeli che in Italia, per la prima volta, si raccontano in modo compiuto grazie all’importante documentario, in edicola dal 10 dicembre, realizzato da Jivis Tegno, originario del Camerun. Fratelli sì, ma anche italiani. Decisi, per la prima volta, a presentarsi, qualificandosi innanzitutto come cittadini.
-
Scontro Lega-Cl dietro l’assalto al Duomo di Milano
Se nel giorno di Sant’Ambrogio, vescovo e patrono di Milano, la Lega ha lanciato una sfida pubblica contro il suo successore Dionigi Tettamanzi, paragonandolo prima a un imam musulmano e poi a un prete siciliano mafioso, è perché si sente forte, molto forte. La volgarità degli argomenti scagliati contro l’”Onorevole Tettamanzi”, delegittimato così nel suo ruolo pastorale, additato come un nemico degli interessi del popolo, non deve trarre in inganno: c’è del metodo nella provocazione architettata nel dì festivo. Quasi una contro-predica rivolta al gregge della diocesi più grande del mondo, puntando dal trono del governo alla conquista dell’altare in Duomo.
-
Italia in miseria, Berlusconi e le maschere della crisi
«Berlusconi non è un mostro caduto dal cielo. Lo abbiamo partorito noi, popolo italiano». Potrebbe cadere, ma il rischio è che le cose continuino come prima. E non sarebbe una buona notizia. Lo afferma Valentino Parlato sul “Manifesto”, annunciando che il quotidiano comunista scenderà il piazza per il No-B Day. «Ci saremo, per dare un colpo forte al potere crescente di Silvio Berlusconi. Per la sua caduta. E diciamo subito, lo ripetiamo, che quelle forze che si dicono di opposizione e non ci saranno, non ci saranno perché non sanno che fare, perché sono irretite dall’attuale deterioramento della politica».
-
Tabacci: rischio elezioni, Fini leader del dopo-Berlusconi
Mentre si moltiplicano le dirette-audio per l’attesissima deposizione del pentito di mafia Gaspare Spatuzza il 4 dicembre, già annunciata come “esplosiva” e costata la rottura diplomatica tra Berlusconi e Fini grazie al fuori-onda nel quale il presidente della Camera afferma di considerare una potenziale «bomba atomica» le esternazioni dell’ex killer di Cosa Nostra sulle presunte relazioni pericolose del premier, si vanno gonfiando le fila del popolo antiberlusconiano che a Roma prenota piazza San Giovanni per il No-B Day il 5 dicembre. Una forte accelerazione all’agenda italiana: Fini ormai autonomo, elezioni anticipate più vicine.
-
Rubbia: addio nucleare, è il sole l’energia del futuro
Mentre l’Italia perde tempo a progettare reattori nucleari, il resto del mondo punta tutto sull’energia del sole. «L’unico dubbio ormai non è se l’energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi». Lo afferma il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, esplorando le nuove soluzioni energetiche per il pianeta: mentre il nucleare è ormai obsoleto e i combustibili fossili presentano un costo ambientale sempre meno sostenibile, il solare si sta imponendo come la risposta migliore per il futuro, visto che sta già crescendo del 40% ogni anno, ad eccezione dell’Italia.
-
Bersani restaura la nomenklatura (perdente) del Pd
«Sono giovani ma sperimentati». Pier Luigi Bersani presenta così il nuovo gruppo dirigente del Pd, e forse non si rende conto di aver coniato una battuta involontaria: ben quattro dirigenti facevano parte dello stesso organismo, nel secolo scorso (vent’anni fa, ai tempi del Pci). Possibile? Ebbene sì, il nuovo che avanza. Eppure apparentemente la definizione pareva calzante e la nuova segreteria a prima vista, giovane (e politicamente corretta): sei uomini e sei donne, la maggior parte quarantenni. Benissimo. Solo, che prima ancora di compulsare l’elenco dei giovani leoni e delle new entries si scopre “il trucco”.