Archivio del Tag ‘Megachip’
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Unica opposizione vera, con idee di sinistra? Beppe Grillo
Per chi, nonostante tutto, trova ancora a sinistra – intesa nel senso fresco, aggiornato e post-ideologico ben espresso qualche settimana fa da Giulietto Chiesa – il proprio universo di riferimento politico, queste elezioni sono un vero e proprio rebus. Chi la sinistra sostiene di rappresentare, in questa tornata, ha compiuto autentici capolavori di masochismo, andando oltre il fondo che già ormai pensavamo si fosse definitivamente toccato negli anni precedenti. A cominciare è stato Vendola, con la decisione suicida di allearsi con il Partito Democratico. A Vendola sarebbe bastato guardare alla sua sinistra e dire “uniamoci e torniamo in Parlamento”, e non avrebbe fatto fatica a porsi alla guida di una coalizione saldamente ancorata a sinistra, alternativa al Pd, facilmente accreditabile di una percentuale di voti ben superiore a quell’8% necessario ad entrare in entrambi i rami del Parlamento.
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Povera sinistra: non capisce la crisi e non vede il futuro
Anche i piani quinquennali del “comunismo” (che non era comunismo, né socialismo) erano di crescita. La sinistra è stata, ed è ancora, permeata dell’identificazione tra progresso e crescita. Decrescere è quasi una bestemmia, per loro. Così si spiega perché quando certa sinistra sente parlare di Serge Latouche s’inalbera dicendo che è un nazista, o giù di lì. Direi che sono accecati. Così come quando sentono parlare del Club di Roma (i moltissimi di sinistra che non hanno mai letto niente in proposito) eccoli strillare alla Trilaterale e all’imperialismo. Insomma, è anche attraverso queste spigolature che si sente puzza di stantio, di vecchio, di lontano dalla realtà. Del resto, che certi schemi mentali siano diventati così ossificati da impedire di cogliere cosa stava accadendo è dimostrato dal fatto che da sinistra non è venuta nessuna analisi della crisi finanziaria che incombeva.
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Fermare i nazisti bianchi e i loro uomini, Bersani e Monti
Dunque anche il governo americano si è convinto che la crisi della finanza mondiale è stata sfruttata e creata da un’azione criminale. E chiama in giudizio, dopo tre anni di indagini, “Standard & Poor’s”. Il che fa venire in mente che la Procura di Trani, che aveva preso di mira la filiale italiana di “S&P”, aveva visto giusto. L’agenzia di rating più famosa del mondo, la più grande, è accusata di aver dato “voti” troppi alti a una ventina di “Cdo” (collateralized debt obligations, una forma di derivati), cioè di aver tratto in inganno gli investitori americani e di tutto il mondo, provocando il collasso di grandi banche come la Bear Stearns e la Lehman Brothers. Ma non solo le banche americane: ha fatto esplodere anche banche europee come la Royal Bank od Scotland, che poi è stata salvata dal governo di Londra, e la Kbc belga, salvata dal governo di Bruxelles.
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Uccidiamo tutto, per farne Pil: questa economia è delirio
Una delle ragioni per cui non ci sono persone che lavorano per far crollare il sistema che sta uccidendo il pianeta è che le loro vite dipendono dal sistema. Se la tua esperienza è che il tuo cibo viene dal negozio di alimentari e la tua acqua dal rubinetto, allora difenderai alla morte il sistema che ti porta quelle cose perché dipendi da esse. Siamo diventati così dipendenti da questo sistema che ci sfrutta e ci uccide che è diventato quasi impossibile per noi immaginare di viverne al di fuori. L’altro problema è la paura che abbiamo di avere ancora qualcosa da perdere. Abbiamo molto da perdere se questa cultura dovesse crollare. Una ragione primaria per la quale così tanti di noi non vogliono vincere questa guerra – o persino riconoscere che sia in corso – è che abbiamo dei benefici materiali dal saccheggio procurato da questa guerra. Quanti di noi rinuncerebbero ad automobili e cellulari, docce calde e luce elettrica, negozi di alimentari e vestiti? Ma la realtà è che il sistema sta uccidendo il pianeta.
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Finmeccanica, la super-holding per la guerra che ci attende
Per metà “bancomat” destinato ad alimentare il sistema di corruzione politico nazionale, e per metà centro dispensatore di incarichi, consulenze e prebende per mogli, amanti e figli dei potenti di turno. Dopo la Fiat, Finmeccanica è la seconda holding industriale d’Italia: produce aerei, elicotteri, locomotive, carri armati, missili, satelliti e centri di telecomunicazione, con una spiccata vocazione per gli strumenti di morte da esportare ad ogni esercito in guerra. Dal 2009 è tra le dieci regine del complesso militare industriale mondiale e ha intrecciato partnership con i giganti d’oltreoceano moltiplicando ordini e commesse. Una gallina dalle uova d’oro per manager e azionisti, inclusi il ministero dell’economia e delle finanze, che ancora controlla il 30,2% del pacchetto azionario.
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Vergogna Ustica: uccisi dalla Nato e poi traditi dallo Stato
Parliamo ancora di Ustica, e credo che non sarà l’ultima volta. La Cassazione civile ha contraddetto la Cassazione penale: il Dc-9 dell’Itavia fu abbattuto da un missile della Nato. Quindi vuol dire che lo Stato italiano viene riconosciuto da un suo supremo tribunale come doppiamente colpevole. Prima, per non aver difeso e protetto la vita di cittadini innocenti e inermi. E, dopo, per aver protetto i colpevoli nel corso di 33 anni di storia del nostro paese. Lo si sapeva; l’aveva già detto il giudice Rosario Priore nel 1999 guardando quelle palline verdi che si muovevano sui radar (le registrazioni) e rendendosi conto che, attorno a quell’aereo, in quel momento c’erano almeno 6 aerei militari della Nato: francesi, americani, italiani. Là attorno era in corso un’operazione di guerra: forse si stava inseguendo un Mig libico, forse si stava inseguendo un altro aereo che aveva a bordo Muhammar Gheddafi. Sbagliarono la mira. E lo rivelò nel 2007 un’altra persona che ha sempre saputo moltissime cose: Francesco Cossiga.
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Financial Times: Monti il peggiore, sa solo sfasciare l’Italia
Mario Monti, chi? Ah sì, il fenomeno: quello che ha praticato il rigore dell’austerity senza minimamente calcolarne gli effetti. Economia italiana ko, aziende nel panico, lavoratori a spasso, risparmi intaccati, sicurezza sociale terremotata, futuro scomparso dai radar. Giudizio impietoso, quello del “Financial Times” affidato all’editorialista Wolfgang Munchau: il tecnocrate Monti è un incapace, assolutamente inadatto a guidare un paese come l’Italia senza devastarlo. «Monti aveva sostenuto che la sua “salita” in campo serviva a togliere l’Italia dalle mani degli incapaci – osserva il “Keynes Blog” in un intervento ripreso da “Megachip” – ma il “Financial Times” la pensa in modo diametralmente opposto: Monti ha sottovalutato gli effetti dei tagli, peggiorando gravemente la situazione italiana. L’unica crisi che si è affievolita è quella finanziaria: ma il merito non è suo, bensì di Draghi.
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Berlusconi recita a sinistra, mentre Bersani ci farà a pezzi
Caro Ingroia, non fate patti di desistenza con Bersani e colleghi: «Non dategli una mano, perché saranno quelli che faranno la peggiore macelleria sociale della storia del dopoguerra». Giulietto Chiesa non ha dubbi: «Si preannuncia una campagna elettorale molto inquinata, dove il centrosinistra – dopo aver solennemente dichiarato di voler sostenere l’agenda-Monti – dovrà recuperare affannosamente in senso esattamente opposto». E’ lo stesso Monti a fare retromarcia, sostenendo di esser stato “costretto” a varare misure impopolari per via degli “irresponsabili” che gli stanno attorno. Per non parlare del presidente dell’Eurogruppo, Juncker, che è arrivato a citare Marx e la classe operaia per ribadire che, di sola austerity, si muore. Cosa accadrà? «Sta già accadendo: l’agenda-Monti farà perdere voti a Bersani, addirittura più che a Monti – e questa è solo la prima comica».
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Bilderberg: i fanatici del rigore dietro le stragi di Stato
C’era il Bilderberg dietro alle stragi impunite, quelle degli “anni di piombo”. Lo rivela Ferdinando Imposimato, che da magistrato inquirente si occupò dei casi più scottanti, dal rapimento Moro all’attentato al Papa. A “inciampare” nella potentissima lobby politico-finanziaria mondiale, oggi accusata di pilotare l’euro-crisi per restituire il potere assoluto alle élite planetarie amputando la nostra sovranità democratica col ricatto del debito, fu il giudice Emilio Alessandrini, assassinato dai terroristi di “Prima Linea” nel 1979. Impegnato nelle indagini su piazza Fontana, Alessandrini “scoprì” il ruolo dell’allora oscuro Bilderberg trent’anni prima che il grande pubblico venisse a conoscenza della sua esistenza. Il più esclusivo club finanziario mondiale era direttamente responsabile delle stragi e della strategia della tensione, sostiene oggi Imposimato, che ha scovato documenti inediti, pubblicati nel libro “La Repubblica delle stragi impunite”.
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Web, spionaggio di massa: siamo tutti sorvegliati dagli Usa
La Cia ci spia, cantava tanti anni fa Eugenio Finardi, pensando agli 007 di allora, impegnati nella guerra fredda. Archiviato il grande nemico, l’Unione Sovietica, gli “spioni” sono più che mai al lavoro, grazie ai nuovi ferri del mestiere: i servizi “cloud” offerti da Google, Microsoft e Facebook. Obiettivo: «Sorveglianza di massa, di calibro pesante, mirata alla nuvola informatica», nientemeno. «Un tipo di linguaggio che non può essere spazzato e nascosto a lungo sotto il tappeto», afferma il giornalista Ryan Gallagher, che da Londra tiene d’occhio manipolazioni digitali e violazioni della privacy effettuate via web. Una su tutte: la nuova legge che di fatto autorizza gli Stati Uniti a controllarci: «Europei, prendete nota: il governo Usa si è auto-attribuito il diritto di spiarvi segretamente». Lo rivela una relazione fornita al Parlamento Europeo, che avverte: l’America ha legalizzato «una sorveglianza meramente politica sui dati relativi a stranieri».
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Custodi dell’Appennino: l’importanza di essere piccoli
L’importanza di essere piccoli, nelle periferie della montagna italiana: fino a trasformare gli abitanti in spettatori partecipi, e poi addirittura in “custodi” dei loro spazi ricolonizzati e della loro cultura. Territorio e comunità, ovvero: l’ultima vera frontiera civile che ci resta, nel supermarket-mondo assediato dalla crisi globale, tra le macerie di istituzioni politiche in via di smantellamento, sotto il ricatto della crisi finanziaria. Sovranità democratica dei territori: è l’obiettivo di “SassiScritti”, coraggiosa associazione culturale attiva sull’Appenino tosco-emiliano, impegnata in una missione fondata sulla devozione civica, il recupero di borghi montani da far rivivere attraverso la cultura popolare. “Custodi” è in titolo del progetto, in lizza al concorso nazionale “Che Fare”, che mette in palio centomila euro per realizzare un sogno: è una vera e propria gara basata sull’eccellenza e fondata sulla democrazia del tele-voto, via web.
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Giulietto Chiesa: attenti ai cretini che sperano di vincere
Non vorrei fare il menagramo, come al solito. Ma mi sento come un aiutante di campo di un generale d’altri tempi, che guarda da un’altura la battaglia. E ascolta, senza poter interloquire, cosa si dicono i comandanti. Qualcuno la pensa come me: stiamo perdendo. Sul fianco sinistro non c’è quasi nessuno. Regna la confusione. Bisognerebbe mandare rinforzi, ma non ce n’è. I capi dei reparti sembrano tutti rimbambiti. Qualcuno dei nostri generali, laggiù è passato al nemico. Che fare? Ma c’è di peggio. Vicino al generale c’è qualche cretino – mi permetterei di dire – che pensa che stiamo vincendo. E insiste per un’offensiva. Ma come? Non vedono che, poco più oltre, il nemico dispone di riserve enormi, che entreranno tra poco in battaglia, mentre noi abbiamo soltanto qualche drappello di volonterosi sparsi, con piccole armi a disposizione?