Archivio del Tag ‘Micromega’
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Botte a chi protesta, sempre impuniti i sovrani della crisi
Attenti: stiamo per perdere la nostra democrazia, perché oggi a governare le nostre esistenze non c’è la politica. «Sovrani sono poteri non eletti, come gli speculatori di borsa o le agenzie di rating che storcono le nostre vite e sono i nuovi tribunali delle democrazie». In mano ai cittadini sembra rimanere solo il plebiscito dei tumulti urbani, ma neanche un attimo la politica è sfiorata dal dubbio che i giovani delle sommosse siano figli dei suoi errori, della sua latitanza. Barbara Spinelli non ha dubbi: se Napolitano grida che siamo «immersi in un angoscioso presente», è anche perché la destra ha minimizzato la crisi, ma pure la sinistra – concentrata solo sulla conquista del potere – ha perso di vista l’obiettivo: «Un popolo tenuto nel buio non vede che buio», è stata «spezzata la capacità» di capire perché un paese come l’Italia sia ridotto così male.
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Lacrime e sangue, ma non per i padroni d’Europa
No, signor Presidente della Repubblica, mi permetto di obiettarLe che questo non è il momento della coesione nazionale. Capisco le buone intenzioni di natura istituzionale, ma esse oggi lastricano una via che porta al massacro sociale in Italia come in Europa. Non di coesione, ma di una irruzione di giustizia, eguaglianza sociale e democrazia ha oggi bisogno la nostra stanca ed inutile politica per affrontare davvero la crisi. Giustizia, perché nessuna misura è credibile se non vanno in galera i potenti che rubano, se non si colpiscono davvero gli evasori fiscali, se non c’è un risanamento morale della politica e se non si liquida il suo intreccio con gli affari.
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«Battaglia in val Susa: cerchiamo prove contro gli agenti»
Percosse, minacce, violenze e lacrimogeni tossici sparati nel mucchio, ad altezza d’uomo. «Stiamo raccogliendo prove su eventuali abusi della polizia a Chiomonte, commessi fra lo sgombero del presidio il 27 giugno e la manifestazione del 3 luglio», avvertono i No-Tav. «Cerchiamo foto, video, referti: tutto il materiale sarà consegnato al team di avvocati del movimento, al fine di verificare se sussistano le condizioni per azioni legali in merito all’operato delle forze dell’ordine». Mentre ha fatto il giro del web il video del pestaggio su uno dei ragazzi catturati, il 5 luglio sono stati fermati quattro “mediattivisti” di Alessandria: «Intanto vi ammazziamo di botte come abbiamo fatto col vostro amico di merda».
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Vattimo: il potere che impone illegalmente la Torino-Lione
Continua la mistificazione mediatico-politica del movimento No Tav. Chi è stato domenica a Chiomonte ha potuto udire fin dalle ore centrali del mattino, quando non c’era ombra di aggressione al fortino della polizia, gli scoppi dei lacrimogeni che venivano lanciati a livello della strada contro gruppi di pacifiche famiglie con bambini che sostavano – certo “manifestavano” – pacificamente sul ponte accanto alla centrale elettrica della Maddalena. Io stesso, qualificandomi con la polizia come deputato europeo, ho cercato di avvicinarmi alle forze dell’ordine per tentare di avviare una mediazione. Ho dovuto fuggire con tutti gli altri respinto dai lacrimogeni.
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Erri De Luca: privatizzare l’acqua è un furto da banditi
Gli incontri più belli della Scrittura Sacra avvengono vicino ai pozzi: uomini che incontrano delle donne che gli danno da bere, anche Gesù presso il pozzo della Samaritana; Abramo e Isacco erano gli scavatori di pozzi: il segno della loro benedizione era che trovavano continuamente l’acqua, quello era un segno che erano assistiti dalla buona volontà della divinità. Anch’io ho scavato un pozzo per l’acqua, qui sul campo. E ho visto zampillare l’acqua e uscire dal fondo della terra. Al cinema si vedono quelle persone che vedono sgorgare il petrolio e fanno baldora attorno al pozzo nuovo: ecco, quelli festeggiano la loro ricchezza personale, ma uno che fa spuntare acqua dal suolo sta aggiungendo ricchezza al mondo.
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Facce pulite, fuori dalla Casta: anche il Pd impari la lezione
«Emozionante», commenta Paolo Flores d’Arcais, direttore di “Micromega”, sulle pagine del “Fatto Quotidiano” all’indomani della storica disfatta berlusconiana in tutta Italia, da Milano a Napoli. Se la democrazia sembra quasi diventata “eversiva”, ben vengano gli outsider come Pisapia e De Magistris, bollati come estremisti e populisti: è il popolo sovrano che li vuole, preferendoli al cupo Cavaliere minaccioso ma anche ai sordi burocrati del centrosinistra. «Non si vince “al centro”», insiste Flores d’Arcais, che critica il centrosinistra dai giorni di Mani Pulite: «Non si vince con la geometria delle nomenklature: vince chi conquista la posizione strategia della cosiddetta “antipolitica”, che poi è l’incoercibile voglia di politica autentica, dove i cittadini tornano protagonisti e i partiti o le liste elettorali sono loro strumenti».
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La collera dei poveri è l’unica speranza che ci resta
Prepariamoci alla collera dei poveri, ha detto monsignor Bregantini, responsabile della Commissione episcopale per il lavoro, in solidarietà con i lavoratori della Fincantieri. La collera dei poveri, di coloro che, secondo l’Istat possono diventare un quarto dell’intera popolazione italiana. La collera degli operai e dei ceti medi che si proletarizzano che, sempre secondo l’Istat, sono oramai la maggioranza del Paese. La collera di chi rischia di perdere tutto per sé e per i propri figli, e che aumenta la propria rabbia e indignazione quando sente Berlusconi e Tremonti dire che le cose non vanno male, che i ristoranti sono pieni, che la povertà è un’invenzione mediatica.
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Beato Wojtyla, vuoto marketing per il Papa peggiore
Il 1° maggio, universalmente giorno dedicato ai lavoratori, in Italia è stato requisito dalla gerarchia cattolica, segnatamente dal Vaticano che ha deciso di beatificare Giovanni Paolo II, il papa polacco, in questo giorno, con una volontà di prevaricazione ostentata e con l’intenzione di oscurare con una massa religiosa il 1° maggio laico, contrapponendo due celebrazioni, laica e cattolica, in modo artificiale e polemico. E’ vero che il papa polacco fu un operaio. Lo fu solo per un anno o poco più. Non si può quindi dire che fu “un operaio”, ma piuttosto che fece una esperienza di lavoro. Vendere questa esperienza come uno status qualificante è falso e mistificatorio. Non è degno di chi crede comportarsi così.
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Piovani: in questa Italia, indignarsi non basta più
L’immagine che danno sia il premier sia i ministri più importanti è quella di persone che detestano la cultura e i libri che non siano i libri contabili da taroccare, deprecano il teatro che non sia quello con le gnocche e le chiappe al vento, la musica che non sia il piano bar dei festini. Infine, odiano la poesia in blocco, compresa quella di Bondi. Chi mal governa alza ogni giorno il tiro e chi si oppone rischia di perdere la bussola. Sento un gran bisogno di un parlare chiaro, di discorsi limpidi, rigorosi, di chiamare le cose col loro nome. Invece, mi imbatto continuamente nelle frasi fatte dell’aria fritta e della segatura zuppa: “qui il discorso è un altro”, “ci vuole una risposta politica”, “non è questione di destra e sinistra”, “la verità è una sola”, “la ragione sta nel mezzo” e fregnacce simili.
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Armi, mafia e potere: ombre sull’export della guerra
Cannoni, missili, carri armati, fucili, pistole, caccia e bombardieri. Produciamo strumenti di guerra di ogni tipologia per il mercato globale, finanche braccialetti e manette che provocano scariche elettriche da 50.000 volt, veri e propri sistemi di tortura per detenuti e migranti. Un business che non conosce crisi e che consente all’industria militare di affermarsi tra le prime cinque produttrici al mondo. Tra il 2008 e il 2009, quando tutti i settori produttivi del made in Italy registravano tassi di crescita negativi, l’export di armamenti è cresciuto del 74%. E’ un mercato criminale, accusa Antonio Mazzeo, ricercatore e reporter, perché fa strage di innocenti e fa prosperare il malaffare: lobby coinvolte con i clan mafiosi.
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Gaber, illogica utopia: contro la dittatura della stupidità
Questo è un libro bellissimo. L’unico difetto che ha è il peso, più o meno 7/8 chili. Il rischio di slogarsi polsi e clavicole è assicurato. Ci si può però, anche e soprattutto, slogare la testa. Cioè il cervello. Troppi pensieri, dentro. Troppi palpiti del cuore e alambicchi della ragione. E provocazioni. E invettive. Tutto un navigare controvento. A bordo di una nave. Che essendo una nave è abbastanza normale che vada in mare (cit). “Gaber – L’illogica utopia” è il libro definitivo sul Signor G. Onore a Chiarelettere, che già aveva regalato anni fa un prodotto analogo su Fabrizio De André & Pfm.
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Sarà buio per tutti, se oggi Marchionne ricatta gli operai
No, quello che è successo alla Fiat non è solo una questione aziendale, non sono affari loro. Inutile affannarsi, come pure stanno tentando di fare alcuni esponenti del centrosinistra e del Pd, a distinguere tra la parte buona e quella cattiva dell’intesa; quando si mettono tra parentesi i diritti fondamentali non possono esserci luci, non ci sono giustificazioni possibili. Quella intesa sbatte fuori dall’azienda il sindacato più rappresentativo, nega il diritto alla contrattazione per chi non ci sta, lede persino il diritto all’uguaglianza tra i cittadini lavoratori.