Archivio del Tag ‘Pierferdinando Casini’
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Delitto perfetto: prescrizione breve per bloccare i processi
Mentre divampa la guerra in Libia e il premier fa spettacolo a Lampedusa, promettendo di “liberare” l’isola dai migranti che lo stesso governo ha lasciato che si ammassassero a migliaia, il ministro degli Esteri Frattini il 30 marzo è rimasto in aula tutto il giorno, per garantire i numeri all’ultimo provvedimento ad personam, la “prescrizione breve”. «Ve la immaginate la Clinton – dice Rutelli – che scompare per un giorno intero per votare una legge che salva Obama dai processi?». Se approvata, la norma metterà Berlusconi al riparo dal procedimento Mills, dove è imputato per corruzione in atti giudiziari. «Avevamo sperato in una riforma per gli italiani – protesta Casini – e invece è l’ennesimo vergognoso provvedimento dettato dall’ossessione giudiziaria di Berlusconi».
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Annozero, rissa: gli studenti non condannano la violenza
Quei poliziotti asserragliati a difesa del Palazzo e tempestati di lanci di pietre? «Erano lì per difendere l’indegna compravendita dei voti che si stava svolgendo alla Camera il 14 dicembre». Questa la posizione della delegazione studentesca ospite di “Annozero”: due giorni dopo i gravi disordini di Roma, gli studenti invitati alla trasmissione di Michele Santoro non prendono le distanze dal ricorso alla violenza che ha poi provocato la reazione della polizia antisommossa. Scontro al calor bianco in studio col ministro Ignazio La Russa, che zittisce uno studente chiamandolo «vigliacco», e l’ex pm Antonio Di Pietro, pronto a dare del «fascista» al ministro della difesa.
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Berlusconi resiste? Se Fini piange, Vendola ride
Con tre voti di maggioranza, strappati in extremis ai finiani «nell’ultima compravendita notturna», Berlusconi rimane a Palazzo Chigi: per fare che cosa? Quel margine precario, «appeso a mille promesse impossibili», secondo il direttore di “Repubblica”, Ezio Mauro, non consentirà al premier di far approvare più nulla. Gianfranco Fini, il grande sconfitto nella battaglia parlamentare sulla sfiducia, considera quella del Cavaliere una vittoria di Pirro e avverte che «ora ci divertiremo», preannunciando un Vietnam parlamentare che potrebbe accelerare il ricorso alle elezioni anticipate. Niente governo tecnico? A sinistra c’è un solo vincitore: Nichi Vendola.
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Veneziani: l’Italia ai piedi di Casini, il jolly anti-crisi
«All’armi son sfascisti», ironizza Marcello Veneziani all’indomani dell’ultimatum di Fini al Cavaliere: «La fanteria del Partito democratico, le truppe terrestri di Di Pietro, i siluratori subacquei di Fini, la flottiglia aerea dei pm, più i carri armati dei poteri forti». Tutti uniti da «un solo desiderio», e cioè «sfasciare Berlusconi e il suo governo», senza «un vero progetto comune» ma, a ben vedere, con un jolly buono per tutti: Pierferdinando Casini. Lo suggerisce il Fini «inacidito» di Perugia, a cui «fa eco un Bersani travestito da magazziniere delle Coop, con le maniche rimboccate come esige il copione della fiction di partito».
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Ferrero: con Bersani all’opposizione, non al governo
Il taglio dell’Irap? E’ un aiuto per chi viaggia in Mercedes e una beffa per tutti gli altri, lavoratori e piccole imprese con l’acqua alla gola, che avrebbero bisogno di meno costi e banche amiche per poter sostenere produzione, lavoro, consumi e, quindi, l’economia. Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, mette l’accento sulla crisi sociale. Fronte dal quale non si discosta, salutando l’elezione di Bersani alla guida del Pd: «E’ l’uscita dal veltronismo, inteso come autosufficienza del partito democratico». Tuttavia, per Ferrero, non basta: la sinistra resterà divisa dal Pd.
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No al reato di omofobia, Paola Concia tradita dalla Camera
L’omofobia non sarà un’aggravante nel caso di aggressioni contro persone omosessuali, come quelle che la cronaca non fa che proporre da mesi. La Camera ha bocciato il 13 ottobre il disegno di legge avanzato dalla deputata Paola Concia, del Pd, contro il quale hanno votato Udc, Pdl, Lega Nord e anche Paola Binetti, del Partito democratico. «Mi vergogno di far parte di questo Parlamento», ha commentato a caldo Paola Concia, da un anno al lavoro per ottenere un inasprimento delle pene contro le violenze omofobe. A bloccare il disegno di legge, la questione pregiudiziale avanzata dall’Udc, che ravvisa il carattere incostituzionale del provvedimento.
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Berlusconi e la lunga Notte della Repubblica
«Sappiamo bene che la notte della Repubblica berlusconiana è appena agli inizi. E sappiamo altrettanto bene che, con il Cavaliere, a scommettere sul peggio non si sbaglia mai». Così il vicedirettore di “Repubblica”, Massimo Giannini, dopo l’inaudito attacco del premier al Capo dello Stato, cui l’8 ottobre hanno cercato di rimediare i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, confermando la compattezza delle istituzioni democratiche attorno al presidente della Repubblica, nel pieno rispetto della Consulta che ha bocciato il Lodo Alfano. Il 9 ottobre, Giannini rinnova le peggiori preoccupazioni riguardo alla violenta reazione di Silvio Berlusconi
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Ferrero: liberiamoci di Berlusconi, poi una Linke italiana
Riforma elettorale per metter fine al bipartitismo e legge sul conflitto d’interessi per neutralizzare il vantaggio mediatico di Berlusconi. All’indomani del voto tedesco, che ha liquidato la sinistra moderata rilanciando la Linke di Oskar Lafontaine, il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, si dichiara disponibile a sostenere, nel caso, un governo d’emergenza che in Italia riscriva le regole. «Sono pronto ad allearmi anche col diavolo». Persino con l’Udc di Cuffaro, gli domanda il “Riformista”? «Se c’è un problema di democrazia si fa un’alleanza per ripristinare le regole democratiche e poi si vota». Dopodiché, aggiunge Ferrero, serve una federazione di sinistra per archiviare il Pd.
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Già pronto il governo del dopo-Berlusconi?
Riforma del sistema politico, meno parlamentari, welfare più forte, nuovi contratti di lavoro, modifica della spesa investendo su scuola, ricerca e innovazione. Sono i cardini del “governo di salvezza nazionale” per il dopo-Berlusconi: grande alleanza nel 2013 o esecutivo d’emergenza, se il premier dovesse cadere? Ne starebbero ragionando, da settimane, quattro pesi massimi della politica italiana: Gianfranco Fini, Giulio Tremonti, Pierferdinando Casini e Massimo D’Alema. Berlusconi? «Le possibilità che il suo governo sopravviva sono al 50%», ha ipotizzato Emma Bonino.