Archivio del Tag ‘Gad Lerner’
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Feltri, la Scavolini di Fini e la banca di Verdini
Secondo me viene da ridere anche a Vittorio Feltri quando pubblica sulla prima pagina del suo “Giornale” le fatture da 4200 euro intestate Tulliani per l’acquisto di una cucina, conoscendo benissimo lui le cifre che ballano nel potere corrotto di cui si è assunto la difesa. Ieri al Tg di “La7”, davvero l’unico che si possa guardare nella televisione generalista, faceva impressione il contrasto fra i 60,5 milioni gestiti in conflitto d’interessi dalla banca di Verdini (un gerarca, neppure un luogotenente al cospetto patrimoniale del capobanda) e l’entità di quella fattura sbandierata come uno scoop giornalistico.
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Mentana a La7, la Nazionale dell’informazione Tv
«Ora che gli azzurri senza Balotelli, Totti, Cassano e Materazzi sono stati eliminati (forse anche a causa degli auguri ricevuti in extremis da Umberto Bossi), possiamo occuparci di un’altra squadra cresciuta in questi anni, senza troppo dare nell’occhio, con modestia e appartatezza, mentre gli altri gufavano scommettendo sul fallimento del terzo polo televisivo italiano». Così Gad Lerner saluta l’arrivo di Enrico Mentana alla guida del Tg de La7, massima espressione di un team che, «sul campo delle news e dell’approfondimento giornalistico», schiera «personalità diverse tra loro, diverse collocazioni politiche e culturali, varie tonalità di linguaggio ma una caratteristica in comune: a La7 le notizie si danno. Tutte. Comprese quelle che altrove non si danno».
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Vergogna Israele, drammatico naufragio nel disonore
Dalla spiaggia di Tel Aviv guardiamo il Mediterraneo incendiato dall’inconfondibile luce del Levante e proviamo un senso di vergogna, come di profanazione per quello che vi è accaduto nell’oscurità. Non si sono certo fatti onore i marinai d’Israele, protagonisti di un arrembaggio dilettantesco e cruento. Una delle pagine più oscure nella storia di Tzahal, tanto più che spezza inavvertitamente l’equilibrio strategico mediorientale in cui la Turchia rivestiva una preziosa funzione di stabilità, e coalizza una vasta ostilità internazionale contro lo Stato ebraico.
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Lerner: il mio debito con Walter Tobagi
Ieri ho partecipato alla commemorazione di Walter Tobagi al “Corriere della Sera”, trent’anni dopo il suo omicidio. C’era tra noi una felice consuetudine, divenuta amicizia. Dal 1977 mi consultava sulle vicende del movimento, simpatizzava per la drammatica battaglia culturale che su Lotta Continua conducevamo contro il partito armato, e così fu tra coloro che mi fecero scegliere di diventare giornalista, mostrandomi il volto migliore di questa professione. Quanti pranzi gli ho scroccato, al tempo in cui ero povero in
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Obama: l’Italia lasci lavorare i suoi ottimi giudici
Anche il governo americano si schiera contro la legge sulle intercettazioni, con una presa di posizione che ha pochi precedenti. Per l’amministrazione Obama, le intercettazioni telefoniche sono uno «strumento essenziale delle indagini» che non va indebolito. «Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro svolto finora», ha affermato in una conferenza stampa all’ambasciata a Roma il vice-sottosegretario del dipartimento penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, commentando il disegno di legge in discussione al Senato.
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Lerner: ma perché Scajola era ancora ministro?
Di fronte alle dimissioni di Claudio Scajola, anche se rassegnate con dichiarazioni che sfiorano il ridicolo (l’ipotesi che qualcuno gli abbia pagato due terzi del prezzo dell’appartamento a sua insaputa), infierire sarebbe superfluo. In una vicenda di privilegi e corruzione così evidente, sarebbe stato ingenuo pensare che ci potesse essere un’uscita di scena più elegante. La domanda è un’altra: di quanto deve essersi abbassato il livello di moralità della nostra classe politica
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Vergogna Afghanistan: giù le mani da Emergency
«Giù le mani da Emergency». Fortissime reazioni nell’opinione pubblica italiana all’arresto in Afghanistan di tre operatori della Ong «indipendente e neutrale» fondata da Gino e Teresa Strada, che dal 1999 a oggi ha curato gratuitamente oltre due milioni e mezzo di feriti afghani nei suoi centri sanitari d’emergenza: tre ospedali, un centro-maternità e 28 posti di primo soccorso. «Ridicola e grottesca», secondo Strada, l’accusa di terrorismo costata l’arresto il 10 aprile all’infermiere Matteo Dell’Aria, al chirurgo Marco Garatti e al dirigente logistico Matteo Pagani, volontari all’ospedale di Lashkargah.
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Lerner: sconfitta storica per il centrosinistra
Torno dalla cena pasquale e faccio i conti con quella che si profila come una sconfitta di proporzioni storiche. Perchè non solo ribadisce l’egemonia della destra, anche dopo la pessima prova di governo che ha dato, ma ne modifica pure i connotati. Facendo della Lega – decisivo lo sfondamento di Roberto Cota in Piemonte – il perno culturale intorno a cui si riorganizza il conservatorismo italiano. La sinistra perde il modello emiliano, impoverito dal dalemismo di Vasco Errani (sopravvive invece la più aperta esperienza toscana) senza trovare né in Puglia né in Lazio un’alternativa interna al Partito Democratico.
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Addio vecchia Tv, la censura ha generato l’antidoto
Bisognerà studiare con attenzione, e senza enfasi, i meccanismi di trasmissione capillare che hanno trasformato “Raiperunanotte” in evento mediatico. Professionisti seri della rete azzardano perfino l’ipotesi che alla fine verrà raggiunto un numero di spettatori superiore a una normale puntata di “Annozero” su Raidue. Aspetto che me lo dimostrino, ma non mi stupirebbe. Perchè il presente dell’informazione è già caratterizzato dalla somma di mille canali diversi (tv satellitari, tv locali, internet, radio, carta stampata) che in determinate circostanze possono equivalere – addirittura superare? – i contatti della tv generalista.
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Santoro web: sfondato il muro della censura Rai
“The times they a-changin’”, cantava Bob Dylan nel 1964, anticipando il terremoto del Sessantotto. I tempi stanno per cambiare? «Ci vuole una rivoluzione, perché in questa Italia, schiava da trecent’anni, non vedo dignità da nessuna parte», scandisce Mario Monicelli, il grande vecchio del cinema italiano, dalla clamorosa kermesse mediatica messa in piedi da Michele Santoro il 25 marzo a Bologna per aggirare il bavaglio elettorale imposto agli info-talk della Rai per la prima volta nella storia della nostra democrazia. Un trionfo a reti unificate: record di streaming web e dirette su Current, SkyTg24, YouDem e, alla fine, anche RaiNews24
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E se la commedia italiana precipita in tragedia?
“Alberto Sordi siete voi!”. Con questo slogan è stato pubblicizzato nei giorni scorsi il sito internet ufficiale del defunto attore, l’Albertone nazionale che per più di mezzo secolo ha incarnato la maschera dell’italiano medio, da non prendersi rigorosamente mai sul serio. Siamo noi, per davvero, Alberto Sordi. Costretti ad ascoltare sulle frequenze di Radio Vaticana, dal responsabile affari giuridici dei vescovi italiani monsignor Domenico Mogavero, le parole banali che è vietato pronunciare nelle tv in cui vige la censura dei programmi scomodi per tutta la durata della campagna elettorale: «Cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corsa è un atto altamente scorretto»
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Lerner: liste, invoca democrazia chi calpesta le regole
Non c’è dubbio che l’esclusione di Roberto Formigoni dalla competizione per la presidenza della Regione Lombardia (anche se la guida ormai da quasi ventanni!) è un vulnus per la democrazia; e lo stesso dicasi per lesclusione del Pdl dal collegio romano per le elezioni in Lazio. Ma il fatto che questi dilettanti allo sbaraglio (copyright Bossi) ritengano di poter ignorare le carte bollate e le regole cui deve invece soggiacere qualsiasi cittadino normale; il fatto che per loro la legge debba valere solo quando fa comodo (si sono pure amnistiati le multe per affissione abusiva); il fatto che barino nella raccolta delle firme, non costituisce a sua volta un vulnus alla democrazia?