Archivio del Tag ‘Pdl’
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Val Susa, 5.000 in corteo contro il rogo del presidio No-Tav
«In nemmeno 24 ore è arrivata la risposta, determinata e senza paura, del popolo No-Tav». Una replica immediata e imponente: almeno 5.000 persone hanno partecipato, il 17 gennaio, alla fiaccolata indetta per reagire all’incendio che, la sera prima, aveva devastato il “presidio” No-Tav di Bruzolo, divorato dalle fiamme dopo che i militanti, nel pomeriggio, avevano animato a Torino un corteo di 3.000 persone contro l’alta velocità Torino-Lione, presente anche l’europarlamentare dell’Idv Gianni Vattimo. In serata, l’incendio al “presidio” di Bruzolo aveva fatto temere il ritorno, in valle di Susa, alle tensioni del 2005.
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Ferrero: fermate la Tav, la sinistra difende la valle di Susa
«Questa è la concezione della democrazia del governo Berlusconi e della Lega: si riempiono la bocca di federalismo e poi se ne fregano delle popolazioni locali e delle istituzioni che le rappresentano». Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, si schiera apertamente a fianco della resistenza civile della valle di Susa contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, per la quale la nuova serie di sondaggi geognostici è stata per ora bloccata il 12 gennaio dalla ferma mobilitazione dei militanti No-Tav al presidio di Susa, dove è stata occupata l’area destinata alle trivellazioni preliminari per sondare il terreno.
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Susa, i No-Tav bloccano i carotaggi per la Torino-Lione
«Ovunque andrete, in valle Susa, ci saremo noi ad aspettarvi». Circa 300 militanti No-Tav hanno bloccato il 12 gennaio a Susa i tecnici della Ltf, società incaricata di avviare i sondaggi geognostici per la Torino-Lione. Ai tecnici, scortati dalla polizia (presente sul sito già prima dell’alba) è stato impedito di procedere all’installazione del cantiere nell’area dell’autoporto, dove già il 9 gennaio un forte presidio No-Tav aveva scoraggiato l’avvio dei lavori. «Non siamo disponibili a farvi entrare, non cederemo». Il confronto si è svolto in modo civile: militanti irremovibili, anche dopo che le forze dell’ordine hanno fatto presente ai manifestanti le eventuali conseguenze, civili e penali, del loro ostruzionismo.
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Gotor: il tramonto di Berlusconi sarà lungo e velenoso
«Il tramonto di Berlusconi sarà lungo, difficile e velenoso». Miguel Gotor, giovane storico dell’università di Torino, saluta con interesse il successo del No-B Day promosso dal “popolo viola”, ma avverte: «Sarebbe un errore pensare di sconfiggere il premier attraverso la via giudiziaria o con una spallata». Il leader del Pdl – che da Bonn ha appena annunciato una nuova offensiva contro la Consulta suscitando i distinguo di Fini («non condivido, chiarisca») – secondo Gotor va battuto «per via elettorale»: sta al centrosinistra conquistare il blocco sociale di Berlusconi.
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Fratelli d’Italia, nel nome di Allah: i musulmani si svelano
«Non commettete alcuna ingiustizia», dice il Profeta nel suo ultimo discorso, a Medina, poco prima di morire. «Sappiate che ogni musulmano è fratello di ogni altro musulmano. Tutti i musulmani sono fratelli e a nessuno è permesso di prendere al fratello ciò che egli non ha dato con buona volontà». Dal deserto arabico, la parola di Maometto raggiunge i fedeli che in Italia, per la prima volta, si raccontano in modo compiuto grazie all’importante documentario, in edicola dal 10 dicembre, realizzato da Jivis Tegno, originario del Camerun. Fratelli sì, ma anche italiani. Decisi, per la prima volta, a presentarsi, qualificandosi innanzitutto come cittadini.
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Scontro Lega-Cl dietro l’assalto al Duomo di Milano
Se nel giorno di Sant’Ambrogio, vescovo e patrono di Milano, la Lega ha lanciato una sfida pubblica contro il suo successore Dionigi Tettamanzi, paragonandolo prima a un imam musulmano e poi a un prete siciliano mafioso, è perché si sente forte, molto forte. La volgarità degli argomenti scagliati contro l’”Onorevole Tettamanzi”, delegittimato così nel suo ruolo pastorale, additato come un nemico degli interessi del popolo, non deve trarre in inganno: c’è del metodo nella provocazione architettata nel dì festivo. Quasi una contro-predica rivolta al gregge della diocesi più grande del mondo, puntando dal trono del governo alla conquista dell’altare in Duomo.
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Fuori-onda, valanga di insulti a Fini: Silvio, buttalo fuori
Traditore, impazzito, ex fascista, amorale, doppiogiochista, viscido, cavallo di troia, giuda. All’indomani del ‘fuori onda’ di Gianfranco Fini e del gelo con Silvio Berlusconi, i militanti del Pdl si scagliano con inaudita violenza contro il co-fondatore del partito, colpevole di aver definito «una bomba atomica» le esternazioni del pentito Gaspare Spatuzza sui presunti legami tra Cosa Nostra e Berlusconi, che «confonde la leadership con la monarchia». Sul forum ufficiale del Pdl, “Spazio Azzurro”, si è scatenata una ridda di attacchi e insulti al presidente della Camera
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Parroci e volontari ospitano i Rom sgomberati a Milano
«Sono esseri umani e come tali devono essere trattati. Come si può abbandonare delle mamme con dei bambini per strada?». A porre la spinosa domanda è don Piero Cecchi, della parrocchia di San Giovanni Crisostomo di via Cambini a Milano, che ha preso in carico una delle famiglie Rom sgomberate il 19 novembre dal campo di via Rubattino dalle ruspe del Comune. «Fino a quando non verrà trovata loro una sistemazione dignitosa, questa famiglia Rom rimarrà nella nostra comunità», promette il sacerdote: «Abbiamo provveduto a dare loro, viveri, vestiti e possibilità di lavarsi. Non li lasceremo in strada».
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Fini ai giovani migranti: chi vi insulta è uno stronzo
«Chi dice che siete diversi è uno stronzo». Parola di Gianfranco Fini, presidente della Camera, in visita il 21 novembre al centro “Semina” dell’associazione “Nessun luogo è lontano” al quartiere Casilino di Roma, periferia popolare e multietnica. Un incontro informale, con giovani stranieri e figli di immigrati, alcuni dei quali già nati in Italia, come quelli della “generazione Balotelli”, «molto più italiani del nipote di un italiano che è nato e cresciuto in un altro paese e che magari non sa nemmeno una parola della nostra lingua». Qualcuno osa discriminarli per la loro origine? E’ uno «stronzo», proclama Fini, ricorrendo senza remore al turpiloquio.
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Giustizia, referendum contro la riforma salva-premier
Un referendum contro la riforma della giustizia se la maggioranza dovesse insistere con il disegno di legge presentato in Senato per introdurre il “processo breve” che eviterebbe a Berlusconi le udienze sui casi Mills e Mediaset. «Siamo pronti a raccogliere firme per un referendum», annuncia il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: «Il Pdl usa un problema vero, quello della durata dei processi, per un vantaggio privato: l’impunita’ del premier». Secondo l’ex ministro, «Berlusconi ha una sola priorità, quella di salvarsi dai processi, mentre il Paese va a ramengo».
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Bossi padrone del Nord, grazie alla debolezza del premier
Le divergenze politiche ormai esplicite che separano Gianfranco Fini (ma per motivi diversi anche Giulio Tremonti) da Silvio Berlusconi, complicano la vita del Popolo della Libertà, un partito troppo vasto e disomogeneo perché gli basti la leadership di un uomo solo, per quanto potente. Il risultato di questa tendenza centrifuga, resa più acuta dall’urgenza d’impunità giudiziaria rivendicata dal capo del governo, è che quest’ultimo finisce ineluttabilmente nel riconoscere la Lega Nord come unico partito a lui davvero fedele e Umberto Bossi come partner ideale del suo progetto.
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Val Susa, i No-Tav conquistano la Comunità montana
Clamorosa vittoria del movimento No-Tav in valle di Susa. Grazie all’accordo coi rappresentanti locali del Pd, ribellatisi al partito, gli oppositori all’alta velocità ferroviaria il 7 novembre hanno conquistato la nuova Comunità montana creatasi con l’accorpamento di alta valle, bassa valle e val Sangone. L’ex sindaco di Susa, Sandro Plano, iscritto al Pd ma in aperto dissenso con la segreteria piemontese del partito, guiderà il nuovo ente di valle, che diverrà una trincea strategica nell’opposizione alla linea ferroviaria, in un’area che nel 2005 diede vita a una rivolta contro l’avvio dei cantieri, di cui ora il governo ha annunciato la riapertura.