Archivio del Tag ‘governo’
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Berlusconi: via la Par Condicio, col placet di Bossi e Fini?
Qualcuno nutriva dei dubbi? Berlusconi non si dimetterebbe neanche se condannato da un tribunale della Repubblica italiana. Poco gli importa che altri capi di governo eletti direttamente dal popolo, da ultimo l’israeliano Ehud Olmert, si siano sentiti in dovere di lasciare l’incarico a seguito di un semplice rinvio a giudizio per corruzione. Il miliardario che da quindici anni considera Palazzo Chigi uno strumento della sua personale impunità, persegue ormai esplicitamente una sovranità assoluta, sganciata dalla divisione dei poteri su cui si fonda la democrazia liberale. Rivendica il diritto di vivere al di sopra della legge.
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Ferrero: con Bersani all’opposizione, non al governo
Il taglio dell’Irap? E’ un aiuto per chi viaggia in Mercedes e una beffa per tutti gli altri, lavoratori e piccole imprese con l’acqua alla gola, che avrebbero bisogno di meno costi e banche amiche per poter sostenere produzione, lavoro, consumi e, quindi, l’economia. Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, mette l’accento sulla crisi sociale. Fronte dal quale non si discosta, salutando l’elezione di Bersani alla guida del Pd: «E’ l’uscita dal veltronismo, inteso come autosufficienza del partito democratico». Tuttavia, per Ferrero, non basta: la sinistra resterà divisa dal Pd.
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Battiato: scandali e menzogne, avanti così e lascio l’Italia
Franco Battiato si dichiara pronto a lasciare l’Italia, disgustato dai “rincoglioniti” in Parlamento, quelli al governo e quelli che fingono di fare opposizione. Lo afferma in un’intervista al “Fatto Quotidiano”, sull’onda del successo dell’ultimo singolo, “Inneres auge”, che Marco Travaglio definisce «una splendida invettiva che si avventa sugli scandali berlusconiani e sulla metà d’Italia che vi assiste indifferente e imbelle», scritta con parole definitive: “Uno dice: che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello Stato? Non ci siamo capiti: e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?”.
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Mannoia, lettera a Fini: ci aiuti a ridare dignità al Paese
Onorevole Fini, varchi il Rubicone: rompa gli indugi e si metta al lavoro per ricostruire una destra “onesta”, in grado di restituire dignità alle istituzioni. Questo il tono della lettera aperta che, attraverso “Micromega”, la cantante Fiorella Mannoia ha rivolto al presidente della Camera, sempre più critico nei confronti del premier e della Lega Nord. «Spesso le sue opinioni mi irritavano», premette Mannoia, «ma da un po’ di tempo a questa parte alcune sue dichiarazioni mi sorprendono, mi pare di trovare in lei quel buon senso di cui abbiamo così tanto bisogno
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Intercettazioni, Ingroia: chi ha paura della verità
Le intercettazioni sono decisive per la lotta alla mafia: senza di esse, le prove sarebbero spesso soltanto indiziarie, affidate alle sole rivelazioni dei pentiti. La mafia le teme, perché sa che proprio dalle intercettazioni sono nate le vittorie dell’antimafia, e non solo. Alcuni “misteri” italiani, tra cui l’assassinio del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, potrebbero essere risolti grazie alla rilettura di registrazioni. Lo afferma da Palermo il procuratore aggiunto antimafia Antonio Ingroia, autore di un lungo intervento su “Il Fatto Quotidiano” che ricostruisce il ruolo strategico delle intercettazioni nella lotta al crimine in Italia.
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L’Indonesia brucia la foresta vergine, l’Italia ringrazia
Legno di acacia per l’industria delle cartiere e palma da olio per ricavarne biocarburanti. Per far posto a queste colture redditizie, l’Indonesia ha già distrutto due terzi della sua foresta pluviale, santuario naturale dell’Unesco. Un business per le grandi compagnie, incoraggiate dai maggiori clienti, come l’Italia. Migliaia di incendi dolosi: un saccheggio a mano armata, grazie alla corruzione dei governanti, mentre la popolazione locale è in fuga. Si tratta di una calamità con risvolti anche climatici, come ha denunciato il congresso mondiale delle foreste svoltosi a Buenos Aires sotto l’egida della Fao.
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Polizia in piazza: macché ronde, dateci uomini e mezzi
Che cosa c’è dietro i pacchetti sicurezza e la strategia della paura? Il nulla. Oltre le parole, le ronde e l’annunciato uso dell’esercito nelle strade, c’è una realtà di spaventosa mancanza di mezzi. Nel vero senso della parola: auto ferme con il serbatoio vuoto, o comunque insufficienti a coprire il servizio. Uffici sommersi dalle pratiche, stipendi all’osso e il personale in taglio permanente. «La politica della sicurezza del governo è questa». Così, almeno, le accuse dei sindacati di polizia che il 28 ottobre sono scesi in piazza a Roma per segnalare il crescente disagio degli agenti.
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Politica e mafia, Spinelli: sono anni che sappiamo tutto
Sono anni che ci domandiamo come tutto ciò sia potuto accadere: il senso della legge che si sfibra, lo Stato che suscita timore o disprezzo perché s’accomoda con l’illegalità e rinuncia al controllo del territorio, che non interviene prima delle catastrofi ma solo ai funerali. E la democrazia che si perverte, divenendo qualcosa di prevaricatore: come un diritto divino che si dà all’Unto delle urne. Il diritto a giocare con le leggi come il dittatore-Charlot gioca con il mappamondo: a considerare legittimo quello che è illegale, illegittimo quello che è legale, dunque a sovvertire categorie, istituzioni, leggi che nella Repubblica sono ferme, durevoli, non legate alla durata effimera delle maggioranze e legislature.
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Stato-mafia, le verità dell’Italia a doppio fondo
L’Italia è un paese a doppio fondo. Chi conosce la storia d’Italia, e quella dell’Italia repubblicana ma anche quella precedente, lo sa bene. Sul piano ufficiale e istituzionale può sembrare un paese perfetto e trasparente ma, se si va oltre, si scoprono tante cose che non funzionano. Dopo la testimonianza di Massimo Ciancimino, figlio minore di un “padrino” importante quale è stato il padre, che ha governato Palermo prima con Salvo Lima e poi in posizione di vertice, ci sono elementi importanti che fanno pensare a una trattativa tra lo Stato e la mafia
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Berlusconi-Marrazzo, il fair play del premier-editore
Che il capo del governo sia venuto in possesso di un video contro Marrazzo non in quanto capo del governo ma nelle vesti di proprietario di un’impresa di comunicazione è qualcosa di cui sembra non essersi accorto nessuno. Nemmeno i suoi oppositori. Avete forse letto una sola dichiarazione indignata o almeno stupita? Commentavo con tre amici di sinistra la telefonata in cui Berlusconi avverte il governatore del Lazio di un filmato che lo riguarda, dopo averne avuto notizia dai dirigenti della Mondadori ai quali era stato proposto.
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Ferrero: i media oscurano la povertà, 15 milioni a rischio
I dati sulla povertà diffusi il 23 ottobre dalla Caritas italiana confermano che siamo in una fase di crisi economica e sociale senza precedenti, dal dopoguerra ad oggi. Lo denuncia Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: «Aumentano drammaticamente le persone e le famiglie povere e quelle a rischio povertà». Per 15 milioni di italiani, i soldi sono un problema. L’emergenza non riguarda solo i 7,5 milioni ufficialmente sotto la soglia della povertà, ma altrettanti che «si collocano poco sopra
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Lerner: voglia di democrazia, attenti alle primarie del Pd
Voterò anch’io, domenica 25 ottobre 2009, alle primarie del Partito Democratico. E mi auguro che siano tanti i cittadini italiani che lo faranno, contraddicendo così un’altra volta i pronostici scettici della vigilia. Non dimentico che in passato gli osservatori sottovalutavano la possibilità di “elezioni inventate” con milioni di persone coinvolte. Un fenomeno di cittadinanza attiva che ora viene studiato con interesse nel resto d’Europa.