Archivio del Tag ‘Nichi Vendola’
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Rottamiamo Veltroni-D’Alema, hanno sbagliato tutto
Per favore, rottamiamo Veltroni. E anche D’Alema. Mentre l’ex sindaco di Roma e primo segretario del Pd torna in campo mettendo in difficoltà Bersani e rinnovando l’eterna faida coi dalemiani, il “papà” di Bobo, Sergio Staino, anima vignettistica della sinistra post-comunista italiana, spara a zero: Veltroni? «Per due volte è scappato, quando c’erano le difficoltà, dimettendosi da segretario per andar via, e lasciando il partito nella merda. “L’Unità” ha chiuso quando era segretario, e ha rischiato di chiudere di nuovo quando lo è ridiventato». Retorica veltroniana: «Nessuno lo obbligava ad andare in Africa quando smetteva di fare il segretario. Ma se lo ha detto per dieci anni, poi lo deve fare davvero».
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Berlusconi ai minimi storici. Avanti Fini, Vendola e Grillo
Berlusconi ai minimi storici, la Lega frena, il Pd è fermo, Di Pietro arretra: volano Fini, Vendola e Grillo, mentre cresce la fiducia degli italiani nel Quirinale e nella magistratura e in un politico come Tremonti, lontano dalle risse politiche, percepito come timoniere della nave nella tempesta della crisi. Questa la recentissima fotografia demoscopica emersa dall’atlante politico di “Demos” dopo il sondaggio condotto nei giorni scorsi: il grande disorientamento degli italiani riflette quello del quadro politico, dando il via a una serie di cambiamenti a catena innescati, dopo 16 anni, dal disastroso smottamento del consenso attorno al premier, ormai alla guida di un governo senza più una maggioranza certa.
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Il futuro? Vendola premier e Fini al Quirinale
Se Berlusconi dovesse portarci alle elezioni con questa legge elettorale, allora sarebbe giocoforza sperimentare alleanze inedite. Per prima cosa è auspicabile che si ricomponga la frattura tra Fini e Berlusconi, mettendo fine alla vergognosa manovra contro la terza carica dello Stato e trovando un patto programmatico per il resto della legislatura. E’ un’ipotesi che ritengo difficile da realizzare. La seconda ipotesi è che non si vada ad elezioni e si riesca a dare vita ad un governo diverso che riscriva il sistema elettorale. Berlusconi farà di tutto per impedirlo perchè con le attuali regole del gioco il Cavaliere potrebbe conquistare il premio di maggioranza e con il 40-45% dei voti controllare il Parlamento.
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Vendola: terapia d’urto, nel centrosinistra-fantasma
«E’ un problema di progetto. Il Pd appare alla ricerca di un’identità mai sbocciata. E’ un partito incompiuto e questa incompiutezza contamina tutto il centro-sinistra. C’è addirittura chi pensa che Marchionne sia un progressista: con questi ragionamenti, il centro-sinistra sembra più una seduta spiritica che una proposta per il paese». Parola di Nichi Vendola, che sfida il Pd e rilancia se stesso come candidato “rivoluzionario” per le primarie, verso le prossime elezioni. «Penso che la terapia d’urto sia la medicina migliore per la democrazia». Vendola vuole «smuovere le acque nel centrosinistra, per stanarne i vertici».
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Grillini al 3%, come Vendola: la trasparenza paga
Se si votasse oggi, stando all’ultimo sondaggio commissionato dal quotidiano “La Stampa”, raccoglierebbe il 3 per cento dei consensi, come “Sinistra e Libertà” di Nichi Vendola. Piaccia o no, il “Movimento 5 Stelle” di Beppe Grillo è qualcosa con cui la politica italiana – e la sinistra in particolare – dovrà fare i conti nei prossimi anni. Lo sanno bene gli elettori dell’Emilia e, soprattutto, i piemontesi: un possibile exploit, con margini di crescita indefinibili, che ancora una volta «dimostra quanto paghino idee chiare e non negoziabili», scrive Stefano Caselli sul “Fatto Quotidiano”: «Lo insegna da una vita la storia della Lega, è tendenza ormai consolidata per l’Idv. Insomma, l’esatto contrario del Pd».
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Ezio Mauro: il Pd ha bisogno di un Papa straniero
L’effetto simbolico del Lazio e del Piemonte che cambiano di segno politico fa pendere la bilancia elettorale dalla parte di Silvio Berlusconi, che era entrato indebolito nella cabina elettorale e ne è uscito rafforzato: tutto il resto è chiacchiera. Secondo Ezio Mauro, direttore di “Repubblica”, il risultato delle regionali è così riassumibile: «Bossi che diventa il Lord Protettore di un berlusconismo declinante nella sua parabola, ma ancora capace di costruire vittorie», anche con l’aiuto della Chiesa che, nel 2010, «scende in campo come una qualsiasi lobby secolare».
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Vendola: perdono i partiti che hanno paura del popolo
Spero che non si sottovaluti il dato negativo, di questa consultazione elettorale, per il centrosinistra: negativo nella misura in cui fa emergere un’illusione, quella che basti un inizio di crisi del berlusconismo, e un inzio di deflgrazione dentro il centrodestra, per farci guadagnare una vittoria. Il centrosinistra non se la può cavare secondo l’adagio cinese, “mettersi seduti sulla sponda del fiume in attesa che passi il cadavere dell’avversario”. Il centrosinistra ha un discorso frammentario, caotico, disomogeneo, non ha una proposta di alternativa che parli alle viscere del Paese, al cuore profondo di questa Italia smarrita
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Ferrero: referendum, per annullare le leggi-vergogna
«Mentre l’Italia affonda, il premier pensa solo a se stesso». Duecentomila persone in piazza del Popolo a Roma il 13 marzo per dire no al governo, puntando tutto sul test delle regionali, grande sondaggio anti-Berlusconi. Regole calpestate, leggi ad personam, giustizia, scuola, lavoro, nucleare, informazione. «E’ ora di cambiare l’agenda del paese», avverte dal palco il leader Pd, Pierluigi Bersani. E da Paolo Ferrero della Federazione della Sinistra arriva una proposta precisa per sancire la ritrovata unità del centrosinistra: nuovi referendum, per annullare tutte le «leggi vergogna» degli ultimi anni.
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Grillo: il Pd obbedisce a tutti, tranne che ai propri elettori
Il Pdmenoelle è un partito pieno di domande. Boccia (who is Boccia?) mi chiede se ho mai letto le cose che ha scritto. Lo confesso, non le ho mai lette, ma forse le hanno lette i pugliesi prima delle Primarie. «Pretendo che le famiglie del San Paolo di Bari non paghino nulla e i benestanti come me e Vendola paghino di più. E, per farlo, occorre aprire le porte della gestione dell’acquedotto pugliese alla competizione tra privati». Chi l’ha detto? Proprio lui, Boccia. E l’alleanza con l’Udc di Caltagirone, possibile candidato alla gestione dell’acquedotto chi l’ha voluta? Sempre lui, Boccia. La Puglia ha preso atto e lo ha mandato a fanculo.
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Da Bologna alla Puglia, il Pd perde anche contro se stesso
La gioiosa macchina da guerra del Partito democratico riesce a perdere anche quando gioca in casa con se stessa. Colleziona fallimenti e quando mancano le occasioni politiche ed elettorali, si costruisce le sconfitte con le sue stesse mani. Tappezza le strade di manifesti, organizza macchine elettorali, enfatizza l’evento e si fa clamorosamente battere. Dice, ad esempio, che la Puglia è un laboratorio nazionale, esagera la portata delle primarie per rendere vistosa la sua disfatta, così quando il suo candidato viene così duramente sconfitto dal suo stesso elettorato, fa capire che la Puglia diventa il laboratorio della sconfitta nazionale.
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Tutti contro Vendola, campione di trasparenza e risultati
La Puglia quest’anno è stata la regione che ha perso meno di tutti Pil, proprio nell’anno nero dell’economia. Il motivo? Proprio perché è stata la regione che dopo tanti anni è riuscita a invertire il flusso di immigrazione, soprattutto quella giovanile, e questo è alla base di un lavoro sulle politiche giovanili di cui il governatore è stato animatore. Un’altra cosa importantissima – che vedo in prima persona anche perché mi occupo di editoria in una casa di produzione cinematografica – è che la Puglia è diventata veramente un Eldorado per questa industria.
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Acqua bene pubblico, rivoluzione idrica dalla Puglia
Lo scorso 21 ottobre è partita la prima rivoluzione idrica italiana nella regione Puglia che ha riconosciuto per la prima volta in Italia, il principio dell’acqua “bene pubblico dell’umanità”. La speranza per i sostenitori del principio è quella di “esportare” il provvedimento nelle altre 19 regioni d’Italia. A dispetto degli impressionanti interessi economici in ballo, dei continui ed inarrestabili tentativi di privatizzazione del servizio di fornitura di un bene indispensabile per l’intera umanità