Archivio del Tag ‘libertà’
-
No-Tav, una strana felicità assediata
Sergio Berardo, voce e anima dei Lou Dalfin, è felice. Sorseggia l’ultimo bicchiere dopo il concerto che ha osato offrire il 10 giugno alla Libera Repubblica della Maddalena, il sito di Chiomonte in valle di Susa dove i No-Tav si attrezzano per resistere in caso di attacco da parte degli agenti antisommossa. Roccaforte? No: sembra il villaggio di Asterix. Si respira la stessa atmosfera gioiosa del G8 di Genova prima del fatale venerdì: centinaia di persone, giovani e famiglie. Tendopoli, letizia, piacere di esserci, orgoglio. Cucine da campo, birra, pizze, chitarre. Umanità. Il concerto è andato benissimo, attirando molto pubblico: strategia perfetta per allontanare il peggio. «Forse verranno anche gli Statuto – dice Mario, uno dei “difensori” – sempre che non scatti il blitz nella notte tra lunedì e martedì, con l’Italia ipnotizzata dai tele-talk sui referendum».
-
Lou Dalfin coi No-Tav: musica libera per resistere insieme
Libera musica dal “presidio” No-Tav sotto assedio: venerdì 10 giugno sventolerà anche la bandiera occitana tra i castagneti della Maddalena di Chiomonte, le “Termopili” dell’ultima resistenza valsusina contro la Torino-Lione. A rincuorare gli abitanti, che da decenni si oppongono alla grande opera ferroviaria temendo la devastazione del territorio alpino, provvederanno i Lou Dalfin con un concerto militante, liberamente offerto in omaggio alla tenacia dei valsusini. Non è la prima volta che i cantori rock della musica d’Occitania scendono in campo dalla parte della valle di Susa: già nel 2005, durante le proteste di massa dopo il violento sgombero del sito di Venaus, i musicisti cuneesi erano intervenuti sul campo a testimoniare il loro sostegno alla lotta civile dei valsusini.
-
Santoro: via i partiti dalla Rai, Minzolini lo paghiamo noi
«Ora basta, via i partiti dalla Rai: ve ne dovete andare, dovete lasciarci liberi di lavorare. Io poi sono disposto a condurre “Annozero” a un euro a puntata». Sipario tra gli applausi: Michele Santoro esce di scena – per ora – rompendo il protocollo televisivo, davanti a Castelli e Brunetta, Bersani e Di Pietro. «Possiamo fare a meno del canone: siamo noi, è “Annozero”, a finanziare Minzolini, RaiUno, Sgarbi, i programmi che voi avete imposto e che non funzionano, che gli spettatori rifiutano e il mercato pubblicitario non apprezza. Gli spettattori vogliono noi, Grillo, Celentano: è per vedere loro che pagherebbero più volentieri il canone». Ultima chiamata per il direttore generale Paolo Garimberti: «Da domani, sono pronto a discuterne: pur di non chiudere “Annozero”, sono disposto a condurre la trasmissione al prezzo di un euro a serata».
-
Erri De Luca: privatizzare l’acqua è un furto da banditi
Gli incontri più belli della Scrittura Sacra avvengono vicino ai pozzi: uomini che incontrano delle donne che gli danno da bere, anche Gesù presso il pozzo della Samaritana; Abramo e Isacco erano gli scavatori di pozzi: il segno della loro benedizione era che trovavano continuamente l’acqua, quello era un segno che erano assistiti dalla buona volontà della divinità. Anch’io ho scavato un pozzo per l’acqua, qui sul campo. E ho visto zampillare l’acqua e uscire dal fondo della terra. Al cinema si vedono quelle persone che vedono sgorgare il petrolio e fanno baldora attorno al pozzo nuovo: ecco, quelli festeggiano la loro ricchezza personale, ma uno che fa spuntare acqua dal suolo sta aggiungendo ricchezza al mondo.
-
Svolta anti-Casta, si vota anche sul nucleare
Al voto! Al voto! Dopo il pronunciamento della Cassazione si schiude, per tutti gli italiani desiderosi di una svolta, l’opportunità di riprendersi una fetta di democrazia. E attraverso il voto. Questo mi pare un punto, poco discusso ma fondamentale, della questione referendum. Il fatto che mediante gli strumenti formali della nostra democrazia esausta si possa ancora dare un segno di partecipazione vera, mi sembra fondamentale. Anche il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è sceso nell’agone politico, dopo aver dismesso almeno in parte il linguaggio dell’antipolitica, perché è solo all’interno delle Istituzioni che può affermarsi un’alternativa costruttiva al sistema.
-
Il Mullah Omar è vivo e si sta riprendendo l’Afghanistan
Dopo quella di Osama Bin Laden, un’altra morte fantasma nel cuore dell’Asia: un altro corpo svanito nel nulla, quello del Mullah Omar, anche lui “ucciso in un blitz” di cui non si sa praticamente niente. Una bufala colossale, sostiene Massimo Fini, autore del libro-inchiesta sul leader dei Talebani appena pubblicato da Marsilio. «E’ esattamente la sesta volta che si dà il Mullah Omar per morto, catturato, arrestato, ucciso, accoppato, ferito, in fin di vita», scrive Fini sul “Fatto Quotidiano”, ricordando che l’annuncio del 23 maggio alle tv di tutto il mondo, dalla Cnn alla televisione di Teheran, veniva da una “fonte anonima” che citava gli impalpabili servizi segreti afghani: secondo cui Omar si nascondeva stranamente in Pakistan, anche se il 75% dell’Afghanistan è tornato sotto il pieno controllo talebano.
-
Non siamo merce: ribelliamoci alla dittatura dei ricchi
Noi siamo gente comune. Siamo come te: gente che si alza ogni mattina per studiare, per lavorare o per trovare lavoro, gente che ha famiglia e amici. Gente che lavora duramente ogni giorno per vivere e dare un futuro migliore a chi ci circonda. Alcuni di noi si considerano più progressisti, altri più conservatori. Alcuni credenti, altri no. Alcuni di noi hanno un’ideologia ben definita, alcuni si definiscono apolitici… Ma tutti siamo preoccupati e indignati per il panorama politico, economico e sociale che vediamo intorno a noi. Per la corruzione di politici, imprenditori, banchieri … Per il senso di impotenza del cittadino comune. Questa situazione fa male a tutti noi ogni giorno. Ma se tutti ci uniamo, possiamo cambiarla.
-
Usa, guerra totale permanente: poteri speciali a Obama?
Chi si illudeva che con l’uccisione di Bin Laden gli Stati Uniti avrebbero proclamato la fine della ‘guerra al terrorismo’ contro al Qaeda dichiarata dopo l’11 settembre 2001, si sbagliava. Al contrario, l’America sta valutando di ampliare i limiti geografici, politici e temporali del conflitto, trasformandolo in una guerra globale permanente. In questi giorni la commissione Difesa del Congresso Usa – dallo scorso novembre a maggioranza repubblicana – sta esaminando il testo di una nuova dichiarazione di guerra (dal “National Defense Authorization Bill” per l’anno 2012, sezione 1034, pagina 20) che ‘aggiorna’ quella approvata il 18 settembre 2001.
-
Abbiamo fame: l’Africa in rivolta, nel nome di Sankara
«Abbiamo fame». Semplice gesso bianco su un povero foglio di cartone trasformato in manifesto, dietro al quale spuntano occhi penetranti. Occhi scuri, quelli dell’Africa nera. Che fino a ieri esprimevano urgenze elementari: fame e paura. Da qualche giorno, la paura sta perdendo terreno: gli Uomini Integri, i “puri” burkinabé, sono in rivolta. Come il Maghreb, il Medio Oriente e metà del continente nero. Fame, paura e rabbia: la speculazione finanziaria mondiale gonfia i prezzi del grano e del riso, la corruzione locale frena la distribuzione e le redini del potere sono ancora in mano ai dittatori-stampella dell’Occidente, che ora è sul piede di guerra anche nel Mediterraneo, dove si sta giocando il suo futuro post-coloniale e l’accesso alle risorse strategiche.
-
Referendum ad ogni costo: quel voto sfratterà il Cavaliere
Giù le mani dai referendum: «Sono la prima vera consultazione democratica in Italia da vent’anni a questa parte». Giulietto Chiesa non usa mezzi termini: non si tratta solo di nucleare e acqua pubblica, è in gioco la democrazia. Solo dalle urne del 12 giugno può arrivare la spallata decisiva al regime di Berlusconi, che «non sa distinguere una centrale nucleare dal sedere di Ruby o dalle tette della Carfagna e della Minetti», ma è terrorizzato dal voto popolare che potrebbe abrogare il “legittimo impedimento”. Primo: evitare a tutti i costi lo scippo del voto, anche «assediando il Parlamento». Se il governo viene sconfitto, si smaschera il bluff: il Cavaliere la maggioranza nel paese «non ce l’ha mai avuta, e ora meno che mai». Se si evita lo scippo dei referendum, per lui sarà l’inizio della fine.
-
Giovanardi: che paura, l’amore ai tempi dell’Ikea
Il 23 aprile 2011, qualche secolo dopo la fine del medioevo, qualche decennio dopo l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana e qualche millennio dopo l’uscita definitiva dalle caverne, il Ministro Giovanardi lancia la fatwa contro Ikea. Intendiamoci: una fatwa alla modenese, con qualche goccia di aceto balsamico che ne smussa la gravità. Una fatwa democratica e laica, ça va sans dire. Perché si sa che gli integralisti, oscurantisti e retrogradi sono gli altri. Ikea agisce contro la Costituzione. Accidenti: è una notizia che colpisce.
-
Strage in Siria, Assad nel panico fa sparare sulla protesta
Anche la Siria è in fiamme: almeno 100 morti sono il tragico bilancio della protesta del “venerdì santo”, soffocata dalla feroce repressione scatenata il 22 aprile che ha suscitato le proteste di Usa e Onu. Libertà e democrazia, elezioni, via la censura e la legge marziale che schiaccia il paese da decenni. Risposte: prima promesse vane e ora pallottole, con l’esercito in campo a sparare sulla folla inferocita, nel paese-chiave del Medio Oriente, in bilico fra Turchia e Iran e in attrito permanente con Israele. Il presidente Bashar Assad non sa rispondere alla protesta con validi argomenti e ricorre alla violenza più brutale, prenotando probabilmente il suo suicidio politico, in un autentico bagno di sangue.