Archivio del Tag ‘migranti’
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Con Gheddafi, l’Italia reintroduce di fatto la pena di morte
«Immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave che trasportava clandestini», ha detto Roberto Maroni nel tentativo di dare una spiegazione all’arrembaggio dei corsari libici contro l’imbarcazione italiana. Maroni è considerato la testa più lucida della Lega Nord. Ed è ritenuto, anche in ampi settori del campo a lui avverso, un ottimo ministro dell’Interno. Insomma, è uno che non parla a vanvera. Ma quell’affermazione, se anche l’avesse fatta Giorgio Straquadanio, il teorico del meretricio come strumento di lotta politica, non sarebbe stata meno attendibile.
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Migranti, una Extrabanca che parla la loro lingua
Sostengono l’economia italiana, la crescita demografica e lo svecchiamento del paese: secondo Unioncamere, il lavoro degli immigrati rappresenta quasi il 10% del Pil nazionale, eppure la politica ostacola l’immigrazione e non favorisce l’immigrazione. Da oggi però chi arriva in Italia ha uno strumento in più: a Milano è nata “Extrabanca”, un esperimento che rischia di fare scuola: la prima banca dedicata (non esclusivamente) ai cittadini migranti. «La nostra – spiega il fondatore, Andrea Orlandini – è la prima banca multietnica e con uno staff multietnico, che mette realmente al centro il cliente immigrato in Italia».
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l’Italia si salva solo grazie al lavoro degli immigrati
«Soltanto gli immigrati potranno salvarci. Il futuro benessere degli italiani dipenderà dalla capacità di attrarre trecentomila lavoratori stranieri all’anno». Parola di Giuseppe Pisanu, ex ministro dell’Interno del governo Berlusconi 2001-2006. Provate a depennare questi nomi: Eto’o, Milito, Maicon, Pato, Mutu, Chivu, Zanetti, Lavezzi. Immaginate che dalla prossima partita nessuno di loro scenda in campo. Sarebbe un disastro. Oggi su 933 calciatori della serie A ben 322 sono stranieri.Un esempio da solo rivelatore. La realtà è che senza gli immigrati (compresi i clandestini), tutta l’Italia andrebbe a rotoli.
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Giustizia per gli schiavi di Rosarno: negrieri in manette
Trattati come schiavi per la raccolta degli agrumi: 22 euro al giorno, anche per 14 ore di lavoro. E guai a ribellarsi: aggressioni e minacce di morte. Queste le motivazioni della rivolta dei braccianti africani di Rosarno nel gennaio scorso, sollevazione spontanea contro cui si scatenò la selvaggia “caccia al nero” orchestrata dalle cosche. Se la polizia è intervenuta prima per sedare la sollevazione e poi per mettere in salvo i lavoratori africani, ora le forze dell’ordine hanno colpito il caporalato calabrese: 30 persone in manette, accusate di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della manodopera clandestina.
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Sicilia, asilo negato: processo contro i respingimenti
Una nave della Guardia di Finanza è territorio italiano, ovunque si trovi, e su di essa valgono, dunque, le leggi del nostro Paese. Se un immigrato vi sale a bordo ha diritto, quindi, all’applicazione delle norme nazionali sull’accoglienza e non può essere “respinto”. È la tesi della Procura della Repubblica di Siracusa, che ha disposto il processo – davanti al giudice monocratico – per “violenza privata in concorso” del direttore di polizia per l’immigrazione, Rodolfo Ronconi, e del generale delle fiamme gialle Vincenzo Carrarini, dopo il “respingimento” di 75 clandestini nella notte fra il 30 e il 31 agosto 2009.
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Soliles, sportello etico: lavoro per idee migranti
Buone idee ma niente soldi per realizzarle? Non c’è problema, se ne può parlare a Soliles, associazione di volontariato che sostiene i progetti etici di chi non ha risorse. Risultati? Di ogni genere: dal carcere, dove i detenuti collaborano con Armani per realizzare prodotti distribuiti da Coop e Feltrinelli, alla Sardegna, dove è possibile “adottare” una pecora allevata a distanza, dividendo i frutti del suo latte. L’ultima iniziativa, Mairi, è una forma di micro-credito per aiutare le idee degli immigrati. Per dare più forza al progetto, ora è possibile devolvere a Soliles il 5 per mille.
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Migranti, Erri De Luca: noi, carcerieri di viaggiatori
I poteri hanno visto nelle isole dei luoghi di reclusione, hanno piantato prigioni su ogni scoglio: il mare nostro brulica di sbarre. Gli uccelli invece vedono nell’isola un punto di appoggio, dove fermare e riposare il volo, prima di proseguire oltre. Tra l’immgine di un’isola come recinto chiuso, quella dei poteri, e l’immagine degli uccelli, di un’isola come spalla su cui poggiare il volo, hanno ragione gli uccelli. Nel canale di Otranto e Sicilia, contadini di Africa e d’Oriente affogano nel cavo delle onde. Il pacco dei semi si sparge nei campi sommersi del mare, un viaggio su dieci sprofonda, la terraferma Italia è terra chiusa: li lasciamo annegare, per negare.
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Clandestini all’asilo, Torino sfida governo e Cassazione
Mentre la Cassazione nega agli immigrati irregolari il diritto di restare in Italia se genitori di bambini in età scolastica, il Comune di Torino decide di aprire anche ai figli dei clandestini le porte dei propri asili nido. «Una decisione che ha dell’inverosimile – protesta la Lega Nord – e che vanifica il duro lavoro del ministro Roberto Maroni per il contrasto dell’immigrazione clandestina». Replica l’assessore comunale Beppe Borgogno: «Prendersela con i bambini piccoli non è certo un modo per combattere la clandestinità».
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Gli italiani: sanità gratuita anche per i clandestini
Per otto italiani su dieci, anche gli immigrati irregolari hanno diritto alla sanità pubblica. Lo afferma l’ultima indagine dal Censis, secondi cui l’80 per cento degli italiani chiedono che anche i clandestini abbiano accesso ai servizi sanitari pubblici. Il 65,2% degli intervistati ritiene che la tutela della salute sia un diritto inviolabile, quindi curare tutti è un atto di solidarietà irrinunciabile. Risalendo la penisola, diminuisce la quota di intervistati che parlano della salute come diritto per tutti, mentre aumentano quelli convinti che occorre assicurare la sanità anche agli irregolari per evitare il rischio di epidemie incontrollate.
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Il sistema Rosarno: gli schiavi fruttano milioni alle cosche
Sei milioni di euro in due anni: questo il fatturato del “sistema Rosarno”, basato sullo sfruttamento dei nuovi schiavi. «E’ la dimostrazione del salto di qualità della ‘Ndrangheta, che vent’anni or sono sbarcava coi gommoni i curdi sans-papiers sulle spiagge di Africo, da dove aveva fatto fuggire gli operatori Valtour, perché le coste servivano alle ‘Ndrine per alimentare il traffico di esseri umani disperati; ora dispongono di colletti bianchi efficientissimi che predispongono contratti per i loro braccianti irregolari, che sbarcheranno a Malpensa e Fiumicino».
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Sciopero stranieri, adesioni Facebook al 1° marzo in giallo
Sarà una manifestazione in giallo: è quello il colore scelto per la prima “giornata senza migranti”, in programma in Italia per il 1° marzo 2010, in risposta alla francese “Journée sans immigrés: 24h sans nous”. Un centinaio di persone ha partecipato a Milano alla presentazione del “Primo Marzo 2010 – Sciopero degli stranieri”: ispirata e gemellata con l’omologa manifestazione ideata a Parigi, la giornata italiana senza stranieri si propone di far capire cosa succederebbe «se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno».
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Maroni: status di rifugiati a tutti gli africani feriti a Rosarno
Lo statuts di protezione internazionale sarà concesso agli immigrati vittime delle violenze a Rosarno. Lo ha annunciato il 17 gennaio il ministro dell’interno, Roberto Maroni, ospite di Fabio Fazio nel corso del programma “Che tempo che fa”, su RaiTre. «Si tratta di una decina di feriti: a loro concederemo questo status», ha spiegato il responsabile del Viminale, distintosi per l’intransigenza nei “respingimenti” di migranti verso le carceri libiche, pratica contestata anche dalle Nazioni Unite a causa del mancato rispetto dei diritti umani. Il caso-Rosarno ha ora cambiato l’atteggiamento del governo italiano?