Archivio del Tag ‘fisco’
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Barnard: ricattati dall’Ue, non osate ricostruire l’Aquila
Trovo un po’ fuorviante buttare l’accento sul “chiediamo all’Europa”: all’Europa non si può chiedere niente, è retta da un sistema di tecnocrati che hanno fatto trattati per cui lo Stato italiano è oggi completamente esautorato da qualsiasi decisione. Lei, Fassina, cita il Fiscal Compact, e cita precisamente l’articolo 3 – parte 1, comma C – dove viene previsto un possibile allentamento dei parametri di riduzione del deficit, se succede qualcosa. Lo prevede nel breve termine e pure nel medio termine: vuol dire che – per L’Aquila – bisognerebbe ripagare questo esborso in poche settimane o pochi mesi, ritrovando i fondi per ripianarlo. Quindi, all’Europa non si può chiedere niente. Il problema è che voi non ne avete il coraggio. Cioè: la politica italiana non ha coraggio. Ma perché non avete coraggio, mentre invece gli altri ce l’hanno? La Germania ha avuto un coraggio indecente quando ha chiesto la parificazione del marco – uno a uno – con la Germania dell’Est, che è stato come se l’Europa avesse permesso alla Germania un’espansione del deficit di migliaia di miliardi.
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Tradita dall’euro: se crolla l’Italia, nona potenza mondiale
Economia a pezzi, demolita dal regime di austerity indotto da Bruxelles e della cricca finanziaria dell’Eurozona, la “fabbrica del debito” che diventa letale perché costringe lo Stato a super-tassare i cittadini e tagliare la spesa pubblica, non avendo più alcuna possibilità di manovra sul piano del bilancio. Risultato: ora l’Italia sta per crollare davvero. «Le dure misure di austerità stanno facendo rallentare l’economia italiana ancora più di prima», afferma il blogger economico Michael Snyder. «Eppure, anche con tutte le misure di austerità, il governo italiano continua solo ad accumulare più debito: questo è esattamente lo stesso percorso che ha intrapreso la Grecia». L’austerità provoca un calo nelle entrate pubbliche, cosa che impedisce il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del deficit, e quindi provoca ancora più misure di austerità. «Ma se l’Italia crolla economicamente, sarà un affare molto più grande di quello che è stato in Grecia», avverte Snyder. «L’Italia è la nona economia su tutto il pianeta. In realtà era l’ottava, ma ora la Russia l’ha sorpassata. Se l’Italia continuerà ad arrancare, anche India e Canada la sorpasseranno».
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Grillo: misure di guerra, o in autunno l’Italia salta in aria
Ho girato l’Italia in camper, incontrando l’Italia dimenticata dalla politica e ignorata dall’informazione, e ho detto al presidente della Repubblica che servono misure straordinarie, pari a quelle di un’economia di guerra: siamo un paese in macerie, e quelle misure straordinarie non possono più aspettare oltre, neppure un giorno. Non abbiamo più tempo, l’Italia si avvia verso la catastrofe. Chi è oggi al governo del paese è responsabile dello sfacelo, sono gli stessi che hanno distrutto l’economia. Questa classe politica non è in grado di risolvere alcun problema, perché essa stessa è il problema. Il governo delle larghe intese, voluto fortemente da Napolitano, tutela soltanto lo status quo e gli interessi di Berlusconi, che in qualsiasi paese normale, di democrazia occidentale, non sarebbe ammesso ad alcuna carica pubblica, tantomeno in Parlamento. La nazione è una pentola a pressione che sta per saltare, mentre – ormai da mesi – il governo Letta si balocca con il rinvio dell’Imu, la cancellazione di un punto dell’Iva, senza trovare una soluzione.
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Telecom, Poste, Ferrovie: agli 007 tutti i nostri dati
In base al decreto Monti sulla “sicurezza informatica nazionale” si stanno piantando i pilastri della futura “difesa cibernetica”, del nostro paese ma non solo, perché siamo di fronte a un embrionale “Prism”, interamente made in Italy, coi servizi segreti che da tre mesi stanno sottoscrivendo convenzioni con i gestori dei più grandi database italiani: Telecom, Poste Italiane, Alitalia, Agenzia delle Entrate e Finmeccanica. Per la prima volta nella nostra storia, proprio grazie al decreto emanato il 24 gennaio 2013, le strutture di intelligence Aise e Aisi possono accedere direttamente alle “banche dati di interesse” di operatori privati che «forniscono reti pubbliche di comunicazione» o che gestiscono «infrastrutture critiche di rilievo nazionale ed europeo». E cioè ospedali, aeroporti, basi militari e colossi della telefonia. Basta firmare la convenzione, non serve nemmeno l’autorizzazione di un magistrato. Il Dis, l’organismo che coordina le due agenzie di sicurezza, ha già firmato 11 protocolli con altrettanti operatori, e altri 20 sono in corso di definizione.
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Lavori? Ti pago in natura: beni e servizi, anziché soldi
«L’Italia ora è virtuosa e rispettata» – dicono ai bimbi scemi – ma Pil, domanda interna, occupazione e investimenti vanno a fondo. Il governo dice che occorre una cura-shock per rilanciarli, per abbattere il cuneo fiscale e le tasse sul lavoro, ma non ha i soldi per farlo. Allora, in attesa di un’impossibile solidarietà tedesca (o europea, che dir si voglia), o si mette a stamparli, uscendo dall’euro, oppure li rapina dai conti correnti e in generale dal risparmio dei cittadini, deprimendo ulteriormente la domanda e aumentando la fuga delle aziende. Fortunatamente vi è una terza via: il governo istituisca di corsa un banco, un consorzio, un’agenzia nazionale o più agenzie regionali che organizzino il pagamento (parziale) del lavoro dipendente (e magari anche autonomo) mediante vouchers, ossia diritti di prelievo su un monte di beni e servizi messi a disposizione da imprese private e da enti pubblici.
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Larghe intese per la catastrofe, aspettando Hitler
Il Berlusconi che abbaia contro Bruxelles «non è credibile non solo per quello che è e rappresenta, ma anche per quello che ha votato, sia come presidente del Consiglio, sia nell’anno di sostegno al governo Monti». Eppure, quello che ora va dicendo – anche solo per tenere sotto ricatto il governo Letta-Napolitano, chiedendo all’establishment di proteggerlo dalla magistratura, è tragicamente vero: grazie alla scure del rigore, l’Italia rischia di fare la stessa fine della Germania democratica di Weimar, arresasi a Hitler dopo che, negli anni ’20, l’intransigenza rigorista delle potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, Francia in primis, l’avevano costretta alla disperazione per fame. Anche allora, osserva Giorgio Cremaschi, destra e sinistra subirono il diktat del debito. Per poi essere scavalcate da chi lo rifiutò nettamente: i nazisti.
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Noi, la portaerei Usa: e se tornassimo un paese sovrano?
Sicilia ormai trasformata in portaerei con satelliti e radar che controllano inquietudini africane, coordinano Medio Oriente, Asie del petrolio, mezzo mondo. La colonizzazione militare gioca alla guerra per allenare gli aerei senza pilota a non sbagliare bersaglio. E i passeggeri delle vacanze arrivano frustrati per voli cancellati e cieli requisiti. E poi lo stress dell’inquinamento elettrico e sonoro: Tv impazzite, rimbombi che scuotono i palazzi. L’accordo internazionale prevede che alle immondizie della basi provvedano le amministrazioni locali. Se i rifiuti sono tossici ci pensano i marines, ma non sempre bonificano il territorio sconvolto dalle macchine di guerra. La Maddalena raccoglie 11 mila abitanti, 300-400 marinai Usa per 25 anni di guardia ai sommergibili nucleari. Se ne vanno lasciando l’eredità pesantissima di un inquinamento (mare, terra) che seppellisce i bilanci municipali: rosso di 928 mila euro l’anno.
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Potere assoluto: l’Unione Europea non ammette riforme
Questa Unione Europea non prevede meccanismi di riforma dal basso, né nazionali, né tantomeno popolari: è ora di prenderne atto, avverte il costituzionalista Gianni Ferrara, professore emerito della Sapienza. Riformare la burocrazia di Bruxelles? Semplicemente impossibile: si tratta di un’architettura autoritaria, che non concepisce neppure la possibilità di essere migliorata in senso democratico. Questo vale anche per l’ipotesi di referendum contro la trappola del Fiscal Compact, il regime fiscale che impedisce allo Stato di investire per i cittadini attraverso la spesa pubblica a sostegno del welfare, secondo le reali necessità della comunità nazionale. Esplorare i labirinti di Bruxelles è come affrontare un viaggio «dentro l’ingranaggio mortifero che è stato costruito in poco più di 30 anni, nella completa sottovalutazione della classe politica italiana, e dall’ex “sinistra” soprattutto». Un capestro che non lascia spiragli, «tantomeno per quei paesi che stolidamente hanno inserito il pareggio di bilancio nella propria Costituzione senza neppure un accenno di discussione politico-parlamentare, figuriamoci sociale».
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Bce pubblica, liberare l’Europa dai boss della finanza
I maggiordomi europei dei “proprietari universali” hanno inventato e messo in atto di una vera e propria “repressione finanziaria” contro i popoli europei. Essa – dicono e ripetono da cinque anni – ha lo scopo di ridurre il debito, tanto pubblico quanto privato. Ma questo debito è in gran parte il frutto di una truffa ben congegnata. E dunque va respinto come tale a coloro che hanno, per questa via, accumulato immensa ricchezza. In secondo luogo, la riduzione del debito non può essere realizzata con l’ossessiva imposizione di tagli alla spesa pubblica, e con la parallela creazione di maggiori entrate fiscali. Questa linea di presunta austerity è fallita e sta producendo aumento del debito e recessione dovunque si è tentato di imporla. Il taglio del valore reale del debito avviene solo trasferendo risorse dai creditori ai debitori. L’alternativa è tra immolare la vita di centinaia di milioni di persone o sacrificare una categoria di redditieri: il discrimine passa attraverso le regole che prevarranno in questa fase di transizione.
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Caso Snowden: avviso a Obama firmato da Russia e Cina
«Se c’è una cosa che del caso Snowden non si può dire è che si tratti di uno scandalo». Piuttosto, è la scoperta dell’acqua calda: da almeno vent’anni, con l’avvento dell’era digitale, siamo tutti spiati minuto per minuto: ogni nostro movimento è tracciato. La denuncia dell’ex analista della Cia? «E’ solo la conferma ufficiale di un processo prevedibilissimo, che tutti sospettavamo fosse in atto da tempo. Ci vogliamo meravigliare?». Secondo Aldo Giannuli, il retroterra dello “scandalo” è ben altro: proprio attraverso una pedina come Edward Snowden, a cui hanno offerto protezione, sia la Cina che la Russia avvertono gli Stati Uniti che l’epoca della loro supremazia tecnologica è finita. Se Obama ha in serbo l’arma letale della cyber-guerra per neutralizzare gli arsenali nucleari di Putin e la potenza di Pechino, sarà bene che si abitui all’idea: il tempo del dominio americano assoluto è finito.
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Mediobanca: Italia verso la bancarotta, rischio-Cipro
Conto alla rovescia, allarme rosso firmato Mediobanca: l’Italia si avvicina rapidamente alla bancarotta, perché oggi il contesto macroeconomico «sta colpendo l’economia italiana più pesantemente». Aggravante fondamentale, l’euro: a differenza del ’92, quando il debito era denominato in lire, oggi il nostro paese «non può più contare sulla leva della svalutazione». Messo alla frusta dalla crisi economica e sottoposto alla tortura del rigore che colpisce aziende e famiglie attraverso il taglio selvaggio della finanza pubblica, il sistema-Italia agonizza, le imprese licenziano o chiudono, i consumi crollano e quindi il gettito fiscale decresce, peggiorando ulteriormente la situazione del debito statale. Nella trappola dell’austerity aggravata dalla crisi di liquidità – euro che la Bce eroga col contagocce, e solo al sistema bancario privato – stanno per franare anche le banche: il mercato immobiliare, la loro vera garanzia di solvibilità, è ormai in caduta verticale. Si avvicina il fantasma-Cipro: prelievo forzoso dai conti correnti per ricavare il denaro che Bruxelles nega all’Italia.
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Teatro Italia: Berlusconi con Keynes, il Pd con Mengele
Di Berlusconi si può pensare, legittimamente, tutto il male possibile ma non si può negare che si tratti di un uomo che possiede intuito, lungimiranza e coraggio. «Letta sfori i parametri europei», ha detto l’altro ieri un Cavaliere in forma smagliante, «tanto quelli (cioè il politburo di Bruxelles, ndm) non ci cacciano». Il capo del Pdl ha racchiuso in pochissime parole un programma politico molto migliore, esauriente e concreto, rispetto a tutte le fumisterie messe nero su bianco da combriccole di non meglio precisati “saggi” sempre alla ricerca di sospirati seggi. Senza cioè mettere in discussione alcune scellerate regole europee, pensate proprio per realizzare lo scempio che viviamo, l’agognata “crescita” rimarrà nei secoli uno sterile e vuoto esercizio retorico buono per rabbonire i citrulli. Se gli italiani avessero buona memoria, ricorderebbero certamente con orrore le pacchiane campagne mediatiche che accompagnavano i meschini provvedimenti adottati dal governo degli “ottimati” guidati dallo svampito reazionario Monti.