Archivio del Tag ‘fallimento’
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Barnard: attenti a quei 30, sono loro che ricattano il mondo
Attenti a quei Trenta: ricattano il mondo truccando le regole. E nessuno li può fermare, perché maneggiano 650.000 miliardi di dollari, cioè otto volte il Pil del pianeta. In dieci anni, hanno messo in ginocchio l’economia reale. E sono ancora lì, a dettar legge, a cominciare da uno dei loro specialisti, Mario Draghi. Teoria del complotto? No: storia. Quella del famigerato “Group of 30”, creato alla fine degli anni ’70 da personaggi come David Rockefeller. Obiettivo: piegare le nazioni ai diktat della speculazione finanziaria. Missione compiuta: oggi l’intera Europa è nelle loro mani, e un paese come l’Italia – membro del G8 – è agli ordini della super-lobby che ha commissariato il governo affidandolo al fido oligarca Mario Monti, tecnocrate targato Goldman Sachs, veterano del Bilderberg, della Trilaterale e della micidiale Commissione Europea, quella che oggi dispone il suicidio sociale degli Stati mediante il pareggio di bilancio.
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Sapelli: il nemico è l’euro, non il debito. Monti? Ignorante
Le banche italiane già tutte fallite? Sto solo dicendo che questa grande ondata di liquidità è andata alle banche, non è finita all’economia reale. Questo spiega perché noi siamo davanti a un pericolo di deflazione gravissima: vuol dire che si abbassano i prezzi e nessuno lavora più, le imprese non hanno più nessun interesse a lavorare. E’ quello che sta capitando adesso: non hai più marginalità. E un’impresa su tre, dopo Natale, ha chiuso. Quindi: l’ossessione del debito pubblico è una fola degli economisti neoclassici che scrivono sul “Corriere” e dicono cose teoricamente non sostenibili. Nel 2008 dicevano che la crisi non esisteva. Io, avessi detto una cosa così, non sarei più uscito di casa per la vergogna.
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No ai banchieri: un referendum contro il massacro sociale
«Chiunque voglia affrontare le elezioni del 2013 in modo credibile, non può non dire come si correggono i disastri delle “riforme”, da quella delle pensioni a quella del mercato del lavoro». Spetta a Giorgio Airaudo, responsabile Fiom del settore auto, sintetizzare la vocazione del “soggetto politico nuovo”, provvisoriamente battezzato a Firenze il 28 aprile col nome di “Alba”: alleanza tra lavoro, beni comuni e ambiente. Un “work in progress” che raduna gli indignati e i delusi della non-politica: non tanto per creare l’ennesimo nuovo partito, quando per imporre un’agenda pubblica precisa. Primo obiettivo, dirompente: raccogliere da subito 500.000 firme per indire un referendum che sbarri la strada al Fiscal Compact, che impone il pareggio di bilancio e quindi la fine dello Stato sociale.
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Rigore, anche l’Onu ci boccia: sofferenze inutili e dannose
“Rigore” fa rima con recessione, anticamera della depressione. Specie nell’Europa meridionale, «nei paesi che hanno maggiormente cercato l’austerity», la situazione economica «ha continuato a peggiorare», facendo crollare l’occupazione. A parlare, testualmente, di “fallimento”, sono nientemeno che gli analisti delle Nazioni Unite. Una dura sentenza: le politiche fondate sui tagli selvaggi alla spesa sociale promossi dall’Europa guidata da Merkel e Sarkozy, cui ora – buon ultimo – si accoda anche Mario Monti, sono «incapaci di stimolare gli investimenti privati». Per gli economisti dell’Ilo, l’International Labour Organization dell’Onu, nel corso del 2012 il numero dei disoccupati nel mondo aumenterà ancora, raggiungendo la cifra di 202 milioni di persone contro i 196 attuali. Il problema principale: accesso al lavoro sempre più difficile, per i giovani.
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Zizek: se il vero potere ride delle nostre innocue proteste
Giù la maschera: il vero nemico ha un nome antico, e si fa beffe delle leggi e dei nostri Stati democratici, sempre più deboli e “infiltrati” dal super-potere. E’ normale: la sovranità nazionale è limitata dai confini geografici, mentre il capitale è mobilissimo, sfuggente e, all’occorrenza, micidiale. Proprio quello che sta accadendo in paesi come Italia rivela l’autentica natura del dominio mondiale: i cittadini non contano più niente e sono ridotti all’impotenza dal “governo dei banchieri”. Man mano che la trama del film horror si è delineata, è scattata la protesta popolare, dalla “primavera araba” fino al cuore dell’impero, Wall Street. Ma non basta: serve un vero programma radicale, dice il filosofo Slavoj Zizek, che cita la risposta di Lacan ai giovani del ’68 francese: «Ciò a cui aspirate come rivoluzionari è un nuovo padrone. Ne otterrete uno».
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Giulietto Chiesa: ormai per salvarci dovremo combattere
Sessantasette anni fa uscivamo dal fascismo e della guerra, l’Italia era fisicamente distrutta ma moralmente stava rinascendo: lo dimostra la Costituzione democratica, una delle più belle dell’Occidente. Oggi usciamo dal ventennio definito “berlusconiano”: «Non tanto perché Berlusconi fosse un grande personaggio, quanto perché l’intera classe politica si è arresa a un piccolo personaggio». L’Italia? «E’ più distrutta di allora: distrutta moralmente, economicamente e socialmente». Ma non tutta l’Italia: «Col referendum del 2011 abbiamo verificato che la gran parte del popolo italiano, la maggioranza assoluta del corpo elettorale, ha respinto quel disegno. Però l’Italia è stata guastata, il nostro tessuto comune è stato lesionato, le nostre istituzioni hanno smesso di funzionare: l’Italia è un paese in ginocchio». Come uscirne? Spazzare via la “casta”, unire le forze e prepararsi allo scontro: «Quella gente non se ne andrà senza combattere».
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Bello pagare le tasse? Grillo: dipende dall’uso che se ne fa
«Le tasse sono bellissime». Lo disse Padoa Schioppa. Io però aggiungerei: «Dipende dall’uso che se ne fa!». Le tasse per comprare cacciabombardieri, per finanziare finte missioni di pace in Iraq e in Afghanistan, per i rimborsi elettorali di un miliardo di euro ai partiti, per le centinaia di milioni di contributi ai giornali? Per i vitalizi dei parlamentari ottenuti dopo una legislatura, per tenere in piedi le Province, per i costi da monarchia rinascimentale del Quirinale, per le Grandi Opere Inutili come la Tav, la Gronda o Expo 2015? Per i maxi emolumenti dei parlamentari, dei consiglieri regionali e provinciali, per le doppie e triple pensioni, per centinaia di migliaia di auto blu? Potrei continuare per ore.
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E bravo il Mago Monti, che ci salva a modo suo: rovinandoci
Cara Signora Ida, Caro Signor Ugo. Lo dovete sapere, il governo Monti vi sta ingannando, e con lui i telegiornali e i giornali. Vi abbassano la pensione tassandovi, tutto costerà di più dalla benzina ai servizi, siete già più poveri oggi e domani sarà peggio, per voi e per tutti. Ecco cosa succede. Quante volte avete sentito le parole “risanare i conti dello Stato, per tornare a crescere”? Ok, tante volte, ogni giorno in Tv. Bene. Signora Ida e Signor Ugo, in che modo il governo di Monti sta facendo il “risanamento”? Spendendo di meno per noi (i famosi tagli) e tassandoci di più. Ok. Ma cosa accade esattamente? Accade che ciò che il governo non spende per noi (ad esempio servizi o stipendi e pensioni), saremo noi a doverlo spendere pescando nei nostri risparmi o facendo debiti, oppure facendo rinunce anche serie.
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Mai così ricchi: la finanza scommette sulla nostra rovina
Quello che il mondo chiama “crisi”, per loro è il paradiso: “loro” sono quelli che moltiplicano favolosi profitti, proprio mentre noi stiamo affondando. Mai come oggi la casta finanziaria del pianeta ha realizzato guadagni stellari, puntualmente sorretta dalla Federal Reserve che negli Stati Uniti ha pompato dollari nei serbatoi di Wall Street salvando dalla bancarotta tecnica la contabilità speculativa delle super-lobby. Peggio ancora in Europa, dove i tecnocrati di Bruxelles – non eletti da nessuno e nominati di fatto dalle grandi corporation – impongono il rigore a tutto il continente, per proteggere i privilegi della finanza. Che intanto galoppa indisturbata tra oceani di miliardi di carta, frutto della speculazione: oggi l’economia virtuale delle banche d’affari vale 14 volte più dell’economia reale, quella che produce beni e servizi.
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La diserzione della politica: cittadini sempre più indifesi
L’incredibile Bersani demolito in mondovisione da Marco Travaglio in soli 13 minuti, senza essere riuscito a dire una parola a giustificazione della Tav Torino-Lione. E poi Alfano che blatera contro il “pericolo rosso” e le nozze gay, mentre il suo capo Berlusconi festeggia l’assoluzione di Dell’Utri in Cassazione. Così, il dialogo con la popolazione italiana – dalla valle di Susa militarizzata alle retrovie dell’ultimo corteo romano della Fiom – è affidato ai reparti antisommossa, mandati “al fronte” da un governo di anonimi tecnocrati che nessuno ha eletto. Ormai, avverte Lorenzo Guadagnucci, stanno usando la polizia contro di noi, secondo lo schema inaugurato al famigerato G8 di Genova: per Andrea Camilleri, quelle erano «prove tecniche di colpo di Stato».
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Licenziare per crescere? Barnard: siete bugiardi e criminali
Licenziare per crescere? Follia, ossimoro. Ma attenti: il nuovo dogma riciclato dal club di Mario Monti in realtà è roba vecchia. La coniò cent’anni fa l’economista inglese Arthur Cecil Pigou, alfiere della scuola “neoclassica” europea, nemica dell’economia democratica fondata sulla condivisione progressiva della ricchezza prodotta. Quello di Pigou non era un errore, ma un calcolo: impoverire milioni di lavoratori significa innanzitutto concentrare fortune inaudite nelle mani di pochissimi “rentiers”, veri eredi dei nobili che in Francia nel 1789 esasperarono il paese fino a far scoppiare la Rivoluzione. Come può un lavoratore amputato nel reddito essere poi colui che consuma abbastanza da sorreggere l’economia a cui l’azienda stessa si rivolge? E, come disse Keynes: in un’economia che soffre per il calo dei consumi, a loro volta come fanno le aziende ad assumere lavoratori?
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Salviamo la Grecia dai suoi salvatori: sono dei criminali
Nel momento in cui un giovane greco su due è disoccupato, 25.000 persone senza tetto vagano per le strade di Atene, il 30 per cento della popolazione è ormai sotto la soglia della povertà, migliaia di famiglie sono costrette a dare in affidamento i bambini perché non crepino di fame e di freddo e i nuovi poveri e i rifugiati si contendono l’immondizia nelle discariche pubbliche, i “salvatori” della Grecia, col pretesto che i Greci «non fanno abbastanza sforzi», impongono un nuovo piano di aiuti che raddoppia la dose letale già somministrata. Un piano che abolisce il diritto del lavoro e riduce i poveri alla miseria estrema, facendo contemporaneamente scomparire dal quadro le classi medie.