Archivio del Tag ‘governissimo’
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Pd-Pdl, manovali del massacro sociale: e ora, tutti a casa
Negli ultimi due anni Pd e Pdl hanno governato assieme, prima attraverso Monti poi direttamente. La politica di austerità, la disoccupazione di massa, il massacro sociale li hanno amministrati assieme. Pochi giorni fa Enrico Letta è andato in Grecia per ribadire la comunanza delle scelte politiche con il governo di quel paese e annunciando per l’autunno una nuova ondata di privatizzazioni. Quasi contemporaneamente una insegnante greca moriva di infarto allorché leggeva il proprio nome nella lista dei 25.000 dipendenti pubblici licenziati su ordine di quella Troika cui obbediscono Atene e Roma. Assieme Pd e Pdl hanno deciso di procedere alla controriforma della Costituzione, cercando addirittura di cancellare le procedure previste per la sua modifica, una sorta di golpe bianco. Assieme Pd, Pdl e il loro nume tutelare Giorgio Napolitano hanno sperato che la Corte di Cassazione cancellasse la condanna, non la prima e non l’ultima, di Silvio Berlusconi. Per poter continuare a stare assieme.
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Sarà a Bruxelles la vera battaglia per salvare la Costituzione
Berlusconi condannato, governo in bilico: notizie che cadono sul marciapiede come fossero chissà che. Come se davvero – dalle sorti del Cavaliere e da quelle dell’esecutivo Letta – dipendesse qualcosa di importante, per la vita degli italiani. Gli italiani: quelli che, a febbraio, bocciarono in massa il mainstream, la cosiddetta offerta politica dell’establishment: uno su quattro disertò le urne, mentre un altro 25% votò per Grillo. Restavano metà dei voti, e se li divisero i due acerrimi nemici, il Pd e l’uomo di Arcore. A semplificare il copione, chiarendo l’equivoco, provvide il Quirinale. Ed ecco il riluttante Napolitano appena rieletto che “persuade” il Pd a sposare il Pdl, per “larghe intese” in continuità con il governo-horror di Mario Monti, il commissario euro-americano inviato dai padroni della Terra con una missione precisa: mettere l’Italia in ginocchio e consegnare la sua residua sovranità ai poteri occulti che si nascondono dietro sigle straniere come Bce, European Commission, Fmi.
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De Gregori: Alfano e Letta meglio dei feticci della sinistra
Le sentenze di Francesco De Gregori, consegnate ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”, hanno invaso il web e i social network e sono state celebrate come la versione definitiva sull’immaturità della sinistra italiana, confessata da una delle sue icone: l’autore di “Rimmel”, “Generale” e “La donna cannone” confessa di sentirsi ancora una persona di sinistra come impostazione ideologica, ma ormai a disagio dal campo politico rappresentato dalla sinistra italiana. «Una disaffezione che è probabilmente iniziata qualche tempo fa – annota Gad Lerner – visto che alle ultime elezioni il cantautore ha votato per la lista di Mario Monti, difficilmente collocabile nell’ambito del progressismo». Infatti, le sue critiche al Pd non sono affatto condotte “da sinistra”: «Il problema maggiore dell’intervista di De Gregori è la superficialità dei suoi giudizi, espressa con una prosopopea da saggio della montagna che forse dovrebbe meglio spiegare come mai ha convissuto così tanti anni, senza alcun problema, con quegli “altarini ideologici” ora sconfessati».
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Il ricatto: tradire la Costituzione per abolire il Porcellum
Ho firmato l’appello del “Fatto Quotidiano” con grande convinzione, perché ritengo che la Costituzione sia davvero in pericolo. Sta avvenendo una forzatura. Questo è un governo di necessità e di scopo che doveva fare un certo piccolo numero di cose, fra cui al primo posto c’era sempre stata la riforma di quell’orrenda legge elettorale che ci ritroviamo. Ora invece scopriamo che la prima cosa che deve fare è cambiare la Costituzione – e non è cosa secondaria, parliamo della forma dello Stato e di governo – mentre la riforma del “Porcellum”, così chiamato non per caso, viene demandata alla stessa commissione come se fosse un pezzo della Costituzione. Non mi convince per nulla che questa modifica diventi una necessità immediata, addirittura da fare prima della legge elettorale. Siamo sotto scacco di un ricatto: il fatto che riforma costituzionale e quella elettorale stiano insieme dimostra che c’è tutta una manovra della destra per incidere profondamente sulla Costituzione, che Berlusconi definiva sovietica. Spero vivamente che il Pd rinsavisca in tempo.
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L’incredibile Pd, il non-partito che sta suicidando l’Italia
Quando si pensa che il Pd abbia toccato il fondo, ci si sbaglia sempre: dopo la “carica dei 101” che hanno impallinato Prodi nella corsa al Quirinale ecco il governo-inciucio con Berlusconi, l’ex giaguaro da smacchiare, nonché la sospensione dei lavori alle Camere, la votazione pro-F35, il no all’ineleggibilità del Caimano e il salvataggio del ministro Alfano sul caso kazako. Quante volte si è suicidato, il Pd? Eppure è ancora lì, con un suo uomo – Enrico Letta – a capo del governo imposto da Napolitano per rassicurare la Germania e gli altri poteri forti, europei e atlantici. Ormai, dice Giacomo Russo Spena, tira aria di balcanizzazione e guerra tra le correnti. Mentre gli “Occupy Pd” lanciano su Twitter l’hashtag #Mobbasta, molti elettori si sentono giustamente traditi: avevano sostenuto il Pd turandosi il naso, in nome del “voto utile” contro il Cavaliere, e ora l’odiato “nemico” se lo ritrovano al governo. Pd e Pdl «a braccetto, come due novelli sposini».
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Per chi lavora Napolitano, che rottama la Costituzione?
In base alla legge, il presidente della Repubblica dev’essere il massimo garante della Costituzione. Com’è che, al contrario, oggi è diventato il suo rottamatore? Accade da quando al Quirinale siede Giorgio Napolitano. Qualcuno ha osservato che «Napolitano sta cercando di limitare i danni». Davvero? «Altro che limitare i danni, Napolitano è il danno», protesta Aldo Giannuli: «Per molto meno, l’allora Pds stava per chiedere la messa in stato d’accusa di Cossiga per attentato alla Costituzione». Oggi siamo sull’orlo del baratro, se è vero che a cambiare la Carta non sarà il Parlamento, come prescrive la norma democratica, ma il governo, su diretta “ispirazione” del Colle, che proprio per questo ha “spiegato” che l’esecutivo Letta “deve” durare almeno fino al 2015. «E’ arrivato il momento di dire che siamo ad un passo dalla rottura costituzionale e dal colpo di Stato “bianco”», se Napolitano “impone” un presidenzialismo d’imperio per archiviare la Costituzione antifascista che, secondo Jp Morgan, va ormai cestinata perché col suo sistema di diritti “frena il business”.
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Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito
L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013” emanata dal ministero della difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di elementi-chiave per la sicurezza nazionale.
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Giù le mani dalla valle di Susa, è il Gezi Park italiano
Tutta la grande informazione ha seguito con trepidazione e simpatia la mobilitazione popolare in Turchia. Quel grande movimento democratico è esploso attorno alla protesta di centinaia di giovani che volevano impedire l’abbattimento di alcuni alberi in Gezi Park, un parco di Istanbul destinato ad essere cancellato per far posto a qualche grande opera. In Valle Susa sinora sono stati abbattuti oltre 5000 alberi, molti secolari, in uno scempio di cui ho personalmente potuto rendermi conto prima che tutta quell’area venisse chiusa al mondo diventando così una zona rossa, un altro di quei buchi neri che da Genova in poi ingoiano la nostra democrazia. Contro quella devastazione, e contro l’opera che la ispira, ancora una volta si sono mobilitati i militanti del movimento No Tav, cercando giustamente di provare a fermarle, come i giovani turchi di Gezi Park. Ma nella grande informazione sono apparsi subito come violenti, fiancheggiatori del terrorismo, nemici del bene comune.
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Alternativa: assediamo i traditori della nostra democrazia
«C’è un Rubicone da varcare: ora si deve decidere se si sta da una parte o dall’altra, con il popolo o contro di esso». L’appello parte da “Alternativa”, laboratorio politico fondato da Giulietto Chiesa. Obiettivo: mobilitazione generale contro la «fantasiosa procedura d’urgenza per la modifica della Costituzione», che il presidente Napolitano – fautore del “governissimo” – sta avallando per «aprire la strada allo smantellamento, un pezzo alla volta, della Carta Costituzionale, il fondamento del nostro vivere comune». Presidenzialismo, diktat, soluzioni sbrigative. Anche se in questi decenni i dettami costituzionali sono «rimasti in larga parte non attuati o addirittura palesemente traditi», ora si vuole anche cancellarli dalla lettera della Carta, perché «il carattere sociale e popolare» dei valori della Costituzione antifascista «è d’intralcio alla definitiva affermazione dei padroni dell’universo della finanza, delle tecnocrazie europee», e anche delle cricche parassitarie di casa nostra: economiche, criminali e politiche.
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Italia svendesi: eccoci in pasto agli sciacalli della crisi
Quasi oscurata dalle altre notizie che hanno occupato le prime pagine dei giornali la settimana scorsa, la tematica più importante è un’altra: il nostro paese si prepara a svendere immobili e altri gioielli di famiglia, oltre a varare nuove norme, per un totale, parziale quanto si vuole eppure niente affatto modesto, di 400 miliardi. Lo scenario è pertanto inequivocabile: come era facile prevedere stiamo entrando in una nuova fase dello smantellamento del nostro Stato. Dopo l’ondata delle misure di austerità imposte da Monti, una delle ultime importanti cose che il governo del professore del Bilderberg e di Goldman Sachs non aveva fatto in tempo a mettere in pratica è ora nelle mani di Enrico Letta, anch’egli, come sappiamo, degli ambienti del “Gruppo”. Stiamo parlando delle privatizzazioni e della messa all’asta di ciò che è nostro, onde far fronte ai debiti accumulati nel tempo.
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Berlino ci chiede lavoratori-schiavi, che parlino tedesco
Trovo questo articolo su una rivista di supernicchia che si chiama “Orizzonte Scuola”. Mentre leggo, sento i sudori freddi e mi chiedo come mai tutto ciò non sia sulle prime pagine, e come mai non se ne discuta nei programmi politici serali. Perchè la notizia che “la Germania chiede ai paesi del Sud più scuole-lavoro, perché ha bisiogno di manodopera a basso costo”, è roba da rispolverare i libri di storia, da fare interrogazioni parlamentari, da scendere in piazza terrorizzati nel vedere il ripetersi di percorsi ed eventi che non risalgono a millenni fa, ma di cui abbiamo testimoni ancora in vita. Racconta “Orizzonte Scuola”: «La Germania ha così finanziato, ad esempio in Portogallo, progetti di scuola-apprendistato, lo stesso in Spagna con la quale è previsto il trasferimento di 5.000 giovani spagnoli da formare ed eventualmente assumere in Germania».
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F-35, spreco criminale: è un insulto all’Italia che agonizza
Ogni famiglia, soprattutto in questo momento di grave crisi economica, sa benissimo che per far quadrare il bilancio familiare si deve dare spazio alle priorità e tagliare le cose superflue e non necessarie. Se una cosa superflua una famiglia non può permettersela, la si elimina, perchè le priorità sono altre. È uno dei principi basilari che ogni genitore conosce benissimo. Principio che governo ed esponenti della maggioranza trasversale, sotto l’egida del presidente della Repubblica, sembrano non conoscere. In questo momento di gravissima crisi economica, mentre moltissimi piccoli artigiani e piccoli commercianti sono sommersi di tasse e non riescono a far fronte alle pretese dello Stato, il governo e la maggioranza Pd, Pdl e “Scelta Civica” pensano di usare decine di miliardi di euro di soldi pubblici per acquistare inutili, difettosi e superflui aerei da guerra. Ma le priorità, come tutti sanno, sono altre. Qualsiasi buon padre di famiglia, trovandosi al governo del paese, avrebbe applicato il principio delle priorità e lo avrebbe fatto perché ama la sua famiglia.