Archivio del Tag ‘politica’
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Macché sinistra, anche Hollande e Miliband vanno a destra
Addio sinistra: cade il velo rassicurante che sin qui ha protetto, anche in Italia, l’elettorato di centrosinistra, nonostante tutto fedele al Pd, inteso come “meno peggio”, magari sotto forma di “voto utile”. Ma utile a chi? Ai poteri forti: grande industria, finanza internazionale. Quelli che all’inizio degli anni ’70 incaricarono l’avvocato Lewis Powell di spazzare via la sinistra dalla faccia della terra, per azzerare i diritti del lavoro. E’ stato come cancellare di colpo 200 anni di storia progressista, dice Paolo Barnard: volevano demolire la democrazia e ci sono riusciti, cominciando dalla disabilitazione dei sindacati e dei partiti di sinistra. La Trilaterale, il Wto, il Bilderberg. Fino alla Fornero e all’agenda Monti. Ed eccoci al capolinea: «Le socialdemocrazie europee, abbandonato ogni residuo pudore, imboccano la strada del liberal-liberismo senza voltarsi indietro», sostiene Carlo Formenti, saggista e docente universitario.
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Berlusconi recita a sinistra, mentre Bersani ci farà a pezzi
Caro Ingroia, non fate patti di desistenza con Bersani e colleghi: «Non dategli una mano, perché saranno quelli che faranno la peggiore macelleria sociale della storia del dopoguerra». Giulietto Chiesa non ha dubbi: «Si preannuncia una campagna elettorale molto inquinata, dove il centrosinistra – dopo aver solennemente dichiarato di voler sostenere l’agenda-Monti – dovrà recuperare affannosamente in senso esattamente opposto». E’ lo stesso Monti a fare retromarcia, sostenendo di esser stato “costretto” a varare misure impopolari per via degli “irresponsabili” che gli stanno attorno. Per non parlare del presidente dell’Eurogruppo, Juncker, che è arrivato a citare Marx e la classe operaia per ribadire che, di sola austerity, si muore. Cosa accadrà? «Sta già accadendo: l’agenda-Monti farà perdere voti a Bersani, addirittura più che a Monti – e questa è solo la prima comica».
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Fréjus, Tir sui treni: cade l’ultimo alibi per la Torino-Lione
La Torino-Lione? Ormai definitivamente inutile. Lo “ammette” anche Rfi, la società delle Ferrovie dello Stato cui compete la gestione della rete ferroviaria: l’attuale traforo internazionale del Fréjus, che già collega Italia e Francia lungo la ferrovia Torino-Modane che attraversa la valle di Susa, è in grado di accogliere anche maxi-convogli, persino i più ingombranti in circolazione in Europa. «La certezza – dichiara Tino Balduzzi, attivista No-Tav intervistato da Alessandra Fava per il newsmagazine “Manifestiamo” – viene da un documento di Rfi, scoperto durante una ricerca sui carri Modalohr». Il documento “svela” l’esatta capacità del vecchio tunnel, recentemente “limato”, e dimostra che le limitazioni che impedivano di caricare su treno i camion standard, alti 4 metri, non ci sono più». Via libera, dunque, alla decantata “autostrada ferroviaria”: cade l’alibi secondo il quale sarebbe necessario un nuovo super-traforo.
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Bilderberg: i fanatici del rigore dietro le stragi di Stato
C’era il Bilderberg dietro alle stragi impunite, quelle degli “anni di piombo”. Lo rivela Ferdinando Imposimato, che da magistrato inquirente si occupò dei casi più scottanti, dal rapimento Moro all’attentato al Papa. A “inciampare” nella potentissima lobby politico-finanziaria mondiale, oggi accusata di pilotare l’euro-crisi per restituire il potere assoluto alle élite planetarie amputando la nostra sovranità democratica col ricatto del debito, fu il giudice Emilio Alessandrini, assassinato dai terroristi di “Prima Linea” nel 1979. Impegnato nelle indagini su piazza Fontana, Alessandrini “scoprì” il ruolo dell’allora oscuro Bilderberg trent’anni prima che il grande pubblico venisse a conoscenza della sua esistenza. Il più esclusivo club finanziario mondiale era direttamente responsabile delle stragi e della strategia della tensione, sostiene oggi Imposimato, che ha scovato documenti inediti, pubblicati nel libro “La Repubblica delle stragi impunite”.
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Giannuli: dire no-Monti non basta, l’alternativa dov’è?
«Fra un delinquente capace e un onestissimo imbecille è sempre da preferire il primo, non fosse altro perché il delinquente, debitamente sorvegliato, può anche comportarsi correttamente, mentre l’imbecille non può fare altro che comportarsi da imbecille». Parola di Aldo Giannuli, che fotografa il desolante panorama elettorale italiano: gli unici gruppi estranei al disastro politico degli ultimi anni sono quelli di Grillo e Ingroia, e nessuno dei due ha finora detto una sola parola su come uscire dalla crisi che strangola gli italiani. Non guasterebbe «qualche contenuto che non sia proprio aria fritta», scrive Giannuli nel suo blog: «Non basta dirsi “contro Monti”, vorremmo anche sapere qualcosa di più su cosa significa questa proclamazione». Ovvero: cosa si pensa «sulla permanenza nell’euro, su come gestire il debito pubblico, sulla patrimoniale, sul fisco, sulle politiche occupazionali».
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Web, spionaggio di massa: siamo tutti sorvegliati dagli Usa
La Cia ci spia, cantava tanti anni fa Eugenio Finardi, pensando agli 007 di allora, impegnati nella guerra fredda. Archiviato il grande nemico, l’Unione Sovietica, gli “spioni” sono più che mai al lavoro, grazie ai nuovi ferri del mestiere: i servizi “cloud” offerti da Google, Microsoft e Facebook. Obiettivo: «Sorveglianza di massa, di calibro pesante, mirata alla nuvola informatica», nientemeno. «Un tipo di linguaggio che non può essere spazzato e nascosto a lungo sotto il tappeto», afferma il giornalista Ryan Gallagher, che da Londra tiene d’occhio manipolazioni digitali e violazioni della privacy effettuate via web. Una su tutte: la nuova legge che di fatto autorizza gli Stati Uniti a controllarci: «Europei, prendete nota: il governo Usa si è auto-attribuito il diritto di spiarvi segretamente». Lo rivela una relazione fornita al Parlamento Europeo, che avverte: l’America ha legalizzato «una sorveglianza meramente politica sui dati relativi a stranieri».
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Io, israeliano, cedo il mio voto a un cittadino palestinese
Chi salva una vita, salva il mondo intero. L’antico adagio della cultura ebraica si riverbera nella decisione che, nel 2013, alla vigilia delle elezioni, hanno preso alcuni cittadini israeliani indignati per la condizione dei palestinesi, vessati dal governo di Tel Aviv che nega loro anche il diritto di voto. Come fare per non sentirsi “complici” di Netanyahu? Semplice: basta “cedere” il proprio voto a un cittadino palestinese che non può votare. «Caro Mohamed, tu come voteresti? Dimmelo, via Facebook, e lo farò io per te». L’hanno chiamata “ribellione elettorale”, come spiega Rossana Zena sul newsmagazine “Nena News”: «I cittadini israeliani rinunciano al loro voto alle prossime elezioni a favore di un qualsiasi palestinese che viva in Cisgiordania, a Gaza o a Gerusalemme Est, sotto l’occupazione israeliana».
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Brancaccio: debito, da Berlusconi una lezione a Santoro
Silvio Berlusconi poteva essere attaccato per avere impresso una tremenda accelerazione ai processi di precarizzazione del mercato del lavoro italiano; per aver contribuito più di altri al depotenziamento della contrattazione nazionale sui salari; per avere assecondato un micidiale regresso culturale, oltre che giuridico, nel campo dei diritti civili; più in generale, per esser stato convinto propugnatore di una visione aziendale e quindi autoritaria dello Stato. Poteva esser messo sul banco degli imputati politici per avere ridotto la politica industriale nazionale a una scassata congerie di prebende, lassismo fiscale, riduzione dei controlli sulla sicurezza del lavoro. Poteva essere accusato di aver contribuito in modo decisivo al dilagare di una concezione magliara delle relazioni sociali, affettive e sessuali.
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Cremaschi: il vero spread è il flagello della disoccupazione
Mario Monti ha presentato la sua lista di estremisti di centro mentre veniva celebrata la sua vittoria sullo spread, crollato di quasi trecento punti durante il suo governo. Come abbiamo imparato, lo spread di cui si parla misura il divario tra gli interessi a dieci anni sul debito pubblico italiano e quello tedesco. È diventato unanimemente un misuratore dello stato di salute della nostra economia, per cui la sua riduzione sarebbe un indubbio successo del governo dei tecnici. Senonché c’è un altro dato che viene sostanzialmente ignorato e che invece a me pare molto più rilevante. Alla fine del 2011 il tasso di disoccupazione in Germania era del 7,1% mentre quello italiano stava all’ 8,5%. Lo spread sulla disoccupazione stava dunque a 140 punti, se si usano gli stessi sistemi di calcolo e riferimento adottati per lo spread finanziario.
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Il perito di Ustica: Wiki-menzogne, i marò sono innocenti
«Attenzione: i due marò del San Marco sono innocenti e contro di me è stata montata una classica operazione di disinformazione». Parola di Luigi Di Stefano, già consulente sul caso-Ustica, definito “il finto ingegnere di Casa Pound” dal “Fatto Quotidiano”, che in un articolo di Luca Pisapia rilancia la ricostruzione di Matteo Miavaldi, redattore di “China Files”, ripresa da “Giap”, il newsmagazine di Wu-Ming. Per Di Stefano, non c’è alcuna prova che i due militari italiani siano colpevoli dell’uccisione di due pescatori indiani, così come non regge la perizia balistica indiana secondo la quale a sparare e uccidere sarebbero stati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che il 15 febbraio 2012 scortavano la petroliera Enrica Lexie in prossimità della costa del Kerala. Quel giorno, insiste Di Stefano, in quel tratto di mare incrociava anche una petroliera greca, che nessuno ha voluto controllare.
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Petrolio, gas e uranio: la Guerra Infinita ora trasloca in Mali
Tripoli e Gaza, Damasco e Kabul, Baghdad e Mogadiscio. Missili, droni e petroliere che salpano con scorta militare, per paura dei pirati. Ricchi contro poveri, secondo un copione sempre più confuso: la secessione filo-occidentale del Sud-Sudan petrolifero appena infrastrutturato dalla Cina e il rapido congelamento della “primavera araba”. Eliminato Gheddafi, ora tocca al Mali, il “nuovo Afghanistan”, raccontato come ultimo terreno di lotta scelto dal radicalismo islamico per battersi contro l’Occidente. Non è solo quello, avverte Ennio Remondino: al contrario dell’Afghanistan, il Mali custodisce immense riserve di petrolio e gas algerino, accanto a nuovi giacimenti scoperti in Niger e in Mauritania. Inoltre, il Mali confina con le maggiori riserve mondiali di uranio, ed è al centro delle rotte europee dei clandestini e della droga. Dall’aprile 2012, “Al Qaeda nel Maghreb islamico” (Aqim) controlla questo territorio: e da lì può influire sulla trasformazione radicale delle rivolte nei paesi arabi.
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L’imprenditrice in tv: con l’euro e Monti, siamo condannati
Faccio impresa da 35 anni, e vedo continuamente i miei sforzi vanificati da questa pressione fiscale terribile. Noi imprenditori veramente non ce la facciamo più, lavoriamo come schiavi e tutto il nostro guadagno se ne va in tasse e interessi. E adesso oltre il danno anche la beffa, perché ultimamente le banche non danno più credito, e quindi siamo con l’acqua alla gola anche lì. Io conosco degli imprenditori che hanno dovuto chiudere l’azienda, pur avendo degli ordini in portafoglio, perché le banche non erogano il credito. C’è gente che si è venduta tutta la casa per pagare le tasse. Gente che vive in macchina, nella nostra zona a nord-est. Ormai abbiamo l’acqua alla gola e i nostri morti ormai non si contano più. E sapete perché non si contano più? Perché non li dicono. Da fonti certe so che, per ogni suicidio che viene raccontato e portato alla luce dai giornali, ce ne sono altri tre di cui non si deve parlare. Questa è una cosa assurda.