Archivio del Tag ‘grandi opere’
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No-Tav, la valle di Susa mette in crisi il Pd torinese
Nuove complicazioni in vista per il “partito unico” che da anni sostiene la necessità di aprire in valle di Susa una linea speciale per l’alta velocità ferroviaria, contro il parere della popolazione, che pretende spiegazioni decisive (mai fornite) sull’utilità reale dell’infrastruttura. La notizia di questi giorni riguarda il Pd, che denuncia la clamorosa “diserzione” di 50 iscritti, tutti amministratori valsusini, schieratisi dalla parte del movimento No-Tav alla vigilia della temuta ripresa delle attività cantieristiche, annunciata per l’autunno dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro Altero Matteoli: entro ottobre dovrebbe scattare il nuovo ciclo di scavi geognostici, a Chiomonte.
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No-Tav, stop al dialogo: è finita la tregua in valle di Susa
«Se vogliono il ritorno allo scontro se ne assumeranno tutte le conseguenze». Antonio Ferrentino, ex presidente (ora commissario) della Comunità montana, annuncia la ripresa delle ostilità in valle di Susa contro la Tav Torino-Lione. I sindaci abbandonano il “tavolo tecnico” guidato da Mario Virano dopo la decisione di quest’ultimo di non stralciare dall’ordine del giorno del 15 settembre i punti relativi al programma dei carotaggi e la presentazione del tunnel geognostico di Chiomonte, che segnerebbe l’inizio dei lavori per il secondo progetto di alta velocità ferroviaria, dopo quello scartato in seguito alle fortissime proteste del 2005.
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.
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Gli anarchici e la Decrescita libertaria
Sostenibilità: la scelta libertaria. Ovvero: antidoti ad un modello incapace di fornire soluzioni positive per il futuro. Gli anarchici italiani scendono in campo per ribadire la loro posizione riguardo allo “sviluppo”, schierandosi sul versante più critico della Decrescita: finora le politiche “sostenibili” sono state inefficaci, perché comporterebbero profonde mutazioni politiche e sociali, che il sistema occidentale teme. Adriano Paolella e Zelinda Carloni sintetizzano il loro pensiero firmando un ampio dossier, pubblicato sulla “Rivista Anarchica”.
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Rumiz: si estende al Friuli il fronte No-Tav
L’allarme Tav scuote gli antipodi della val Susa: succede a Trieste, nodo del “corridoio 5″, Kiev-Lisbona. «Un allarme forte, proporzionale al silenzio “sommergibilistico” con cui il progetto ferroviario è andato avanti finora». Lo rivela Paolo Rumiz, nel reportage “L’alta velocità spaventa Trieste”, apparso il 21 maggio su “Repubblica”. «Il tracciato – scrive Rumiz – è uscito dai cassetti svelandosi nei dettagli, e si diffonde infiammando assemblee a poche settimane dal voto». Dopo un anno di illazioni sul tracciato, ora s’è scoperto che un “biscione” bucherà il Carso, «con curve da autodromo», verso la Slovenia: «Una strada che il semplice buonsenso fa apparire più lunga, costosa e devastante del necessario».
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Tav a mano armata? Berlusconi riapre i giochi
Attesa e temuta, la sortita elettorale del premier Silvio Berlusconi è arrivata puntuale: governo «pronto all’uso della forza» per proteggere l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione in valle di Susa, bloccata nel 2005 dalla clamorosa rivolta della popolazione, guidata dai sindaci in fascia tricolore. A quattro anni di distanza, si gioca ora una partita decisiva: quella delle elezioni comunali, che potrebbero ridisegnare la mappa politica locale e quindi anche la geografia della protesta No-Tav, non più così compatta.