Archivio del Tag ‘lavoro’
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l’Italia si salva solo grazie al lavoro degli immigrati
«Soltanto gli immigrati potranno salvarci. Il futuro benessere degli italiani dipenderà dalla capacità di attrarre trecentomila lavoratori stranieri all’anno». Parola di Giuseppe Pisanu, ex ministro dell’Interno del governo Berlusconi 2001-2006. Provate a depennare questi nomi: Eto’o, Milito, Maicon, Pato, Mutu, Chivu, Zanetti, Lavezzi. Immaginate che dalla prossima partita nessuno di loro scenda in campo. Sarebbe un disastro. Oggi su 933 calciatori della serie A ben 322 sono stranieri.Un esempio da solo rivelatore. La realtà è che senza gli immigrati (compresi i clandestini), tutta l’Italia andrebbe a rotoli.
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Soliles, sportello etico: lavoro per idee migranti
Buone idee ma niente soldi per realizzarle? Non c’è problema, se ne può parlare a Soliles, associazione di volontariato che sostiene i progetti etici di chi non ha risorse. Risultati? Di ogni genere: dal carcere, dove i detenuti collaborano con Armani per realizzare prodotti distribuiti da Coop e Feltrinelli, alla Sardegna, dove è possibile “adottare” una pecora allevata a distanza, dividendo i frutti del suo latte. L’ultima iniziativa, Mairi, è una forma di micro-credito per aiutare le idee degli immigrati. Per dare più forza al progetto, ora è possibile devolvere a Soliles il 5 per mille.
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Laureati senza lavoro, la ripresa non li salverà
I laureati, sempre più disoccupati, sono le icone di un’era economica in cui il lavoro ai giovani non viene più offerto, ma “somministrato”, lasciato intravedere per qualche mese e poi sottratto. In un anno, la quota dei senza-lavoro è cresciuta di 7 punti percentuali. E nei primi mesi del 2010 la domanda di laureati in economia e commercio è crollata del 37%. Lo dicono i risultati del rapporto di “AlmaLaurea”, frutto di una ricerca condotta su oltre 210.000 giovani. Un esito allarmante: mentre le paghe diminuiscono ancora, si indebolisce ulteriormente il filo già esile della stabilità.
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Ferrero: referendum, per annullare le leggi-vergogna
«Mentre l’Italia affonda, il premier pensa solo a se stesso». Duecentomila persone in piazza del Popolo a Roma il 13 marzo per dire no al governo, puntando tutto sul test delle regionali, grande sondaggio anti-Berlusconi. Regole calpestate, leggi ad personam, giustizia, scuola, lavoro, nucleare, informazione. «E’ ora di cambiare l’agenda del paese», avverte dal palco il leader Pd, Pierluigi Bersani. E da Paolo Ferrero della Federazione della Sinistra arriva una proposta precisa per sancire la ritrovata unità del centrosinistra: nuovi referendum, per annullare tutte le «leggi vergogna» degli ultimi anni.
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Zingari e terroni, i giovani precari diventano razzisti
Che fine hanno fatto i giovani? Quelli aperti a ciò che è nuovo, diverso? Quelli che l’attrazione per le differenze, la curiosità di conoscere l’altro da sé è più forte della comodità di accontentarsi del già visto, del già dato, del comodo? Quelli che fanno migliaia di chilometri per conoscere l’esotico? Ora che tutto questo se lo ritrovano in casa gli sbattono la porta in faccia? Viene da pensarlo quando si scorrono i risultati di una ricerca condotta su duemila ragazzi, su iniziativa dell’Osservatorio della Camera sui fenomeni di xenofobia e razzismo.
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Arancia Metalmeccanica: aiutare chi è senza stipendio
Cinque euro per tre chili di arance biologiche siciliane, coltivate in terre confiscate alla mafia. E’ la formula di “Arancia Metalmeccanica”, l’autorionica campagna con la quale la Federazione della Sinistra – facendo il verso al film di Stanley Kubrick – sta girando le fabbriche italiane per sostenere gli operai che hanno perso il lavoro: «Per ogni retina di arance venduta, metà del ricavato va ai produttori siciliani, e metà ai lavoratori in lotta per riconquistare il posto». Banchetti, presidi, fabbriche: a suon di arance, una cassa comune per aiutare chi è rimasto senza stipendio.
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Fiorello: appello alla Fiat per salvare Termini Imerese
Ho letto i vostri appelli e, da padre di famiglia, per di più siciliano, sono molto colpito, non solo dalla situazione di Termini Imerese, ma anche dal ruolo che mi state attribuendo, che va oltre, purtroppo, le mie possibilità di artista. Rispondo solo ora perché la questione è seria, e seria e meditata volevo fosse una mia risposta. Volevo essere certo di fare la cosa giusta, evitando anche di prendere posizioni demagogiche che non credo, a questo punto, servano a nessuno. «Fiorello interrompi la pubblicità». A dirsi è semplice, ma anche volendo non potrei farlo. Senza contare che gli spot sono già stati registrati, e sono di proprietà esclusiva della Fiat.
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Riconversione: unico vero incentivo per salvare la Fiat
Incentivi? No, grazie. Mentre l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, gela il governo (e il presidente del Senato, Renato Schifani) sulla possibilità di utilizzare anche per il 2010 aiuti statali a sostegno del mercato dell’auto in cambio della rinuncia alla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, per i cui lavoratori è intervenuto anche il Papa, il Movimento per la Decrescita Felice segnala la mancanza assoluta di idee nuove per rilanciare l’occupazione: «Basterebbe riconvertire l’industria differenziando la produzione, come farà la Volkswagen, che userà i motori delle auto per farne co-generatori che garantiranno il futuro di azienda e dipendenti».
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Gallino: operai sui tetti, il lavoro tornerà solo fra 5-7 anni
Operai asserragliati sui tetti: per lottare contro la crisi e, innanzitutto, ricordare – con l’aiuto della televisione – il loro diritto elementare alla sopravvivenza. Il sociologo torinese Luciano Gallino, che si è scagliato contro chi vuole dimenticare la classe operaia, sostenendo che è proprio l’oblio dei media e dei politici a spingere i lavoratori a forme eclatanti di protesta, ora avverte: la crisi è più vasta di quanto le apparenze (televisive) suggeriscano, per uscirne occorrerà un periodo molto lungo, di almeno cinque-sette anni.
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Monicelli: abusi e scandali, per il potere si arriva a uccidere
Mario Monicelli ha raccontato, senza indulgenza e per mezzo secolo, i vizi nazionali. Che film girerebbe per raccontare questa sinistra impegnata a rincorrere gonne o notti proibite? «Un film durissimo. Una farsa senza sconti. La farsa è il tipo di racconto meno accomodante che esista». Attori? «Buster Keaton o Totò. Nel rappresentare il livello di questa classe politica, non voglio far piangere. Per disperarsi, i motivi, comunque, non mancherebbero». Così il grande regista toscano, 95 anni, intervistato da Malcom Pagani per “Il Fatto Quotidiano”.
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Susa, No-Tav a valanga: no allo scempio, in nome dell’Italia
In bilico nei sondaggi, se Mercedes Bresso perdesse la presidenza del Piemonte per pochi voti, sa che lo dovrebbe anche alla valle di Susa, che il 23 gennaio ha risposto con un corteo popolare di proporzioni addirittura clamorose alle voci – tendenziosamente alimentate – che davano ormai per esaurita la protesta contro l’alta velocità Torino-Lione. Al centro-sinistra, che dopo ogni sconfitta elettorale rimpiange puntualmente di aver perso (a favore della Lega Nord, ad esempio) la propria capacità di rappresentare territori, la valle di Susa manda un avvertimento esplicito, firmato da almeno 40.000 persone
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Il Senegal agli haitiani: tornate in Africa, avrete terra e lavoro
Un tetto e un pezzo di terra da coltivare. E’ la clamorosa offerta che il Senegal rivolge ai superstiti del devastante terremoto di Haiti: «Se volete tornare a casa, in Africa, vi accogliamo a braccia aperte: avrete un riparo e un lavoro». Il presidente senegalese Abdoulaye Wade ha dichiarato ufficialmente di voler favorire il «ritorno» in Africa degli haitiani, offrendo una terra ai discendenti degli schiavi deportati dagli europei sull’isola caraibica, che nel ‘700 diedero vita alla prima vittoriosa rivolta della storia contro gli schiavisti.