Archivio del Tag ‘malattie’
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Farmaci inutili e business, il lato oscuro della Montalcini
Prima donna ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze, esponente dei Lincei, senatrice a vita dal 2001 «per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale». E naturalmente, Premio Nobel per la Medicina nel 1986, per la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa. Icona nazionale, Rita Levi Montalcini, spentasi il 30 dicembre 2012 all’età di 103 anni, fu anche il massimo sponsor di un farmaco rivelatosi disastroso, il Cronassial. Atea, perseguitata per le origini ebraiche, convinta filo-sionista. E trasformata in gloria nazionale, meritevole dello scranno parlamentare a vita, dal presidente Ciampi, l’uomo che più di ogni altro contribuì all’infausto ingresso dell’Italia nell’Eurozona. Al lutto unanime per la perdita dell’insigne neurologa si segnala la massoneria, che raccomanda di sostenere finanziariamente la Fondazione Montalcini, mentre nel web si cerca di scavare nel “lato oscuro” della Montalcini: i suoi legami con il business farmaceutico.
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Nazisti del rigore, Barnard: ho un sogno, bruciarli vivi
Al processo contro la gerarchia nazista tenutosi a Norimberga dal 1945 al ’46, il procuratore generale Benjamin Ferencz sancì che «la guerra d’aggressione contro una nazione sovrana sarà da ora considerato il crimine supremo». Giratevi a Est, per favore. A due passi da noi c’è l’olocausto di un popolo distrutto da una guerra d’aggressione. E anche questa volta l’aggressore principale è tedesco. Le notizia che arrivano dalla Grecia sono di quelle che uno non ci può credere. Li hanno ricacciati al medioevo. I greci stanno disboscando i parchi, i campi e le colline per scaldarsi. Buttano nel fuoco i libri di casa, i mobili, qualsiasi cosa bruci, con vernici e tutto. Ad Atene le malattie polmonari sono aumentate del 300% a causa dei fumi della legna arsa negli appartamenti. Ma vi rendete conto? Bruciano legna in casa, nel condominio, per non morire di freddo.
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Classifica-horror: ecco le 10 multinazionali più pericolose
Il costume di Babbo Natale è rosso, ma non da sempre: il conducente di renne più famoso del pianeta smise la tradizionale casacca verde precisamente nel 1931, anno in cui lo “rivestì” del colore aziendale nientemeno che la CocaCola. Lo rivela “Ecosas.com”, in una vera e propria galleria degli orrori firmati dalle “dieci multinazionali più pericolose del mondo”, architrave economica della globalizzazione del pianeta realizzata a spese dei poveri della Terra e poi ovviamente anche degli ignari consumatori. Storie quotidiane, regolarmente ignorate dai media, in cui la realtà supera di gran lunga la più perversa fantasia. Come nel caso del colosso petrolifero Chevron, già Texaco, accusato di aver riversato 18 miliardi di galloni di acqua tossica nei boschi tropicali dell’Ecuador, distruggendo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e facendo ammalare le popolazioni indigene.
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Grecia, anzi Cina: nel ghetto d’Europa, pagati 2 euro l’ora
I greci dovranno cavarsela con 350 euro al mese: «Se non è “cinesizzazione” questa, non saprei come altro definirla», dice l’analista indipendente Debora Billi: con le nuove misure di austerity appena varate ad Atene si sta realizzando il progetto, targato Germania, che mira appunto a “cinesizzare” la Grecia, facendo dell’intero paese una di quelle “zone economiche speciali” di cui ha raccontato Naomi Klein. «Si tratta di aree dove i paesi industrializzati possono far produrre le proprie merci a costo quasi zero, grazie alla schiavizzazione di chi lavora». Un po’ come fa la Fiat in Serbia, dove un operaio le costa sei volte meno che in Italia. Nel caso-Grecia, viene retrocesso di colpo un intero sistema sociale: «Nel recente ultimo “pacchetto di austerity” riservato agli schiavi greci – scrive Debora Billi nel suo blog – si prevede un salario minimo di 589 euro lordi», cioè 350 euro netti per arrivare a fine mese. «A questo si unisce la il ritorno della malaria, la gente che non ha di che scaldarsi, gli ospedali senza medicine».
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Picchiare i minorenni è reato, il governo Monti non lo sa?
«Giù le mani dai minorenni», pestati senza complimenti dalla polizia a Torino e Milano alle manifestazioni studentesche del 5 ottobre. In caso di cortei, protesta la psicologa Barbara Collevecchio, gli agenti andrebbero obbligati a dotarsi di cartellino identificativo, per una ragione di civiltà: «Le violenze contro i minorenni in famiglia sono severamente punite: è inaccettabile che organi dello Stato picchino selvaggiamente con manganellate studenti minorenni delle scuole». Aggiunge la psicologa: «Non importa cosa abbia fatto il minorenne: un padre o una madre non prendono a manganellate il figlio quindicenne se si comporta male, è inammissibile e punito per legge. Se anche mio figlio mi rompesse una porta a calci, io non sono – neppure come madre – in diritto di punirlo con manganellate e violenza fisica. Gli adolescenti si educano, non si manganellano».
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Vaccini inutili e dannosi: il business avvelena i neonati
Effetti indesiderati o appositamente voluti per far soldi sulla pelle di esseri indifesi col pretesto scientifico? «Il nome – denuncia il giornalista Gianni Lannes – è quello di un killer legalmente autorizzato ad avvelenare i bambini e a trasformarli in pazienti cronici, danneggiando irreversibilmente le loro difese immunitarie». Si chiama “Infanrix Hexa”, costa quasi 100 euro ed è il vaccino esavalente, somministrato in un’unica soluzione, prodotto dalla britannica Glaxo, condannata più volte negli Usa per aver provocato la morte di parecchie persone. L’obbligo di legge per i neonati riguarda solo difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. Ma nella dose diffusa ci sono gli antigeni per altre due malattie infettive. Secondo l’Istituto superiore di sanità, la copertura è ottimale e non c’è nessun rischio provato. Anzi, «il vero scandalo è contrarre virus perché si rifiuta il vaccino».
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Atroci sofferenze inutili: Monti ha fallito tutti gli obiettivi
È possibile fare un breve e disincantato bilancio del governo Monti? La prima, avvilente constatazione, è che in quasi 9 mesi di “riforme” e di “vertici decisivi” la montagna del debito pubblico italiano non è stata neppure scalfita. Anzi si è fatta ancora più alta e imponente. Il debito ammontava a 1.897 miliardi di euro nel dicembre 2011, oggi è arrivato a. 1.966.Dunque, la ragione fondamentale della nostra condizione di rischio, la causa causarum delle nostre difficoltà presenti e future si è ulteriormente aggravata. Lo spread si mantiene elevato e torna sui 500 punti. Il Pil – questo vecchio totem delle società capitalistiche – è nel frattempo diminuito e diminuirà ancora. Scenderà di oltre il 2% nel 2012. Dicono gli esperti che si riprenderà nel 2013. Ma per quale felice congiunzione degli astri non è dato sapere. Qui, infatti, la scienza economica si muta in astrologia, dà gli oroscopi.
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Zucchetti: il Tav farà 200 morti, ma per Monti è tutto ok
Diciassettemila Tir, e solo per portare via l’amianto dai primi 500 metri di un traforo lungo oltre 50 chilometri che provocherà non meno di duecento morti. Non sarebbe ora che il governo, al posto delle surreali barzellette di Mario Monti, si decidesse a dire qualcosa di serio sulla Torino-Lione? Dopo le nove paginette prodotte dall’esecutivo per balbettare qualche spiegazione in seguito alle forti proteste della valle di Susa, il professor Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino chiede al premier di fare uno sforzo: perlomeno, eviti di sottoscrivere stupidaggini. Nel mondo scientifico, dice Zucchetti, quel documento ha causato innanzitutto imbarazzo, perché il testo prodotto dal “tecnico” Monti «affastella affermazioni approssimative, errate, e soprattutto – questa la cosa più grave – prive di fonti e studi verificabili a loro supporto».
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Pallante: se fossi laureato in economia e non in lettere
Dopo avere letto il post “La decrescita totalitaria”, di Stefano Feltri, ho immaginato di essere un “economista”, ed ho fatto un paio di considerazioni. Ad esempio, se fossi laureato in economia e non in lettere, mi domanderei: chi ha governato l’economia e la finanza nei decenni passati, chi la sta governando, chi ha la responsabilità della crisi che sta sconvolgendo i paesi industrializzati, chi è incapace di trovare le misure di politica economica adeguate per uscirne: i laureati in economia o i laureati in lettere?
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Poveri senz’acqua, genocidio: 2 milioni di morti all’anno
«Migliaia sono vissuti senza amore, non uno senza acqua». La frase è del poeta britannico Wystan Hugh Auden, e apre il film americano “Flow”, realizzato “per amore dell’acqua” dalla regista Irena Salina. Tutti hanno sentito parlare dell’oro nero e dei conflitti che causa, ma pochi sanno che sarà l’oro blu il maggior problema politico-ambientale del nostro secolo: ogni anno, due milioni di persone muoiono di malattie causate da carenza di acqua pulita, ad esempio il colera. La mancanza d’acqua stermina più dell’Aids o delle guerre. Elemento-base per il benessere, l’oggi l’acqua è in pericolo: «La crisi dell’acqua è la dimensione più pervasiva, più grave e meno visibile della devastazione ecologica», scrive la fisica indiana Vandana Shiva.
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Tumori, infarti e ictus: più malattie se la Terra si surriscalda
Se il pianeta ha la febbre, ci ammaliamo anche noi: non si scappa, il global warming è una colossale calamità naturale a orologeria. I mutamenti climatici hanno un impatto devastante sull’ambiente e anche sulla salute, come documentato nel recente convegno di Arezzo cui hanno aderito studiosi, ricercatori, associazioni come i Medici per l’Ambiente e istituzioni, dalle Regioni al ministero della salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si perdono 5 milioni di anni di vita a causa del riscaldamento globale e la mortalità umana cresce del 3% per ogni grado di aumento della temperatura.
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Inventori di malattie: per vendere farmaci a persone sane
«Il nostro sogno è inventare farmaci per gente sana»: la frase, attribuita ad Henry Gadsen, direttore generale della multinazionale farmaceutica Merck, riassume la filosofia del “Disease mongering”, ovvero: la scienza (mostruosa) degli “inventori di malattie” che creano patologie a tavolino per poi vendere più farmaci. L’argomento, delicatissimo, è stato affrontato il 9 ottobre a Genova, a poche settimane dalla storica sentenza di patteggiamento siglata dalla multinazionale farmaceutica Pfitzer. L’azienda sborserà 2,3 miliardi di dollari: la sanzione punisce la spregiudicatezza degli informatori scientifici e la corruzione dei medici al fine di aumentare le prescrizioni.