Archivio del Tag ‘Pdl’
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Giovani Pdl: espellere dal partito i condannati per mafia
«Uso politico della giustizia»: il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, liquida così la sentenza contro Dell’Utri, classificando «un’assurdità» lo stesso reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Rilevando come la sentenza smonti «le tesi di Spatuzza» sul patto Stato-mafia per rimpiazzare i partiti della Prima Repubblica, Cicchitto esprime la più ampia solidarietà al senatore condannato, colpito da una sentenza che «non ha la potenzialità giuridica» per mettere sotto accusa Berlusconi, essendo l’ennesima «operazione di criminalizzazione del partito». Ma non tutti, nel Pdl, la pensano così.
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Mafia, 7 anni a Dell’Utri: la Cupola e l’ascesa di Fininvest
Concorso esterno in associazione mafiosa: condannato anche in appello (7 anni di reclusione) il senatore Marcello Dell’Utri, “architetto” politico di Forza Italia. Secondo l’accusa, Dell’Utri avrebbe avuto rapporti con personaggi di spicco di Cosa Nostra come Stefano Bontate, Mimmo Teresi e Vittorio Mangano, poi finito come “stalliere” nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi. Rapporti che sarebbero serviti a Dell’Utri per assicurarsi la “protezione” mafiosa per operazioni finanziarie e imprenditoriali da lui gestite per sé e nell’interesse delle società di Berlusconi. In cambio, i boss avrebbero trovato la strada spianata verso i salotti buoni della finanza milanese e nazionale.
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Revelli: come guarire l’Italia, ipnotizzata dalla Tv
Un popolo di schiavi, senza più regole e con istituzioni in via di estizione. Un deserto sociale, un linguaggio di plastica: il nostro, quello imposto dalla televisione. Il sociologo Marco Revelli invoca «un atto di secessione etica ed estetica prima ancora che politica», per bucare la bolla mediatica che ci avvvolge: serve «un gran rifiuto di questa logica del racconto e di questa tecnica del linguaggio», per cantare fuori dal coro, lontano dal «grande circo messo in piedi dal grande illusionista», Silvio Berlusconi, poi imitato da Veltroni e soci.
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Rivolta-choc di Fini, Berlusconi: dimettiti
Ha fatto più opposizione Gianfranco Fini in mezza giornata che il centrosinistra in 15 anni, chiosa il blog di Beppe Grillo dopo la rissa Fini-Berlusconi che il 22 aprile ha chiuso l’infuocata direzione del Pdl, segnando la rottura definitiva tra i due leader: il primo a chiedere confronto interno, il secondo a subirlo. «E’ finita un’epoca», annota Massimo Franco sul “Corriere della Sera”: l’immagine di Fini e Berlusconi che si accusano in pubblico «archivia sedici anni di sodalizio politico» e inoltre «getta un’ombra sul futuro della maggioranza, del governo e della stessa legislatura», alla vigilia di una «guerriglia quotidiana, anche in Parlamento, capace di destabilizzare il Paese».
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Scandali e risse istituzionali: il non-voto crescerà
Se non si fosse di fronte all’ennesimo colpo alla credibilità delle istituzioni e della politica di casa nostra, l’arresto dell’ex vicepresidente della giunta regionale pugliese (a dieci giorni dall’apertura delle urne e a nove mesi dalle sue dimissioni e dall’avvio dell’inchiesta), potrebbe essere considerato la ciliegina mancante sulla torta di una delle peggiori campagne elettorali che si ricordino. Una campagna elettorale aperta – di fatto – dallo scandalo che ha investito la Protezione civile e alimentata, via via, da episodi criminosi e vicende nauseabonde che, in alcuni casi, hanno lasciato lettori ed elettori letteralmente di stucco.
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Pronti al dopo-Silvio? Inglesi, 10 domande al Pd
«Avete un Obama capace di sfidare Berlusconi in carisma e popolarità ma al tempo stesso di creare una visione, un sogno per gli elettori che dovrebbero votarvi?». E’ il quesito che conclude le “dieci domande” all’opposizione italiana, un decalogo nato dalla conferenza “Berlusconi and beyond: prospects for Italy” promossa a Birmingham da Geoff Andrews, italianista della Open University, con il patrocinio della Birmingham University. Il centro-sinistra ha i programmi, le risorse e i leader per togliere il potere a Berlusconi e attuare una stagione di profonde riforme?
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Valle di Susa, no alla strategia della tensione
Amnesty International sta «acquisendo informazioni» sui fatti di Coldimosso, la località della valle di Susa dove la sera del 17 febbraio due militanti No-Tav, un ragazzo e una donna, sono finiti all’ospedale in serie condizioni dopo le cariche della polizia decise per interrompere l’assedio alla trivella in azione per i sondaggi della Torino-Lione. Il 19 febbraio, intanto, fiaccolata di protesta del movimento No-Tav e poi, in serata, un dibattito al salone polivalente di Bussoleno contro “mafia e strategia della tensione in valle di Susa”.
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Piemonte in bilico, Casini: ticket Pd-Udc contro la Lega
Cattolico, ultra-moderato, proveniente dalla provincia di Cuneo: in caso di vittoria alle regionali, il parlamentare ex Dc Teresio Delfino sarebbe il vice della laicissima Mercedes Bresso alla guida della Regione Piemonte. «Il fatto che Delfino sia sceso in campo, disposto anche a lasciare il Parlamento, la dice lunga sull’investimento politico che l’Udc fa sulla coalizione di centrosinistra». E’ la mossa di Pier Ferdinando Casini per tentare di fermare lo strapotere della Lega Nord in Piemonte, una delle regioni considerate più in bilico. L’Udc (valutata attorno al 6%) metterà i suoi voti a disposizione dell’alleanza anti-Lega, facendo di Torino un laboratorio politico.
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Nuovo agguato incendiario contro i No-Tav in val Susa
Nuovo agguato incendiario contro i No-Tav: dopo il primo attacco il 16 gennaio al “presidio” di Bruzolo contro la Torino-Lione, nella notte fra il 23 e il 24 gennaio è stato distrutto dalle fiamme l’altro storico avamposto presidiario dei militanti della valle di Susa, quello di Borgone, dove ignoti hanno firmato la devastazione con la scritta “Sì Tav”, a poche ore dalla festosa conclusione dell’imponente “marcia dei quarantamila” che nel pomeriggio aveva letteralmente invaso il capoluogo, Susa, per ribadire la vitalità di un’opposizione immutata e popolare contro l’alta velocità.
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Susa, No-Tav a valanga: no allo scempio, in nome dell’Italia
In bilico nei sondaggi, se Mercedes Bresso perdesse la presidenza del Piemonte per pochi voti, sa che lo dovrebbe anche alla valle di Susa, che il 23 gennaio ha risposto con un corteo popolare di proporzioni addirittura clamorose alle voci – tendenziosamente alimentate – che davano ormai per esaurita la protesta contro l’alta velocità Torino-Lione. Al centro-sinistra, che dopo ogni sconfitta elettorale rimpiange puntualmente di aver perso (a favore della Lega Nord, ad esempio) la propria capacità di rappresentare territori, la valle di Susa manda un avvertimento esplicito, firmato da almeno 40.000 persone
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Tav e sviluppo sostenibile, i diritti della maggioranza
La storia, checché ne dica Grillo dal suo predellino, insegna che la crescita della nostra città e del Piemonte, e dell’intero Nord, è stata fortemente correlata con il potenziamento e la modernizzazione delle infrastrutture di trasporto. Francesco Manacorda su questo giornale ha giustamente invitato a riflettere su cosa sarebbe stato dei nostri territori se nella metà dell’800 non si fosse fatto il traforo del Frejus. Se si ragiona un attimo, L’Alta Velocità non è nient’altro che la modalità normale con cui ci si sposterà per ferrovia sul medio lungo raggio nel XXI secolo. Un po’ come è avvenuto quando si è cominciato a sostituire le vaporiere con le motrici elettriche.
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Anche la Fiom in corteo per fermare la Torino-Lione
Autoporto di Susa, sabato 23 gennaio 2009, ore 14. «No alla Tav, no ai sondaggi: fuori le mafie dalla valle di Susa, no al partito trasversale degli affari». Un appuntamento importante, la grande manifestazione popolare con la quale i No-Tav contano di misurare la propria forza, dimostrando di essere maggioranza, a dispetto dei “poteri forti” che li danno per sconfitti. Dopo la visita del leader della sinistra Paolo Ferrero e quella, a sorpresa, di Beppe Grillo, il movimento riceve aiuti anche dai metalmeccanici: Giorgio Airaudo, segretario della Fiom piemontese, annuncia che parteciperà alla marcia di sabato contro la Torino-Lione.