Archivio del Tag ‘multinazionali’
-
Denaro per noi, non contro di noi: tutti a lezione da Wray
Decenni di crisi e di stentata sopravvivenza grazie all’aiuto dello Stato. Poi arriva l’uomo di Detroit, e che fa? Appena la Fiat rialza la testa, anziché rilanciare il lavoro, ne approfitta per demolire cinquant’anni di diritti: fine dell’umanesimo operaio. E’ la globalizzazione, si giustifica Marchionne. La dittatura della finanza: un padrone remoto che emana diktat e impone contratti-capestro, prendere o lasciare. Il tutto, nell’assordante impotenza della politica, ridotta a subire gli ordini impartiti dai tecnocrati di Bruxelles, i maggiordomi dei veri padroni del mondo: le grandi multinazionali, il super-potere finanziario che ricatta popoli interi con lo spettro del debito. Come se ne esce? In un solo modo: recuperando sovranità. A cominciare dalla moneta: non più un cappio al collo, ma una leva formidabile a nostra completa disposizione, progettata per il nostro benessere dal nostro maggiore “sindacato”: lo Stato.
-
Dovevamo arrenderci: lo decise la Cia già al G8 di Genova
Manovre lacrime e sangue per tutti tranne che per la “casta” mondiale, sovranità limitata o revocata, bavaglio universale all’informazione. Sindacati neutralizzati, banchieri al governo e partiti-fantasma ormai agli ordini dei signori dell’economia. Quello che oggi chiamiamo crisi era stato largamente previsto, dagli stessi super-poteri che, già nel 2001, prima ancora dell’11 Settembre, si preoccuparono di disinnescare sul nascere una potenziale bomba democratica planetaria, quella del movimento no-global. Diritti contro soprusi, cittadinanza contro privatizzazione. In altre parole: anticorpi civili per difendersi dalla globalizzazione selvaggia. Profeticamente, li pretendeva il “popolo di Seattle”. Fu fermato appena in tempo e nel modo più brutale, con il bagno di sangue noto come G8 di Genova.
-
Il super-potere ci condanna: globalizza solo la povertà
«Il mondo è cambiato drammaticamente: la “globalizzazione della povertà” ha allungato le mani su tutte le principali regioni del pianeta, incluse l’Europa occidentale e il Nord America. Un “nuovo ordine mondiale” è stato instaurato, in deroga alla sovranità nazionale e ai diritti dei cittadini». Il nuovo potere mondiale «si alimenta della povertà umana e della distruzione dell’ambiente naturale, genera l’apartheid sociale, incoraggia il razzismo, lede i diritti delle donne e spesso fa precipitare le nazioni in distruttivi conflitti etnici». Michel Chossudovsky, economista di Ottawa e ispiratore del Global Research Institute, vede nero: «I debiti pubblici sono saliti a spirale, le istituzioni statali sono crollate e l’accumulazione di ricchezze private è aumentata incessantemente». Immense fortune in poche mani: abbiamo globalizzato soltanto la povertà.
-
Colleghi poliziotti, non siate i mercenari di Wall Street
Ero nella mia sicura e tranquilla casa nella provincia di Philadelphia, e ho visto in televisione la repressione di un movimento che secondo me si batte per la giustizia. Mi è sembrato inaccettabile e sono venuto a New York. Non avevo intenzione di fare alcuna azione di protesta, volevo solo testimoniare con la mia presenza e la mia uniforme che non ero d’accordo con quello che i miei colleghi stavano facendo. Ma quando ho visto gli agenti portare via ragazzi che stavano esercitando pacificamente un loro diritto, ho deciso di farmi arrestare. Ho avuto una vita felice, ma quando mi sono trovato ammanettato è stato uno dei momenti più belli della mia vita.
-
Acquati: stop alla finanza, o la mafia si compra l’Italia
Tagliare le pensioni e regalare ai privati il patrimonio pubblico? «Sto ancora aspettando le proposte concrete del nuovo governo, ma vedo già che le prime ipotesi confermano che nulla di buono e di nuovo ci si può aspettare». Giovani Acquati, tra i fondatori della finanza etica italiana, lancia l’allarme: «Siamo a sovranità limitata se non nulla, e dunque in un momento di sospensione vera e propria della democrazia». Le regole del gioco sono in mano al potere finanziario, «che non ammette discussioni o contradditori», e alle grandi aziende multinazionali, «che hanno solo interesse ad accapparrarsi tutto quanto possibile sfruttando a proprio vantaggio i momenti di crisi, cercando di indebolire ancora di più i sindacati con l’attacco alle pensioni e ai contratti di lavoro, e soprattutto impadronirsi dei beni dello Stato». Emergenza: siamo indifesi, senza più nessuno che ci protegga.
-
Perché il maxi-spreco Tav? Chiedetelo alle banche francesi
Paolo Flores D’Arcais, pur senza manifestare un particolare entusiasmo, ha salutato nel governo Monti l’epifania di una destra finalmente “presentabile” e “civile”. Uno che è stato pronto a credere che la Nato potesse andare in soccorso di una vera ribellione popolare, è disposto anche a credere che possa esistere una destra presentabile e civile. A riguardo della sinistra si potrebbe sempre dire ciò che Nietzsche diceva a proposito di Dio, e cioè che almeno ha la scusante di non esistere; dato che ciò che viene definito come “sinistra” non è altro che una nicchia di parcheggio per personale politico che attende l’opportunità di collocarsi a destra.
-
Mattei: se svendiamo l’Italia ci bruciamo il futuro
Caro direttore, per incassare 6 miliardi, circa l’8% di quanto paghiamo di interessi sul debito pubblico ogni anno, pare andranno in vendita 338.000 ettari di terreni agricoli che oggi sono proprietà pubblica. Se non si farà attenzione, le conseguenze di una tale scelta, che in Africa è nota come land grab (appropriazione di terra) operata da grandi gruppi multinazionali, potrebbero essere serie, e portarci verso la dipendenza alimentare dall’agrobusiness. Potrebbero derivarne danni sociali ingenti subiti in primis dai nostri piccoli agricoltori che non potendo competere con quei colossi nell’acquistare, finirebbero per vendere anche i loro appezzamenti (come già avvenne quando i latifondisti comprarono le proprietà comuni messe in vendita da Quintino Sella).
-
Mazziati e cornuti: liberi dai Nani ma schiavi dei Giganti
«Certe persone hanno davvero uno strano concetto di “liberazione”: finalmente dopo tante promesse il Cavalier Nano ne ha mantenuta una e si è dimesso», ma al suo posto chi si è insediato? «Dopo aver sentito per la prima volta il nome di Mario Monti, probabilmente molti italiani sono corsi sul web a controllare la fedina penale del principe illuminato». Niente indagini, per carità, tantomeno per reati sessuali. «Dopo aver constatato che Super Mario è un uomo che davvero con la legge è sempre andato d’accordo, resta da chiedersi quale brillante carriera l’abbia portato da perfetto sconosciuto a governatore del popolo italiano», scrive “Liberarchia”, il blog curato da Daniele Florian, già distintosi per segnalazioni e denunce in materia di democrazia e diritti civili.
-
Contro Wall Street: Usa, primo sciopero generale dal 1946
«Il mondo è stanco delle diseguaglianze causate da questo sistema, è arrivato il momento di fare qualcosa e lo sciopero generale di Oakland è un colpo d’avvertimento per l’1 per cento: la loro ricchezza esiste solo perché il 99 per cento la crea per loro». Parola dei lavoratori del porto di Oakland, uno dei maggiori scali americani, sulla costa pacifica, epicentro della storica agitazione proclamata il 2 novembre: il primo sciopero generale indetto negli Stati Uniti dal 1946. E’ l’evoluzione radicale della protesta spontanea innescata il 17 settembre dal movimento “Occupy Wall Street”, duramente repressa dalla polizia negli ultimi giorni.
-
Referendum, Grecia-choc: l’Europa teme la democrazia
Pochi giorni fa le borse festeggiavano, euforiche, la notizia che il governo italiano assumeva ufficialmente l’impegno di realizzare le richieste della Bce e dell’Unione Europea: licenziamenti facili, tagli al bilancio statale, vendite di beni e servizi pubblici, attacco alle pensioni, sconvolgimento della Costituzione, distruzione del principio della divisione dei poteri. Annunciare una tremenda limitazione della democrazia determina immediatamente un’impennata degli indici di borsa: ed è logico, perché meno democrazia significa meno opposizione alle barbare esigenze della finanza internazionale. Oggi invece le borse crollano miseramente perché la Grecia ha annunciato un referendum sui piani di salvataggio
-
Servizio d’ordine, se 500 cretini zittiscono 500.000 italiani
Chi fossero non ha molta importanza, quei 500, o poco più, che hanno impedito al corteo dei 500 mila di giungere fino a piazza San Giovanni. Di estrema destra, di estrema sinistra, skinhead di ogni colore, giovani semplicemente arrabbiati, pasticcioni borderline con inclinazioni verso la “sindrome di Londra” (sfascio tutto e mi porto a casa l’ iPad), sfondatori di bancomat e di distributori di benzina, incendiari di auto con l’idea che è così che si combattono le multinazionali, provocatori che giocano le loro partite su “suggerimenti” di non sappiamo chi. Insomma tutti abitanti di quella gabbia di matti in cui si sta trasformando questa società malata.
-
Ecomafie, non Green Economy: il Salento in rivolta
«Aiuto, il Salento sta morendo». Di cemento? Sì, ma non quello dei soliti palazzi. Il nuovo nemico ha un nome suggestivo e ingannevole: green economy. Che per il “Forum ambiente e salute”, network di comitati e associazioni per la difesa del territorio, in Puglia fa rima con devastazione, malversazioni spregiudicate e persino infiltrazioni mafiose per il facile riciclaggio di denaro sporco. «La green economy industriale sta devastando il nostro futuro». Paradosso? Forse, se l’avvenire che gli ambientalisti temono è fatto di «morte distese di ciminiere, mega pale eoliche e deserti di pannelli fotovoltaici, di cemento, di asfalto, di cave e discariche persino nucleari», là dove crescono gli uliveti più belli d’Italia, davanti a una costa tra le più affascinanti del Mediterraneo.