Archivio del Tag ‘Giappone’
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Fukushima, incubo cancro: 420.000 casi in cinquant’anni
Una strage a orologeria, innescata dalle emissioni letali: la radioattività rilasciata dai reattori di Fukushima potrebbe causare quasi 420mila casi di cancro nei prossimi 50 anni. A riportare queste inquietanti cifre è uno studio di Chris Busby, segretario scientifico dell’Eccr, il comitato europeo sul rischio radioattivo, nato da un gruppo di scienziati desiderosi di analizzare in modo indipendente i pericoli legati alle contaminazioni nucleari. Secondo gli studiosi britannici, la metà dei casi di cancro potrebbe verificarsi nel raggio di 200 km dalla centrale giapponese già nei prossimi dieci anni.
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Latte radioattivo dopo Fukushima: bambini al sicuro?
Attenti: nessuno ne parla, ma la radioattività diffusa nell’atmosfera dall’incidente nucleare di Fukushima potrebbe essere molto più pericolosa di quanto ci viene raccontato. Il trucco? Abbassare a tavolino la soglia di sicurezza, come ha fatto il Giappone per evitare il crollo della pesca e il business mondiale del pesce. In Italia, a distanza di migliaia di chilometri, solo il Codacons ligure ha denunciato la Tepco per disastro ambientale. Siamo già tutti radioattivi senza saperlo? Stando ai dati ufficiali, il latte italiano è scarsamente contaminato: ma in teoria, secondo gli standard Euratom, potrebbero bastare 10 litri per esporre un bambino piccolo a potenziale rischio radioattivo, sommando semplicemente gli indicatori per litro forniti dall’Ispra in base all’analisi del nostro latte dopo Fukushima.
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Incubo Fukushima: sempre peggio, ma ora il mondo tace
Fukushima potrebbe essere in una spirale senza fine. Non affidatevi al sonno dei media ufficiali che assicurano il contrario o che non ne parlano affatto. Radiazioni letali continuano a fuoriuscire senza freni. I livelli delle emissioni potrebbero gravemente aumentare. Non se ne vede la fine. La loro portata è di gran lunga peggiore di Chernobyl. Arginare il disastro potrebbe essere al di sopra delle possibilità della Tokyo Electric o del governo giapponese. Non vi è ragione per correre ulteriori rischi. Con tutti i mezzi necessari, è tempo che i migliori scienziati e ingegneri del mondo intervengano. Persino così facendo, i risultati sarebbero ignoti.
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Fukushima, un anno per uscire dall’incubo. Sarà vero?
Un anno intero, per sperare che il mostro nucleare si plachi. E’ l’annuncio della Tepco, la società energetica responsabile del disastro di Fukushima: ci vorrano dai sei ai nove mesi per arrivare a un «controllo completo» della centrale atomica giapponese colpita l’11 marzo dal terremoto e dallo tsnunami che ha messo fuori uso gli impianti di raffreddamento dei reattori. Finora la Tepco non ha azzzecato nessuna previsione, ha comunicato dati parziali e tardivi, ha taciuto a lungo. E ora promette che entro la fine del 2011 la situazione sarà finalmente sotto controllo. Sempre che nel frattempo non collassino i reattori: ipotesi le cui conseguenze nessuno sa quantificare, dato il livello 7 della scala di rischio, il massimo.
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Terrore nucleare: fuga da Fukushima, centrale evacuata
Quello che tutti temevano, e che le autorità giapponesi hanno tentato fino all’ultimo di negare, sta avvenendo: la centrale di Fukushima è completamente fuori controllo e potrebbe dare origine alla più grave catastrofe nucleare della storia. L’ennesima scossa di terremoto il 12 aprile ha indotto Tokyo a innalzare a 7 il livello di rischio, lo stesso di Chernobyl, e a ordinare l’evacuazione precipitosa dell’impianto, dove i tecnici – dopo il disastro dell’11 marzo, terremoto e tsunami – non sono mai riusciti a fermare la fuga di materiale radioattivo che sta contaminando il Giappone. Se dovesse esplodere uno dei reattori, avverte l’esperto nipponico Hirose Takashi, collasserebbero anche gli altri: e a quel punto nessuno può dire fin dove arriverebbe l’ondata di morte.
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Fukushima, si avvicina l’ora zero: catastrofe planetaria
Il disastro nucleare di Fukushima, dove la situazione sta precipitando, rivela il rischio concreto di uno scenario apocalittico: la completa fusione del nocciolo può produrre una catastrofe ambientale di portata incalcolabile, facendo impallidire il ricordo di Chernobyl. Se le barre di combustibile esaurito prenderanno fuoco per mancanza di liquido refrigerante, l’intenso calore alzerà pennacchi di radiazioni fino all’atmosfera più alta, interessando tutto il pianeta. Questo è lo scenario da incubo: nubi di materiale radioattivo che innaffiano il pianeta con tossine letali per mesi e mesi. E secondo l’Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica di Vienna, il processo mortale è già iniziato.
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Tsunami, la grande paura: la Terra non è nostra, ci sfratterà
Ieri ho passato gran parte della giornata a fare quello che hanno fatto altre migliaia di persone in questo Paese e, credo, alcune decine di milioni di altri esseri umani nel mondo: sono rimasto appiccicato al computer per sfogliare le migliaia di pagine sul terremoto e sullo tsunami che hanno devastato il Giappone. Cercando con ossessivo puntiglio le immagini più efficaci, ovvero più tragiche, le più descrittive, ovvero le più orripilanti. In preda, e sono ragionevolmente certo allo stesso modo degli altri milioni di compaesani terresti, a forti e contrastanti sentimenti. Meraviglia, sgomento, pietà, paura. Paura, sopra ogni altra cosa.
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Scandalo Fukushima: veleni, corruzione e omessi controlli
Dalla catastrofe di Fukushima e dalla coltre di nebbia (radioattiva e mediatica) che avvolge il disastro che ha messo ko il “nucleare sicuro” made in Japan, emerge ora una inquietante storia di veleni, corruzione e omessi controlli. Al centro del caso, il combustibile che alimenta il terzo reattore della centrale: si chiama Mox, acronimo di “mixed oxide fuel” ed è una pericolosa miscela di uranio e plutonio. Vantaggi: consente di riciclare il plutonio dismesso delle testate atomiche, che altrimenti resterebbe in circolazione come spazzatura di difficile smaltimento, e permette di risparmiare sull’uranio. Secondo l’ambientalista americano Ralph Nader, il Mox è «la sostanza più tossica conosciuta dall’uomo». Il suo impiego richiede controlli speciali: che furono evitati pagando mazzette alle autorità.
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Fukushima, congiura del silenzio e nube radioattiva sull’Italia
L’Italia attende per il 24 marzo la nube radioattiva proveniente da Fukushima, la centrale giapponese che continua a “bollire” a quasi due settimane dalla catastrofe, mentre la terra nell’arcipelago nipponico non ha smesso di tremare: ma ormai l’attenzione mondiale si è drammaticamente spostata sulla guerra in Libia, una vera e propria “congiura del silenzio” sulla tragedia nucleare giapponese che – fra sisma e tsunami – arriva ora a contare 22.000 vittime, tra morti e dispersi, mentre cresce il pericolo di contaminazione che colpisce la terra, l’aria e l’agricoltura, minacciando anche il mare e la pesca.
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Fukushima, verità oscurata: da Tokyo bugie e silenzi
Da Osaka, dove sta aiutando molti italiani a prendere i voli per rimpatriare, Atsushi Shizumi ci scrive: «La centrale nucleare di Fukushima è sempre stata a rischio. In un articolo ho letto che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica aveva avvertito già l’anno scorso che un maremoto come quello del Cile avrebbe creato difficoltà incalcolabili qui da noi. Ma la Tepco ha continuato a dire che la centrale era sicura. La compagnia non vuole che si parli di Fukushima ma anche di tante altre cose. E la nostra agenzia per la sicurezza nucleare fa parte di un ministero, dove trovano lavoro i burocrati che sono passati per i servizi amministrativi. Non sanno nulla della tecnologia nucleare ed eseguono esami sulla sicurezza senza verificare bene. L’ho capito facendo ricerche e informandomi su internet».
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Rubbia: sorpresa, l’atomo ha tradito persino il Giappone
Puntare sull’energia del sole, che è pulita e inesauribile. Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, non ha dubbi: è necessario investire sulle fonti rinnovabili, oggi più che mai, specie dopo l’incidente di Fukushima che mette a nudo la fragilità della sicurezza nucleare, persino in un paese affidabile e iper-tecnologico come il Giappone, dove sembra si stia rischiando una “nuova Chernobyl”. Il disastro, provocato dal terremoto, costringe la comunità internazionale a un drastico ripensamento: dopo l’Europa – Germania in testa – anche la Cina ha deciso di bloccare il suo programma di sviluppo nucleare, in attesa di accurate verifiche per valutare la sicurezza degli impianti di fronte a un’eventualità catastrofica come quella nipponica.
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Trappola radioattiva: solo il referendum ci salverà
Mentre il Giappone commuove il mondo lottando con la forza della disperazione contro i reattori “impazziti” di Fukushima e l’Unione Europea ormai parla apertamente di «rischio apocalisse», preparandosi a rivedere – e poi archiviare? – l’energia atomica sul vecchio continente, il governo italiano non fa una piega e insiste: vuole le nuove centrali, ripete, anche se in tre anni non è andato oltre i proclami e le stesse Regioni promettono barricate contro i futuri impianti. Una situazione paradossale, in un paese che si è già pronunciato contro l’energia dell’atomo. Ora il nuovo referendum – per bloccare il ritorno al nucleare – è l’ultima speranza: «Non votare sarebbe un suicidio», avverte Adriano Celentano, autore di un accorato appello sul “Corriere della Sera”.