Archivio del Tag ‘No Tav’
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Cedolin: tradita dai politici, la val Susa resta No-Tav
Esiste una domanda che quasi tutti, contrari o favorevoli all’alta velocità, semplici cittadini o uomini politici, fautori della crescita o attivisti della decrescita, sindacalisti, poliziotti o industriali, stanno continuando a porsi con sempre più insistenza. Quando fra qualche mese o qualche anno in val di Susa torneranno le ruspe per iniziare la costruzione del Tav Torino – Lione e la valle verrà nuovamente militarizzata come si trattasse dell’Afghanistan, la reazione popolare sarà dirompente e decisiva come lo fu nel 2005? Per tentare di darci una risposta occorre ripercorrere gli ultimi 3 anni, al fine di comprendere se ed in quale misura gli accadimenti succedutisi abbiano intaccato la compattezza del movimento No Tav
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No-Tav, la val Susa supera la prova elettorale
Malgrado i temuti avvertimenti del premier Berlusconi che, in campagna elettorale, si è dichiarato pronto anche all’uso della forza per imporre la Tav Torino-Lione alla valle di Susa che nel 2005 vi si era opposta con le barricate, la paura della riapertura “a mano armata” dei cantieri non ha gonfiato oltre misura le tante liste No-Tav che, nei Comuni-chiave, insidiavano il centro-sinistra dei sindaci che, quattro anni fa, fecero muro contro le trivelle e contro la polizia. Le comunali del 6-7 giugno confermano la tenuta del centro-sinistra, che (eroso dalle liste oltranziste No-Tav) ha ceduto al centro-destra solo due piazzaforti, Susa e Condove.
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Mercalli al Sermig: stili di vita, una luce in fondo alla crisi
Nel buio di una grande crisi c’è sempre una luce. Un auspicio che è anche il titolo di una serie di incontri promossi dall’Università del Dialogo creata dal Sermig, l’organismo di volontariato sociale di Ernesto Olivero che a Torino si batte dalla parte degli ultimi, con assistenza concreta e nuove idee. Tra queste, alcuni spunti per uscire dalla crisi economica: il 26 maggio ne parlano all’Arsenale della Pace il climatologo Luca Mercalli e l’architetto-giornalista Carlo Degiacomi. Tema della serata: i riflessi della crisi su stili di vita e ambiente.
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Rumiz: si estende al Friuli il fronte No-Tav
L’allarme Tav scuote gli antipodi della val Susa: succede a Trieste, nodo del “corridoio 5″, Kiev-Lisbona. «Un allarme forte, proporzionale al silenzio “sommergibilistico” con cui il progetto ferroviario è andato avanti finora». Lo rivela Paolo Rumiz, nel reportage “L’alta velocità spaventa Trieste”, apparso il 21 maggio su “Repubblica”. «Il tracciato – scrive Rumiz – è uscito dai cassetti svelandosi nei dettagli, e si diffonde infiammando assemblee a poche settimane dal voto». Dopo un anno di illazioni sul tracciato, ora s’è scoperto che un “biscione” bucherà il Carso, «con curve da autodromo», verso la Slovenia: «Una strada che il semplice buonsenso fa apparire più lunga, costosa e devastante del necessario».
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Tav a mano armata? Berlusconi riapre i giochi
Attesa e temuta, la sortita elettorale del premier Silvio Berlusconi è arrivata puntuale: governo «pronto all’uso della forza» per proteggere l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione in valle di Susa, bloccata nel 2005 dalla clamorosa rivolta della popolazione, guidata dai sindaci in fascia tricolore. A quattro anni di distanza, si gioca ora una partita decisiva: quella delle elezioni comunali, che potrebbero ridisegnare la mappa politica locale e quindi anche la geografia della protesta No-Tav, non più così compatta.
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Deaglio: dal G8 in poi, ecco i ministri della paura
«Vergogna, vergogna», gridavano il 13 novembre 2008 i ragazzi presenti in aula alla lettura della sentenza per i fatti della Diaz, lo stesso grido che intonavano i manifestanti di Vicenza ai quali, il 6 settembre del 2008, veniva impedito di protestare per il raddoppiamento della base americana. Pochi mesi prima, da Napoli, il governo Berlusconi aveva presentato il suo programma: «Non saranno più accettate azioni di minoranze organizzate che calpesteranno la legalità».
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Pallante ad Avigliana, Caterpillar a Rivalta
L’Italia virtuosa che pochi conoscono e quella che, invece, continua a sprecare risorse e territorio. Due eventi in contemporanea, la stessa sera, il 21 aprile alle porte di Torino: Massimo Cirri, conduttore di “Caterpillar” (RadioDue) con Filippo Solibello, presenta il libro “Nostra eccellenza” (Chiarelettere) a Rivalta, mentre Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, interviene ad Avigliana su Tav e Piano Strategico provinciale in una conferenza che ruota attorno alla domanda: consumare il territorio fa uscire dalla crisi o la peggiora?
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Addio ad Armando Ceste, pioniere del cinema sociale
Un maestro, nell’arte del documentario sociale. Si è spento il 15 aprile Armando Ceste, 67 anni, caposcuola del cinema-verità targato Torino e fondatore, negli anni ’70, del Collettivo Cinema Militante. «Cerco di continuare a lavorare restando leale con le ragioni di quegli anni», ripeteva. Dopo “La lezione”, il cortometraggio d’esordio presentato nel 1969 al festival del Cinema Indipendente di Torino, Ceste collaborò a lungo con l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico di Roma e fondò nel 1997 il Valsusa Filmfest
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Latouche: osare la Decrescita felice, contro la teologia del Pil
Attenti, c´è una parola nuova in orbita. Ha solo sei anni, gli stessi dell’emergenza terrorismo. È stata lanciata quasi per caso nel marzo del 2002, a un incontro dell´Unesco a Parigi. Oggi vola alta, indica una rotta luminosa in un caos di disastri