Archivio del Tag ‘industria’
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L’industriale: l’uomo che ha distrutto la bellezza
L’industriale è stato il primo uomo nella storia a preferire il brutto al bello. Dove ha steso la sua mano ha distrutto l’arte. Il suo occhio è non soltanto ottuso, ma anche malefico. Tutto per l’industriale deve ridursi ad attività produttiva. Volete vedere l’indignazione sul volto di un industriale? Parlate delle plaghe dove esistono soltanto aziende agricole familiari, senza un mercato. Volete vedere la faccia di un industriale sorridente? suggerite che l’educazione pubblica spreca il tempo dei giovani con superflue conoscenze, che occorre rifare il sistema d’istruzione dallo zero.
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Pallante: trent’anni di bugie, vi svelo la truffa dei partiti
Come direbbe Beppe Grillo: ci hanno preso per i fondelli. Tutti: destra e sinistra. Politici impegnati a recitare nel loro teatrino elettorale, ma in realtà ridotti a semplici sudditi, servi ottusi e corrotti del pensiero unico, meri esecutori dei diktat del vero potere, quello dell’industria e della finanza, complice anche l’appoggio della politica cattolica. Firmato: Maurizio Pallante, il guru della Decrescita all’italiana. Che stavolta non tiene una conferenza e non firma un saggio sul dogma folle dello sviluppo illimitato, ma addirittura un romanzo: ambientato nell’hinterland di Torino, in un ex paese divenuto città. Un plastico perfetto per mettere in mostra, spietatamente, tutti gli orrori dei “trent’anni che sconvolsero il mondo”: una trappola dalla quale, ormai è evidente, non sappiamo più come uscire.
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Basta aiuti di Stato alle aziende che fuggono all’estero
A chi dobbiamo credere? Al governatore della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che ci dice che la ripresa in Unione europea è forte, assieme ai tg che parlano di boom della produzione industriale, oppure agli amministratori delegati di Fiat, Telecom e Unicredit che accingono a licenziare circa diecimila persone? A tutti e due e a nessuno dei due. Mai nella nostra storia recente la situazione economica è stata più complessa. Le Banche centrali hanno immesso nel sistema una quantità impressionante di denaro per stimolare la crescita e sostenere gli istituti di credito. La ripresa economica è in atto ma è drogata
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Fiat trasloca in Serbia, la Fiom: addio industria italiana
La Fiat produrrà la nuova monovolume “Lo” in Serbia. Il nuovo insediamento partirà subito e prevede un investimento complessivo da un miliardo di euro per una prodrre 190.000 unità l’anno che andranno a sostituire Mirafiori. I sindacati subito sul piede di guerra. «Le affermazioni di Marchionne sono gravissime e confermano tutti i giudizi che abbiamo espresso in questa fase – tuona Giorgio Cremaschi della Fiom – la Fiat in realtà si prepara a chiudere Mirafiori e a dismettere l’Italia». Il nuovo insediamento in Serbia partirà subito e prevede un investimento complessivo da un miliardo di euro, di cui 350 milioni circa dal Lingotto (400 milioni dalla Bei, 250 da Belgrado), per una produzione di 190.000 unità l’anno che sostituirà la Multipla, la Musa e l’Idea che attualmente vengono fatte a Mirafiori.
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Palazzetti: energia dall’auto, Fiat imiti Volkswagen
La crisi della Fiat, con il rischio di cassa integrazione per migliaia di operai, potrebbe rivelarsi l’occasione per mettere in atto un piano di riconversione che sfrutti la microgenerazione di energia. I mezzi tecnici ci sono già. Ciononostante, probabilmente, niente di tutto ciò sarà fatto. Da tempo sentiamo parlare della crisi della Fiat e della possibile riconversione dello stabilimento di Termini Imerese. Eppure in Italia, un Paese nel quale ogni 1000 abitanti ci sono 768 autovetture, si sente ancora parlare di “ecoincentivi” e di rilancio dell’industria automobilistica.
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Riconversione: unico vero incentivo per salvare la Fiat
Incentivi? No, grazie. Mentre l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, gela il governo (e il presidente del Senato, Renato Schifani) sulla possibilità di utilizzare anche per il 2010 aiuti statali a sostegno del mercato dell’auto in cambio della rinuncia alla chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, per i cui lavoratori è intervenuto anche il Papa, il Movimento per la Decrescita Felice segnala la mancanza assoluta di idee nuove per rilanciare l’occupazione: «Basterebbe riconvertire l’industria differenziando la produzione, come farà la Volkswagen, che userà i motori delle auto per farne co-generatori che garantiranno il futuro di azienda e dipendenti».
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Cimici-spia, impossibile difendersi dall’invasione R-Fid
Una pulce invisibile ci spia, 24 ore su 24. Si chiama Radio Frequency Identification Device, o anche R-Fid. E’ un microchip ormai entrato – a nostra insaputa – nella vita quotidiana, a cominciare da bancomat, carte di credito e Telepass. L’R-Fid è sottile, impalpabile, quasi invisibile. Ci osserva «dal buco della serratura», spesso attraverso «iniziative apparentemente innocue e finalizzate a migliorare la qualità della nostra vita», come sostengono Marco Cedolin e Alba Kan: «La questione risulta ancora sconosciuta ai più e viene spesso relegata nel novero degli argomenti di natura fantascientifica trattati dai “complottisti”».
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Fiume morto, una bomba chimica chiamata Lambro
Scendendo il Po a motore spento, spinti dalla corrente, si ha l’impressione che all’approssimarsi della foce del Lambro, sul lato sinistro, all’altezza di Orio Litta nel Lodigiano, il grande fiume provi ribrezzo, anzi terrore. Scarta sulla destra, come se sentisse odore di morte. Quasi sapesse che lo sta per colpire uno dei fiumi più inquinati del mondo, 40 metri cubi di veleno al secondo, i due terzi degli scarichi civili e industriali della Lombardia, l’equivalente del liquame prodotto da 11 milioni di abitanti.
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No-B Day, attenti ai burattinai atlantici del derby italiano
«Il 5 dicembre anche io sarò in piazza per dire che il Caimandrillo farebbe bene a preparare le valige», anche se la “rivoluzione viola” che si annuncia tradisce «un’uniformità mai vista prima», avverte Pino Cabras su “Megachip”: «Andiamo verso i disordini e la dissoluzione della Repubblica, ma ben vestiti, e ben pettinati. Alla moda. Viola». Attenti, dice Cabras: «In gioco c’è qualcosa di più della sorte di un governo azzurro, nero e verde-padano». La Seconda Repubblica si trasformerà ancora, avrà «un’impronta costituzionale nuova», forse decisa lontano dall’Italia: «Il popolo sarà coinvolto, ma il derby vero si giocherà nell’élite».
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Mister Europa designato a porte chiuse dalla super-lobby
La decisione di nominare presidente permanete della nuova Unione europea disegnata dal Trattato di Lisbona il premier belga Herman Van Rompuy – membro del partito dei Cristiani Democratici Fiamminghi e appassionato di poesia giapponese – è stata presa la sera del 12 novembre in una cena a porte chiuse nel Castello di Hertoginnedal, alle porte di Bruxelles. A organizzare la cena, cui ha partecipato lo stesso Van Rompuy, il famoso Bilderberg Club: il più potente, riservato e discusso organo decisionale privato del mondo che dal 1954 riunisce i vertici politici, finanziari, industriali, militari e mediatici dei paesi occidentali.
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Polonia, il ministro: il vaccino anti-influenza è una truffa
In un intervento al parlamento polacco, il ministro della sanità Ewa Kopacz ha definito ieri il vaccino contro l’influenza H1N1 una vera e propria “truffa” ordita ai danni dei cittadini da parte delle case farmaceutiche che lo producono e dei governi che lo hanno acquistato e lo stanno distribuendo, ben sapendo di fare solamente gli interessi di Big Pharma e non quelli della collettività. Il ministro sollevato dubbi sugli accordi che i vari governi hanno stipulato con i produttori dei farmaci, domandandosi quale sia il dovere di un ministro della sanità: tutelare gli interessi dei cittadini o quelli delle industrie farmaceutiche?
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Gigantesca tomba di veleni, 38 indagati ad Alessandria
Mezzo milione di metri cubi di veleni. A tanto ammonterebbe la quantità di rifiuti tossici, o comunque pericolosi, nascosti sotto il polo chimico di Spinetta Maregno, a due passi da Alessandria. Lo afferma la Procura della Repubblica, concludendo l’indagine avviata nel maggio del 2008, in seguito all’esposto di Medicina Democratica dell’emergere della presenza di cromo esavalente nelle lavorazioni. Gli indagati sono 38, appartenenti alle tre società (Ausimont, Atofina-Arkema e Solvay) che si sono alternate nel tempo nella gestione del sito industriale. Le accuse sono per tutti di avvelenamento doloso, per alcuni anche di omessa bonifica.