Archivio del Tag ‘legge elettorale’
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Addio Seconda Repubblica: legge elettorale, Bossi romperà
La disfatta berlusconiana nelle urne è un uragano destinato ovviamente in primis a rovesciarsi sul destino politico del capo del governo, ma anche a scardinare il sistema politico degli ultimi quindici anni. Uno sconvolgimento in cui nulla resterà come prima: partiti, alleanze, leader, sistemi elettorali, aggregazioni, schieramenti. Primo fra tutti il centrodestra così come lo abbiamo conosciuto, alla vigilia di un divorzio tra il Pdl e la Lega che potrebbe addirittura preannunciare lo sfaldamento dell’impalcatura bipolare che ha retto l’intera vicenda della Seconda Repubblica. Per capire cosa ne sarà dell’attuale maggioranza dopo il sisma che l’ha travolta in tutta Italia con pari violenza devastante, occorrerà decifrare infatti proprio le mosse del partito di Bossi: il vero grande sconfitto di queste elezioni assieme a quello di Silvio Berlusconi.
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Fini verso la crisi: nuovo governo? Non sarebbe un golpe
«Un nuovo governo non sarebbe un colpo di Stato». Con una sola frase, pronunciata durante l’incontro di Asolo con Massimo D’Alema, Gianfranco Fini ha lanciato l’ultima fase dello scontro con l’ex alleato e cofondatore Silvio Berlusconi. A stendere il tappeto rosso al leader di “Futuro e libertà” è stato il Quirinale, definendo «irragionevole» lo Scudo per il Colle, trasformando così il Lodo Alfano in una legge ad personam per il Cavaliere. E Fini non ha perso tempo. Si è scagliato contro qualsiasi provvedimento concepito ad esclusiva tutela del capo del governo. E se non si trova l’accordo, aggiunge il presidente della Camera, di fronte alla crisi il voto anticipato non sarà l’unica strada: un governo tecnico sarebbe perfettamente legittimo.
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Se votiamo oggi, Berlusconi si avvicina al Quirinale
Un governo d’emergenza per risolvere due problemi, l’attuale legge elettorale e il monopolio televisivo, e poi tornare alle urne con regole nuove. Se non si ricuce lo strappo tra Berlusconi e Fini, andare alle elezioni anticipate con la “legge porcata” sarebbe un suicidio. Lo afferma la politologa Barbara Spinelli, scrittrice ed editorialista de “La Stampa”, di fronte ai recenti sviluppi politici: «ultimo atto» o solo «ultima scena di uno dei tanti atti della tragedia berlusconiana?». Comunque sia, «non è un bello spettacolo». E il sipario non sembra chiudersi: da questa situazione «di fine regno», in realtà Berlusconi «ha la possibilità di uscire restando in sella e pesando sulla vita politica italiana in modo molto più forte di quanto immaginiamo».
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Pd, 3 milioni al voto: Bersani prepari il dopo-Berlusconi
Tre milioni di votanti, cinquantamila volontari in diecimila seggi, decine di milioni di euro raccolti. «Se qualcuno nel Pd ha ancora dubbi sulle primarie è un pazzo», scrive Curzio Maltese su “Repubblica”: «Sono l’elemento più identitario del partito, dal giorno della nascita». Quella del 25 ottobre, secondo Maltese, «è stata una grande giornata per l’unico partito al mondo che coinvolga tanti cittadini nella scelta del segretario, ma soprattutto per la democrazia». Il voto degli elettori ha confermato quello degli iscritti: Bersani è il vincitore, ma Franceschini e Marino non escono sconfitti.
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Lerner: futuro Pd, se mio figlio preferisce Marino
Mantengo la promessa di condividere con voi le mie scelte congressuali di iscritto al Partito Democratico, anche se ciò comporta dichiarare un fallimento politico. Ebbene sì, al congresso di circolo della Valcerrina (nel Monferrato Casalese) del quale sono segretario, la mia scelta per Franceschini è stata condivisa…solo da me stesso! Un record negativo che mi conferma di essere sorpassato, politicamente, come già sapevo, e che merita una riflessione. Il vincitore del nostro congresso, con un solo voto di scarto, e solo grazie al fatto che il regolamento impediva di conteggiare le scelte inviate via mail da altri iscritti, è stato Pierluigi Bersani.
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Grillo: dalla legge-porcata al referendum-porcata
Sarebbe ora di abolire, in Italia, l’istituto del referendum: vanificato sistematicamente dalla “casta” al potere, che lo trasforma in una beffa. Lo afferma Beppe Grillo dal suo visitatissimo blog, in un intervento nel quale prende posizione sulla consultazione referendaria del 21 giugno, nella quale si propone di modificare la legge elettorale: ridurre il “premio di coalizione”, penalizzando gli alleati a beneficio dell’unico partito che ottiene più voti. «Dalla legge-porcata, per usare una definizione del suo inventore, il leghista Calderoli, siamo passati al referendum-porcata: una immensa, colossale presa in giro».