Archivio del Tag ‘nucleare’
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Basta col ricatto radioattivo: referendum nucleare europeo
La Merkel ha dichiarato che «più presto la Germania uscirà dal nucleare, meglio sarà». La Germania ha 17 reattori che saranno spenti con un anticipo di nove anni, nel 2026 e non più nel 2035 come previsto prima di Fukushima. Nei prossimi tre mesi tutte le centrali tedesche saranno controllate con uno “stress test” e sette reattori saranno spenti per manutenzione e uno definitivamente., altri cinque saranno disattivati in maggio per controlli. Se la matematica non è un’opinione, come vorrebbero i nuclearisti (a proposito, qualcuno sta ancora blaterando sul nucleare sicuro di “nuovissima” generazione?), entro l’estate la Germania, una potenza economica mondiale, disporrà solo di 4 reattori (17 – 8 – 5 = 4). Come potrà sopravvivere? Con lo sviluppo delle energie rinnovabili che valgono già oggi il 17% dell’elettricità prodotta (il nucleare è al 22%).
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Scandalo Fukushima: veleni, corruzione e omessi controlli
Dalla catastrofe di Fukushima e dalla coltre di nebbia (radioattiva e mediatica) che avvolge il disastro che ha messo ko il “nucleare sicuro” made in Japan, emerge ora una inquietante storia di veleni, corruzione e omessi controlli. Al centro del caso, il combustibile che alimenta il terzo reattore della centrale: si chiama Mox, acronimo di “mixed oxide fuel” ed è una pericolosa miscela di uranio e plutonio. Vantaggi: consente di riciclare il plutonio dismesso delle testate atomiche, che altrimenti resterebbe in circolazione come spazzatura di difficile smaltimento, e permette di risparmiare sull’uranio. Secondo l’ambientalista americano Ralph Nader, il Mox è «la sostanza più tossica conosciuta dall’uomo». Il suo impiego richiede controlli speciali: che furono evitati pagando mazzette alle autorità.
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Fukushima, congiura del silenzio e nube radioattiva sull’Italia
L’Italia attende per il 24 marzo la nube radioattiva proveniente da Fukushima, la centrale giapponese che continua a “bollire” a quasi due settimane dalla catastrofe, mentre la terra nell’arcipelago nipponico non ha smesso di tremare: ma ormai l’attenzione mondiale si è drammaticamente spostata sulla guerra in Libia, una vera e propria “congiura del silenzio” sulla tragedia nucleare giapponese che – fra sisma e tsunami – arriva ora a contare 22.000 vittime, tra morti e dispersi, mentre cresce il pericolo di contaminazione che colpisce la terra, l’aria e l’agricoltura, minacciando anche il mare e la pesca.
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Fukushima, verità oscurata: da Tokyo bugie e silenzi
Da Osaka, dove sta aiutando molti italiani a prendere i voli per rimpatriare, Atsushi Shizumi ci scrive: «La centrale nucleare di Fukushima è sempre stata a rischio. In un articolo ho letto che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica aveva avvertito già l’anno scorso che un maremoto come quello del Cile avrebbe creato difficoltà incalcolabili qui da noi. Ma la Tepco ha continuato a dire che la centrale era sicura. La compagnia non vuole che si parli di Fukushima ma anche di tante altre cose. E la nostra agenzia per la sicurezza nucleare fa parte di un ministero, dove trovano lavoro i burocrati che sono passati per i servizi amministrativi. Non sanno nulla della tecnologia nucleare ed eseguono esami sulla sicurezza senza verificare bene. L’ho capito facendo ricerche e informandomi su internet».
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Rubbia: sorpresa, l’atomo ha tradito persino il Giappone
Puntare sull’energia del sole, che è pulita e inesauribile. Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, non ha dubbi: è necessario investire sulle fonti rinnovabili, oggi più che mai, specie dopo l’incidente di Fukushima che mette a nudo la fragilità della sicurezza nucleare, persino in un paese affidabile e iper-tecnologico come il Giappone, dove sembra si stia rischiando una “nuova Chernobyl”. Il disastro, provocato dal terremoto, costringe la comunità internazionale a un drastico ripensamento: dopo l’Europa – Germania in testa – anche la Cina ha deciso di bloccare il suo programma di sviluppo nucleare, in attesa di accurate verifiche per valutare la sicurezza degli impianti di fronte a un’eventualità catastrofica come quella nipponica.
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Trappola radioattiva: solo il referendum ci salverà
Mentre il Giappone commuove il mondo lottando con la forza della disperazione contro i reattori “impazziti” di Fukushima e l’Unione Europea ormai parla apertamente di «rischio apocalisse», preparandosi a rivedere – e poi archiviare? – l’energia atomica sul vecchio continente, il governo italiano non fa una piega e insiste: vuole le nuove centrali, ripete, anche se in tre anni non è andato oltre i proclami e le stesse Regioni promettono barricate contro i futuri impianti. Una situazione paradossale, in un paese che si è già pronunciato contro l’energia dell’atomo. Ora il nuovo referendum – per bloccare il ritorno al nucleare – è l’ultima speranza: «Non votare sarebbe un suicidio», avverte Adriano Celentano, autore di un accorato appello sul “Corriere della Sera”.
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Nucleare italiano: la nuova mappa della paura
L’incubo nucleare giapponese porta Paesi come Germania e Stati Uniti a prendere in seria considerazione l’abbandono dell’atomo. In Italia, invece, la linea del governo «non cambia». Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, quella degli anti-nuclearisti italiani non è altro che uno «sciacallaggio politico a fini domestici». Per la maggioranza di governo, il ritorno all’energia atomica è una scelta non negoziabile. Fra i problemi da prendere in considerazione, però, resta quello della collocazione delle future centrali. E delle scorie radioattive da esse prodotte. Non solo perché l’Italia, come il Giappone, è un Paese a elevato rischio sismico. Ma perché 16 regioni su 20, anche governate dal centro-destra, hanno già detto che non vorranno centrali atomiche sul proprio territorio.
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La peste atomica che continua a minacciare il mondo
Da Chernobyl a Fukushima, ci ricordiamo del terrore nucleare solo quando ci esplode in faccia. Ma il problema è vastissimo e sotterraneo: una piaga mondiale, generalmente silenziata dai media. I numeri fanno spavento: migliaia di esplosioni e test militari, centinaia di centrali atomiche civili, alcune delle quali funestate da decine di incidenti pericolosi. Emergenze a parte, c’è un corollario spettrale: tonnellate di scorie radioattive che non si sa come smaltire, rifiuti atomici finiti in mare, un’infinita gamma di patologie di origine ambientale, tumori e leucemie. Il nucleare è comunque una bomba innescata, anche quando non “impazzisce”. E nel frattempo minaccia il mondo in silenzio, da decenni. Il velo si squarcia solo quando esplode la tragedia, come ora nel Sol Levante.
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Germania, stop alle centrali: l’Europa rinuncia al nucleare?
Mentre di ora in ora si aggrava l’allarme in Giappone per la centrale di Fukushima scossa dal devastante terremoto che ha provocato migliaia di vittime, la Germania ha deciso di sospendere la propria attività nucleare: la cancelliera Angela Merkel ha bloccato il prolungamento del ciclo operativo dei 16 reattori atomici tedeschi ancora in funzione, mentre l’Austria chiede un riesame dell’energia nucleare a livello europeo e la stessa Svizzera ha bloccato la procedura per l’autorizzazione di tre nuovi siti. Mentre a Fukushima si teme l’ipotesi peggiore – la fusione del “nocciolo” nucleare del reattore in avaria – l’Europa sembra orientata verso un drastico cambio di rotta: basta col nucleare, via libera alle energie rinnovabili.
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Nucleare: l’inutile follia dell’uomo che si crede Dio
Presidenti, capi di governo, ministri, parlamentari, capi delle multinazionali dell’energia, tecnici specializzati, ingegneri, scienziati, direttori di centrali: loro e le loro sicurezze, i loro calcoli, i loro studi, la loro tecnologia, la modernità, le magnifiche sorti e progressive. Eccolo il loro progresso, la loro modernità, i loro calcoli, la loro infallibilità: un mostro fuori controllo che tiene in sospeso ancora una volta il mondo intero. Ma non doveva essere un caso su milioni che si verificassero eventi del genere? Più che un caso su milioni, ormai siamo a casi ciclici e sempre più frequenti. Lo diciamo da sempre, il nucleare a livello mondiale produce così poca energia in percentuale che basterebbero pochi interventi di risparmio energetico per decretarne la fine immediata.
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Energia fai da te: unica soluzione per un futuro sicuro
Energie rinnovabili per archiviare nucleare e petrolio? Incentivi o meno, c’è un intoppo tra il dire e il fare: non ci sarà nessuna svolta verso l’energia pulita di massa se il potere economico continuerà a pensare la green economy come scelta strategica per far ripartire la crescita economica. Lo afferma Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita: inutile puntare sulle fonti rinnovabili, se le si pensa come un fattore di continuità e non di cambiamento rispetto a un sistema produttivo ormai al capolinea. La “rivoluzione” verde funzionerà solo se si avrà il coraggio di abbandonare l’attuale sistema. Serve una Perestrojka energetica: fine dei grandi monopoli, per lasciar spazio a migliaia di piccoli impianti autonomi, messi in rete fra loro, come Internet. Da consumatori dobbiamo diventare produttori: di energia a filiera corta.
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Terremoto, centrali indifese: diventano bombe atomiche
Il nucleare è indifeso di fronte al terremoto: ogni centrale potrebbe trasformarsi in una bomba devastante. E’ la drammatica lezione che arriva dal Giappone piegato dal sisma e dallo tsunami, 1600 morti accertati e 10.000 dispersi, mentre sale a 170.000 il numero delle persone sfollate dalla regione di Fukushima dove è a rischio di esplosione un secondo reattore atomico, con conseguenze purtroppo imprevedibili. Non ha retto il dispositivo di sicurezza: troppo forte l’intensità del movimento tellurico. Ma se le centrali nipponiche potevano resistere a scosse appena inferiori, quelle che vorrebbe costruire l’Italia sarebbero ancora più fragili e pericolose.