Archivio del Tag ‘Onu’
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Pena di morte, l’Italia: nuova risoluzione Onu
L’Italia ed altri Paesi stanno lavorando ad una nuova risoluzione contro la pena di morte da presentare all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti, al quarto congresso internazionale dei ministri della giustizia promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, al Campidoglio, Roma. «L’Italia - ha detto Scotti – è convinta che le relazioni internazionali non siano solo una questione di cancellerie ma anche di sviluppo della società civile e di tutte le sensibilità religiose e culturali».
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Lerner: se l’Africa entra in campagna elettorale
Ohibò, chi l’avrebbe mai detto? L’Africa è entrata a pieno titolo nella campagna elettorale. Da protagonista. Respingere i fuggiaschi dalla pelle scura che osano avvicinarsi alla nostra penisola è la nuova trovata con cui la “cattiveria” dei governanti ha voluto sdoganare la “cattiveria” del popolo. S’è discusso tranquillamente delle modalità. Li prendiamo a bordo delle motovedette per riportarli subito in Libia? Paghiamo i libici perché facciano il lavoro sporco al posto nostro, raccomandandogli magari di non affondarne troppi nella foga?
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Effetto sera, strage da 300.000 morti l’anno
Il cambiamento climatico è una “crisi silenziosa” che sta distruggendo il mondo provocando circa 300 mila morti l’anno e coinvolgendo circa 300 milioni di persone. Lo afferma il network “PeaceReporter”, che cita l’ultimo rapporto del Global Humanitarian Forum, il “think tank” delle Nazioni Unite, secondo cui entro il 2030 le vittime dell’effetto serra potrebbero addirittura quasi raddoppiare, arrivando a oltre mezzo milione, come conferma l’ex segretario generale dell’Onu, Kofi Annan.
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Io non respingo: Gheddafi in Italia prenda nota
La storica visita del leader libico Muhammar Gheddafi, in Italia dal 10 al 20 giugno, si trasformerà in un’occasione speciale di protesta: “Io non respingo” è lo slogan della campagna nazionale lanciata dal network sociale “Fortress Europe”, che fa eco agli appelli dell’Onu e chiama a raccolta l’opinione pubblica italiana: «Mobilitiamoci per far sentire la nostra voce: diciamo no alla politica dei “respingimenti”, cioè delle deportazioni di migranti africani, molti dei quali rifugiati politici, nei campi di concentramento gestiti dalla polizia libica senza il necessario rispetto dei diritti umani».
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Calabria: una legge per accogliere gli immigrati
«Noi i migranti li accogliamo a braccia aperte». Mentre la Camera approvava il pacchetto-sicurezza di Maroni che trasforma in reato l’immigrazione clandestina, il presidente Agazio Loiero ha annunciato che la sua Regione, la Calabria, varerà una legge speciale per favorire l’integrazione. «Siamo una terra di emigranti, sappiamo cosa significa partire per sfuggire alla guerra, alla miseria e alla fame». In particolare, Loiero cita l’accordo raggiunto coi Comuni della Locride, «una zona difficile, ma solidale con gli immigrati». In molte località, proprio l’arrivo di migranti, specie africani, ha permesso di ripopolare i centri storici
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L’Onu: non deportate in Libia i profughi africani
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, scende in campo contro l’Italia dopo l’avvio dei “respingimenti” di migranti africani, intercettati nel Mediterraneo e deportati in Libia dalle autorità di Roma. Ban Ki-Moon sottoscrive la presa di posizione dell’Acnur, l’alto commissariato Onu per i rifugiati, che ha chiesto formalmente al governo italiano di ospitare i migranti e accogliere quanti necessitino di protezione internazionale: lo status di rifugiati, nel 2008, è stato richiesto dal 75% degli africani sbarcati sulle coste italiane e concesso al 50% di essi dopo aver esaminato la loro provenienza.
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La Cei: per fortuna l’Italia è già multietnica
«La società italiana è già multietnica, e questo è indubbiamente un valore». Così il presidente dei vescovi italiani, monsignor Mario Crociata, risponde alle esternazioni di Silvio Berlusconi, favorevole al rimpatrio forzato dei profughi africani soccorsi in mare («Non vogliamo una società multietnica»). La Cei interviene alla vigilia del voto alla Camera sul pacchetto-sicurezza, che prevede l’introduzione del reato di immigrazione clandestina. «Emigrare è un diritto, non un reato», aveva avvertito il Vaticano. Che ora contesta le deportazioni (ormai sistematiche) di migranti africani verso la Libia, malgrado il monito dell’Onu: «Molti potrebbero essere profughi, con diritto d’asilo».
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Fortezza Italia: giusto respingere i migranti
Il premier Silvio Berlusconi interviene in difesa del ministro leghista Roberto Maroni dopo le polemiche sulla deportazione, in Libia, di migranti africani intercettati al largo di Lampedusa: «Non siamo per una società multietnica come quella auspicata dalla sinistra, noi accoglieremo solo chi ha le condizioni per ottenere l’asilo politico». Malgrado la protesta dell’Onu per il “respingimento” di 230 migranti africani il 6 maggio, il 9 maggio i guardacoste italiani hanno intercettato e scortato in Libia un’altra imbarcazione con a bordo una quarantina di africani, tra cui donne e bambini. «Molti di loro potrebbero essere profughi da proteggere», hanno ammonito le Nazioni Unite.
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Pappé: pulizia etnica, il peccato originale di Israele
Il genocidio della popolazione palestinese commesso a Gaza tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 dalle forze armate israeliane, che hanno usato armi di sterminio come le bombe al fosforo bianco e colpito indiscriminatamente abitazioni, scuole e centri dell’Onu, non è stato purtroppo un caso isolato nella storia dello Stato ebraico. Di quella violenza selvaggia e metodica, riesplosa nella distruzione del ghetto palestinese di Gaza, è possibile infatti riscontrare tracce già dal lontano 1947, prima ancora della nascita di Israele. Lo afferma un insigne storico israeliano, Ilan Pappé, nel libro “Storia della Palestina moderna” (Einaudi), al centro di aspre controversie.
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Augias: un libro rivela come Stalin creò Israele
Il titolo è un po’ enfatico, però rende bene l’idea di ciò che allora avvenne e che oggi sembra quasi incredibile. Sto parlando di “Perché Stalin creò Israele” di Leonid Mlecin, appena pubblicato dall’editore Sandro Teti, con una presentazione di Enrico Mentana. L’autore è un giornalista russo che ha potuto consultare documenti degli archivi sovietici da poco desecretati. Scrive con buon ritmo narrativo pur tenendosi accosto alla realtà storica di quella lontana stagione. Parliamo degli anni immediatamente successivi alla fine della guerra, quando il mondo stava lentamente scoprendo l’orrore di quanto era avvenuto a opera dei nazisti e la creazione di uno Stato ebraico s’impose all’attenzione generale.
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Crimini di guerra a Gaza, i soldati israeliani ora confessano
«Sì, abbiamo sparato su donne e bambini. Perché le vite umane dei palestinesi di Gaza erano considerate molto meno importanti delle nostre». A squarciare il silenzio di Tel Aviv sulle atrocità commesse durante l’operazione “Piombo Fuso” sono ora i racconti dei soldati, reduci dal massacro della Striscia. «E’ a rischio la tenuta morale del nostro esercito», hanno confessato durante una testimonianza-choc all’accademia militare ”Yitzhak Rabin”
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Crisi acqua: gli strateghi del disastro ora vendono soluzioni
Si è aperto a Istanbul il primo, grande forum mondiale sull’acqua. Obiettivo: evitare che il pianeta surriscaldato si ritrovi a secco nel giro di pochi anni. Si corre ai ripari, dunque? Niente affatto. Perché i protagonisti del forum, governi e multinazionali, sono gli stessi soggetti che hanno determinato la crisi idrica planateria, e ora si apprestano a nuove vantaggiose speculazioni, spacciandole per soluzioni.