Archivio del Tag ‘paura’
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L’Italia che ‘cresce’: code al Monte di Pietà e ai Compro Oro
Lunghe code di indigenti, al Monte di Pietà, che si impegnano per qualche euro: “La mia fede nuziale per pagare il funerale a mio marito”, titolava il “Corriere della Sera” già il 1° maggio. Con la pandemia da coronavirus – scrive “Senza Nubi”, in un post ripreso da “Mitt Dolcino” – cresce la ricerca di canali alternativi per trovare liquidità, con aumenti delle richieste che sfiorano il 40% nei primi sei mesi del 2020. «C’è sicuramente una netta accelerazione dei volumi, se andiamo a fare un confronto con lo scorso anno». Proprio sul fronte dei volumi, al 30 giugno, la crescita era aumentata del 39% sull’anno precedente, con oltre 10,6 milioni erogati nel periodo e un totale di pegni che ammonta a 13,3 milioni. «Il mercato, nel 2019, valeva fra i 900 milioni e il miliardo di euro, e solamente il 5% degli articoli finisce poi all’asta, mentre il 95% (ma oltre il 99% per la società del gruppo Banca Sistema) viene riscattato. Nel solo mese di maggio, tuttavia, è cresciuto del 18% il numero di operazioni registrate dal gruppo rispetto a febbraio».Che molta gente normale debba rivolgersi al Monte dei Pegni per tirare avanti, anche per cifre piccole, è un segno tangibile di quanto la popolazione italiana stia soffrendo, scrive “Senza Nubi”. Sempre più italiani si rivolgono al “Credito su Pegno” e ai “Compro Oro”. Complice la crisi legata al lockdown imposto all’Italia per l’epidemia di coronavirus, sono molti gli italiani che stanno cercando forme di credito alternative ai classici prestiti bancari o alla “cessione del quinto”. Negli ultimi mesi, a partire dal coprifuoco imposto da Conte – aggiunge il blog – è cresciuto nettamente il numero di persone che bussano al “Credito su Pegno” o che cerca di ottenere liquidità spicciola vendendo i propri oggetti preziosi ai “Compro Oro”. Banca Sistema, tramite la propria controllata Pronto Pegno, è fra i principali operatori italiani del settore, e di recente ha perfezionato anche l’acquisizione delle “attività di pegno” di Intesa Sanpaolo. Conferma Giuseppe Gentile, direttore di Pronto Pegno, partendo dai dati semestrali del gruppo: il trend sta letteralmente esplodendo, e a crescere sono «sia i pegni emessi che quelli rinnovati: se a marzo-aprile, con il lockdown, vedevamo solo un forte impulso sui nuovi pegni, a maggio e giugno abbiamo visto un’accelerazione anche dei rinnovi e dei riscatti».Nel 2019, quel mercato valeva fra i 900 milioni e il miliardo di euro, e soltanto il 5% degli articoli finiva all’asta, mentre il 95% (oltre il 99% per la società del gruppo Banca Sistema) veniva riscattato. «Dobbiamo vedere cosa succederà a ottobre», continua Gentile. Se gli effetti negativi della pandemia sull’economia dovessero prolungarsi, potremmo assistere a un’ulteriore crescita, dopo un luglio (che storicamente è un buon mese per questo tipo di attività) a +15%». Uno dei principali operatori italiani ed europei, Affide, non fornisce numeri aggiornati: nel solo mese di maggio, tuttavia, è cresciuto del 18% il numero di operazioni registrate dal gruppo, rispetto a febbraio. Un netto aumento delle attività, secondo il presidente di Antico (Associazione Nazionale Tutela Comparto dell’Oro), Nunzio Ragno, si registra anche presso i ‘Compro Oro’. «Rispetto al periodo pre-Covid – dice Ragno – c’è un aumento delle richieste del 30-40%, con un’impennata dovuta a una fase di ristrettezze economico-finanziarie». A spingere verso i “Compro Oro”, aggiunge Ragno, contribuiscono le quotazioni, ai massimi storici, del metallo prezioso: «Anche persone che non hanno bisogno di venderlo, ma che sono consapevoli di avere degli oggetti in disuso, lo propongono ai negozi o anche ai gioiellieri, magari sotto forma di permuta».Lunghe code di indigenti, al Monte di Pietà, che si impegnano per qualche euro: “La mia fede nuziale per pagare il funerale a mio marito”, titolava il “Corriere della Sera” già il 1° maggio. Con la pandemia da coronavirus – scrive “Senza Nubi“, in un post ripreso da “Mitt Dolcino” – cresce la ricerca di canali alternativi per trovare liquidità, con aumenti delle richieste che sfiorano il 40% nei primi sei mesi del 2020. «C’è sicuramente una netta accelerazione dei volumi, se andiamo a fare un confronto con lo scorso anno». Proprio sul fronte dei volumi, al 30 giugno, la crescita era aumentata del 39% sull’anno precedente, con oltre 10,6 milioni erogati nel periodo e un totale di pegni che ammonta a 13,3 milioni. «Il mercato, nel 2019, valeva fra i 900 milioni e il miliardo di euro, e solamente il 5% degli articoli finisce poi all’asta, mentre il 95% (ma oltre il 99% per la società del gruppo Banca Sistema) viene riscattato. Nel solo mese di maggio, tuttavia, è cresciuto del 18% il numero di operazioni registrate dal gruppo rispetto a febbraio».
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Medico: chi oggi teme ancora il virus è un malato di mente
Questi non li recuperi più. Andati. Per sempre. Non c’è psicoterapia che possa guarirli, non c’è psichiatra al mondo. Sono un esercito di persone rese clinicamente psicotiche. Il terrorismo di media, governo e istituzioni ha fatto presa alla perfezione, provocando danni psicologici irreversibili. Sono vittime. Non vanno schernite, non vanno offese. Vanno profondamente compatite, aiutate e comprese. Sono quelli che ancora oggi hanno paura del virus, nonostante l’emergenza sia terminata da tre mesi. Nonostante da tre mesi le terapie intensive siano deserte. Oggi il virus, nella peggiore delle ipotesi, fa gli stessi danni del raffreddore. In terapia intensiva non ci entra nessuno nemmeno per sbaglio, nonostante i contagi non si siano mai arrestati. Quando ci comunicano i dati sui nuovi contagi o quando ci avvisano di nuovi focolai, è come se ci stessero aggiornando sul numero dei raffreddati. Focolai di persone sanissime, tutti asintomatici, che non si sarebbero nemmeno mai accorti di essere contagiati se non gli avessero fatto il discutibilissimo tampone. Sono quelli rimasti a marzo, con in mente ancora le immagini scioccanti degli intubati, dei furgoni dell’esercito che portano via le bare.Sono rimasti a marzo. Si sono persi quattro mesi di errori e progressi terapeutici, di autopsie, di trombosi venose, di clorochina ed eparina, di terapia domiciliare, di protocollo off label, di carica virale quasi azzerata. Sono ancora a marzo. Gli basterebbe guardare i dati delle terapie intensive degli ultimi tre mesi per tranquillizzarsi ma niente, nulla può guarirli in questo momento, nulla può restituire loro la lucidità. Ripongono una fiducia totale e incondizionata nei confronti dei media e delle istituzioni. Mai potrebbero dubitare. Non potrebbero mai accettare l’idea di essere ingannati o manipolati. Non potrebbero mai pensare che media, governo e istituzioni possano essere corrotti da chi ha smisurati capitali e specifici interessi. Crollerebbero tutte le certezze, crollerebbe il mondo intero. Per questo si fidano ciecamente e non mettono mai in discussione nulla. E’ quasi una forma di autodifesa. Preservano una visione fanciullesca della realtà che li aiuta sicuramente a vivere meglio ma in alcuni casi può diventare parecchio pericolosa.Sono quelli in prima fila per il vaccino, anche senza sperimentazione, pazienza. Gli hanno ripetuto all’infinito che potranno tornare a vivere solo dopo il vaccino e così sarà. Un vaccino contro qualcosa che purtroppo non è vaccinabile, contro qualcosa che non rappresenta più un pericolo, già da tre mesi. Sono quelli che gridavano di stare a casa, che urlavano al runner, che denunciavano i vicini, che strillavano di non riaprire così presto. Hanno contribuito a mandare in default il paese, hanno sostenuto ideologicamente i mandanti e i complici esecutori di questo scempio epocale. Sono quelli che normalmente cadono per primi. Se non è per un vaccino sarà per qualcos’altro. Una medicina sbagliata o una non presa, come il Plaquenil. Totalmente scoperti, sempre in balia delle persone sbagliate, manipolati e indotti all’autolesionismo. Sono quelli che non vanno scherniti e non vanno offesi. Vanno solo profondamente compatiti, aiutati e compresi.(Francesco Oliviero, dichiarazioni recentemente rilasciate a “Database Italia”. Il dottor Olivero è medico pneumologo e psichiatra).Questi non li recuperi più. Andati. Per sempre. Non c’è psicoterapia che possa guarirli, non c’è psichiatra al mondo. Sono un esercito di persone rese clinicamente psicotiche. Il terrorismo di media, governo e istituzioni ha fatto presa alla perfezione, provocando danni psicologici irreversibili. Sono vittime. Non vanno schernite, non vanno offese. Vanno profondamente compatite, aiutate e comprese. Sono quelli che ancora oggi hanno paura del virus, nonostante l’emergenza sia terminata da tre mesi. Nonostante da tre mesi le terapie intensive siano deserte. Oggi il virus, nella peggiore delle ipotesi, fa gli stessi danni del raffreddore. In terapia intensiva non ci entra nessuno nemmeno per sbaglio, nonostante i contagi non si siano mai arrestati. Quando ci comunicano i dati sui nuovi contagi o quando ci avvisano di nuovi focolai, è come se ci stessero aggiornando sul numero dei raffreddati. Focolai di persone sanissime, tutti asintomatici, che non si sarebbero nemmeno mai accorti di essere contagiati se non gli avessero fatto il discutibilissimo tampone. Sono quelli rimasti a marzo, con in mente ancora le immagini scioccanti degli intubati, dei furgoni dell’esercito che portano via le bare.
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Carpeoro: il Governo della Paura è stato salvato dal Covid
Era tutto previsto, le cose stanno andando esattamente come avevamo preventivato. Per cui, prepariamoci a momenti difficili. Può darsi che, se aumentano nuovamente i contagi, forse il governo riuscirà a tenere più sotto controllo l’ordine pubblico, perché altrimenti le proteste per i problemi economici esploderebbero al 100%. Se invece la gente ha paura di morire, magari perché gli si mette addosso una paura matta di morire, forse sta più tranquilla. Gli stessi media paventano il rischio di nuove chiusure. Ormai i problemi sono così gravi, e il buco è così profondo, che al potere fa gioco. Da un lato molta gente è stanca, di questi inganni; ma se c’è la paura, prevale quella. Stanno anche cercando di veicolare il messaggio secondo cui adesso i colpiti sono i giovani, non i vecchi, e questo è molto esemplificativo (penso ovviamente alle ripercussioni sulla scuola). Purtroppo, questo governo ha scoperto che, grazie alla paura, può sopravvivere senza limiti. La tendenza peraltro riguarda anche i governi di altri paesi, perché – comunque – un problema sanitario c’è; ma trovo che in nessun’altra parte del mondo venga cavalcato nel modo in cui viene cavalcato in Italia. Sui giornali i giovani vengono incolpati per atti normalissimi, come il fatto di organizzare delle cene? E’ il linguaggio che ha scelto il potere, perché gli è funzionale; e quindi, tutti i servi del potere si allineano.La proroga dello stato d’emergenza? Il problema non si pone: se non ci fosse stata l’emergenza, tutto sarebbe stato illegale fin dal principio. Bisogna capire se c’era davvero l’emergenza, all’inizio, e come questa emergenza è stata interpretata. Io potrei anche riconoscere che ci fosse un’emergenza; il problema è la sua declinazione. E’ emerso che il Comitato Tecnico-Scientifico aveva suggerito di non imporre il lockdown nazionale, ma di chiudere solo alcune Regioni? Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Cosa si muove, a livello di sovragestione? Niente, perché le sovragestioni sono strumenti di conservazione. La sovrastruttura sfrutta le occasioni che le si presentano; ma se c’è una caratteristica che non ha mai avuto, è la propensione alla progettazione. E’ uno strumento opportunistico: man mano che si presentano le possibilità, le sfrutta. Il nostro governo è stato “salvato” dal coronavirus, come anche tutti i governi pericolanti degli altri paesi. Autoritarismo? Penso anche alle dittature vere e proprie, dalla Turchia alla Bielorussia: mi delude il fatto che la gente ormai accetti sempre più passivamente la dittatura. Penso anche alla Cina, alla stessa Ungheria: c’è una tolleranza diffusa, da parte dei popoli, nei confronti di questi sistemi.E che dire di Zingaretti, che impone nel Lazio il vaccino antinfluenzale? Il vaccino antinfluenzale rappresenta forse la pagina più vergognosa della storia dei vaccini, in Italia. Chi un po’ conosce i dati medici, sa che non esiste niente di più inutile del vaccino antinfluenzale (e non voglio definirlo dannoso, perché non ho le competenze per affermarlo: so però che è sicuramente inutile). Se avessero individuato un prodotto erboristico a base di acido acetico, come raccomandava Paracelso, avrebbero fatto scoperte simpatiche. Invece domina Big Pharma, che punta ovviamente al suo business? Certo, ma la colpa è anche nostra; l’Italia ha il record mondiale della vendita di medicinali da banco: al primo mal di testa corriamo in farmacia per riempirci di cachet, alcuni dei quali dannosissimi. Mario Monti alla guida della commissione Oms per ridisegnare la sanità in Europa? E’ come fare Dracula presidente dell’Avis. Sotto il suo governo, la sanità subì tagli devastanti. Monti scalpitava per tornare in pista, anche perché il suo nome deve comunque girare, dato che si candiderà per la presidenza della Repubblica, e quindi aveva bisogno di rispolverare l’argenteria.(Gianfranco Carpeoro, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti nella diretta web-streaming su YouTube “Carpeoro Racconta” del 15 agosto 2020).Era tutto previsto, le cose stanno andando esattamente come avevamo preventivato. Per cui, prepariamoci a momenti difficili. Può darsi che, se aumentano nuovamente i contagi, forse il governo riuscirà a tenere più sotto controllo l’ordine pubblico, perché altrimenti le proteste per i problemi economici esploderebbero al 100%. Se invece la gente ha paura di morire, magari perché gli si mette addosso una paura matta di morire, forse sta più tranquilla. Gli stessi media paventano il rischio di nuove chiusure. Ormai i problemi sono così gravi, e il buco è così profondo, che al potere fa gioco. Da un lato molta gente è stanca, di questi inganni; ma se c’è la paura, prevale quella. Stanno anche cercando di veicolare il messaggio secondo cui adesso i colpiti sono i giovani, non i vecchi, e questo è molto esemplificativo (penso ovviamente alle ripercussioni sulla scuola). Purtroppo, questo governo ha scoperto che, grazie alla paura, può sopravvivere senza limiti. La tendenza peraltro riguarda anche i governi di altri paesi, perché – comunque – un problema sanitario c’è; ma trovo che in nessun’altra parte del mondo venga cavalcato nel modo in cui viene cavalcato in Italia. Sui giornali i giovani vengono incolpati per atti normalissimi, come il fatto di organizzare delle cene? E’ il linguaggio che ha scelto il potere, perché gli è funzionale; e quindi, tutti i servi del potere si allineano.
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Il terrorismo Covid è un’iniziazione inconscia per l’umanità
Il canale video “Truthstream” ha recentemente pubblicato un interessante video che spiega come la crisi del coronavirus e il modo in cui le autorità la affrontano, hanno tutte le caratteristiche di un iniziazione rituale. Nel 2018 i creatori di Truthstream Media avevano già pubblicato un video che mostrava come la società di oggi stia passando attraverso un’iniziazione inconscia (”Does Society Realize It Is Being Initiated?”). Nei video vennero discussi alcuni fatti particolari, che in questo scritto cercherò di sintetizzare. Quando si sente parlare di iniziazione rituale, si pensa generalmente a delle società segrete come la massoneria. Spesso non ci si rende conto che il simbolismo occulto di tali società lo si può trovare in tanti ambiti della società. Per esempio, la piramide e “l’occhio onniveggente” si trovano sulla banconota da un dollaro, nel grande sigillo degli Stati Uniti e sull’edificio della Corte Suprema in Israele. L’architettura del Campidoglio americano mostra ciò che realmente è, un tempio. Anche il suo interno, con i suoi oggetti d’arte e i murales, è una vetrina di simbolismo occulto. Le cerimonie pubbliche sono spesso intervallate da atti simbolici. La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici 2012 a Londra è stata un macabro spettacolo, con un tema notevole, un’epidemia da virus.
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Quelli che odiano i massoni, ma adorano il massone Trump
Nel segno del caos, le notizie viaggiano alla cieca, mentre il mondo è paralizzato clamorosamente da un virus venuto dal nulla, scarsamente letale ma temuto come la peste (come se non esistessero le terapie nel frattempo collaudate). Si continua a languire nell’attesa surreale e messianica di un vaccino, tra ombre sinistre di affaroni e manipolazioni potenzialmente pericolosissime come le molecole “quantistiche”, cioè interattive, che potrebbero essere inoculate insieme al preparato vaccinale probabilmente più inefficace dell’intera storia della medicina. Solo un cieco potrebbe non vedere che quanto sta avvenendo non ha precedenti, non è frutto del caso e non è certo figlio di buone intenzioni nei confronti dell’umanità. Più ancora della politica, letteralmente scomparsa e sottomessa all’oscuro dominio di filiere tecno-sanitarie ben radicate nell’altissima finanza speculativa, a sgomentare è l’abdicazione definitiva dei grandi media, tutti risolutamente allineati al verbo ufficiale del potere che sta cercando di archiviare libertà e democrazia, ipotecando il destino di tutti.Tanto per cambiare, gli imbroglioni che criminalizzano il complottismo – spesso ottuso e ridicolo, peraltro: utilissimo ai manipolatori per screditare qualsiasi voce libera – trascurano di ricordare che anche le teorie più fantasiose e strampalate nascono sempre, inviariabilmente, laddove non siano state fornite spiegazioni esaurienti, e dove chi detiene il potere abbia dato prova di scarsa trasparenza e di palese reticenza, dopo essersi ripetutamente contraddetto fino a produrre disordine, insicurezza e paura. Quanto è vasta, tuttora, la platea dei dormienti che ancora tendono a fidarsi dell’establishment politico-mediatico, dei guru televisivi e dei misteriosi tecnici che sono diventati i veri e unici padroni delle nostre vite? Al milione di tedeschi sfilati a Berlino sembra rispondere l’inerzia dei milioni di italiani disposti a tollerare, ancora, il grottesco paternalismo dell’infimo autocrate abusivo che a Palazzo Chigi ha assunto i pieni poteri, senza preavviso né legittimazione popolare, firmando un disastro sanitario, sociale ed economico che sarà ricordato per sempre.E in questa odissea a fari spenti, di cui per ora non si vede la fine, si segnalano le manovre di massa delle consuete, opposte fazioni. Agitando la bandiera gloriosa dell’antifascismo, branchi di delinquenti hanno trasformato le città statunitensi in campi di battaglia, per impedire all’Uomo Nero di restare alla Casa Bianca. Sul fronte opposto, tra chi smaschera l’impostura anti-Trump ordita dagli oligarchi (che utilizzano squadristi mercenari, volenterosi fanatici e comuni imbecilli) non mancano gli ultra-tradizionalisti cattolici e devoti a monsignor Carlo Maria Viganò, campione di una Chiesa storicamente nemica della libertà garantita dai diritti civili. Agli hoolingan anti-Trump si contrappongono i novelli tifosi della trimurti “Dio, patria e famiglia”, che nel calderone del Nuovo Ordine Mondiale additano il Deep State quasi fosse un monolite, come se un pezzo di Deep State non stesse col presidente, per poi incolpare di tutto “la massoneria”, in blocco, mostrando di ignorare che ad essere massone, purtroppo per loro, è il loro stesso campione, Donald Trump.Nel segno del caos, le notizie viaggiano alla cieca, mentre il mondo è paralizzato clamorosamente da un virus venuto dal nulla, scarsamente letale ma temuto come la peste (come se non esistessero le terapie nel frattempo collaudate). Si continua a languire nell’attesa surreale e messianica di un vaccino, tra ombre sinistre di affaroni e manipolazioni potenzialmente pericolosissime come le molecole “quantistiche”, cioè interattive, che potrebbero essere inoculate insieme al preparato vaccinale probabilmente più inefficace dell’intera storia della medicina. Solo un cieco potrebbe non vedere che quanto sta avvenendo non ha precedenti, non è frutto del caso e non è certo figlio di buone intenzioni nei confronti dell’umanità. Più ancora della politica, letteralmente scomparsa e sottomessa all’oscuro dominio di filiere tecno-sanitarie ben radicate nell’altissima finanza speculativa, a sgomentare è l’abdicazione definitiva dei grandi media, tutti risolutamente allineati al verbo ufficiale del potere che sta cercando di archiviare libertà e democrazia, ipotecando il destino di tutti.
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Bassetti: il terrore (non il virus) farà collassare gli ospedali
Altro che seconda ondata di coronavirus. Il vero pericolo che si profila all’orizzonte per il sistema sanitario nazionale è rappresentato dalla psicosi della malattia. A sostenerlo in una intervista a “Radio Radio” è Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Il professore negli ultimi tempi è stato additato di “negazionismo”, termine usato per indicare chi sulla questione Covid-19 si mostra più cauto rispetto alla massa di scienziati ed esperti vari che, invece, prevedono scenari foschi per il prossimo futuro. Ma questo è un appellativo che Bassetti proprio non digerisce. «A chi come me dall’inizio è stato ottimista hanno detto che sono banalizzante, che sono negazionista, mi hanno insultato. Francamente mi sono stufato: che facciano quello che ritengono opportuno, poi vedranno le conseguenze di questo modo di fare informazione a ottobre e novembre», ha spiegato il professore. Il punto, ha sottolineato Bassetti, è la paura che oggi si sta trasmettendo agli italiani. Paura che in autunno potrebbe trasformarsi in una vera e propria psicosi generale, che potrebbe provocare danni al sistema sanitario. Il problema, secondo la previsione dell’infettivologo, sarà che «al primo starnuto, o al primo colpo di tosse, il nostro sistema sanitario salterà per aria per colpa di chi ha terrorizzato il popolo».«Se continuiamo a dire “Ti viene il Covid, sei fritto e muori”, sa cosa succede? Che il primo a cui viene uno starnuto, o 37,2 di temperatura, corre al pronto soccorso. Questo vorrà dire per noi saltar per aria». Bassetti, però, cerca di mostrarsi ottimista e puntualizza che ad oggi il sistema sta funzionando. A dimostrazione di ciò vi è il fatto di riuscire a trovare tanti positivi. «Sappiamo fare tanti tamponi, sappiamo intercettare. Quindi dobbiamo “gioire” dei positivi e non, invece, dire che tutto va male», ha affermato l’esperto. Quest’ultimo ha poi criticato l’informazione che, per un periodo, «si è concentrata unicamente sui morti, quando erano tanti da poter terrorizzare la gente. Ieri è stato il giorno più basso dall’inizio dell’epidemia, perché due morti in un giorno in tutta Italia non c’erano mai stati, e nessuno l’ha nominato». Seppur la situazione oggi risulti migliore rispetto a marzo e ad aprile, non bisogna rilassarsi. Bassetti, infatti, ammette che «questo periodo avremmo dovuto utilizzarlo per dire: abbiamo lavorato bene, abbiamo la capacità di fare i tamponi, gli ospedali sono attrezzati».«Questa è una malattia che all’inizio ha fatto malissimo, perché aveva dei numeri impressionanti, ma oggi il sistema è preparato, la malattia fa meno male, morde meno di quanto mordesse prima, per cui mettete in pratica le misure – la mascherina, il distanziamento, il lavaggio delle mani – ma attenzione, perché se verrete colpiti potrete anche stare a casa vostra, ed essere gestiti da un sistema che funziona». Il professore, quindi, ha invitato tutti a prestare maggiore attenzione alle parole che si usano per raccontare la situazione legata al coronavirus, perché se «continuiamo a dire alla gente: “Morirete tutti di Covid-19, siamo pieni di contagiati, l’Italia è un paese dove non funziona niente e non sappiamo fare nulla”», allora «il problema non sarà la seconda ondata: il problema sarà l’iper-afflusso di persone poco sintomatiche o con nessun problema, ai pronto soccorso». Sulla sintomatologia del Covid, Bassetti ha spiegato che «c’è ancora qualche caso grave sporadicissimo, ma ormai è diventata veramente molto simile a una forma influenzale. Quando arriveremo a ottobre-novembre-dicembre avremo centinaia di migliaia di persone, contemporaneamente, con questi sintomi». A quel punto, il rischio che salti in aria il sistema esiste, «perché tutti saranno terrorizzati da questo virus».(Gabriele Laganà, “A ottobre salta tutto per aria… E non sarà per il coronavirus”, da “Il Giornale” dell’11 agosto 2020).Altro che seconda ondata di coronavirus. Il vero pericolo che si profila all’orizzonte per il sistema sanitario nazionale è rappresentato dalla psicosi della malattia. A sostenerlo in una intervista a “Radio Radio” è Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Il professore negli ultimi tempi è stato additato di “negazionismo”, termine usato per indicare chi sulla questione Covid-19 si mostra più cauto rispetto alla massa di scienziati ed esperti vari che, invece, prevedono scenari foschi per il prossimo futuro. Ma questo è un appellativo che Bassetti proprio non digerisce. «A chi come me dall’inizio è stato ottimista hanno detto che sono banalizzante, che sono negazionista, mi hanno insultato. Francamente mi sono stufato: che facciano quello che ritengono opportuno, poi vedranno le conseguenze di questo modo di fare informazione a ottobre e novembre», ha spiegato il professore. Il punto, ha sottolineato Bassetti, è la paura che oggi si sta trasmettendo agli italiani. Paura che in autunno potrebbe trasformarsi in una vera e propria psicosi generale, che potrebbe provocare danni al sistema sanitario. Il problema, secondo la previsione dell’infettivologo, sarà che «al primo starnuto, o al primo colpo di tosse, il nostro sistema sanitario salterà per aria per colpa di chi ha terrorizzato il popolo».
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Pinotti: siamo controllati da alieni, i governi lo ammettano
«Se si ammettesse che il potere terrestre discende da quello extraterrestre, tutti i governi del pianeta crollerebbero: non avrebbero più ragion d’essere». Lo sostiene Roberto Pinotti, uno degli ufologi più famosi al mondo, fondatore dell’italiano Centro Ufologico Nazionale. Giornalista scientifico, Pinotti vanta un curriculum invidiabile: è stato collaboratore dell’aeronautica militare, dei carabinieri e dei servizi segreti italiani, che lo ingaggiarono per analizzare gli “incontri ravvicinati del terzo tipo”, mantenuti top secret, tra esseri umani e alieni sbarcati in Italia alla fine degli anni Settanta. Autore di besteller tradotti in tutto il mondo, Pinotti ha avuto l’onore di partecipare ai lavori del celebre programma americano Seti, che ricerca l’intelligenza extraterrestre, tracciando un suggestivo parallelo tra gli Ufo e i Vimana, cioè le “antiche astronavi” descritte nella letteratura tradizionale indiana del primo millennio avanti Cristo. «Siamo di fronte a evidenze che non si possono più eludere», ha ripetuto. La verità di Pinotti, contrastata per mezzo secolo dal mainstream e dai più ostinati “negazionisti” (su tutti Piero Angela, in Italia), è stata clamorosamente confermata nell’autunno 2019 dalla Us Navy e poi dal Pentagono: «Gli Ufo esistono, e i nostri piloti li avvistano continuamente». Manca solo l’ammissione finale, la cosiddetta “disclosure”: i poteri al di sopra dei governi sono in contatto, da sempre, con forze extraterrestri?Proprio per richiedere ufficialmente questa ammissione definitiva, è stato appena creato un comitato internazionale di specialisti: Pinotti, che ne è il presidente, lo ha annunciato il 1° agosto in una video-chat su Facebook con Giorgio Di Salvo, sul gruppo “Life New”. Il pensiero di Pinotti è riassunto nel volume “I signori del mondo”, uscito nel 2018 per Verdechiaro con la collaborazione di Nexus. «Due editori minori – spiega Pinotti – ai quali mi sono rivolto dopo che i grandi editori che hanno sempre pubblicato i miei libri, a partire da Mondadori, mi avevano gentilmente “suggerito”, per la prima volta, di attenuare alcuni contenuti, considerati imbarazzanti». Il libro illustra una sorta di confronto silenzioso fra due fronti opposti di extraterrestri: i “buoni”, tesi ad elevare e a far progredire in positivo l’umanità, e quelli che invece hanno cercato (e tuttora cercano) di dominare e sfruttare sistematicamente il “gregge umano”. «Oggi – si legge in una nota editoriale – la scienza ci conferma che sulla Terra il fenomeno “vita” è stato “importato” dallo spazio cosmico, ma da tempo si ipotizza che la nascita dell’homo sapiens non sia dovuta solo a una naturale “mutazione” genetica di una qualche specie di ominidi, bensì ad una ibridazione mirata e indotta». Provocata da chi?«Tradizioni e mitologie – spiega Pinotti – ci parlano di superiori esseri “divini” provenienti dal cielo, interagenti con i nostri progenitori fino al punto di copulare con le femmine umane». È la “teogamia”, dai miti greci alla tradizione veterotestamentaria giudaico-cristiana relativa agli “angeli caduti”: quei “figli di Dio” ribelli, a cui le “figlie degli uomini” avrebbero dato una discendenza destinata a dominare l’umanità con la sopraffazione: e la loro nefasta influenza perdurerebbe tuttora. Gli dei e gli “angeli” protagonisti della biblica e cosmica “Grande Guerra nel Cielo” sono gli extraterrestri di oggi? Sono sempre loro, a manifestarsi, monitorandoci dalle astronavi senza però interferire nella nostra evoluzione? Se è così, la domanda è: «Quanti oggi negano e occultano tale scomoda e destabilizzante ma liberatoria realtà, dividendosi situazioni e ruoli di potere nel mondo per dominare il “gregge umano”, sono da collegarsi agli sconfitti e angelici “caduti” e alla loro progenie, che ieri come oggi (silenziosamente, e con una segreta linea di sangue) perseguirebbe lucidamente lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo?». Forse, scrive Pinotti, dietro l’odierno progetto di Nuovo Ordine Mondiale si cela un remoto e ancora attuale conflitto fra Cielo e Terra.“I signori del mondo” esplora anche agli enigmi e gli anacronismi storico-archeologici del passato, che alimentano la teoria della “paleoastronautica”. Contestando «il fallace mito di una globalizzazione forsennata e iniqua», l’autore si interroga «sulle possibili origini remote della logica dello sfruttamento del “gregge umano”». In altre parole: la Terra sarebbe una sorta di pianeta-carcere, nel quale sarebbero stati confinati gli “angeli” sconfitti. «Ne parla anche l’Apocalisse di Giovanni, alludendo alla popolazione celeste battuta dallo schieramento capeggiato dall’arcangelo Michele». Se un autore come Mauro Biglino – a lungo traduttore della Bibbia per le vaticane Edizioni San Paolo – è spesso contestato per aver evidenziato le tracce di quegli “antichi astronauti” persino nell’Antico Testamento, Pinotti taglia corto: il racconto biblico è semplicemente allienato a tutte le altre tradizioni e letterature antiche, spesso considerate “sacre”, che rievocano invariabilmente la stessa vicenda. Ovvero: la colonizzazione dalla Terra da parte di forze extraterrestri, poi chiamate “divinità”, e la sostanziale “fabbricazione” per via genetica dell’homo sapiens, attraverso un’improvvisa accelerazione non spiegabile con l’evoluzionismo darwiniano.Se la “paleoastronautica” è un terreno oggi felicemente battuto dalla ricerca scientifica più coraggiosa, a caccia di conferme nonostante il muro di silenzio finora opposto dall’ufficialità (parlano da soli saggi come “Scoperte archeologiche non autorizzate” dell’italiano Marco Pizzuti, già ufficiale dell’esercito), è come se l’ufologia – di cui Pinotti è stato un pioniere riconosciuto a livello internazionale – si fosse assunta il compito di “unire i puntini”, svelando che gli “alieni” odierni non sono altro che gli “dei” antichi: entità che, come allora, condizionano il “gregge umano”. «Per essere efficamente esercitato – sostiene Pinotti – il loro potere non può basarsi sulla sola obbedienza dei vari governi, perché i politici restano in carica per pochi anni». L’ufologo punta quindi il dito sul cosiddetto Deep State, cioè la “sovragestione” che coordina i cosiddetti “poteri forti”, economico-finanziari ma anche militari e tecnocratici, a partire dalle longeve burocrazie statali. Un network internazionale, capace di imporre qualsiasi volere: lo si vede benissimo oggi, con i governi rassegnati a eseguire le direttive sanitarie prescritte per il coronavirus. La scommessa – di Pinotti, e non solo – è che crolli quella che viene descritta come una secolare, millenaria cortina di silenzio sul fenomeno da cui avrebbe origine la stessa umanità, e che le religioni hanno velato con i loro contenuti mistici. Siamo dunque a un passo dalla “disclosure”? Sarebbe una rivelazione più che sconvolgente, in grado di destabilizzare qualsiasi potere terrestre, screditandolo e delegittimandolo: è questo, che teme, l’opaco network mondiale che oggi sembra fare di tutto per incatenare l’umanità alla paura del virus?«Se si ammettesse che il potere terrestre discende da quello extraterrestre, tutti i governi del pianeta crollerebbero: non avrebbero più ragion d’essere». Lo sostiene Roberto Pinotti, uno degli ufologi più famosi al mondo, fondatore dell’italiano Centro Ufologico Nazionale. Giornalista scientifico, Pinotti vanta un curriculum invidiabile: è stato collaboratore dell’aeronautica militare, dei carabinieri e dei servizi segreti italiani, che lo ingaggiarono per analizzare gli “incontri ravvicinati del terzo tipo”, mantenuti top secret, tra esseri umani e alieni sbarcati in Italia alla fine degli anni Settanta. Autore di besteller tradotti in tutto il mondo, Pinotti ha avuto l’onore di partecipare ai lavori del celebre programma americano Seti, che ricerca l’intelligenza extraterrestre, tracciando un suggestivo parallelo tra gli Ufo e i Vimana, cioè le “antiche astronavi” descritte nella letteratura tradizionale indiana del primo millennio avanti Cristo. «Siamo di fronte a evidenze che non si possono più eludere», ha ripetuto. La verità di Pinotti, contrastata per mezzo secolo dal mainstream e dai più ostinati “negazionisti” (su tutti Piero Angela, in Italia), è stata clamorosamente confermata nell’autunno 2019 dalla Us Navy e poi dal Pentagono: «Gli Ufo esistono, e i nostri piloti li avvistano continuamente». Manca solo l’ammissione finale, la cosiddetta “disclosure”: i poteri al di sopra dei governi sono in contatto, da sempre, con forze extraterrestri?
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“Conte lavora in segreto per Trump, che può salvare l’Italia”
Siamo a un bivio storico: la fine del mondo nel quale siamo cresciuti o la resurrezione dell’umanità. L’aspetto più fastidioso è che niente è come sembra, e nessuno è quel che dice di essere. Avete dato a Trump del brutale razzista? Avete capito male: i “buoni” che lo contrastano in nome dei diritti (dei neri, magari) sono gli strumenti principali dell’Asse del Male, travestiti da operatori umanitari. L’altra cosa che molti non hanno ancora compreso è che il coronavirus non è stato un incidente sanitario, ma un progetto terroristico: una drammatica accelerazione per cancellare la democrazia. E persino nella cruciale Italia nessuno gioca a carte scoperte: nemmeno Conte. Sembra un mediocre burattino nelle mani della Merkel e di Macron, deciso a “suicidare” quel che resta del Belpaese: e invece, il devastante lockdown “cinese” che ha messo volutamente in ginocchio l’Italia è servito a rendere evidente il potere abusivo dell’Ue, vero cardine europeo del Nuovo Ordine Mondiale neoliberista, fondato sulla degradazione del cittadino, trasformato in suddito neo-feudale. E’ la tesi sviluppata da Mitt Dolcino sul suo blog, in cui si propone – in parallelo – la suggestiva analisi di Cesare Sacchetti, mutuata dal blog “La Cruna dell’Ago”.Identiche le conclusioni: il mondo è appeso alla rielezione del ruvido Donald Trump, frontman dello schieramento sotterraneo che – giocandosi tutto – oggi si oppone alla logica del dominio schiavistico che starebbe cercando di assestare il colpo di grazia alla popolazione del pianeta, sottomessa al regime psico-terroristico della nuova polizia sanitaria. Mitt Dolcino riprende le parole che Trump ha pronunciato il 6 agosto al Whirlpool Plant dell’Ohio, il vero “swing State” per antonomasia: chi vince in Ohio, poi arriva alla Casa Bianca (o appunto, ci resta). «Ho un sacco di nemici, là fuori», ha detto Trump. «Questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedrete, per un po’». Ha aggiunto: «Ho un sacco di nemici molto, molto ricchi, che non sono contenti di quello che faccio. Ma credo che abbiamo una sola possibilità di farlo, e nessun altro presidente farà quello che faccio io». Altrettanto interessante, segnala Dolcino, è la “lettera all’America” scritta due giorni prima dal generalissimo Michael Flynn, super-consigliere di Trump nel 2016 e prontamente silurato dal Deep State rivale attraverso la montatura del Russiagate.«Stiamo assistendo a un feroce assalto da parte dei nemici di tutto ciò che è buono, e il nostro presidente deve agire in modi senza precedenti da decenni, forse secoli», scrive Flynn: «La natura biblica del bene contro il male non può essere sottovalutata, mentre esaminiamo ciò che sta accadendo nelle strade d’America». Flynn accusa «il marxismo sotto forma di “antifa” e il movimento Black Lives Matter», che contesta in modo eversivo le forze dell’ordine. Per Flynn, «è in gioco il destino degli Stati Uniti», e quindi «il futuro stesso del mondo intero è minacciato». Al di là dei toni apocalittici, Flynn centra il bersaglio vero: il Deep State reazionario non si aspettava di perdere la Casa Bianca, nel 2016, cioè il posto di comando più importante, il controllo della potenza imperiale egemone. Come l’ex primate cattolico Carlo Maria Viganò, autore di una lettera in cui esorta Trump a combattere “le forze le male”, anche Flynn ricorre all’ambientazione simbolica con cui la teologia (cristiana) ha interpretato a modo suo la Bibbia: «Nessun nemico sulla terra è più forte delle forze unite di persone timorate di Dio e amanti della libertà», scrive Flynn.Il generale fa eco al documento indirizzato alla Casa Bianca dall’ex rappresentante vaticano negli Usa, noto esponente del clero più retrivo e tradizionalista, avverso alle libertà sociali e ai diritti civili. «Non possiamo più fingere che queste forze oscure se ne vadano con la sola preghiera». Le preghiere sono importanti, scrive Flynn, ma è necessaria un’azione: «Questa azione – avverte il generale – è necessaria a livello locale, statale e federale», oltre che «in ambito economico, mediatico, clericale ed ecclesiastico». In pratica, si tratta di «affrontare di petto quei “leader” della comunità che sono disposti a consentire alle forze oscure di andare oltre le proteste pacifiche e distruggere e violare la vostra sicurezza e protezione». Non lasciamoci intimidire, esorta Flynn: «Non temiamo coloro che gridano che siamo in minoranza: non lo siamo», aggiunge l’alto ufficiale, sicuro del fatto che «il bene è sempre più potente e prevarrà sul male». Insiste il generale: «L’America non cederà mai al male: gli americani lavorano insieme per risolvere i problemi». E conclude: «Siamo “una nazione sotto Dio” e sono le nostre libertà individuali che ci rendono forti».Cosa sta succedendo? «Da settembre ci sarà il cambio di passo», profetizza Mitt Dolcino. E in questo contesto «i sodali globalisti, quelli che hanno rovinato la vita a molti di voi che leggete, sono terrorizzati: i servizi segreti militari Usa “sono in full power”, ben rappresentati dall’anima del generale Flynn». Probabilmente, aggiunge Dolcino, le due più grandi criticità dei nostri tempi sono l’approssimazione generalizzata, ai vertici, e l’incapacità di accettare la rottura degli schemi. «Il secondo punto è chiaro: la mega-bomba di Beriut dimostra che non c’è più riluttanza nell’usare armi devastanti, atteggiamento che durante la guerra fredda impedì il ricorso all’atomica per paura del fallout nucleare». Il secondo problema è forse anche peggiore: «Consiste nel non avere un piano, nel fare male i “compiti a casa”: lo si è visto coi gialloverdi Salvini e Di Maio, incapaci di affrontare problematiche più grandi di loro».Lo stesso Mitt Dolcino accusa la Fondazione Einaudi – che ha preteso la desecretazione degli atti governativi sul Covid – di essere manovrata da ex ministri come Domenico Siniscalco (Morgan Stanley) e Giulio Terzi di Sant’Agata, fedele a Mario Monti. La zona rossa è stata estesa a tutta l’Italia, aggiunge Dolcino, dopo che a chiedere una “zona rossa economica” – ma solo per il Nord – erano stati il sindaco di Milano, Beppe Sala (Pd) e il presidente lombardo Attilio Fontana (Lega). Una sorta di secessione economica, a cui – secondo Dolcino – il governo Conte avrebbe risposto con il lockdown nazionale (e pure la mano pesante, come monito, contro le rivolte scoppiate nelle carceri. Tradotto: sia pure “costretto” a terrorizzare gli italiani riducendoli in bolletta, “Giuseppi” starebbe facendo il doppio gioco: ha deliberatamente peggiorato la situazione, per costringere anche i ciechi a capire che, con il guinzaglio di questa Ue, il Belpaese non ha scampo. La pensa così anche un osservatore come Alessandro Sieni, traduttore italiano delle suggestioni distillate dalla misteriosa sigla Q-Anon, che allude a una sofisticata operazione dell’intelligence di Trump per smantellare il regime neoliberista con l’aiuto di una parte di Deep State conquistata alla causa democratica.In termini più precisi, il massone progressista Gioele Magaldi mette a fuoco il problema: a battersi contro i grembiulini reazionari, grandi architetti di questa globalizzazione iniqua, è la massoneria “neoaristocratica”, che nel 2016 scelse di appoggiare il massone Donald Trump (né reazionario né progressista, ma disponibile a una battaglia – di portata epocale – per ripristinare la sovranità democratica). Nella sua lettera alla Casa Bianca, monsignor Viganò mostra di non conoscere l’identità massonica di Trump (o di fingere di non conoscerla), accusando “la massoneria” di essere responsabile del grande complotto per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale. Una lettura alla quale si attiene lo stesso Sacchetti su “La Cruna dell’Ago”, rifiutandosi di distinguere tra progressisti e reazionari. Sacchetti addirittura si spinge a leggere l’importanza dell’Italia – e del suo ruolo, nella partita in corso – in quanto culla della cristianità, come se non sapesse che il Belpaese (dal Risorgimento all’Unità) è il frutto di un progetto squisitamente libero-muratorio e anticlericale, realizzato da massoni come Garibaldi e Cavour con il sostegno della massoneria proto-europeista che nel Settecento riuscì ad abbattere il dispotismo assolutistico delle monarchie clericali alleate del Vaticano, fondando lo Stato di diritto e la democrazia elettiva basata sul suffragio universale.Comunque sia, la tesi di Dolcino, Sacchetti e Sieni è che l’imbarazzante Conte sarebbe pronto a eseguire gli ordini di Trump, al momento opportuno: quando cioè gli Usa dovessero avvertire che “la ricreazione è finita”, accusando l’Ue di aver condannato l’Italia a questa agonia, dopo aver trasformato l’Europa stessa in un caposaldo mondiale dell’ordoliberismo finanziario, capace di allearsi col peggior Deep State americano (quello travestito da “dem”), a sua volta sintonizzato con il fascio-comunismo cinese, da cui è partita la trappola mondiale del Covid-19. «In autunno, l’Italia e il mondo subiranno un altro attacco da parte del mondialismo, probabilmente definitivo, con l’accelerazione dell’operazione terroristica del coronavirus», scrive Sacchetti. «Si decideranno gli equilibri mondiali da qui ai prossimi decenni: il nuovo ordine mondiale sta per lanciare il suo assalto finale all’Italia e al mondo intero». Per “La Crepa nel Muro”, «l’umanità si trova di fronte ad una battaglia epocale, che deciderà il destino di tutti per i prossimi anni a venire». Se vincerà questo mondialismo, l’uomo per come lo si conosceva sparirà definitivamente: «Non più essere pensante dotato di libero arbitrio, ma uomo-macchina sottoposto all’esecuzione di vaccini e impianti microchip sottocutanei, senza i quali non avrà più facoltà di fare nulla».Se invece vince la resistenza contro il mondialismo, aggiunge Sacchetti, ci sarà spazio per ricominciare a vivere in una società realmente umana, non più fondata sull’odio. «Ora tocca all’America», sintetizza Sacchetti, ricordando che Viganò ha chiesto a Trump di impedire che l’Italia venga divorata definitivamente dal neoliberismo mondialista. «E’ per questo che le élite lo vogliono a tutti i costi fuori dalla Casa Bianca, e lo stesso presidente americano lo ha lasciato chiaramente intendere in un suo recente intervento, nel quale ha detto che i suoi nemici sono potenti e molto ricchi, e che per un po’ potrebbe non farsi vedere pubblicamente». Il presidente degli Stati Uniti – si domanda Sacchetti – ha voluto avvertire che la sua vita è in pericolo? Trump deve quindi proteggersi fisicamente, prima delle elezioni di novembre? «Il Deep State non è certo nuovo a risolvere i suoi “problemi” in questo modo, e a questo proposito basti pensare all’omicidio del presidente Kennedy». Conclude Sacchetti, mescolando politica e religione: «I prossimi mesi decideranno cosa ne sarà dell’umanità. Per ora, solo un fatto appare certo: se la culla del cristianesimo mondiale viene liberata, il nuovo ordine mondiale non potrà sorgere. Adesso, come non mai, è il momento di pregare per Trump e per l’Italia».Siamo a un bivio storico: la fine del mondo nel quale siamo cresciuti o la resurrezione dell’umanità. L’aspetto più fastidioso è che niente è come sembra, e nessuno è quel che dice di essere. Avete dato a Trump del brutale razzista? Avete capito male: i “buoni” che lo contrastano in nome dei diritti (dei neri, magari) sono gli strumenti principali dell’Asse del Male, travestiti da operatori umanitari. L’altra cosa che molti non hanno ancora compreso è che il coronavirus non è stato un incidente sanitario, ma un progetto terroristico: una drammatica accelerazione per cancellare la democrazia. E persino nella cruciale Italia nessuno gioca a carte scoperte: nemmeno Conte. Sembra un mediocre burattino nelle mani della Merkel e di Macron, deciso a “suicidare” quel che resta del Belpaese: e invece, il devastante lockdown “cinese” che ha messo volutamente in ginocchio l’Italia è servito a rendere evidente il potere abusivo dell’Ue, vero cardine europeo del Nuovo Ordine Mondiale neoliberista, fondato sulla degradazione del cittadino, trasformato in suddito neo-feudale. E’ la tesi sviluppata da Mitt Dolcino sul suo blog.”.
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Bizzi: Conte cede sui segreti-Covid dopo la strage a Beirut
Svolta clamorosa nel caso del segreto di Stato posto dal governo sulle relazioni del Comitato Tecnico-Scientifico sull’epidemia da coronavirus: Palazzo Chigi ha infatti appena comunicato alla Fondazione Einaudi, che si era fatta carico della battaglia legale per rendere pubblico il contenuto della documentazione, la desecretazione dei dossier. Dopo il gravissimo e criminale attacco con droni e missile con testata termobarica su Beirut, scrive Nicola Bizzi sulla sua pagina Facebook il 5 agosto, ecco «un’interessante “svolta” nella giunta golpista italiota: questa mattina Conte afferma “Mai più lockdown”, Speranza nega la volontà del governo di imporre l’obbligo vaccinale e, ciliegina sulla torta, domani verranno desecretati i famigerati verbali del sedicente Comitato Tecnico-Scientifico. E, dalla Germania, un sospetto silenzio: nessuna nuova sentenza della Corte Costituzionale, che oggi doveva esprimersi su una decisione storica sulla sopravvivenza dell’euro. Si stanno rimescolando le carte sul tavolo molto velocemente». Quanto all’attentato in Libano, Bizzi – storico e editore di Aurora Boreale – ha le idee chiare: «L’attacco era stato annunciato cinque giorni fa dal ministro della difesa israeliano ed è stato ufficialmente rivendicato oggi per ben due volte da Netanyahu». Sincronicità: Israele, la Germania, Conte e il Covid. Tutto si tiene?Il Tar, ricorda il “Tempo”, aveva ordinato al governo di pubblicare tutti i dossier segreti, in base ai quali era stato deciso il lockdown all”italiana (severissimo, ma scattato in ritardo e deciso sulla base di dati controversi). La presidenza del Consiglio, però, aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato per bloccare tutto, adducendo motivi di ordine pubblico. Il 5 agosto, poi, si è appreso che il Copasir aveva chiesto al governo di visionare le carte, mentre al Senato era andato in scena un pesantissimo intervento del capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, che ha chiesto a muso duro cosa avesse da nascondere il governo. A dare l’annuncio della svolta è stata, attraverso Twitter, la stessa Fondazione Einaudi: «Pochi minuti fa – ha cinguettato alle 21.45 – i nostri avvocati Rocco Todero, Andrea Pruitic ed Enzo Palumbo hanno hanno ricevuto la comunicazione da parte del governo della desecretazione dei verbali del Cts. Ringraziamo per la sensibilità dimostrata dalla presidenza del Consiglio». Ora, naturalmente, aumenta la curiosità per il contenuto delle carte. Curiosità che, scrive sempre il “Tempo”, dovrebbe essere soddisfatta nelle prossime ore, quando – a quanto si apprende – proprio la Fondazione Einaudi dovrebbe pubblicare tutti gli incartamenti.«Non credo che possano desecretare documenti falsi o parzialmente falsificati», scrive Bizzi, su Facebook. «Se Conte ha ceduto, significa che i documenti sono già nelle mani dei servizi. Bisogna però vedere se li renderanno noti tutti». Cosa sta succedendo? «A Bruxelles, nel covo delle vipere, iniziano a rivoltarsi contro la sceneggiata “pandemica”», sostiene Bizzi. «Per quanto l’Unione Europea sia marcia e in mano a una cricca di criminali, non è stata l’artefice di questo tentativo di golpe mondiale: anzi, ne è rimasta decisamente spiazzata, anche se nei primi mesi ha sostenuto la cosa». Adesso, aggiunge Bizzi, i burocrati della Commissione Europea (dietro i quali agiscono «organizzazioni sovranazionali molto potenti, ma che perseguono fini diversi da quelli che hanno scatenato e inscenato la “pandemia”») temono il collasso dell’Unione e la fine dell’euro. «Stanno quindi facendo pressione sugli Stati membri per l’uscita da ogni “emergenza”: hanno infatti impedito il tentativo di un nuovo lockdown in Catalogna e stanno facendo emergere (seppur gradualmente e con cautela) le prove dell’inganno».Per Bizzi, si tratta di una guerra nelle alte sfere: «L’Italia era stata scelta come nazione-pilota per questo golpe mondiale, ed è per questo che la sceneggiata, qui, fino ad oggi ha retto molto più che in altri paesi. Mi auguro che adesso gli cada tutto addosso», conclude lo storico, secondo cui «tutto è talmente evidente, che chi non ci arriva ha gli occhi foderati di prosciutto». Il riferimento alla Suprema Corte tedesca è evidente: l’élite ordoliberista della Germania aveva ispirato la sentenza in cui, mesi fa, i giudici chiedevano al Parlamento di Berlino di opporsi alla Bce, impedendo a Christine Lagarde di assistere finanziariamente i paesi più in difficoltà dopo il lockdown (uno su tutti, l’Italia). Ora la stessa Germania, letteralmente travolta dalle proteste – un milione di manifestanti, a Berlino, contro un eventuale nuovo lockdown – frena anche sulle sanzioni all’Italia? E’ singolare, annota Bizzi, che sul segreto di Stato il governo Conte faccia retromarcia nel giro di poche ore, dopo lo spaventoso attentato di Beirut, in apparenza lontano: come se si cominciasse a prendere le distanze dai metodi della “regia occulta” dei grandi eventi, nel caso esistesse un collegamento tra i sovragestori del virus e quelli del terrorismo stragista.Non va dimenticato che proprio Israele – che a gennaio festeggiò l’omicidio a Baghdad del generale iraniano Qasem Soleimani, eroe della lotta contro l’Isis in Siria – è stato accusato da più parti di aver segretamente sostenuto le armate di tagliagole capeggiate da Abu Bakr Al-Baghdadi, poi bombardate da Putin con il consenso di Trump. Cessata l’emergenza Isis, è scattato l’allarme coronavirus, che ha letteralmente travolto l’Italia, prona ai diktat dell’Oms esercitati dagli alti burocrati inseriti nel governo Conte. La Casa Bianca ha reagito prima negando il proprio contributo economico all’Organizzazione Mondiale della Sanità, dominata dalla Cina e largamente finanziata da Bill Gates, e poi addirittura ritirando gli Stati Uniti dall’organizzazione sanitaria delle Nazioni Unite. Due gli scenari sotto osservazione: l’Italia beffata dal Recovery Fund e costretta a un autunno di crisi senza precedenti, a causa del perdurante rigore Ue, e dall’altra parte dell’Atlantico la corsa per le presidenziali americane, con Trump avverso al “partito del rigore sotto forma di coronavirus”. La lettura di Bizzi – l’Europa ora evita di dare il colpo di grazia all’Italia, dopo l’attentato a Beirut (e Conte ne trae le conseguenze, smentendo la sua linea di intransigenza sul segreto di Stato) – suggerisce che tutti questi eventi siano collegati tra loro, e che sia in atto una guerra tra due schieramenti: quello democratico starebbe “rimontando” su quello dittatoriale, che finora ha imbrigliato l’Italia sprofondandola nella paura e nel disastro economico.Svolta clamorosa nel caso del segreto di Stato posto dal governo sulle relazioni del Comitato Tecnico-Scientifico sull’epidemia da coronavirus: Palazzo Chigi ha infatti appena comunicato alla Fondazione Einaudi, che si era fatta carico della battaglia legale per rendere pubblico il contenuto della documentazione, la desecretazione dei dossier. Dopo il gravissimo e criminale attacco con droni e missile con testata termobarica su Beirut, scrive Nicola Bizzi sulla sua pagina Facebook il 5 agosto, ecco «un’interessante “svolta” nella giunta golpista italiota: questa mattina Conte afferma “Mai più lockdown”, Speranza nega la volontà del governo di imporre l’obbligo vaccinale e, ciliegina sulla torta, domani verranno desecretati i famigerati verbali del sedicente Comitato Tecnico-Scientifico. E, dalla Germania, un sospetto silenzio: nessuna nuova sentenza della Corte Costituzionale, che oggi doveva esprimersi su una decisione storica sulla sopravvivenza dell’euro. Si stanno rimescolando le carte sul tavolo molto velocemente». Quanto all’attentato in Libano, Bizzi – storico e editore di Aurora Boreale – ha le idee chiare: «L’attacco era stato annunciato cinque giorni fa dal ministro della difesa israeliano ed è stato ufficialmente rivendicato oggi per ben due volte da Netanyahu». Sincronicità: Israele, la Germania, Conte e il Covid. Tutto si tiene?
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Uomini e topi: il potere mondiale fondato sulla paura
Troppo bella, la pace nel mondo. Era il sogno di Gorbaciov: la fine universale delle ostilità, e l’avvento di una nuova era per il genere umano. Lo sistemarono velocemente, con un golpe. A seguire: lo sfacelo dell’Urss e la svendita della Russia, la guerra in Cecenia, il martirio della Jugoslavia. Archiviata la narrazione gorbacioviana, riecco il film dell’orrore: 11 Settembre, e dunque guerra. Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Siria. L’agenda del mondo ridotta a pura emergenza: il terrorismo, il clima, e ora il virus. Via Gorbaciov, in prima pagina sono finiti Bin Laden e Al-Baghdadi, Greta Thunberg, Bill Gates. Dall’universale al particulare italico: la paura dei migranti, la paura di Salvini, la paura del Covid. Tutti accessori dell’unico sostantivo permanente, la paura, ormai imposta come regola e dovere civile per gli ex cittadini, virtualmente trasformati in topi dal primo ministro venuto dal nulla e dalla sua oscura coorte di plenipotenziari tuttologi. Se il grande Mikhail Sergeevič vagheggiava per tutti noi un’alleanza internazionale di intelligenza cooperativa, spalancata su un futuro da abbracciare, nel giro di trent’anni siamo arrivati alla più grottesca zootecnia di massa che la letteratura distopica potesse immaginare, e proprio nei termini disegnati da scrittori come Huxley e Orwell: il topo è felicissimo di stare chiuso in gabbia, e squittisce indispettito verso chi cerca di evadere.Fatti non foste a viver come bruti, dice Ulisse, che oggi finirebbe per parlare a moltitudini spettrali, rintronate dal post-giornalismo fattosi propaganda armata, minacciosa associazione di stampo omertoso. Reticenza e menzogne, per anni, hanno deprivato l’opinione pubblica dei mezzi elementari per esercitare il raziocinio critico della conoscenza adulta, scientifica, fondata sul dubbio. Dilaga la superstizione, nell’orgia dei sentito dire che i grandi media diffondono a reti unificate, sapendo di mentire, in mezzo al cimitero di quello che una volta si sarebbe chiamato giornalismo. Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: è il Grande Bugiardo a incaricarsi del fact-checking, decretando vita e morte di ogni aspirante narratore di notizie. Sicché, nel piccolo mondo sottostante – quello delle elezioni – i sedicenti politici si regolano di conseguenza: si adattano, tutti, ai 140 caratteri di Twitter, agli slogan destinati a durare solo fino all’indomani, proprio come gli esilaranti programmi elettorali ricamati dagli storyteller all’unico scopo di rastrellare gonzi, di destra o di sinistra non importa, europeisti o sovranisti, filogovernativi ottusi o alternativi di belle speranze che si candidano a scarabocchiare la stessa lavagna che poi tornerà nera come prima, con un bel colpo di spugna.Liberatori e carcerieri: la mole di Gorbaciov si staglia ancora all’orizzonte, proiettando la sua ombra sul governo mondiale dei mascalzoni che si sono impadroniti del terzo millennio. Cialtroni generici e pericolosi apprendisti stregoni, subdoli allevatori di terroristi, spietati strozzini tecno-finanziari, famosi medici dalla siringa facile e buffoni di corte travestiti da scienziati. Stanno scavando una voragine planetaria brulicante, nella quale la zoologia umana sta lentamente sprofondando, di paura in paura, senz’altro paesaggio immaginario che quello di una smisurata catastrofe incombente, quella disegnata mezzo secolo fa dalle grandi famiglie demiurgiche e dai loro impenetrabili club ammantati di prestigio internazionale. Vaticinavano sciagure epocali già negli Settanta, dopo la fine dei Kennedy, prima ancora che i killer si dedicassero a Moro e Olof Palme, a Yitzhak Rabin, a Thomas Sankara. Poi finirono gli omicidi selettivi e si passò a sparare nel mucchio, dalle Torri Gemelle alle stragi firmate Isis. Unico, identico obiettivo: noi, il popolo oggi obbligato a indossare la mascherina. Uomini e topi: chissà che titolo avrebbe inventato, Steinbeck, per descrivere la condizione dell’umanità di oggi, terrorizzata senza tregua, benché viva nel pianeta più ricco e prospero che la storia ricordi.(Giorgio Cattaneo, “Uomini e topi”, dal blog del Movimento Roosevelt del 4 agosto 2020).Troppo bella, la pace nel mondo. Era il sogno di Gorbaciov: la fine universale delle ostilità, e l’avvento di una nuova era per il genere umano. Lo sistemarono velocemente, con un golpe. A seguire: lo sfacelo dell’Urss e la svendita della Russia, la guerra in Cecenia, il martirio della Jugoslavia. Archiviata la narrazione gorbacioviana, riecco il film dell’orrore: 11 Settembre, e dunque guerra. Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Siria. L’agenda del mondo ridotta a pura emergenza: il terrorismo, il clima, e ora il virus. Via Gorbaciov, in prima pagina sono finiti Bin Laden e Al-Baghdadi, Greta Thunberg, Bill Gates. Dall’universale al particulare italico: la paura dei migranti, la paura di Salvini, la paura del Covid. Tutti accessori dell’unico sostantivo permanente, la paura, ormai imposta come regola e dovere civile per gli ex cittadini, virtualmente trasformati in topi dal primo ministro venuto dal nulla e dalla sua oscura coorte di plenipotenziari tuttologi. Se il grande Mikhail Sergeevič vagheggiava per tutti noi un’alleanza internazionale di intelligenza cooperativa, spalancata su un futuro da abbracciare, nel giro di trent’anni siamo arrivati alla più grottesca zootecnia di massa che la letteratura distopica potesse immaginare, e proprio nei termini disegnati da scrittori come Huxley e Orwell: il topo è felicissimo di stare chiuso in gabbia, e squittisce indispettito verso chi cerca di evadere.
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Il silenzio di Mattarella, mentre Conte fa scempio dell’Italia
Chiamiamolo Mutarella, Sergio Mutarella. Unico paese europeo, coi tassi attuali più bassi di ricoverati e deceduti per il virus, l’Italia subisce dal governo in carica un provvedimento che non ha precedenti nella nostra storia repubblicana, nemmeno al tempo più acuto del terrorismo: il prolungamento dello stato d’emergenza. Non pochi costituzionalisti si espongono a dire che è una violazione della Costituzione, un abuso, un’inutile restrizione. Non c’è alcuna ragione sanitaria, confermano i medici e i virologi non allineati al potere politico-sanitario. In caso precipiti la situazione, si proclama lo stato d’emergenza. Ma tanti tacciono. Su tutti, tace lui, il Garante della Repubblica, il Custode della Costituzione, il Capo dello Stato Mattarella. I suoi silenzi sono la vera polizza di sopravvivenza per il governo cialtronesco del nostro paese. Quella polizza lui la firmò quando disse, minacciando non solo grillini e sinistre ma anche berlusconiani e renziani, che se fate cadere Conte non c’è che il voto. Paura, il voto. Allora, la paura del voto si combatte con la paura del virus. Il Parlamento ha così votato con l’emergenza l’autoconservazione del posto per molti di loro; l’annunciato soccorso dei berlusconiani si configura nella stessa specie. Poi c’è l’inefficacia dell’opposizione, l’assenteismo sospetto alla Camera.Ma la cosa più grave è il silenzio della Massima Carica prima che Conte portasse al voto sull’emergenza; il silenzio della Corte Costituzionale, e magari dell’Europa e le sue corti. Mattarella e la presidente della Corte Suprema Cartabia tacciono; sono le Zittelle, e non nel senso del romanzo di Tommaso Landolfi. Ma tutti stanno zitti se non dice nulla lui, il Presidente, che è anche un giurista. E il Presidente lascia che un improvvisato premier, dal curriculum taroccato, mai eletto in Parlamento e in altra assemblea elettiva, mai annoverato tra i tecnici e le risorse della Repubblica, che ha guidato due governi opposti, che porta a profitto individuale una tragedia nazionale, che governa a colpi di decreti, vanterie e conferenze stampa one-man-show, possa impunemente ridurre in cattività un paese, mettere sotto tutela la Democrazia e la Libertà, violare i diritti (altro che Orban) e firmarsi una proroga allo sfratto da Palazzo Chigi. Perché altra ragione non c’è all’emergenza, che tende a farsi stato d’eccezione, anticamera delle dittature. E se viene proclamato quando non c’è virulenza epidemica, figuriamoci cosa accadrà quando ci sarà davvero qualche avvisaglia.Non dite che lui magari dispone di informazioni a noi ignote; perché quei dati allarmanti non li hanno nemmeno Merkel e Macron, se non hanno proclamato lo stato d’emergenza, figuriamoci se ce li ha solo lui. La sua è una dittatura temperata dalla cialtroneria, finalizzata a conservarsi il posto più che a stravolgere il paese. Ma è una dittatura strisciante, come si dice dei vermi e delle forme implicite. Il silenzio di Mattarella è davvero assordante. È il silenzio sull’indecente gazzarra della magistratura e del Csm; il silenzio sullo scempio scolastico, unico paese in Europa a chiudere per primi e a non aprire ancora le scuola; il silenzio sugli sbarchi di clandestini, e di infetti, con cui saltano tutti i rigori invece pretesi per gli italiani. È il silenzio sul Parlamento esautorato a lungo, e a lungo oltraggiato, silenzio sulle esternazioni debordanti del premier o davanti a decreti che gridano vendetta davanti a Dio e alla Costituzione, alla logica e alla grammatica. Lui si palesa solo per premiare scrittori negazionisti delle foibe, per celebrare quasi ogni giorno la Shoah e magari qualche strage su cui si può imbastire la solita lettura.Qualcuno dice: ma lui è sobrio e taciturno, è siculo, non esterna, fa le cose nell’ombra, al riparo dalla ribalta. Vorrei crederci, me lo auguro, ma quando poi vedi che nulla cambia e nulla succede, quando vedi che Conte annuncia di voler prolungare l’emergenza e nessuno lo ferma, lui va in Parlamento e chiede il voto, allora hai l’impressione che la moral suasion di Mattarella, le sue pressioni sotterranee o sottocutanee siano inefficaci o addirittura inesistenti. Ci stiamo avvicinando alla sua scadenza al Quirinale e ci auguriamo che non gli rinnovino il mandato; ma quando si sentono i nomi alternativi, le manovre in corso, e il vuoto spinto del centro-destra sui nomi e le strategie, capisci che accadrà quel che accade ormai da decenni: sarà eletto un Presidente voluto dalla sinistra, non super partes; non un PdR ma un Pd, o paraggi. Diciamo un Pd filo-grillino, magari frutto di un patto obliquo con Berlusconi.Negli ultimi cinquant’anni è andata così: gli unici due presidenti che non obbedivano al coro guidato dalla sinistra, vale a dire Giovanni Leone e Francesco Cossiga, sono stati massacrati con un linciaggio mediatico-politico-giudiziario. Tutti gli altri, compreso il Presidente bigotto che veniva dalla Dc più conservatrice, Oscar Luigi Scalfaro, sono stati dalla parte opposta e non per la sola messaggeria istituzionale: hanno operato e manovrato in quella direzione, pilotando la nostra democrazia e i verdetti elettorali. Sandro Pertini fu più vicino ai comunisti che agli stessi socialisti da cui proveniva; Ciampi, almeno, fu corretto e infatti con lui un governo di centro-destra non fu rovesciato per ben cinque anni. Poi venne il gran manovratore Giorgio Napolitano e il gran silenziatore Mattarella. Il Quirinale è appannaggio della sinistra & C. Ed essendo la prima carica dello Stato, diventa il parametro per tutte le cariche decisive e l’arbitro di tutte le operazioni politiche e trame istituzionali. Infatti sono anni che il Pd perde le elezioni ma poi vince il governo, da un decennio c’è sempre un ribaltone e dopo un giro ce lo ritroviamo lì, al potere. Nel momento più difficile della nostra repubblica, al Quirinale hanno tolto il sonoro, ed è comparso Mutarella.(Marcello Veneziani, “Muratella”, da “La Verità” del 31 luglio 2020).Chiamiamolo Mutarella, Sergio Mutarella. Unico paese europeo, coi tassi attuali più bassi di ricoverati e deceduti per il virus, l’Italia subisce dal governo in carica un provvedimento che non ha precedenti nella nostra storia repubblicana, nemmeno al tempo più acuto del terrorismo: il prolungamento dello stato d’emergenza. Non pochi costituzionalisti si espongono a dire che è una violazione della Costituzione, un abuso, un’inutile restrizione. Non c’è alcuna ragione sanitaria, confermano i medici e i virologi non allineati al potere politico-sanitario. In caso precipiti la situazione, si proclama lo stato d’emergenza. Ma tanti tacciono. Su tutti, tace lui, il Garante della Repubblica, il Custode della Costituzione, il Capo dello Stato Mattarella. I suoi silenzi sono la vera polizza di sopravvivenza per il governo cialtronesco del nostro paese. Quella polizza lui la firmò quando disse, minacciando non solo grillini e sinistre ma anche berlusconiani e renziani, che se fate cadere Conte non c’è che il voto. Paura, il voto. Allora, la paura del voto si combatte con la paura del virus. Il Parlamento ha così votato con l’emergenza l’autoconservazione del posto per molti di loro; l’annunciato soccorso dei berlusconiani si configura nella stessa specie. Poi c’è l’inefficacia dell’opposizione, l’assenteismo sospetto alla Camera.
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Distanziamento-choc: genitori e docenti diffidano le scuole
«Caro preside, attento: se i nostri bambini soffriranno disagi psicologici e subiranno danni, nella scuola trasformata in “lager” dal grottesco distanziamento imposto dal decreto Azzolina, ne risponderai personalmente in tribunale». Sono migliaia, le diffide (di genitori, ma anche di insegnanti) che stanno fioccando sulle scuole, rivolte ai dirigenti scolastici chiamati ad applicare le misure post-Covid. Primo bersaglio, i presidi: non si erano accorti che il ministro scarica sulle loro spalle ogni responsabilità, lavandosene le mani. A promuovere le diffide, con tanto di assistenza legale, è l’associazione Rinascimento Italia, piattaforma che raduna operatori, specialisti, medici e giuristi scesi in campo a tutela della scuola e delle famiglie. L’incubo: tornare in classe il 14 settembre tra mascherine, percorsi obbligati, paure quotidiane e sospetti. Il tutto motivato da un pericolo – il coronavirus – che è lo stesso ministero a smontare: sono le linee-guida diramate da Lucia Azzolina a chiarire che, secondo i medici, il Covid non costituisce una minaccia, per i piccoli. Il problema, al contrario, è rappresentato dalle mostruose misure scolastiche anti-Covid: rischiano di rovinare l’infanzia, creando giovani adulti pieni di insicurezze, infelici e asociali, esposti al rischio di disturbi psicologici e a serie conseguenze fisiche di origine psicosomatica.Lo chiarisce la psicologa Silvia Salese, interpellata da Massimo Mazzucco già a fine luglio su “Contro Tv”. Le conseguenze del distanziamento, dice, sono quelle di uno sviluppo non sano, non armonico. «Noi siamo per definizione degli esseri sociali: abbiamo bisogno di contatto con gli altri, di vederne il volto, di poterci avvicinare agli altri con fiducia, che siano insegnanti o compagni di scuola, proprio per imparare a vivere e per fare in modo che il nostro sistema cerebrale, cognitivo, e la nostra capacità di elaborare le emozioni si possano sviluppare in maniera armonica e sana». Il rischio, aggiunge la dottoressa Salese, è un arresto di questo processo di crescita. «Per i bambini piccoli, non esiste una separazione tra mondo esterno e mondo interno: un bambino costretto a vivere in un ambiente caratterizzato da insicurezza, sospetto e paura andrà a introiettare queste emozioni dentro di sé, e crescendo sarà una persona insicura». Il pericolo, quindi, «riguarda lo sviluppo della propria personalità e la mancata adozione di comportamenti funzionali e cooperativi». In altre parole, «se ci viene impedito di assecondare la nostra natura sociale, questo ci costringe a una compressione. E le compressioni hanno solo due esiti: aggressività e violenza, oppure malattia».Molti medici hanno già lanciato l’allarme: deformare i comportamenti dei piccoli può minacciare la loro salute. «Non scordiamoci che la mente non è separata dal corpo: insicurezza e paura interferiscono con il corretto funzionamento del nostro stesso organismo, quindi rischiamo anche la malattia», chiosa Silvia Salese. Lo sanno perfettamente anche i sanitari che supportano la piattaforma sociale Rinascimento Italia, che ha deciso di passare all’azione. «Grazie agli avvocati di Rinascimento Italia, abbiamo inviato una lettera di diffida con le indicazioni mediche e legali da far presente ai presidi, per renderli consapevoli delle responsabilità che il ministero ha scaricato sulle loro spalle», racconta Alberto Prandoni, imprenditore di Cuneo, padre di 3 bambini. «In provincia di Cuneo siamo stati tra i primi a muoverci, organizzando poi anche un incontro coi dirigenti scolastici: e ora sono oltre 50 le scuole della zona raggiunte dalla diffida». Numeri ancora più elevati in Sicilia, dove Rinascimento Italia ha stretto un accordo col sindacato scolastico Sinalp: «Sono già 5.300 le diffide finora inviate nelle scuole di tutta l’isola. E ora, sempre col Sinalp replicheremo l’invio in tutte le altre regioni italiane», annuncia Raffaela Rutili, del coordinamento Progetto Scuola Normale di Rinascimento Italia.Anche Prandoni e la Rutili sono stati intervistati su “Contro Tv” da Mazzucco, protagonista dell’ennesimo, esemplare intervento giornalistico, in un’Italia dove giornali e televisioni si voltano spesso dall’altra parte, evitando gli argomenti che imbarazzano il governo (specie da quando è scattata la consegna del silenzio sulle verità più scomode che riguardano il Covid). L’iniziativa di Rinascimento Italia è semplicissima: si invia al preside una diffida, mettendolo in guardia dall’applicare il decreto-scuola. Il testo della diffida lo si può scaricare liberamente dal sito dell’associazione, che indica anche gli indirizzi e le Pec di tutte le 50.000 scuole italiane. Oppure, versando un’offerta di 10 euro, ci si iscrive a Rinascimento Italia e si scarica automaticamente un’App, attraverso la quale si può firmare direttamente la diffida: «Dal quel momento, attraverso l’App – dice Alberto Prandoni – la diffida arriva all’avvocato che per ciascuna provincia l’associazione mette a disposizione: sarà quindi lo studio legale a trasmettere la diffida alle scuole». La diffida, riassume Prandoni, «spiega ai presidi quali sono le responsabilità che sono state loro attribuite dal ministero, e soprattutto li avverte che noi genitori non siamo disposti ad accettare le imposizioni attualmente contenute nel decreto-scuola, che dispongono misure che, secondo gli studi citati nella diffida, possono danneggiare i nostri bambini sia sotto l’aspetto sanitario che sotto quello psicologico».Probabilmente, ammette Prandoni, i presidi stessi non sono ancora completamente consapevoli dei rischi ai quali andrebbero incontro, se applicassero le ultime norme ministeriali. I presidi – conferma Raffaela Rutili – non hanno capito che, accettando il decreto Azzolina, hanno accettato di assumersi la responsabilità della salute di ragazzi, docenti e personale ausiliario. «Una responsabilità enorme, che si sono assunti senza avere nessun tipo di cappello protettitivo: non hanno un ordine professionale che li tueli, né un’assicurazione ad hoc. Non hanno nemmeno protocolli: il decreto Azzolina ha lasciato loro amplissima discrezionalità. E questa è un’arma a doppio taglio, perché li espone ancora di più». Attraverso la diffida, al preside viene spiegato che se il Covid non crea nessun danno al bambino, come ammette lo stesso ministero, certamente i danni li crea il distanziamento, l’impossibilità di imparare il linguaggio non verbale, l’impossibilità di essere naturali nei rapporti sociali, l’impossibilità di imparare quali sono questi rapporti sociali (per cui la scuola è nata, e che restano uno degli obiettivi principali della scuola).«Le problematiche psicologiche possono essere molto pesanti e possono danneggiare nel profondo i ragazzi, ma anche gli stessi insegnanti», aggiunge la Raffaela Rutili, citando «problemi di psicosi, la paura degli altri, la paura di essere un pericolo per gli altri». L’allarme è serio: «Sono aspetti psicologici immensi, di cui i presidi (che dovranno risponderne) non si sono resi conto». Insistono i volontari di Rinascimento Italia: è importante che i presidi si rendano conto del vespaio nel quale li ha messi il ministro. «Gli avvocati sanno bene che i presidi sono aggredibili: è sufficiente che si verifichi un danno di qualsiasi tipo, e loro dovranno rispondere in prima persona della salute dei bambini», assicura la Rutili. «E questa è una follia – aggiunge – perché la salute dei bambini non dovrebbe essere tra le competenze dei presidi». Attenzione: «Il nostro scopo non è quello di entrare in conflitto col preside: noi vogliamo che il decreto-scuola non trovi applicazione, o meglio ancora che venga abrogato. Per questo – precisa Raffaela Rutili – stiamo già preparando il testo-base per una diffida che lo stesso preside, a sua volta, potrà inviare alle autorità». Per Rinascimento Italia, sarebbe la chiusura del cerchio: fare in modo che i presidi si rendano conto di essere in una posizione che non compete loro.«I presidi hanno assunto responsabilità che non gli competono, e queste responsabilità sono pericolose e li espongono in prima persona: perché sono loro, poi, a doversi pagare un avvocato se qualcuno li denuncia». Ed ecco che la diffida, firmata dai genitori (tantissime però anche quelle firmate dagli insegnanti) è un’arma che viene consegnata al preside: «Un appiglio formale, per consentirgli di dire al ministero: io non vi seguo più, questo decreto non lo applico; piuttosto, mandatemi pure un commissario». Dice ancora Rutili: «Se noi sommergiamo il ministero con le diffide dei presidi, è evidente che tutto il meccanismo si interrompe: e con quello poi anche il Tso, la vaccinazione obbligatoria e tutte le altre misure che sono lì, “in caldo”, pronte per essere poi sfornate in autunno». In effetti, ricorda Mazzucco, c’è chi sta ventilando la possibilità di imporre a tutti gli studenti la vaccinazione antinfluenzale, “in modo da poter distinguere immediatamente un caso di Covid”. Ipotesi alla quale Alberto Prandoni si ribella: «Sarebbe qualcosa che lede le libertà personali: se devo pensare che per mandare i miei figli a scuola devo prima sottoporli a una vaccinazione antinfluenzale, che come appurato dagli studi scientifici aumenta il rischio di avere problemi gravi in caso di contatto coi virus del tipo Sars, questo è inaccettabile. Non pensino di poterlo fare, perché io a queste condizioni i bambini a scuola non ce li mando».«Se riusciamo a convincere i presidi a fare a loro volta le diffide nei confronti del ministero, è facile che il decreto Azzolina non verrà applicato», confida Raffaela Rutili. «Da quel momento, tutto l’impianto Covid verrebbe screditato. Di conseguenza sarà estremamente complicato poter pensare di imporre una vaccinazione obbligatoria a qualsiasi categoria, men che meno un Tso o l’istituzione del medico scolastico che prenda in carico un bambino e lo trasporti in un “luogo protetto” solo perché ha qualche linea di febbre: ci sarebbe l’insurrezione, da parte dei genitori». Rinascimento Italia spera che la valanga delle diffide – prima di genitori e docenti, poi anche dei presidi – possa fare il miracolo: «Se riusciamo a far cadere il decreto-scuola, sarà una caduta – a domino – dell’intero impianto: per questo è così importante agire oggi, tempestivamente». Raffaela Rutili si mostra ottimista: «Non occorrono milioni di firme o milioni di persone in piazza: basta un genitore o un insegnante per istituto, e si ottiene il risultato al quale tutti puntiamo». Obiettivo: evitare ai bambini uno scempio come quello previsto dalla scuola-lager immaginata dai tecnici del governo Conte, che hanno mandato allo sbaraglio Lucia Azzolina, in televisione col suo imbarazzante seggiolone a rotelle.(Tutte le informazioni per la diffida sono contenute nella sezione “Scuola Normale” del sito di Rinascimento Italia, cui si può iscrivere per scaricare l’App. Il modulo gratuito della diffida è invece scaricabile in un’apposita pagina. Per qualsiasi informazione, basta inviare un’email a info@rinascimentoitalia.it).«Caro preside, attento: se i nostri bambini soffriranno disagi psicologici e subiranno danni, nella scuola trasformata in “lager” dal grottesco distanziamento imposto dal decreto Azzolina, ne risponderai personalmente in tribunale». Sono migliaia, le diffide (di genitori, ma anche di insegnanti) che stanno fioccando sulle scuole, rivolte ai dirigenti scolastici chiamati ad applicare le misure post-Covid. Primo bersaglio, i presidi: non si erano accorti che il ministro scarica sulle loro spalle ogni responsabilità, lavandosene le mani. A promuovere le diffide, con tanto di assistenza legale, è l’associazione Rinascimento Italia, piattaforma che raduna operatori, specialisti, medici e giuristi scesi in campo a tutela della scuola e delle famiglie. L’incubo: tornare in classe il 14 settembre tra mascherine, percorsi obbligati, paure quotidiane e sospetti. Il tutto motivato da un pericolo – il coronavirus – che è lo stesso ministero a smontare: sono le linee-guida diramate da Lucia Azzolina a chiarire che, secondo i medici, il Covid non costituisce una minaccia, per i piccoli. Il problema, al contrario, è rappresentato dalle mostruose misure scolastiche anti-Covid: rischiano di rovinare l’infanzia, creando giovani adulti pieni di insicurezze, infelici e asociali, esposti al rischio di disturbi psicologici e a serie conseguenze fisiche di origine psicosomatica.