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Verità o menzogna: siamo a un bivio, nella storia del mondo
Vent’anni fa, in Uruguay, una persona mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello che stiamo vivendo adesso: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei movimenti delle persone. Quella persona mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di programma. Io obiettavo: ma dove le prendi, queste informazioni? Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all’uomo ordinario, “la storia” viene proposta come qualcosa che è già successo; mentre la storia – per chi gestisce l’essere umano, trattandolo come uno schiavo – si scrive prima ancora che accada. E in questa storia di oggi sono previsti tanti passaggi: quelli che abbiamo visto e altri passaggi, a venire, piuttosto scontati. Lo vedete, infatti? Non mollano: il loro piano procede spedito, tra un’emergenza e l’altra. Loro perseguono un disegno preciso, contro di noi: e sappiamo benissimo dove vorrebbero arrivare. Siamo appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere “come sorci”, e ci hanno già buttato dentro l’altro calderone, quello della guerra. Il loro progetto va ben oltre l’attualità: ben oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.Che fare, dunque? Qualcosa che sia proporzionato alla nostra possibilità operativa. Se arriva l’inverno, non puoi bloccarlo: devi difenderti dal freddo. Questo tempo richiede una estrema resilienza. Il più grande risultato ottenibile – preservarci integri – lo abbiamo già raggiunto, anche se abbiamo le ossa rotte: nel resto del mondo si balla e si canta, solo in Italia c’è chi ancora non può lavorare. Siamo di fronte a uno scenario che, comunque, non è ancora definitivamente chiuso: e pretendiamo giustizia, alla fine, per tutte le vessazioni, le discriminazioni e le persecuzioni che abbiamo subito. Un po’ alla volta, vedrete, la magistratura interverrà: è giusto reclamare una giustizia rapida. Ora, con l’irruzione della guerra, lo scenario di ieri sembra scomparso: e invece non è finito proprio niente. Noi intanto abbiamo combattuto contro un mostro enorme: volevano cambiarci anche fisicamente, farci genuflettere, abituarci alla sottomissione. E noi questa battaglia l’abbiamo vinta, a testa alta: abbiamo detto “no” alla crudeltà e “sì” alla vita. Ci abbiamo messo la faccia, senza mai cedere a nessun compromesso. Volevano cambiarci? Con noi non ce l’hanno fatta.Il nostro avversario – nazionale, vassallo del grande avversario sovranazionale – questa battaglia l’ha persa, nel nostro caso. Adesso, poi, il fronte è ancora più ampio: perché l’azione di quelli che come noi, che hanno mantenuto vivo il desiderio di verità, ha costretto questa operazione a diventare molto cattiva: anche a livello internazionale, mondiale. Erano otto anni che c’era la guerra, in Ucraina, mentre mille altre guerre tormentano il mondo: ma oggi l’Ucraina diventa di colpo l’epicentro di una proiezione mondiale, proprio perché il disegno è più ampio e va oltre la storia. E questo disegno ha un protagonista: noi, gli esseri umani. Poi c’è chi gli esseri umani li ha creati e indottrinati: da sempre, siamo quello che ci dicono di essere. Quando mai abbiamo avuto la possibilità di avere dei nostri veri rappresentanti, a certi livelli? Quei livelli sono oltre la gestione ordinaria dell’umanità. Guardate il Movimento 5 Stelle: appena è salito di livello, è letteralmente trasmutato. E ora, proprio come gli altri partiti, ha votato tutte le misure che hanno comportato la nostra persecuzione.L’essere umano è la vera risorsa, il grande “animale d’allevamento” di questo pianeta. Siamo un’anomalia, e a livello inconscio viviamo sempre questo duplice dramma: ci sentiamo orfani e clandestini, come se non avessimo genitori. La volpe, nel bosco, si sente a casa. E così lo squalo nell’oceano. Per loro, il bosco e l’oceano sono il mondo. Noi invece siamo l’unica specie che si isola dal mondo: l’unica specie che, per poter esistere, è costretta a distruggerlo, il mondo. Siamo l’unica specie che teme il mondo: l’immagine archetipica del terrore, per eccellenza, è proprio il bosco di notte, la “selva oscura”. E questo non è normale. Abbiamo il 98% del Dna dello scimpanzé, è vero. Però abbiamo un Rna (che codifica il Dna) che ha una capacità impressionante, molto maggiore di quella dello scimpanzé. E questo ci ha permesso di svilupparci così tanto. Ma, a monte: chi ha sviluppato il nostro Rna? Oltre 270 dichiarazioni scientifiche ufficiali lo confermano: l’uomo non discende dalla scimmia. Non veniamo dai primati: dentro di noi c’è qualcosa di strano.Essendo un’anomalia, l’uomo non ha autonomia: è stato sempre “gestito”. Stando sempre ai libri di storia, fino a poche migliaia di anni fa, vivevamo ancora nelle caverne. Poi invece abbiamo scoperto che l’uomo delle caverne viveva a due passi da piramidi antichissime, realizzate in modo perfetto e allineate con le stelle. Il che presuppone conoscenze sterminate, che non si possono neppure comprendere, a meno che non si utilizzino strumenti di codifica che non appartegono alla scienza ufficiale. Quindi è evidente che c’è qualcosa che non va, in quello che ci hanno raccontato. E questo tempo che stiamo vivendo oggi è davvero straordinario: perché è come se il grande disegno, quello che c’è dietro, non potesse più essere tenuto nascosto. Ve ne sarete accorti: fino a qualche anno fa, le questioni erano essenzialmente nazionali. Oggi, invece, sempre più Stati, nel mondo, presentano dei leader che, tra loro, vanno perfettamente d’accordo. Il mondo non è più composto da centinaia di Stati: è costituito da due schieramenti. Solo due, capite? E questo tempo lo sta mettendo il luce: la realtà è ben diversa, da come viene presentata.In tanti non la reggono, questa conoscenza: hanno ancora bisogno della fomentazione della rabbia, si perdono nei dettagli, non riescono a spingere lo sguardo oltre l’orizzonte. Quindi, almeno noi, cerchiamo di guardare alla Luna, non al dito che la indica. Siamo “esseri solari”, dobbiamo spingerci oltre la deformazione spazio-temporale. E quindi usiamolo bene, questo tempo: è lì la via di fuga. Si sta delinenando un quadro sempre più netto e preciso. E tutta la strumentazione che viene utilizzata è la stessa che veniva impiegata a livello locale, nazionale. Questo dimostra che, a livello internazionale, erano già tutti d’accordo fin dall’inizio. Guardate cos’è successo a chi ha rifiutato il Tso: è stato emarginato, perseguitato e incolpato di tutto. E guardate cosa succede oggi con i russi: stesso trattamento, identico. Adesso non puoi più essere nemmeno un artista, un ballerino: se sei russo, vieni cacciato. Quindi la narrativa è la stessa. E dunque, lo si comprende: chi gestisce questa operazione è un solo soggetto. E per poterlo vedere, non possiamo più concentrarci solo sul fatto specifico: occorre alzare gli occhi al di sopra di questo pianeta.Dall’alto, oltre le forme, coglieremo due protagonisti, al di là delle bandiere terrestri. Cristiani e musulmani, bianchi e neri: non conta, dobbiamo cogliere ciò che anima la materia, oltre il packaging esistenziale. Il “piano del cuore” lo senti quando vai oltre il contenitore. Dobbiamo cogliere quella che è una volontà di fondo: perché è proprio la volontà a creare il protagonista. Con questa logica, è più facile scoprire che esistono forze che operano nella luce e poi altre forze, che operano nell’ombra. Tantissime scritture antiche, alcune ritenute sacre, di questo nostro tempo parlano perfettamente. Lo stesso Libro dell’Apocalisse descrive i passaggi attuali con precisione impeccabile. Nell’Antico Testamento – non interpretato, ma tradotto alla lettera – si trova la cronaca, scritta in anticipo, di questi tempi. E tutti convergono su questo: siamo arrivati a un punto-limite. Sì, un piano esistenziale è giunto al limite.Abbiamo sempre vissuto pensando che ci fosse una grande umanità, e adesso scopriamo che una grande umanità non c’è: ci sono tante forme di umanità. Una di queste, se ne avesse avuto la possibilità, ci avrebbe già eliminati. Poi c’è una forma di umanità che, se non prende ordini, non riesce neanche ad alzarsi dal letto la mattina. C’è un’altra parte di umanità che si sta svegliando e sta acquisendo consapevolezza. E poi c’è una parte di umanità – alla quale apparteniamo anche noi – composta di individui che, fin da quand’erano bambini, sospettavano che ci fosse qualcosa che non quadrava. Ci facevamo quella famosa domanda: che cosa ci siamo venuti a fare, qui? Ecco, molte di queste domande ormai prendono forma: e siamo chiamati, anche, a costruire risposte. Da una parte c’è la spinta della luce, l’espressione “solare” che vuole sostenere un’evoluzione inarrestabile, e dall’altra c’è un esercito dell’ombra. Tutto evolve: liberarci, emanciparci, è un’espressione d’amore. Le forze del buio, invece, questo processo evolutivo vogliono bloccarlo e deviarlo.Quando ti propongono di cambiarti il Dna, non stanno facendo quello che farebbe la natura (e la natura si muove nella luce: è il Sole ad aprire il fiore, in primavera). Ora lo vediamo: all’improvviso, le forze delle tenebre hanno una gran fretta. Tutti spingono: secondo questa narrazione, i “buoni” hanno un potere supremo, mentre i “brutti e cattivi” (ieri noi, oggi i russi) sono isolati. Ma se il potere dei “buoni” è così totale, perché ha proprio bisogno di toglierci la nostra libertà? Questa è una guerra, contro di noi. Ma non siamo venuti qui per sopravvivere: siamo qui per cogliere un senso superiore e diventarne i costruttori. Non siamo gli abitanti del nostro corpo: ne siamo gli imperatori. Spetta a noi, quindi, decidere che cosa essere – a differenza di una fetta di umanità che deve sempre ricevere ordini, perché non sa darseli. A cosa siamo chiamati, oggi? A discernere, a riconoscere la luce e le tenebre. Se durante la stagione Covid dovevamo preservare il nostro corpo, adesso dobbiamo preservare le nostre emozioni: dobbiamo proteggere la nostra capacità di sentire.Il disegno è molto più ampio: è miope, chi si ferma all’Ucraina. Il seme non conosce la pioggia, ma sa che pioverà. Non abbiamo il controllo di tutti i dettagli, ma sentiamo che c’è dell’altro, in arrivo. E questo gesto di ricerca fornisce anche l’atteggiamento migliore, per sopravvivere a questo tempo così faticoso. Andiamo a cogliere il senso superiore, dentro a quello che stiamo vivendo. Perché stiamo soffrendo così tanto? Perché siamo stati attaccati così violentemente, e in modo così vile? Perché noi abbiamo chiesto di tornare in un mondo ben diverso da questo. Perché non apparteniamo a quella specie lì: e questa è una grande verità, esplicitamente dichiarata. Siamo diversi dalla maggioranza dell’umanità: la nostra sostanza esistenziale va oltre la mera sopravvivenza. Siamo qui per raccogliere il segreto dell’esistenza. E questo ci porta a conoscere. Siamone forti, allora, anche davanti a certe notizie. Oggi, ad esempio, spiegano che la fornutura energetica della Russia non è sostituibile, quindi andremo incontro ad anni di razionamento. E’ insopportabile, certo: ma ha un senso. Perché, in questa situazione, cominci a creare l’oltre.Ha un tempo, questa operazione: non è infinita. Certo, non finisce domani: finisce quando sei pronto. Prepariamoci a navigare in un mare che rimarrà in tempesta ancora per un po’. Impariamo a navigare così: ogni volta che l’onda ti strattona, tu diventi qualcosa che è oltre te stesso. Ed è proprio questa la ragione per cui siamo qui. Ora fingono di apprestarsi a un ritorno alla normalità ordinaria? Stentiamo ad accostarcisi: sentiamo che sarebbe come entrare nel nostro passato, e tornare indietro è contro natura. La guerra? I nostri vogliono farla a tutti i costi, senza mai ascoltare le ragioni della controparte, che erano lì da vent’anni. E quindi: andiamo oltre tutto questo. Il mondo è impazzito: riuscire a vederlo, questo delirio, diventa davvero il momento in cui, finalmente, si può vivere qualcosa di superiore. Finalmente si può dare un senso a tutta la forza che si ha. Si può cominciare a giocare il gioco per il quale ci si è allenati così a lungo. E si cominciano a costruire, finalmente, i contenitori in cui allocare, con grazia, le tessere di un mosaico di verità.Lo so, questo mondo non ci risuona dentro. Non può essere naturale il fatto che una persona, dalla nascita, abbia già un codice fiscale, appartenga a uno Stato e magari anche a una religione. Non è naturale essere alienati dalla natura, lavorare come merce e come carne da macello fino a settant’anni, per poi essere spremuti nella sofferenza fino alla fine. Non è normale: c’è un senso superiore, che va colto, perché l’essere umano non sta vivendo la sua vita. E’ stato creato, ma ora ne ha consapevolezza: ed è letteralmente in ostaggio. E dunque, dico: consegnateci la verità, è ora. E così, un po’ alla volta, anche sopravvivere diventerà più semplice. Ricordate quanto ci hanno ricattato, per imporci il Tso? Bene: ma noi lo abbiamo evitato lo stesso, il Tso. Superata la paura, abbiamo capito che le nostre priorità esistenziali erano altre: e non soffrivamo più. A un certo punto abbiamo sviluppato una sorta di insensibilità, rispetto a quella forma di dolore. Ancora oggi ti sparano addosso, ti tolgono ogni diritto e ogni libertà, ogni istinto alla verità: ma tu sei ancora lì, e non soffri più.Io ho girato più di cento piazze italiane, e le persone mi dicevano: io adesso sono molto più forte di prima; ho mille difficoltà e devo fare i conti con tante scomodità, ma sto molto meglio di prima. E adesso, se ci voltiamo indietro e guardiamo a quello che abbiamo fatto, capiamo che abbiamo scritto una delle pagine più belle, per le nostre anime. Abbiamo mantenuto la nostra posizione: come un noce in inverno, che viene spogliato di tutto ma non si spegne, avendo trasferito le sue energie sotto terra. Non si spegne, il noce: ed è pronto a ripartire. Non finirò mai di ringraziarvi: ci siamo dati la possibilità di vivere, insieme, questo viaggio, quest’avventura, questo passaggio sull’orlo dell’impossibile. Ed è successo qui, nel nostro piccolo, in Italia. Ecco, adesso questo orizzonte si allarga. E ci ritroviamo accanto agli spagnoli, ai canadesi: avevano capito che era una farsa, quello che ci stavano raccontando. C’è gente che vive nel Gabon, che sa che è tutta una farsa. Anche i russi lo hanno colto, il disegno superiore: la vita umana non è spontanea, è indirizzata. L’uomo non è libero di espandersi, resta un animale d’allevamento.E così abbiamo fatto un salto, siamo saliti: preservandoci, oggi possiamo stringere un’alleanza che va oltre le bandiere e le appartenenze, per arrivare a creare una saldatura aurea tra le varie anime che stanno spingendo per solcare questo tempo. Se il cuore è sintonizzato, la testa poi sa cogliere la verità. Abbiamo imparato a non credere più a quello che ci raccontano. E’ così che si penetra, si solca questo tempo: e si incide la strada. Come diceva Nietzsche: diventate duri, fino al punto di riuscire a incidere. Non siete venuti qui per rotolare, ma per lasciare un segno. Siete venuti qui per scriverla, una storia: non perché qualcuno la scriva su di voi, raccontandola poi sempre come pare a lui. La storia è sempre stata scritta da chi ha vinto. E chi le ha vinte, le battaglie? Chi le ha create. Chi ne ha avuto bisogno, per raccontare una storia agli esseri umani, affinché credessero che fosse tutto così. Dunque, andiamo oltre: cogliamo, della realtà, l’identità superiore. Allora, sarà tutto più chiaro: e sarà molto più facile affrontare la situazione, dando finalmente un senso al nostro essere qui.(Michele Giovagnoli, “Luce e buio”, video su Facebook il 14 marzo 2020).Vent’anni fa, in Uruguay, una persona mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello che stiamo vivendo adesso: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei movimenti delle persone. Quella persona mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di programma. Io obiettavo: ma dove le prendi, queste informazioni? Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all’uomo ordinario, “la storia” viene proposta come qualcosa che è già successo; mentre la storia – per chi gestisce l’essere umano, trattandolo come uno schiavo – si scrive prima ancora che accada. E in questa storia di oggi sono previsti tanti passaggi: quelli che abbiamo visto e altri passaggi, a venire, piuttosto scontati. Lo vedete, infatti? Non mollano: il loro piano procede spedito, tra un’emergenza e l’altra. Loro perseguono un disegno preciso, contro di noi: e sappiamo benissimo dove vorrebbero arrivare. Siamo appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere “come sorci”, e ci hanno già buttato dentro l’altro calderone, quello della guerra. Il loro progetto va ben oltre l’attualità: ben oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.
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Paura e dominio: la malattia perfetta, che non finisce mai
La malattia perfetta. Quella che non si sa come sia nata, come si affronti, come si curi. La malattia che si associa a mille altre malattie. Che può esser causa di tutti i possibili sintomi. Che non finisce mai, che produce conseguenze a ripetizione, che lascia uno strascico infinito. La malattia molto contagiosa, assolutamente insidiosa, che puoi avere anche senza saperlo. Che solo il sistema ha modo di diagnosticare. Che solo con un approccio preventivo, ufficiale, indefinitamente reiterato e standardizzato, nei confronti del quale è pretesa un’adesione acritica e una fede cieca, può essere affrontata. Che solo un cocktail di norme rigide, confuse, mutevoli e contraddittorie può regolamentare. Una malattia burocratica, la cui gestione è sottratta ai medici e affidata agli archivi elettronici. Che non riceve assistenza dagli ambulatori ma dai call center. Che va trattata con questionari e con quesiti a cui rispondere a distanza, e non con auscultazioni e visite specialistiche.Una malattia che paralizza e disattiva il sistema sanitario pubblico a vantaggio delle grandi catene di cliniche private. Una malattia che crea isolamento e divisione, diffidenza e disprezzo. Una malattia che serve a imporre restrizioni e sottomissioni. Che produce discriminazione e sottrazione sistematica di ogni diritto e di ogni libertà personale. Che impone il potere di polizia, la criminalizzazione del dissenso, la delazione e il tradimento. Che richiede lo stato di emergenza, l’uomo forte al comando, la sospensione delle norme costituzionali. Che comporta l’allontanamento sociale dei dissidenti, il disprezzo pubblico verso i dubbiosi, la perdita del lavoro per chi non si allinea. La malattia che distrugge le piccole realtà imprenditoriali consegnando il loro giro d’affari, frutto del lavoro di decenni o addirittura di secoli, a gigantesche multinazionali nate ieri e già in cima all’economia mondiale. Che produce quantità industriali di disoccupati assicurando risparmi stellari al sistema pensionistico statale e accelerando vertiginosamente quel processo di automazione produttiva che porterà, quanto prima, alla piena sostituzione della macchina all’uomo.Macchine che obbediscono senza chiedere. Che non necessitano di illuminazione, riscaldamento, assicurazioni sugli infortuni, tutele sindacali, contratti, stipendi. Macchine che eseguono senza dissentire. Senza scioperare mai. Una malattia che sbatte fuori dalle scuole gli insegnanti più critici, che forma i giovani alla sudditanza e alla paura. Quella paura sulla base della quale ogni popolo può esser dominato e asservito al potere. Quella paura della morte che soltanto una malattia perfetta come questa può risvegliare e mantener costante in ogni singolo attimo della giornata. La malattia perfetta. Quella che non inizia e non finisce. La malattia che scava una profonda e fredda tomba, una volta per tutte, nell’esistenza vuota di chi ha ucciso per sempre, dietro ai suoi occhi ciechi, ogni attitudine al Pensiero.(Pietro Ratto, “La malattia perfetta”, dalla pagina Facebook di Ratto, “Bosco Ceduo”, 21 febbraio 2022).La malattia perfetta. Quella che non si sa come sia nata, come si affronti, come si curi. La malattia che si associa a mille altre malattie. Che può esser causa di tutti i possibili sintomi. Che non finisce mai, che produce conseguenze a ripetizione, che lascia uno strascico infinito. La malattia molto contagiosa, assolutamente insidiosa, che puoi avere anche senza saperlo. Che solo il sistema ha modo di diagnosticare. Che solo con un approccio preventivo, ufficiale, indefinitamente reiterato e standardizzato, nei confronti del quale è pretesa un’adesione acritica e una fede cieca, può essere affrontata. Che solo un cocktail di norme rigide, confuse, mutevoli e contraddittorie può regolamentare. Una malattia burocratica, la cui gestione è sottratta ai medici e affidata agli archivi elettronici. Che non riceve assistenza dagli ambulatori ma dai call center. Che va trattata con questionari e con quesiti a cui rispondere a distanza, e non con auscultazioni e visite specialistiche.
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Giovagnoli: oggi siamo tutti canadesi, al servizio della vita
Grandi alberghi, a Roma, ora licenziano i dipendenti. Stanno chiudendo: saranno ricomprati a prezzo di saldo. E le bollette, le avete viste? Sono triplicate. Questo significa una sola cosa: uccidere le piccole imprese, il nostro tessuto produttivo. L’Italia è al centro di un progetto di predazione, oltre a essere un laboratorio sociale. Obiettivo: vedere fino a che punto è possibile rincoglionire e sottomettere le persone. Perché hanno scelto l’Italia? Perché ha un immenso potere erotico, e perché è uno dei paesi più analfabeti al mondo: andate a chiedere a un ragazzo quando ha letto l’ultimo libro, o se conosce qualche filosofo dell’Ottocento. In più siamo sottoposti al dominio clericale, che ci ha sempre imposto di sopportare tutto. Si veda il comportamento dell’attuale pontefice: dice che la situazione italiana va benissimo così com’è, e che sottoporsi al trattamento sanitario obbligatorio è “un atto d’amore”. E quindi ci siamo ridotti questo stato: ai limiti dell’umano, ormai.Fai un po’ troppo i capricci? Ti blocco il conto in banca. Vai alle manifestazioni? Ti sospendo l’assicurazione del camion, ti annullo i tuoi contratti commerciali. E’ quello che sta accadendo in Canada, che è sempre stato – storicamente – una patria delle libertà. Non sente ragioni, il governo di Ottawa: è irremovibile. La capitale è stata invasa da una marea umana, che si è sollevata pacificamente e ha paralizzato il paese. Bene: non possono dargliela vinta. Non possono permettersi di perdere, perché – se in Canada vincesse la protesta – ne seguirebbe un’onda d’urto. Oggi, il Canada è tutto il mondo: siamo tutti canadesi. Poi c’è l’Italia, certo: e il Canada è l’ombra dell’Italia. Anche da noi c’è un governo che non sente ragioni, che non prova emozioni, che perseguita i cittadini. Potrebbero arrivare, anche qui, a bloccare i conti correnti? Pensateci: se innanzitutto elimino il contante, per privarti dei tuoi soldi (i tuoi) mi basterà un semplice click.In Canada è già cominciata la corsa ai bancomat, e alcune grandi banche li hanno prontamente chiusi: proprio come in Grecia, anni fa. In fondo è il piano a cui doveva servire, fin dall’inizio, il lasciapassare verde: se non obbedisci ti tolgo quello che hai, come in Cina. Tutto il resto, peraltro, ce l’hanno già tolto: bar e ristoranti, alberghi. Ci hanno tolto i servizi, pagati anche da noi. E così i trasporti: pure quelli, pagati anche da noi. Attenti al Canada, dunque: stiamogli vicino. Sentiamoci come loro, come quei “guerrieri” canadesi contro cui oggi si scatenano i rastrellamenti delle truppe speciali antisommossa. I canadesi stanno lottando per la loro nazione, certo; ma, al tempo stesso, sanno che stanno rendendo un servizio a tutto il mondo: così come lo stiamo facendo noi, che in Italia non abbiamo obbedito alle imposizioni. Noi stiamo difendendo il nostro territorio e il futuro dei nostri figli. Ma stiamo prestando un servizio all’intera umanità: perché quello che parte da questi paesi finirà per dilagare ovunque.Penso agli studenti contro il Green Pass, che in tutta Italia ormai si stanno facendo sentire, facendo manifestazioni e occupando le scuole: la loro causa è magistrale. Stanno crescendo, in termini di consapevolezza e di amore. Ringrazio Giuseppe Cruciani: in televisione ha difeso la causa dei ragazzi che non possono più prendere l’autobus o frequentare la palestra. E intanto, in mezzo a questa crisi bruciante, osserviamo la Spagna: ha rimosso ogni restrizione e sta puntualmente registrando un boom di prenotazioni turistiche. Credete che il nostro governo non sappia cosa sta facendo? Credete che non si renda conto dei danni che sta provocando? Pensate che disprezzo ha per gli italiani: arriva al punto da creare delle condizioni che costringono i nostri connazionali a vivere le vacanze all’estero, perché qui non è più possibile. Vi rendete conto dei soggetti con cui abbiamo a che fare?Penso al Pd, che si dichiara di sinistra e quindi teoricamente in difesa dei più poveri. A loro dico: siete ridicoli. Cosa racconterete, a ottobre, quando inizierà la campagna elettorale? Con che faccia andrete nelle piazze? E a dire che cosa? Idem i 5 Stelle, i voltagabbana per eccellenza: con che faccia ripeteranno che “uno vale uno”? E la Lega, che si proclama a favore degli italiani? Ha votato due volte l’approvazione del Green Pass, così come Forza Italia. E la Meloni, che cosa ha fatto? Che schifo, ragazzi. Che deserto. Mi sono appena sentito con Stefano Puzzer: condividiamo la necessità che si crei una grande alleanza, basata su una precisa consapevolezza. Oggi è facile, creare una nuova piattaforma: dentro, però, ci devono essere persone che abbiano fatto un salto, altrimenti si rischia di ripetere le illusioni vissute con i 5 Stelle. Apprezzo Mauro Scardovelli, che resta un punto di riferimento per molti di noi: aveva organizzato un convegno limitando l’accesso ai soli possessori di “Super Green Pass”, ma in poche ore si è accorto dell’errore e ha annullato il convegno.E’ stato un gesto fantastico, simbolico: una sorta di prova. I grandi devono superare delle prove, e lui ha chiesto scusa: questo mi è piaciuto, è un gesto di umanità. Io sono due anni che subisco ogni genere di vessazione, e nessuno mi ha mai chiesto scusa. Solo da persone che sono come noi possiamo sentirci dire “scusa”. Visto che ha fatto questo grande gesto, Mauro merita di continuare la sua opera: ovvero, unire le persone. Quello che ci aspetta, adesso, è una totale resistenza: stiamo fermi, ancora. Se non hanno raso al suolo tutto quello che potevano, è perché siamo stati fermi. Questo stare fermi continua a fortificarci. Ci logorano, ci scoraggiano; perdiamo il lavoro, abbiamo tutti contro. Ma siamo diventati, letteralmente, quei mattoni con i quali adesso si può davvero costruire qualcosa. Oggi siamo stabili, non ci muoviamo più di fronte a nulla. Certo, è stato un grande lavoro. Quindi dobbiamo continuare con questa resistenza, cercando anche di renderla più bella e più sopportabile possibile, più interessante, più proficua. E intanto dobbiamo prepararci, perché quello che abbiamo subito non si ripeta più, in futuro.Bisogna costruire qualcosa che ci permetta di promuovere persone con precisi requisiti, persone che abbiano superato queste prove, per poter entrare nei centri decisionali. Non si può pensare di continuare a vivere solo di riflesso. La politica va fatta in due modi: servono persone adatte nei posti giusti, e serve – all’esterno – quello che stiamo facendo noi, adesso. Noi condizioniamo già gli eventi, pur non avendo un solo uomo, un solo deputato, un solo ministro che sia dalla nostra parte. Pensate cosa significa poter contare su persone fidate, che – in questo tempo – si siano dimostrate all’altezza. A questo è servito, questo periodo così duro: in tanti hanno pensato a fare cassa; altri invece si sono messi in luce, dimostrandosi in grado di potersi assumere una vera responsabilità. Non cadranno dal cielo, gli esseri immacolati: sono già tra noi, quelli che hanno meritato la nostra fiducia.Pensate a uno come Come, uno come Salvini: è adesso, in questi due anni, che abbiamo visto chi sono, veramente. Dall’altra parte, invece, abbiamo visto persone che si sono sacrificate: hanno dato il proprio tempo, a volte anche la propria vita. Ecco gli esami che contano, quelli veri. Quando anch’io dovrò scegliere delle persone, le sceglierò qui, in mezzo a noi: quelle che hanno dimostrato di saper superare queste prove. Oggi ci servono esseri dotati di profonda umanità: perché queste crisi non le superi con il “dottorone”, le superi con l’umanità. Non è più nemmeno una battaglia economica e politica: è una battaglia spirituale. Quindi dobbiamo lavorare anche per ricucire il divario tra credenti e non credenti, tra cristiani e non cristiani, tra giovani e anziani. In questo momento siamo dei sarti, armati di un filo d’oro per unire le persone: unendoci si è più forti, e si appronta uno strumento che in futuro sarà prezioso, per affrontare quello che ci aspetta.Pensate: a ottobre matura il vitalizio, per i parlamentari; fino ad allora non muoveranno il culo dalla poltrona. Dopo, però, cominceranno ad agitarsi. Già oggi c’è una mezza crisi di governo: Draghi (che sta lassù, e non si capisce a chi appartenga) avverte i partiti: o votate compatti, o non si va avanti. Pensate come si scanneranno, in autunno, quando saremo in piena campagna elettorale. E lì noi dovremo essere pronti, e avere una presenza ferma: altrimenti vivremo sempre il riflesso del gioco degli altri. Intanto, abbiamo sotto gli occhi i numeri del disastro. Il settore alberghiero sconta un calo dell’80%. Piangono gli esercenti, che avevano pensato di cavarsela nonostante le restrizioni, incuranti del fatto che, se danneggi una parte dell’umanità, poi il danno si ripercuote su tutta l’umanità. Oggi, l’Anac spiega che sono già 500 le sale cinematografiche che, in Italia, sono state costrette a chiudere. Bisogna che il governo intervenga, dice l’Anac. No, dico io: dovevate svegliarvi prima, ragazzi.Non è intelligente continuare ad appellarsi al governo, pur sapendo che è proprio questo governo ad aver generato il disastro: non puoi chiedere al piromane di spegnere l’incendio, o al ladro di sventare la rapina. Se gli esercenti, le loro associazioni di categoria, si fossero rivolte agli italiani, anziché al governo, chiedendo “vi sembra giusto limitare l’accesso ai negozi ai soli possessori di Green Pass, costringendoci così a perdere una quota degli incassi?”, forse gli italiani avrebbero risposto che no, non era affatto giusto. Allora, forse, il governo avrebbe preso una posizione più ragionevole. E invece: hanno continuato a dare fiducia, forza, al potere. Sembra di assistere a uno spettacolo dove c’è qualcuno che ha addomesticato e incantato l’umanità. Molta gente non sa più nemmeno cosa dire, non sa spiegare perché si è ridotta a vivere così, in un paese dove chiudono 500 cinema, mentre la Spagna si prepara a vivere un boom turistico impressionante. Ma sono in tanti, comunque, i cittadini che si sono ribellati alla persecuzione: fanno riunioni carbonare e tengono vivo questo spirito. Anche tra chi ha ceduto al ricatto, ormai, molti si dicono pentiti: si sentono presi per il sedere.Questo movimento intestino, sotterraneo, si manifesta anche in luoghi dove sembrava che niente si muovesse: si muove qualcosa anche nel mio paese, Carpegna, sulle montagne delle Marche. Vedete, in questo periodo stiamo approcciando la primavera. E in primavera esce ciò che è rimasto vivo sotto la terra. Noi, certo, siamo stati sommersi. Hanno voluto seppellirci, ma hanno dovuto fare i conti col fatto che noi eravamo dei semi. Vi dico questo: la mattina, quando vi alzate, pensate alla cosa più bella che potete fare. E ricordatevi che siete degli eroi, dei guerrieri di luce: state sopravvivendo alla più grossa persecuzione che potessimo incontrare. Restiamo qui – fermi – al servizio della vita. Ormai siamo arrivati quasi oltre noi stessi, siamo saliti un po’ più in su. Cos’abbiamo, a cuore? Il nostro tornaconto? No di certo: quello è già stato totalmente consegnato al fuoco. Siamo al servizio di qualcosa di più alto. Vi abbraccio forte. Siamo arrivati liberi, su questa Terra; liberi torneremo a casa. Con tutto l’amore che posso: sentitevi belli, sempre.(Michele Giovagnoli, dal video trasmesso su Facebook il 18 febbraio 2022).Grandi alberghi, a Roma, ora licenziano i dipendenti. Stanno chiudendo: saranno ricomprati a prezzo di saldo. E le bollette, le avete viste? Sono triplicate. Questo significa una sola cosa: uccidere le piccole imprese, il nostro tessuto produttivo. L’Italia è al centro di un progetto di predazione, oltre a essere un laboratorio sociale. Obiettivo: vedere fino a che punto è possibile rincoglionire e sottomettere le persone. Perché hanno scelto l’Italia? Perché ha un immenso potere erotico, e perché è uno dei paesi più analfabeti al mondo: andate a chiedere a un ragazzo quando ha letto l’ultimo libro, o se conosce qualche filosofo dell’Ottocento. In più siamo sottoposti al dominio clericale, che ci ha sempre imposto di sopportare tutto. Si veda il comportamento dell’attuale pontefice: dice che la situazione italiana va benissimo così com’è, e che sottoporsi al trattamento sanitario obbligatorio è “un atto d’amore”. E quindi ci siamo ridotti in questo stato: ai limiti dell’umano, ormai.
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Giovagnoli ai cristiani: sveglia, è il Vaticano a schiacciarci
Eternamente grazie, professor Luc Montagnier: eternamente grazie. Non è una brutta notizia, quella che è arrivata. Sapete, funziona così: dobbiamo educarci al trascorrere delle cose, alla fine della bellezza fisica, al tramonto del sole, alla vecchiaia, così come ci meravigliamo della nascita, del sorgere, della giovinezza, e poi della barba che si imbianca. Si chiama vita: è così. La vita si può soltanto accettare. Si può soltanto consegnarsi, alla vita: perché, se ci si consegna alla vita, allora ci si consegna anche all’immortalità. Montagnier ha lasciato un solco indelebile, dentro ognuno di noi. E si è andato ad annidare dentro ognuno di noi. Da bravissimo virologo, è diventato un virus d’amore. E questo rende decisamente immortale la sua essenza, il suo passaggio qui su questa Terra. Tutti siamo destinati a morire, ma in pochi riescono a morire – e a farsi luce – come si è fatto luce il professor Luc Montagnier: dedicando la sua vita alla verità, che è il precursore di ogni giustizia.Continuiamo la sua opera; “siamo” la sua opera. Siamo tutti parte di questa grande opera, noi che abbiamo deciso di sacrificare la nostra vita a un ideale più alto, a un valore più alto. Non siamo venuti qui per sopravvivere: “Fatti non foste a viver come bruti”. Virtù e conoscenza, dunque. Tempo fa, parlando con una carissima amica, parlavo dello sguardo di quest’uomo. E avevamo notato che, dentro questo sguardo, risiedeva già la fermezza di chi ci parla ormai da un altro luogo: di chi non è già più qui. Arriva qui, ma non è più qui: perché ha già superato l’esistenza terrena. E’ lo stesso sguardo che avevamo colto in Giulietto Chiesa; lo stesso sguardo che vedevi nella bellezza, nell’umiltà del dottor De Donno. Questo sguardo lo descrive bene Gabriele La Porta in un libro bellissimo, dedicato a Giordano Bruno, raccontando i momenti che precedono il patibolo, prima che venisse consegnato alle atrocità viste da tutti. Gabriele La Porta si sofferma invece sulle atrocità che soltanto lui aveva visto. E dice: nei suoi occhi si vedeva già quell’assenza, tipica della santità. Gli occhi di Giordano Bruno brillavano già di una luce che arrivava da un altro mondo.Anche durante l’ordinarietà di questa vita, è possibile prendere in prestito delle schegge di quella luce. Succede ogni volta che ci mettiamo al servizio di questa verità suprema, e quindi decidiamo che la nostra vita sia qualcosa di molto più alto. Così ci stacchiamo da tutte quelle perplessità, quelle paure che la vita ordinaria propone: la precarietà, la paura di non avere successo, la paura di morire di fame, la paura di essere visti come “sbagliati”. Ecco, tutto questo è bassamente umano. E quindi viene totalmente sciolto, spazzato via – da questi atteggiamenti – con una speciale freschezza, un profumo, una giovinezza d’animo. L’invito che rivolgo innanzitutto a me stesso, tutti i giorni, è sempre questo: diventa la cosa più bella che tu possa diventare, lo strumento d’amore più potente; immolati dentro questo grande flusso: solo così potrai avere (e toccare con mano) un senso superiore, di questa vita. Altrimenti avrai semplicemente abitato una macchina, e da quella macchina avrai preso ordini.Io non prendo ordini da nessuno, neanche dalla mia macchina. Io sono al servizio di una forza che è più grande di me. E quando la sento, sento di essere in tutte le cose: è questo stato, questo “sentirsi in Dio”. Quando mi domandano, “tu credi in Dio?”, rispondo: io non credo in niente; io sento che posso entrare in uno stato. La divinità è uno stato, dove tu senti di essere dentro qualunque cosa. E senti di non essere più te stesso; perché, quando sei te stesso, parlano le tue eredità; parla la tua macchina, parlano la tua vecchiaia, la tua paura; parla il tuo ego. “Sentirsi Dio” significa trasmutare, letteralmente, quella che è la tua espressione esistenziale, e diventare qualcos’altro. Quando ti senti “in Dio”, allora ricevi le facoltà per poter compiere grandi opere: per poterti staccare, e per poter raggiungere gli altri, per dare un contributo, per “far atterrare” su questa Terra questa parola, che altrimenti non vale niente, se rimane soltanto dentro le preghiere e dentro le confessioni. Non vale niente, se rimane dentro le istituzioni: la parola Dio, se non diventa opera, non vale niente. Questi “Dio” che sono rimasti nelle parole hanno generato mostri, e lo vediamo anche oggi.Ormai sono di fronte a un ulteriore scarto, in quello che è il mio cammino. Lo sapete, io sono un alchimista. E noi alchimisti siamo stati sempre bruciati, sempre: ma non da chi animava e faceva “atterrare” il messaggio cristico, non da chi diventava espressione diretta di un Dio che, altrimenti, è solo il vuoto contenitore di una parola sterile. Siamo stati bruciati vivi da chi aveva creato un’istituzione, da chi sfruttava quella cosa. Noi li abbiamo avuti sempre contro: sono stati sempre avversi alla verità che portiamo. E’ normale: l’unico modo per spegnere gli effetti di una lampadina che offre luce è coprirla, altrimenti la luce annienta qualunque ombra, qualunque buio. E abbiamo giocato, nei secoli, questo gioco che si chiama vita. Siamo cresciuti. E oggi viviamo un momento straordinario: abbiamo un mese e mezzo di tempo, per meritarci questa libertà. Insieme, in questi mesi, ci siamo fortificati e preservati; abbiamo tenuta viva la fiamma, la speranza di trasformare qualcosa.“Speranza”: questa parola è anch’essa priva di significato, se non diventa opera. La speranza non ha senso, se non diventa volontà: è per questo che scriviamo sempre “né fede né speranza”, nei nostri studi di alchimisti. La speranza diventa una conseguenza naturale, se ci metti la volontà: se tu diventi la volontà, se tu entri nel flusso della volontà. E siamo arrivati a questo punto, a questi giorni cruciali e definitivi, nei quali io darò tutto quello che ho. Perché adesso non è più pensabile fare spettacolo, dedicarsi allo show, pensare ai follower. Guardate Andrea Colombini: più gli bloccano i profili sui social e più lui va avanti, stoico, imperterrito. Perché l’unica cosa che possiamo perdere è quella che molti hanno già perso: il senso di quest’esistenza. O siamo al servizio della luce, o la nostra esistenza non vale niente. O siamo al servizio della verità, o la nostra esistenza – ripeto – non vale assolutamente niente. Rimaniamo incastrati dentro una macchina che ci dice cosa fare e poi, a un certo punto, si spegne. E si rimane lì, si muore così. Si dice: quindi? Tutto qui? Ma dov’era, la bellezza della vita?Dobbiamo dare un senso, alla vita, altrimenti il senso è questa stupidità. In questi mesi, quindi, mi giocherò tutto. Mi sono domandato cosa fare, adesso: come ottimizzare tutta questa forza che abbiamo preservato. Stiamo fermi: siamo arrivati fin qui, ormai non ci smuove più nessuno. Però le cose non stanno cambiando. O meglio: stanno maturando, ma devono essere accompagnate. Cosa manca? Quali sono gli ingredienti che mancano? Me lo domando, non ci dormo la notte: perché devo dare un senso a questa potenza, a questa vita. Devo darle un senso, altrimenti non mi sento compiuto. E allora ho pensato a come è stato possibile costruire questo grande inganno, come ci si è arrivati, quali sono stati i personaggi che hanno giocato la loro dote. Si è mossa la finanza, si è mossa la politica, si sono mossi tutti i tentacoli del male. E si sono mosse anche queste istituzioni religiose. Si sono mosse: e hanno fagocitato quello che era un messaggio. Loro si sono fatti portavoce di quello che, in Italia, è il messaggio cristico: un messaggio fatto di fratellanza, di uguaglianza, di solidarietà, di aiuto, di comprensione, di crescita.Un messaggio che è arrivato con una volontà, ma viene trasformato: viene reso l’esatta antitesi. L’istituzione che se ne fa portavoce è la più ricca, la più occulta possibile. E’ l’istituzione intoccabile alla quale è permesso fare tutto: benedice le bombe atomiche e benediceva i fascisti, quando c’era il fascismo. E si mette a fianco del più grande dittatore. E continua, ancora oggi, a muoversi in questo regime di falsità. Quando un personaggio così benedice – come atto d’amore – tutto quello che si sta facendo, allora il gioco s’incarta. Perché c’è qualcosa che si va a infilare nella matrice sociale, bloccandola. Perché in Italia la gente non riesce a fare quel salto in più? Perché lo fanno in Canada, con dieci gradi sotto zero, e lo fanno in tutto il mondo, mentre in Italia non si riesce a raggiungere quella determinazione? Perché c’è un’infezione. C’è una falsità, che si è infiltrata nel contesto sociale. In questo anno lo abbiamo capito: il messaggio di Cristo è una cosa, la Chiesa cattolica è ben altra cosa.E allora, fino a quando il contesto sociale rimane prigioniero dei dettami imposti da questa realtà, che tradisce appieno il messaggio di fratellanza, di umiltà e di verità, noi non andremo da nessuna parte. Perché l’Italia ha una matrice cristiana potentissima. E se i cristiani italiani continuano a rimanere inerti, e a non trasformare il Verbo in azione, se non diventano essi stessi le mani del loro Dio, non abbiamo la forza per muovere un passo in più, mancherà sempre qualcosa. E loro lo sapevano che, facendo prendere questa posizione all’uomo vestito di bianco, la situazione si sarebbe totalmente “impallata”. Manca una spinta, una collaborazione, un’unità di intenti. E’ stato annichilito il più grande dei messaggi: che non ha più bandiere, se si parla di solidarietà, perché altrimenti non ha senso più niente. Se non troviamo un intento comune, nel nome di questa verità – un intento che porti a termine questa persecuzione – allora è finita l’umanità.Siamo tutti chiamati a dare un senso, una forza, alle parole di cui ci riempiamo la bocca. Premetto: io ho sempre tenuto le distanze, da quella realtà. Ma nelle piazze incontro sempre più gente che mi dice: «Guarda, io sono un cristiano; e questa Chiesa non mi piace, e nemmeno questo Papa: non mi risuona». Bene. Quanti sono, questi cristiani? Quanti siete? Siete tantissimi, sapete. Venite nelle piazze e vi confidate di nascosto, quando finisco un intervento. A volte mi consegnate un pensierino, un santino. E io li ricevo, da apostata, perché mi sono anche “sbattezzato”: non si può far convivere un’espressione di verità e di amore con chi invece usa il verbo della verità e dell’amore per poi mettere in campo una volontà che è tutt’altro che verità e amore. E allora il mio gesto, adesso, è quello di chiamare a una grande alleanza trasversale, che non deve più guardare in faccia a niente. Faccio un passo avanti io, per primo, che sono l’eretico per eccellenza e ho scritto anche un libro (“La messa è finita”, ndr) che mi ha procurato un dossier sulle spalle e l’impossibilità di lavorare con certe realtà.Faccio un passo io perché non me ne faccio niente, di Michele: devo essere oltre Michele, più avanti di Michele; perché Michele è un essere finito; e invece, l’espressione che Michele può abitare è eterna: e io sono dentro quell’espressione, come lo è ognuno di voi. Siamo chiamati a creare un’alleanza trasversale, in questi ultimi giorni che abbiamo a disposizione: perché poi non ne avremo più. E allora avrà senso che ognuno faccia i conti con se stesso. In questi giorni, insisto, siamo chiamati a creare questa grande alleanza. Ci sono dei movimenti; ci sono degli albori, lo vedo. Non ci “state dentro” nemmeno voi, dall’altra parte; avete bisogno, non vi sentite più rappresentati; volete vivere una realtà spirituale sana, come la vuole vivere chiunque. Non si può più stare dietro al dettame impartito dal “grande capo”. Se sentite che quelle parole hanno sempre animato la vostra fede, che vi hanno fatto riconoscere in un certo modo, se cioè siete dei cristiani, se sentite che quel messaggio è universale, allora è arrivato il momento di trasformare quel messaggio in una volontà: senza più guardare a quello che si può perdere, a come si verrà giudicati, e soprattutto a chi camminerà al tuo fianco.Lo dico pubblicamente: io camminerò a fianco di qualunque cristiano che voglia trasformare la propria energia in una volontà, in un’azione concreta. Il periodo è troppo serio, abbiamo un incendio in casa: non possiamo più metterci a discutere sul colore del tavolo. Poi magari torneremo a dividerci, ma oggi viviamo un momento di una serietà totale: non c’è mai stato un periodo più serio di questo. Ci serve un’unità di intenti, una volontà comune. Penso a don Emanuele Personeni: lo ringrazio, dal profondo del cuore. Un sacerdote coraggioso, di quelli che trasformano le parole in fatti. Don Emanuele ha iniziato un cammino, un pellegrinaggio in nome della verità; ha dichiarato apertamente che il suo intento è quello di far togliere qualunque obbligo di “pozione magica”, qualunque schedatura, e vuole andare di parrocchia in parrocchia. Se non ho capito male, dall’alto hanno intimato alle parrocchie di non riceverlo. Mi auguro che non sia vero: sarebbe la conferma del fatto che sta facendo qualcosa di davvero importante. Confido in tutte le persone che lo affiancheranno, in questo cammino: qualcosa che porti le idee nelle piazze e le renda visibili. Bisogna dichiararsi, e questa persona sta compiendo un gesto veramente degno.E’ un’anticipazione di un’era nuova, dove si esce da questa sterilità delle parole e si diventa realmente fatto, opera. A voi cristiani dico: date forza alle parole del vostro Dio, altrimenti rimangono aria fritta e il vostro Dio rimane impotente. Perché il vostro Dio si manifesta tramite voi, tramite la vostra espressione, tramite quello che fate. E’ inutile predicare e recitare in un angolo della vostra stanza, avendo paura di dire come la pensate. Quel Dio lì scappa; non viene più, a trovarvi. E allora, diventate l’espressione di quel Dio. Io ho il mio concetto di divinità, e sono stato sempre al suo servizio. Quando la natura mi insegna a essere sincero, onesto e palese, io cerco di esserlo il più possibile. E quando mi insegna che un’era è finita e che bisogna anticipare una stagione nuova, non tengo chiuse le mie gemme. Ecco, date senso – trasformandole in opera – alla vostre parole. Io mi unirò a don Emanuele Personeni nel suo percorso, intreccerò il suo cammino e farò un po’ di strada con lui. E sono disposto a fare spazio e dare energia: siamo una comunità di 150.000 persone; in parallelo c’è la realtà di “Essere Solare”, quasi 25.000 persone; e c’è un gruppo Telegram di altre 50.000 persone (il canale YouTube me invece l’hanno censurato, quindi non lo posso più usare).La mia forza, in ogni caso, è al servizio di tutte che le persone che, adesso, vogliono trasformare le belle parole in fatti. Ho quest’immagine di questa espressione cristiana, dove ci siano dei preti che si ricordano di cosa son venuti a fare, nel mettersi dentro quell’abito. Possono avere mille limiti, perché ognuno fa la sua scelta. Però, se mi parli d’amore, fallo “atterrare”, questo amore. E’ un invito rivolto a tanti sacerdoti: e ne ho incontrati. Alcuni mi hanno chiesto anche scusa. Una volta, a Riva del Garda, uno mi ha detto: «Guarda, tu hai chiesto scusa alle donne, a nome di tutti gli uomini, per quello che è successo nella storia; hai chiesto scusa in nome del dolore che hanno provato. E io, in qualità di sacerdote e a nome dell’istituzione che rappresento, ti chiedo scusa per il dolore che abbiamo fatto provare alle anime come te, nei secoli». Mi sono commosso. Abbiamo spremuto qualche lacrima, insieme, stretti in un abbraccio. E se mi ascolta, quel sacerdote lo ringrazio anche adesso. E che sia l’inizio, questo.Ho avuto questa visione, dicevo, dei sacerdoti che cominciano a scendere in piazza, a girare per le strade, e raccolgono tutte le persone di buona volontà. Mi auguro che si crei, finalmente, un’alleanza trasversale che dia espressione anche a chi è ai livelli più alti. Mi sono immaginato pure altri personaggi, che hanno manifestato la loro fede in questi valori e quindi cercano di dare un senso a quelle parole (altrimenti, non ha senso niente). Ho seguito alcune persone, sto seguendo Meluzzi, sto seguendo monsignor Viganò. Siamo chiamati a fare questo passo avanti: dobbiamo giocare tutte le carte, anche se questo richiede di fare un passo indietro e di sospendere certi attriti. Siamo chiamati a farle, queste mosse: non possiamo permetterci di arrivare alla fine di questo periodo, tra un mese e mezzo, senza aver tentato di stringere tutte le alleanze possibili. Invito tutti: date un senso alle parole d’amore che finora avete ospitato. O gli date un senso, o smettere di parlare a nome di chi ha portato certi messaggi: perché se quello che ha portato certi messaggi si affacciasse adesso, sicuramente non sarebbe contentissimo di quello che stanno facendo le istituzioni; ma chiederebbe a voi cristiani, uno ad uno: perché continuate a nascondervi?Mi auguro che il mio gesto sia compreso e sia supportato. Lo ripeto: io sono un eretico apostata, mi sono “sbattezzato” e ho scritto anche un testo, ben nutrito, contro le istituzioni cattoliche. E sono qui, in prima persona, a mettere la mia energia al servizio di tutti i cristiani di buona volontà. Confido nella luce che vi illumina (da dentro, non da fuori). Nel frattempo, lo so, gli altri non si fermano. Hanno cambiato la Costituzione? Certo: continueranno a fare tutto quello che è possibile, per portare a termine il loro disegno. Voglio ricordare che, come è stata cambiata, la Costituzione si può ri-cambiare. La nostra Costituzione parlava di diritti, di discriminazioni, di come non arrivare a certe situazioni; e invece è stata ampiamente superata. La Costituzione è come una bella preghiera, un bellissimo enunciato, un epitaffio straordinario, un testamento insuperabile. Ma se non viene trasformato in volontà, non vale niente: è carta straccia. Quindi, sì: possono cambiare anche la Costituzione. Ma non allarmatevi troppo: lasciate che facciano quello che vogliono; cominciate voi a decidere che cosa volete fare: perché abbiamo un mese e mezzo di tempo. Siamo arrivati liberi, su questa Terra: liberi torneremo a casa.(Michele Giovagnoli, dal video trasmesso su Facebook il 10 febbraio 2022).Eternamente grazie, professor Luc Montagnier: eternamente grazie. Non è una brutta notizia, quella che è arrivata. Sapete, funziona così: dobbiamo educarci al trascorrere delle cose, alla fine della bellezza fisica, al tramonto del sole, alla vecchiaia, così come ci meravigliamo della nascita, del sorgere, della giovinezza, e poi della barba che si imbianca. Si chiama vita: è così. La vita si può soltanto accettare. Si può soltanto consegnarsi, alla vita: perché, se ci si consegna alla vita, allora ci si consegna anche all’immortalità. Montagnier ha lasciato un solco indelebile, dentro ognuno di noi. E si è andato ad annidare dentro ognuno di noi. Da bravissimo virologo, è diventato un virus d’amore. E questo rende decisamente immortale la sua essenza, il suo passaggio qui su questa Terra. Tutti siamo destinati a morire, ma in pochi riescono a morire – e a farsi luce – come si è fatto luce il professor Luc Montagnier: dedicando la sua vita alla verità, che è il precursore di ogni giustizia.
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Siamo lo zimbello del mondo: vogliono far esplodere l’Italia
Ve ne siete accorti? Ormai siamo diventati lo zimbello del mondo. Tutti stanno andando in una certa direzione, ogni Stato smantella un po’ alla volta queste restrizioni, e noi no. Il governo continua a fare Consigli dei Ministri per rafforzare e restringere: non si va più in Posta, in banca; e poi, un po’ alla volta, vedrete, ne faranno anche altre. E’ questo è tutto normale. Lo sappiamo: il nostro è un paese speciale, nel quale sta avvenendo – letteralmente – un esperimento sociale, in cui si vuol vedere fino a che punto l’umanità può sopportare le vessazioni (soprattutto l’umanità italiana, che è molto particolare: perché ha un enorme potere erotico inespresso). Chi ci amministra, dunque, sta spingendo: questi non mollano, e insistono. Noi abbiamo imparato a gestire quegli stimoli: non con delle reazioni, ma con delle interiorizzazioni. Il mio invito a “stare fermi” è costante, affinché avvenga una crescita, dentro di noi. Questo ci ha permesso di giungere sin qui, con 7 milioni di persone che sono rimaste integre.Abbiamo preservato una qualità genetica: dentro, abbiamo ancora del sangue “solare”, mentre in altri corpi stanno scorrendo altre tipologie di sangue. Noi abbiamo conservato una nostra essenza naturale, oltre ad aver protetto una nostra integrità morale: siamo stati l’esempio di ciò che la parola “dignità” esprime. Da una parte, oggi, si sta delineando un contesto sociale dilaniato: mai, prima d’ora, la socialità individuale era stata così compromessa. Poi c’è la socialità collettiva: pensiamo alle grandi separazioni che sono avvenute all’interno delle famiglie, delle coppie, dei gruppi di amici; nelle aziende, nelle scuole. Tutto è difficoltoso, alterato: anche fare un acquisto in un negozio, o mangiare una pizza, o andare a pagare una bolletta. E il governo continua a premerci in quella direzione. Ebbene, tutto questo crea grosse lacerazioni: alcune persone sono convintissime che il Green Pass sia la soluzione di tutti i mali, la chiave d’accesso al paradiso, e non si fanno problemi a discriminare e perseguitare chi invece ha fatto una scelta diversa. Pensate, hanno persino educato i bambini a fare controlli sul pulmino, per vedere chi ha il Green Pass.In tutto questo c’è una crisi economica mostruosa, che ora si farà sentire: le bollette aumenteranno del 50%, e un’intera area produttiva non potrà più lavorare. Stiamo andando incontro a una situazione che viene fatta peggiorare, di giorno in giorno, dai continui interventi da parte del governo. Non c’è un solo intervento che vada nella direzione di ridare libertà al popolo italiano. Ma il quadro non può peggiorare in eterno: la pazienza prima o poi finisce. E dato che il governo non intende recedere, a breve si arriverà inevitabilmente alla rottura di questo equilibrio. L’elastico teso non potrà resistere all’infinito: e la rottura potrà creare anche reazioni violente. Questi pseudo-governanti stanno portando la popolazione, letteralmente, ad uno scontro: lo intravedo entro la fine di questo mese. Si arriverà allo scontro perché una parte dei perseguitati non avranno più intenzione di continuare a essere seviziati in questo modo. Se ti spiegano che non potrai più andare in banca a prelevare i tuoi soldi, capisci che in questo non c’è più niente, di sanitario (non ce n’è mai stato, fin dall’inizio). E se ti guardi attorno, adesso scopri che tutti gli altri paesi stanno smantellando le restrizioni.Alcuni paesi cominciano a portare in piazza una certa energia: abbiamo visto quello che sta succedendo in Canada, dove il premier è dovuto letteralmente scappare. Lo stesso sta accadendo in Olanda, dove si cominciano a creare manifestazioni differenti. Se chi governa non cambia atteggiamento, prima o poi allo scontro si arriva. E a me sembra che siano proprio loro, a volerlo: viceversa, solo una persona priva della capacità di intendere e volere potrebbe insistere nel molestare la gente all’infinito, pensando di non subire conseguenze. A un certo punto, capite, tutti possono sentirsi legittimati a “perdere la brocca”. Ecco, io la sento crescere fortemente, questa tensione. Sabato ero a Torino e ho visto la nostra piazza: così stabile e matura, così ferma, così già orientata a costruire il nuovo. Ma c’è una quota di umanità che necessita di fare altre esperienze. Chi non ha la nostra cultura della gestione energetica non elabora le esperienze come abbiamo fatto noi, è ancora nella fase reattiva. Un po’ come nel calcio: c’è chi sa tenere palla, e c’è l’attaccante che tocca un solo pallone ma fa goal.Sta succedendo anche in Italia: una quota di umanità è diventata letteralmente una polveriera. Ci sono piazze stabili, come le nostre, e ci sono autentiche polveriere. Cosa racconti, a una persona che ha un’impresa e ora si trova a dover fallire, perché un po’ alla volta non circola più un quattrino nell’economia reale? Cosa gli racconti, che c’è ancora un’emergenza sanitaria? Noi, sì, abbiamo investito in altro: siamo quella parte di umanità che sta già costruendo il nuovo. Ma c’è una parte di umanità che invece è pronta a saltare per aria per far finire il vecchio, per raderlo al suolo. E nessuno ha il potere di fermarla, perché sono dinamiche più grosse dell’umanità e del singolo individuo. Quando scoppia – passatemi il termine – una rivoluzione, è perché esplodono dinamiche più forti delle persone. In Italia sto vedendo questo: una inesorabile, ineluttabile deriva verso uno scenario anche cruento. E allora penso alla mia parte, a chi è rimasto fermo.Penso a noi 7 milioni, che abbiamo permesso alla magistratura di muoversi avendo le spalle un po’ più larghe. Penso ai nostri medici, ai nostri avvocati. Penso cioè a chi ha scelto di resistere, conservare l’umano e, parallelamente, costruire il nuovo. A tutti loro continuo a dire: sitaimo fermi. Ovvero: continuamo a sviluppare il nuovo tipo di società che stiamo creando. Sull’altra parte, invece, non ho potere. Non posso esortare nessuno a stare fermo. Non posso intervenire su chi ha una diversa struttura animica. Non posso oppormi a un flusso che è più grande di noi. Il governo sta continuando a togliere mattoni, quindi tra un po’ l’edificio crolla. E visto che non ha la minima intenzione di invertire la rotta, lo dico: questo governo è l’unico responsabile di tutto quello che potrebbe accadere. E badate: ci sono milioni di italiani che stanno facendo di tutto, per arrivare a questo scontro. Quando il titolare di un ristorante continua a tenere aperto, pur sapendo di esser stato preso in giro e pur sapendo che stanno facendo del male a tante persone, e però se ne frega altamente, be’, anche lui sta andando in quella direzione.Migliaia di aziende hanno finto che non fossero mai stati calpestati alcuni diritti: non solo diritti dei lavoratori, anche diritti umani. E hanno sposato appieno questa situazione, che – anzi – a qualcuno ha fatto anche comodo. Ecco: quelle aziende sono pienamente compartecipi di quello che sta succedendo. O almeno, lo sono fino a un certo punto: perché il governo, se volesse, avrebbe sempre la capacità di smantellare le restrizioni e creare condizioni diverse. Ma dietro al governo ci sono intelligenze superiori, rispetto a quelle umane: non pensate che sia Speranza, a gestire la sanità italiana. Sicché, mi viene da pensare – ripeto – che siano proprio loro, a volerci portare a questo: in fondo, è un’esperienza che l’Italia non ha mai vissuto. Se qualcuno pensa che questa situazione si possa ancora risolvere con una discussione fatta a tavolino, si sbaglia di grosso.Cosa pensare, quando vedi che gli studenti universitari vengono presi a bastonate? Non è lo scontro, che il governo cerca? Fino alla fine, io vi esorterò a portare le nostre energie nella costruzione del nuovo. Però posso mettere nero su bianco – qui, adesso – che, se loro continuano a mantenere queste restrizioni, e ad aumentarle (nonostante non vi sia più alcuna emergenza sanitaria, nonostante lo dica anche la scienza, nonostante il resto del mondo stia ormai facendo il contrario dell’Italia), allora temo che non si possa che andare a uno scontro molto violento: perché c’è una quota di umanità italiana che ha bisogno di vivere quel tipo di esperienza. Quindi prepariamoci un po’ a tutto, perché lo scenario mi sembra molto chiaro.(Michele Giovagnoli, video-intervento su Facebook il 31 gennaio 2021).Ve ne siete accorti? Ormai siamo diventati lo zimbello del mondo. Tutti stanno andando in una certa direzione, ogni Stato smantella un po’ alla volta queste restrizioni, e noi no. Il governo continua a fare Consigli dei Ministri per rafforzare e restringere: non si va più in Posta, in banca; e poi, un po’ alla volta, vedrete, ne faranno anche altre. E’ questo è tutto normale. Lo sappiamo: il nostro è un paese speciale, nel quale sta avvenendo – letteralmente – un esperimento sociale, in cui si vuol vedere fino a che punto l’umanità può sopportare le vessazioni (soprattutto l’umanità italiana, che è molto particolare: perché ha un enorme potere erotico inespresso). Chi ci amministra, dunque, sta spingendo: questi non mollano, e insistono. Noi abbiamo imparato a gestire quegli stimoli: non con delle reazioni, ma con delle interiorizzazioni. Il mio invito a “stare fermi” è costante, affinché avvenga una crescita, dentro di noi. Questo ci ha permesso di giungere sin qui, con 7 milioni di persone che sono rimaste integre.
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Sacchetti: il regime di Draghi abbaia, ma non morde
Dunque alla fine il regime di Draghi non ha fatto né l’obbligo vaccinale generalizzato né il certificato rafforzato per tutti i lavoratori. Invito gentilmente i lettori a prendere nota di tutti gli agenti della falsa controinformazione che fino a ieri hanno fatto credere il contrario. Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni e questa credo sia l’ennesima dimostrazione di come questi soggetti agiscano da mantici del terrore e della paura e facciano esattamente il gioco del regime di Mario Draghi. Rovesciano addosso alle persone i peggiori scenari catastrofici e le più assurde ipotesi di deportazione dei non sierati o di irruzioni forzate nelle case delle persone per procedere alle vaccinazioni forzate. La missione di questa gente non è quella di aiutarvi a resistere, ma piuttosto è quella di spingervi a capitolare.Veniamo ora a quanto deciso dal regime di Draghi. Prima che qualcuno inizi a strapparsi i capelli e a lasciarsi andare all’isteria dobbiamo fare alcune precisazioni. Non c’è nessuna sospensione della pensione per gli over 50 pensionati né multe di vario tipo come qualche delinquente ha fatto credere, e anche in questo caso invito a depennare colui o coloro che hanno messo in giro queste assurde falsità. Nessuno può togliere le pensioni. Sono diritti indifferibili. A questo punto, anche nella remota ipotesi che facessero dei controlli praticamente impossibili da fare, di cosa avete timore se non ci sono sanzioni di nessun tipo? Veniamo adesso alla estensione del certificato rafforzato per i lavoratori over 50.Se leggiamo attentamente il testo c’è scritto in primo luogo che parte dal 15 febbraio. Successivamente viene subito detto che i dipendenti senza questo certificato verde possono “essere sospesi per un periodo non superiore a dieci giorni lavorativi” rinnovabili fino al 31 marzo 2022 senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro.Prima cosa da far notare. Il fatto che abbiano fatto coincidere gli effetti della sospensione con la fine dello stato di emergenza ci fa pensare che non vogliano spingersi oltre quella data. Ricordiamo sempre che devono esserci comunque dei controlli costanti e reiterati per verificare se il lavoratore ha questo certificato rafforzato o meno, e sappiamo che anche in molti luoghi di lavoro pubblici non chiedono nulla. Nel caso però di eventuali controlli, è possibile aggirare l’ostacolo andando nuovamente in malattia oppure prenotando l’appuntamento al centro vaccinale più in là per poi puntualmente disertarlo. Ci sono quindi spazi di manovra per aggirare queste misure. Tenete presente che sanno perfettamente che non possono continuare ancora a lungo perché si rischia la paralisi del settore pubblico, già duramente provato, a causa delle numerose assenze per malattie o ferie.Adesso l’obbiettivo deve essere quello di arrivare fino alla data del 31 marzo perché per loro diventa estremamente difficile continuare su questa china. Tra dieci giorni le forze dell’ordine e le forze armate scendono in piazza per protestare contro il regime di Draghi. La fuga dal Cdm odierno di Giancarlo Giorgetti, uno degli uomini più influenti dello stato profondo italiano, è stato il segnale che persino coloro che appartengono alla ristretta cerchia dell’uomo del Britannia iniziano a preparare un piano di fuga. E’ stato il segnale che molti, nelle stanze di Palazzo Chigi, sono perfettamente consapevoli che non è più possibile proseguire così. Le crepe sul muro del regime iniziano ad essere veramente troppe e sempre più vistose. A questo punto dobbiamo continuare a fare ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Da un lato coinvolgere la piazza e marciare assieme alle forze dell’ordine e le forze armate che vogliono liberare il paese. Dall’altro praticare ostruzionismo ad ogni livello e impedire le inoculazioni. La dittatura mondialista voleva mettere all’angolo l’Italia, ma è l’Italia che, se tiene duro, può mettere all’angolo la dittatura mondialista.(Cesare Sacchetti, messaggio inoltrato in questi giorni su Telegram e ripreso su Facebook).Dunque alla fine il regime di Draghi non ha fatto né l’obbligo vaccinale generalizzato né il certificato rafforzato per tutti i lavoratori. Invito gentilmente i lettori a prendere nota di tutti gli agenti della falsa controinformazione che fino a ieri hanno fatto credere il contrario. Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni e questa credo sia l’ennesima dimostrazione di come questi soggetti agiscano da mantici del terrore e della paura e facciano esattamente il gioco del regime di Mario Draghi. Rovesciano addosso alle persone i peggiori scenari catastrofici e le più assurde ipotesi di deportazione dei non sierati o di irruzioni forzate nelle case delle persone per procedere alle vaccinazioni forzate. La missione di questa gente non è quella di aiutarvi a resistere, ma piuttosto è quella di spingervi a capitolare.
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Omicron, variante depotenziata per far finire la pandemia
Dalla Russia, uno dei paesi protagonisti assoluti della ricerca sul Covid (e precedentemente della ricerca su Ebola e Mers), arriva una notizia bomba, che disegna uno scenario assolutamente nuovo sul futuro della pandemia e che va in direzione opposta rispetto all’isterismo alimentato dalle nostre classi dirigenti e dal loro incredibile codazzo di propagandisti della paura. La notizia in Italia è stata veicolata da “Demos Tv” e precedentemente divulgata dall’agenzia “Ria Novosti”. Dunque: «Il ceppo Omicron del coronavirus potrebbe essere stato creato e manipolato artificialmente». L’affermazione è di un noto virologo russo, Pyotr Chumakov, membro dell’Accademia delle Scienze della Russia e capo del laboratorio di proliferazione cellulare e biologia molecolare presso l’Istituto Engelhardt, ai microfoni di “Radio Russia”.Secondo lo scienziato, tutte le mutazioni delle precedenti varianti di Sars-Cov-2 sono state raccolte nella variante Omicron, ma con l’aggiunta di un «inserto di tre amminoacidi», la cui comparsa è impossibile in modo naturale: il risultato è un «ceppo super-indebolito», che tuttavia si diffonde con assai maggior velocità della variante Delta e può bypassare i vaccini. Tuttavia, l’Omicron non causa gravi conseguenze, al momento. Una recentissima ricerca proveniente dalla Danimarca fa presagire che, semmai si fosse pensato ai vaccini a m-Rna come a uno scudo efficace, la variante Omicron rispetto alle altre varianti potrebbe avere una “preferenza” per i vaccinati e, soprattutto, per i super-vaccinati con tre dosi, anziché per i non vaccinati.Chumakov descrive così la situazione: «Omicron può infettare molte persone che sono già state vaccinate. Ma la malattia ha un decorso facile, per loro. Nemmeno tra i non vaccinati si registrano casi molto gravi. Ossia, pare che questo sia un ceppo che si diffonde molto rapidamente e che sia facilmente tollerato. Questo è molto positivo». Sulla velocità della diffusione, le notizie convergono verso una forte accelerazione: ieri gli scienziati della Lks School of Medicine dell’Università di Hong Kong (Hk Umed) hanno riferito che la variante Omicron del coronavirus infetta e si moltiplica 70 volte più velocemente nei bronchi umani rispetto al ceppo Delta, ma con un’infezione meno grave nei polmoni. Il nuovo ceppo Sars-Cov-2 è stato identificato per la prima volta in Botswana e in Sudafrica il 20 novembre. Contiene decine di mutazioni nella proteina Spike, di cui l’agente patogeno ha bisogno per infettare le cellule.Presumibilmente, afferma Chumakov, questa variante si è originariamente sviluppata nel corpo di una persona immunocompromessa, forse infetta da Hiv. Anche un altro scienziato russo, Alexander Gintsburg, direttore del Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologica Gamaleya Center (dove si sono sviluppati i vaccini contro Ebola e Mers nonché il vaccino Sputnik V), sottolinea la minore gravità della malattia. Il presidente russo Vladimir Putin in persona, dopo una telefonata con l’omologo sudafricano Ramaphosa, ha preso subito sul serio la questione Omicron, tanto da far volare in fretta e furia un Ilyushin Il-76 in Sudafrica con a bordo una squadra di epidemiologi e fisici del ministero della salute, un reparto ad hoc del ministero delle emergenze e «un laboratorio mobile» del Rospotrebnadzor, la struttura sanitaria civile della Federazione Russa.Non è frequente sentire parole ottimiste dal solitamente cauto Putin. Perciò non è passata inosservata una sua recente dichiarazione: «Omicron potrebbe essere un “vaccino naturale” che avvicina la fine della pandemia». Tutto bene e tutto verso la conclusione? Presto per dirlo. Ma questa notizia va presa dal lato corretto: la sindemia del Covid-19 è un fenomeno planetario in cui la stragrande maggioranza dei protagonisti vive in un mondo “Burioni free”, “Draghi free” e “Scanzi free”. Legioni di specialisti e decine di Stati stanno prendendo le misure del fenomeno in modi molto vari e con uno slancio scientifico che non potrebbe mai essere riassunto dai numerosi professionisti della paura che invece infestano le nostre latitudini con la parola scienza ridotta a una teologia dogmatica e liberticida.Ulteriore considerazione, meno rassicurante delle precedenti: le conclusioni tratte dal dottor Chumakov in merito al fattore “artificiale” (ossia manipolato in laboratorio) della variante Omicron, presagisce un nuovo tipo di mondo in cui i rischi biologici fanno un drammatico salto di qualità. L’impossibile diventa possibile e l’alterazione dei meccanismi della vita trasforma l’“homo sapiens” in una variante impazzita dell’“homo faber”. Se Hiroshima ci aveva portato su un crinale apocalittico dal lato dell’atomo, l’era Covid ci disvela il crinale apocalittico dal lato delle cellule. La politica deve scoprire fino a dove l’uomo voglia perturbare l’universo. Si tratta di una preoccupazione esistenziale più matura rispetto alla paura governata dai talk show e dalle leggi orwelliane dei nostri governanti.(Pino Cabras, riflessioni sulle dichiarazioni si Chumakov pubblicate il 16 dicembre 2021 sulla pagina Facebook di Cabras, deputato del gruppo “L’Alternativa C’è”).Dalla Russia, uno dei paesi protagonisti assoluti della ricerca sul Covid (e precedentemente della ricerca su Ebola e Mers), arriva una notizia bomba, che disegna uno scenario assolutamente nuovo sul futuro della pandemia e che va in direzione opposta rispetto all’isterismo alimentato dalle nostre classi dirigenti e dal loro incredibile codazzo di propagandisti della paura. La notizia in Italia è stata veicolata da “Demos Tv” e precedentemente divulgata dall’agenzia “Ria Novosti”. Dunque: «Il ceppo Omicron del coronavirus potrebbe essere stato creato e manipolato artificialmente». L’affermazione è di un noto virologo russo, Pyotr Chumakov, membro dell’Accademia delle Scienze della Russia e capo del laboratorio di proliferazione cellulare e biologia molecolare presso l’Istituto Engelhardt, ai microfoni di “Radio Russia”.
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L’apartheid farà a pezzi anche chi oggi si crede al sicuro
“Natale, allarme negli hotel: arrivi in diminuzione del 70 per cento”. Stanno portando un paese come l’Italia, in cui il turismo vale il 15% del Pil, alla distruzione, col placet della maggioranza della popolazione che crede nella narrazione pandemica e avalla l’apartheid di Stato. Non vi lamentate se non fate nulla per opporvi, questo è solo l’inizio, prima o poi toccheranno anche l’orticello di quelli che si credono furbi perché obbedienti. (…) Fanno più ribrezzo gli artefici del regime, i collaborazionisti o gli utili idioti, che non hanno capito nulla ma aderiscono con entusiasmo all’apartheid di Stato? Ormai la nostra società è così malata, resa psicotica da decenni di subcultura neoliberista, basata su una narrazione irreale e aridamente materialista, da non rendersi conto del proprio stato di delirio.
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“Ultimo biglietto per l’inferno, vorrebbero estinguerci”
Loro “devono” stringere, adesso. Tutto si sta svolgendo come da copione: e con il Super Green Pass siamo arrivati alla fase del delirio. Siamo arrivati all’antitesi della logica, messa al servizio dell’arte discriminatoria funzionale a questo processo di persecuzione. Potevano anche far di meglio, rinchiuderci in casa: ma magari lo faranno tra un po’. Ai signori che decidono, dico: siete su un treno lanciato verso l’inferno, cioè il peggior posto che si possa scegliere di vivere, in questa realtà. Il grande giudice universale (che si chiama vita) riserva la pena peggiore a chi cerca di interrompere un processo evolutivo: perché significa mettersi contro la vita stessa. E voi state cercando di fare questo: voi volete estinguerci. Non volete i nostri soldi, non volete la nostra salute. Voi volete, semplicemente, estinguerci: volete che, in questo mondo, venga a mancare quella parte di umanità che è in grado di accogliere il nuovo.
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Siamo noi, i veri protagonisti di questo tempo decisivo
Il nostro “stare fermi” per 21 giorni, a partire dall’11 dicembre, basterà per chiudere questa storia? Sicuramente no. Però quei 21 giorni di inattività e di festa sono inspensabili, fondamentali. Quand’è che finalmente arriveremo a chiuderla, questa faccenda? Quando si sarà raggiunto un livello di maturazione, nelle persone, tale da creare un terreno che non potrà più ospitare questo tipo di situazione. Questa operazione – stare fermi – ci sta facendo crescere. Noi stiamo crescendo, letteralmente, alla velocità della luce: stiamo crescendo nella luce, dentro i fotoni che stanno arrivando dal Sole, carichi di informazioni. E questo tempo ha proprio questa funzione: farci crescere. Inesorabilmente cresciamo, ci trasformiamo. Giorno dopo giorno, diventiamo più veri. Più puliti, più raffinati. Prova a guardarti: com’eri, quattro mesi fa? Come reagivi, di fronte a certe situazioni? Che idea avevi, del mondo? E poi prova a guardarti adesso. Ecco: noti che sei cambiato, ti sei raffinato. E questo ti ha portato a ospitare, dentro di te, uno stato totalmente nuovo.Nei nostri incontri quotidiani, e anche nel vivere la pressione a cui siamo sottoposti, stiamo facendo come il carbone: lentamente, il carbone si trasforma in diamante. Il diamante è carbone, sottoposto a pressioni particolari. E allora assume forme differenti: si cristallizza. E noi stiamo facendo la stessa cosa. Per loro, questa pressione ormai è inevitabile: se la allentano, gli crolla tutto addosso. Per noi invece è funzionale, perché ci sta trasformando: giorno dopo giorno, ci sta facendo diventare più belli. Migliori, più forti. Giorno dopo giorno, conquistiamo l’arte della fermezza. E riscopriamo quando è bello stare insieme alla gente della propria specie. Quanto ci è mancata, la spiritualità, in momenti così particolari come quello del Natale? Giorno dopo giorno scopriamo quanta fame abbiamo, di vivere gesti che portino del bene a qualcun altro. Giorno dopo giorno ci stiamo raffinando: le nostre cellule cambiano.Ognuna di queste giornate induce delle mutazioni genetiche. E ci stiamo accordando su note sempre più alte. Fino a un punto in cui la nostra consapevolezza – il nostro stato, la nostra vibrazione – sarà talmente alta, che non sarà più possibile che, su questo suolo, succedano certe cose. Quand’è che, “di là”, salteranno per aria? Quando noi avremo cambiato l’atmosfera che c’è, in questo pianeta: il suo stato. Il progetto ostile è mondiale, non esistono zone-rifugio. Quindi siamo condannati a “scappare dentro noi stessi”. E ciò rende speciale questo tempo: rende speciali tutte quelle cose che, fino a un po’ di tempo fa, ci facevano sentire “diversi” e “sbagliati”. La bellezza che ho incontrato, nel vivere, è che questo tempo sta dando senso a tutto quello che era successo prima: questo tempo giustifica tutte le sofferenze che ho vissuto in precedenza. Perché io sono nato per questo tempo. E’ il tempo della mia fioritura, della tua. E’ il tempo in cui darò i frutti migliori del mio albero, e così anche tu.Sapere di cosa si soffre aiuta a soffrire meno? Siamo andati già oltre: questo stato di cose che stiamo vivendo, il sentirsi orfani e clandestini, si sta trasformando in una visione: riusciamo a vedere da dove siamo arrivati. Ricordiamo cos’eravamo, quali bilanci avevano fatto. Avevamo degli ideali, per i quali all’inizio ci deridevano. Un po’ alla volta, invece, queste cose sono diventate una integrità, dentro di noi. Si sono cristallizzate e sono diventate delle colonne. E tutte queste colonne hanno accolto poi un abbraccio, da parte della volta celeste, fino a diventare un tempio. Noi siamo proprio delle colonne, che fanno sì che la Terra e il Cielo diventino un tempio: e siamo noi a sostenerlo. L’essere umano consapevole, l’essere “solare”, è la colonna di un tempio, che ha per base il cuore di questo pianeta e ha per volta la volta celeste. Non appena ne abbiamo individuato il senso, questo tempo diventa bellissimo.Dici: sto soffrendo, non posso più andare nemmeno al ristorante? Però tutto questo ha un senso, perché stai “portando il nuovo”. E pensi: è normale, che non mi vogliano più, là, perché io ho una frequenza più alta. E’ normale, sto portando una realtà nuova. E loro mi stanno semplicemente dicendo: guarda, questa realtà (vecchia) non fa più per te. E io la sto vedendo, questa cosa. Vedo tutto l’iter che ho fatto, quindi individuo tutte le cause: e c’è una logica, che ci fa sentire i veri protagonisti di questo tempo. Esseri umani, uomini e donne che hanno scelto di far arrivare, su questo pianeta, una frequenza diversa. Siamo tutti “angeli”, portatori di novità. Il peso che sentivamo era quello delle ali chiuse. Quando ci incontriamo, quando stiamo insieme, provo una leggerezza che non avevo mai provato. Me ne rendo conto: mi unisco alle ali degli altri, alla loro leggerezza.Noi uniamo delle leggerezze, degli entusiasmi, della luce. E questo ci consegna al tempo – realmente – da imperatori, da imperatrici. Abbiamo già vinto, perché la vittoria era arrivare integri, sin qui. Non ci hanno cambiato, non hanno cambiato il nostro progetto animico. Volevamo esseri fedeli ai nostri valori, e ci siamo riusciti. Volevano essere fedeli a quella frequenza, e l’abbiamo mantenuta. E’ questa, la grande vittoria. Possono cacciarti da una piazza, possono multarti, possono proibirti di accedere a spazi, di prendere un treno. Ma oltre quella soglia non possono andare. Da lì in avanti c’è tutto il tuo mondo, che per loro è irraggiungibile. E questo mondo ha la facoltà di avvolgere il vecchio, e di chiuderlo. Guardiamo quanti siamo, ascoltiamoci. Non siamo prossimi ad un termine. Al contrario, siamo partiti: noi siamo, letteralmente, l’inizio. E quindi le cose possono solo migliorare, per noi.(Michele Giovagnoli, estratti dal video-intervento su Facebook il 16 novembre 2021).Il nostro “stare fermi” per 21 giorni, a partire dall’11 dicembre, basterà per chiudere questa storia? Sicuramente no. Però quei 21 giorni di inattività e di festa sono indispensabili, fondamentali. Quand’è che finalmente arriveremo a chiuderla, questa faccenda? Quando si sarà raggiunto un livello di maturazione, nelle persone, tale da creare un terreno che non potrà più ospitare questo tipo di situazione. Questa operazione – stare fermi – ci sta facendo crescere. Noi stiamo crescendo, letteralmente, alla velocità della luce: stiamo crescendo nella luce, dentro i fotoni che stanno arrivando dal Sole, carichi di informazioni. E questo tempo ha proprio questa funzione: farci crescere. Inesorabilmente cresciamo, ci trasformiamo. Giorno dopo giorno, diventiamo più veri. Più puliti, più raffinati. Prova a guardarti: com’eri, quattro mesi fa? Come reagivi, di fronte a certe situazioni? Che idea avevi, del mondo? E poi prova a guardarti adesso. Ecco: noti che sei cambiato, ti sei raffinato. E questo ti ha portato a ospitare, dentro di te, uno stato totalmente nuovo.
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Barnard contro tutti: sapete qual è il vero complotto?
Se da una parte ci rendiamo conto che non ci è stato raccontato tutto, come facciamo oggi a fidarci di chi ci ha preso in giro? Questa è una bellissima domanda: su questo punto, la schiera di chi si sta agitando per il Green Pass e i vaccini ha assolutamente ragione. La classe politica e (in grande parte) la classe scientifica non sono per niente affidabili: non c’è da fidarsi. La legge del Green Pass in Italia è fatta coi piedi, è fatta da cani: come dice Gianluigi Paragone, è politicamente infame. Le terapie domiciliari? Sono allo studio: la scienza le sta prendendo seriamente in considerazione. Nel frattempo di chi dovremmo fidarci? Di Sgarbi, che urla in televisione che il 20% dei vaccinati sconta effetti collaterali terribili? Macché 20%: è lo 0,0027%. Io dico: manteniamo la calma. Certo, ora mi insulteranno: diranno che ho tradito la causa degli alternativi, dell’opposizione ai poteri. Non è vero, anche se ho detto che il Grande Reset non c’è, non esiste. Se uno legge quel libro, scopre che non c’è assolutamente niente di quello che la gente dice che sia il Grande Reset.Certo che esistono, i progetti che puntano a un sempre maggiore controllo sociale: ma queste cose sono completamente disgiunte dal Covid. Io, che per primo ho denunciato in Italia quello che è stato veramente un complotto economico osceno, europeo, contro di noi e gli altri paesi del Mediterraneo (l’Ue, l’euro: un disegno partito negli anni Trenta), dico che le cose malefiche e nocive, nel mondo, compaiono “a random”. Beninteso: i complotti esistono, ma quando mai hanno davvero cambiato il corso della storia? Funziona così: prima si scatena una sciagura, poi ci sono quelli che se ne approfittano. Nel mio libro “L’origine del virus” documento come il Sars-Cov-2 sia “scappato” dal laboratorio di Wuhan, finanziato dagli Usa, nel silenzio della comunità scientifica. Quindi: “a random” è uscito il Covid, e adesso c’è chi se ne approfitta. Ma questo è normale, succede sempre. La pandemia è stata funzionale all’aumento esponenziale del controllo sociale? Certo: è stata funzionale, appunto, ma non creata apposta. E comunque: tutto quello che succede è sempre funzionale al controllo.Pongo l’accento su una cosa: tutti questi che oggi si agitano col Covid, tutti questi nuovi paladini delle libertà individuali che ora parlano di Reset, com’è che tutti i giorni della loro vita comprano, finanziano e applaudono il più grande, micidiale Reset della storia umana, che è l’arrivo del social network? Sta demolendo la coesione umana, la nostra intelligenza, il progresso: sta demolendo tutto. Gridano contro il Grande Reset del Covid, e poi passano il tempo su Twitter, su Instagram, su Facebook, tra chat e commentini. E ancora peggio: oggi stiamo parlando della privazione delle libertà individuali in relazione al Green Pass, mentre tutta questa gente manda i bambini, generazione dopo generazione, in quel tritacarne osceno che è il sistema scolastico, che fa di tutto per distruggergli l’autostima per sempre e li rende servi obbedienti, apatici idioti incapaci di distinguere ciò che è davvero importante; quando si agitano per qualcosa, è la cosa sbagliata (vedi il Covid).E i nostri bambini li mandiamo a milioni in questo sistema, che ci priva della libertà fondamentale di creare cittadini liberi, combattenti, con un’autostima forte, indipendenti mentalmente. E poi la privazione della libertà sarebbe il vaccino? Altro capitolo: oggi mi domandate chi è Mario Draghi? Be’, innanzitutto è uno psicopatico, in termini medico-clinici. Cioè: un uomo a cui manca totalmente la percezione degli esseri umani. E’ una macchina, è un uomo vitreo: è orrendo. Ed è un pericolo pubblico, dovunque si trovi. Naturalmente, le falci che questo psicopatico vorrebbe utilizzare sono tenute ferme dalle restrizioni di una società civile che, bene o male, ancora esiste, inclusi i cadaveri dei sindacati (ma se fosse per lui…). E Draghi è uomo che, in totale mancanza di consapevolezza, porta avanti il disegno neoliberista dell’economia neoclassica – dai folli disegni “random” degli ideologi della distruzione, dei governi filo-nazisti degli anni Trenta – l’ha protratto fino alla costruzione europea di Altiero Spinelli (che, poveretto, non sapeva quel che faceva) e poi tutta l’Europa dei tedeschi, quella di Padoa Schioppa.Draghi è una pedina marcia, funzionale a questo disegno. E’ un uomo orribile, pericolosissimo, ma non è colpevole: perché non sa quello che fa. E’ indottrinato, è un ayatollah del neoclassicismo economico e del neoliberismo: è un esecutore. Ma non di ordini: la sua è una fede. Non è che un arcivescovo prenda ordini dal Papa: ci crede, in quello che fa. E il disegno in cui crede Draghi è assolutamente micidiale. Ripeto, è un uomo pericolosissimo. Quando l’ho visto arrivare al governo, non ci potevo credere. Passino i cretini, gli incompetenti, i pazzi, i corrotti, la feccia dei Berlusconi e dei Renzi; ma questo è uno psicopatico-killer: come cavolo è arrivato qui? Ringraziamo i 5 Stelle: bravo Grillo, bravo Di Maio. Dite che il giornalismo italiano è diventato propaganda? No: è stato propaganda sempre. Il mio Vangelo del Giornalismo è questo: il giornalista dev’essere odiato da tutti. Deve molestare tutti e criticare anche i colleghi. Nessun giornalista fa questo, tutti fanno le “parrocchiette”. Non c’è mai stato, il giornalismo: non è mai esistito.(Paolo Barnard, dichiarazioni rilasciate nell’intervista realizzata da Matteo Gracis su YouTube e anche in quella registrata con Fabio Frabetti per “Money.it”. Dopo anni di silenzio, Barnard è tornato in scena con il suo saggio sulla crisi pandemica. La sua versione: il virus è pericoloso, è frutto di manipolazione genetica, è fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan finanziato dagli Usa e si è propagato grazie all’omertà del regime di Pechino, dittatoriale quanto quello della Corea del Nord. Barnard contesta il Green Pass ma promuove i vaccini, ritenendoli capaci di minimizzare l’impatto della patologia. Il libro: Paolo Barnard, “L’origine del virus. Le verità tenute nascoste che hanno ucciso milioni di persone”. Edito da Chiarelettere, il libro si avvale di due co-autori, Angus Dalgleish e Steven Quay, tra i più autorevoli virologi al mondo).Se da una parte ci rendiamo conto che non ci è stato raccontato tutto, come facciamo oggi a fidarci di chi ci ha preso in giro? Questa è una bellissima domanda: su questo punto, la schiera di chi si sta agitando per il Green Pass e i vaccini ha assolutamente ragione. La classe politica e (in grande parte) la classe scientifica non sono per niente affidabili: non c’è da fidarsi. La legge del Green Pass in Italia è fatta coi piedi, è fatta da cani: come dice Gianluigi Paragone, è politicamente infame. Le terapie domiciliari? Sono allo studio: la scienza le sta prendendo seriamente in considerazione. Nel frattempo di chi dovremmo fidarci? Di Sgarbi, che urla in televisione che il 20% dei vaccinati sconta effetti collaterali terribili? Macché 20%: è lo 0,0027%. Io dico: manteniamo la calma. Certo, ora mi insulteranno: diranno che ho tradito la causa degli alternativi, dell’opposizione ai poteri. Non è vero, anche se ho detto che il Grande Reset non c’è, non esiste. Se uno legge quel libro, scopre che non c’è assolutamente niente di quello che la gente dice che sia il Grande Reset.
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Bifarini: lockdown climatici, ora siamo davvero in pericolo
Nel Grande Reset siamo arrivati a una fase successiva, rispetto a quella sanitaria. Siamo entrati dentro una nuova narrazione. Quella sanitaria, basata sul terrore costante della malattia, della morte, va avanti ormai da circa 20 mesi, nonostante abbia raggiunto enormi risultati, inaspettati. Pensiamo che è stato istituito un Green Pass, un lasciapassare di Stato, quindi è stata legittimata la discriminazione, l’apartheid di Stato. Sono stati sdoganati concetti che mai avremmo pensato che sarebbero stati accettati dalla popolazione, come appunto questa discriminazione senza precedenti nella nostra storia moderna, se non nei tempui bui del secolo scorso. Pensiamo alla telemedicina, al telelavoro, alla teledidattica; la narrativa pandemica ha raggiunto enormi risultati, e ora è pronta alla seconda fase: ad alimentarsi di nuove paure e di nuove crisi.Nel mentre, la narrazione del terrore sanitario non sparirà completamente; continuerà e si intreccerà con delle nuove emergenze: inedite, finora, anche se in realtà prospettate da lungo periodo. Va avanti, intanto, questa vaccinazione di massa, che ha raggiunto risultati molto importanti. La narrazione dell’emergenza pandemica, ripeto, non sparirà del tutto: si andrà dileguando, affievolendo, per lasciare il posto a queste nuove narrazioni del terrore; però ce la ritroveremo sempre, a mio parere, come sottofondo, o comunque come qualcosa che si potrebbe ripresentare di volta in volta. Ormai è stata instillata una psicosi di massa, una forma ossessiva per cui siamo tutti potenzialmente untori, malati e a rischio di virus (che in realtà sono sempre esistiti, nella storia dell’uomo). Ma improvvisamente si è deciso quasi di chiudere l’uomo dentro una campana di vetro per impedirgli qualsiasi contatto.Abbiamo dovuto rinunciare alla stretta di mano, ma anche al sorriso: è quasi impossibile avere uno scambio con un’altra persona senza poter guardare il suo volto. Pensiamo ai bambini: ne vediamo tantissimi che hanno la mascherina, e magari – indotti dai genitori – pensano che sia qualcosa di divertente, come un gioco; invece è qualcosa che verrà interiorizzato, nella loro psiche, e avrà ripercussioni sulle loro relazioni e sulla loro formazione. Venti mesi sono lunghissimi: pensiamo anche alle persone che continuano a girare con la mascherina in luoghi dove non c’è nessun rischio di contagio. Ci sono forme psicotiche di “evitamento sociale” che si sono accentuate. Ma questa psicosi verrà continuamente alimentata e riproposta: ci sono stati diversi annunci, molto chiari, per cui siamo entrati in un’Era Pandemica.Ci sono già delle previsioni come quella della Spars 2025-2028, quindi una nuova pandemia; inoltre c’è tutto il business della vaccinazione, che ormai si è innescato e di certo non si può fermare. E ora, come dicevo, stiamo passando da un lockdown di tipo sanitario a possibili lockdown di altra natura: ci sarà sempre il sottofondo dell’allarme sanitario, ma ci stiamo dirigendo verso una nuova narrativa. E’ la narrativa della crisi, del terrorismo (alimentato dal mainstream) sulla questione climatica. Abbiamo già visto come, dal punto di vista delle materie prime e delle risorse energetiche, ci troviamo di fronte a una crisi: sono già aumentati in modo notevole i prezzi di gas e carbone, sono aumentati (a causa dell’inasprimento dei nuovi standard) i costi per le emissioni di CO2 per le attività industriali. E questo sta creando una crisi, in ambito energetico, che potrebbe essere davvero esplosiva, tale da creare un effetto-domino su tutta l’economia.Abbiamo già le prime avvisaglie in Cina, dove il governo sta pianificando lockdown energetici. Alcune città cinesi, inizialmente quelle dell’Est ma poi anche città come Pechino e Shangai, sono state lasciate – volutamente – senza luce, senza illuminazione, senza elettricità. Addirittura hanno chiuso persino le fabbriche, e quindi questo sta creando una serie di ripercussioni a livello economico e di esportazioni, con ricadute su tutta la filiera di approvvigionamento e sull’intera economia mondiale, che tanto dipende dalla Cina. Situazioni analoghe si stanno vivendo e materializzando anche in Germania: un video che circola sul web, diffuso dalla Tv tedesca, mostra una donna anziana che si trova a dover fronteggiare un blackout energetico, trovando un metodo per riscaldarsi riunendo anche i vicini di casa. Queste sono proprio le fasi preparative a quelle che potranno essere le nuove emergenze.Lockdown energetici: se ne parla anche in Italia. Un quotidiano come “La Stampa” sta aprendo le cosiddette Finestre di Overton: ha fatto già dei titoli che ipotizzano un Natale senza luce, un inverno a lume di candela. E questo è davvero qualcosa di inquietante, che potrebbe materializzarsi quanto prima. Tutto per una crisi energetica che ha alla base una questione climatica, proprio perché sono stati inaspriti gli standard per le quote di emissioni di CO2: l’obiettivo è la neutralità, ossia “zero emissioni” (sono gli obiettivi della famosa Agenda 2030). Non è solo un impegno dell’Unione Europea: in realtà è un’agenda mondiale, condivisa. Possiamo far risalire la sua pianificazione al Club di Roma, che produsse quello che possiamo considerare un documento-chiave per interpretare la natura del Grande Reset. Sto parlando del famoso studio, pubblicato nel 1972, sui “limiti dello sviluppo”.Lo studio fu poi demandato al Mit (il Massachusetts Institute of Technology di Boston) per uno studio molto dettagliato e scrupoloso per determinare quali sarebbero i limiti dello sviluppo. Quello studio del 1972, di circa 200 pagine, è diventato un bestseller tradotto in trenta lingue e venduto in 12 milioni di copie, in tutto il mondo. Se ne è discusso tantissimo, da parte dell’opinione pubblica: per la prima volta, quello studio dichiara come, proseguendo con l’attuale modello di sviluppo economico e demografico (quello di allora, perlomeno), l’umanità sarebbe destinata al collasso entro il XXI Secolo. Viene quindi applicato un modello matematico di tipo informatico, che ricorre allo strumento delle simulazioni. La sintesi è netta: se non riducono tutte le variabili che interagiscono tra loro (ossia: la crescita della popolazione mondiale, la crescita economica e l’inquinamento), si arriverà a una catastrofe irrimediabile, alla quale l’uomo non saprà far fronte.Quindi viene auspicata una decrescita della popolazione, considerata fuori controllo già allora (1972), quando la popolazione mondiale era circa la metà di quella odierna. Sempre secondo quello studio, la crescita della popolazione avrebbe per forza comportato una crescita dell’inquinamento, e dunque un collasso del sistema naturale. Dopo vent’anni quello studio è stato aggiornato: vengono ribaditi i concetti principali e si dichiara che i parametri sono stati addirittura superati. Quindi inizia un’escalation di appelli e l’introduzione di misure sempre più orientate a contenere il riscaldamento clinmatico, che diventa il tema dei temi, l’obiettivo principale di tutti i consessi internazionali e dei gruppi di potere, a discapito di una tutela dell’ambiente e della riduzione dell’inquinamento (che potremmo tutti condividere). E invece: il riscaldamento climatico e il contenimento della popolazione mondiale diventano le priorità ineludibili.Abbiamo visto come, in Europa, questo approccio malthusiano abbia effettivamente portato, soprattutto in paesi come l’Italia, a una decrescita della popolazione. Occorre tempo, perché si abbiano i risultati di questa pianificazione, ma ora siamo davvero giunti a una fase di denatalità. Addirittura abbiamo avuto anche l’avviso dell’Istat, una sorta di “spoiler”: l’istituto di statistica ci ha appena detto che l’Italia è un paese da 32 milioni di abitanti. E l’obiettivo è proprio questo: raggiungere uno stato in cui l’uomo è visto come un essere che inquina, come ha detto lo stesso ministro Cingolani; dato che l’uomo ha un’impronta ecologica, la popolazione mondiale deve essere contenuta, così come il modello di crescita non può più continuare a seguire il corso dello sviluppo che ha seguito finora.Lo stesso Club di Roma auspica quella che definisce “una rivoluzione copernicana delle menti”. In altre parole, la progettazione del Grande Reset di oggi risale in qualche modo a cinquant’anni fa. Quello studio del 1972 è stato una linea-guida. Pensiamo che il Club di Roma fu fondato da Aurelio Peccei, già amministratore delegato della Olivetti, la cui Fondazione pare che abbia finanziato poi la Casaleggio. Pensiamo anche che quello studio fu commissionato e pagato dalla Volkswagen, poi coinvolta nello scandalo del “Dieselgate”. Se si legge quel documento, vi si ritrovano i concetti (e anche le espressioni) che sono alla base della nuova narrazione dominante: cioè questo senso di urgenza, la tesi secondo cui ogni anno perso è quasi un crimine contro l’umanità. Gli autori esortano ad adottare un cambio radicale di mentalità, investendo tutta l’opinione pubblica.E solo attraverso la consapevolezza della gravità di quello che starebbe per accadere si potrà raggiungere l’obiettivo. Solo allora le persone potranno agire di conseguenza. Quindi aleggia continuamente questo spettro di una catastrofe imminente, che può essere scongiurata soltanto con un cambio radicale, drastico, e che richiede sacrifici, da parte dell’umanità. Vediamo quindi che la narrazione è la stessa, rispetto a quella proposta oggi. Poi ci sono anche frange di fanatici dell’ecologismo, che addirittura auspicherebbero un ritorno al livello pre-industriale della popolazione. C’è anche chi auspica che la stessa Inghilerra torni a 2 milioni di abitanti: sono eco-totalitaristi, eco-nazisti a tutti gli effetti.Nei giorni scorsi, abbiamo visto Draghi e Cingolani interagire con Greta Thunberg quasi con deferenza. Greta non è certamente una scienziata né una super-esperta in materia: è lampante tutta l’ipocrisia e il carattere contradditorio di questa narrativa. Si dice che Greta soffra di disturbi dello spettro autistico, che tendono a produrre comportamenti ripetitivi e stereotipati. Non a caso, vediamo come questa ragazza si esprima per slogan, con un’esasperazione che le è stata indotta, inculcata, di cui probabilmente non si rende nemmeno conto. Ma gli slogan che lei ripete sono, appunto, quelli del Club di Roma, che poi hanno improntato tutte le ricerche e tutte le politiche successive. Ossia: “La casa sta andando in fiamme, siamo di fronte a un disastro; voi non fate nulla di concreto, è ora di agire, non c’è più tempo”.Sono slogan che fanno presa, sulle masse. E quindi, cinicamente: quale migliore interprete, di una ragazzina che soffre di questo disturbo, e che quindi probabilmente non si renderà mai conto di essere stata manipolata? Quella della narrazione di Greta è una retorica così consunta da lasciare stupefatti, nel vedere come invece continui a far presa sull’opinione pubblica. Non a caso, alla ragazzina svedese con la sindrome di Asperger (che la rende indifesa e quindi inattaccabile: sarebbe un tabù offendere una ragazzina che ha problemi comportamentali) è stata ora affiancata l’altra icona, Vanessa, la ragazza di colore che viene dall’Africa. Quindi abbiamo tutti gli stereotipi della retorica inclusivista: si predica l’equità e, per raggiungerla – ci dice sempre il Club di Roma – occorre eliminare l’ostacolo della crescita demografica. E’ davvero una narrazione stucchevole, piena di melassa.La deferenza di Draghi e Cingolani non è nei confronti di Greta, ma – chiaramente – nei confronti del piano di cui lei è una chiara espressione, una marionetta (credo anche ignara: Greta è un puro prodotto mediatico). La deferenza è verso questo piano: che è ben preciso e si sta sviluppando ormai concretamente. La catastrofe preannunciata dovrebbe avverarsi entro il XXI Secolo: per cui non abbiamo più tempo, secondo i cosiddetti filantropi e secondo le menti di questo Green Reset. Di fatto, l’obiettivo è quello: avere una società con un nuovo modello, che sia di decrescita (infelice, più che felice). Una decrescita economica e anche demografica, tutta improntata al contenimento del riscaldamento climatico, che la scienza mainstream oggi imputa all’azione antropica.Tacitati gli scienzati che contestano questa tesi, e nonostante il fatto che l’aumento della temperatura terrestre sia minimo, tutto sarà improntato alla narrazione del controllo del riscaldamento climatico. Tutta un’economia verrà trasformata, e i rapporti umani subiranno una svolta verso una digitalizzazione, considerata più “green”. Ma allo stesso tempo, e qui si chiude il cerchio, la digitalizzazione – dei rapporti umani, dell’economia, della moneta, della sanità (con la telemedicina), della didattica, delle nostre identità (con l’identità digitale) – ci mette sempre di più in pericolo. Ai lockdown sanitari potranno aggiungersi blackout energetici, lockdown climatici e (come abbiamo appena visto) blackout informatici. Riguardo a questi ultimi, gli episodi divenuti sempre più frequenti: nei mesi scorsi il caso di SolarWinds (un’azienda americana di software), poi Colonial Pipeline (azienda petrolifera, sempre Usa), quindi il caso della Regione Lazio, e ora il blackout di Facebook. La popolazione mondiale, ormai assuefatta all’uso di Internet e dei social, viene messa davanti alla sua fragilità: da un momento all’altro, tutto ciò potrebbe venir meno.Dobbiamo stare attenti: al di là del fatto che probabilmente non sapremo mai il motivo alla base delle 6 ore di sospensione di Facebook, non dobbiamo cadere nelle strumentalizzazioni del mainstream stesso; perché c’è chi afferma che, senza la Rete, saremmo tutti più sereni. Non è così, ovviamente: proprio grazie all’utilizzo dei social, infatti, abbiamo potuto costruire delle reti, limitando il dominio monopolistico del mainstream. Ora il web subisce la censura, che prima non era presente: e anche la censura dei social fa parte del Grande Reset. E’ detto in modo esplicito: i social hanno un ruolo importante, nella limitazione delle famigerate “fake news”; quindi, la sospensione di Internet e della libera informazione è un obiettivo dichiarato. Pensiamo anche al momento in cui saremo tutti digitalizzati, e tutto dipenderà da Internet e dalla nostra connessione; ogni cosa: la nostra identità digitale, la nostra stessa moneta.Ecco, pensiamo a un caso di blackout: arriverebbe a disconnettere l’uomo stesso, che in questo nuovo corso (di Reset totale) diventa un’entità digitale che può essere accesa o spenta secondo una programmazione – che può essere spacciata per incidente o può essere un incidente effettivo (non lo sapremo mai, di fatto). Però ci troviamo sempre nell’ambito delle profezie auto-avveranti. E non a caso che a luglio ci sta stata la simulazione del Cyber Polygon 2021, aperta dallo stesso Klaus Schwab, che ha detto: «Occorre vaccinare anche Internet, perché un evento pandemico informatico potrebbe far sembrare il Covid una sciocchezza». Quindi, cerchiamo di andare oltre le apparenze. Purtroppo, abbiamo visto – a nostre spese – che tutta la narrazione del mainstream è sempre mendace e ingannevole.(Ilaria Bifarini, dichiarazioni rilasciate a Carlo Savegnago sul canale YouTube “Il Vaso di Pandora” il 7 ottobre 2021. Economista, Bifarini è autrice del bestseller “Il Grande Reset”. «La vorticosa velocità dei cambiamenti oggi in atto – dice Savegnago – non ci lascia il tempo di pensare, e quindi di capire cosa sta davvero avvenendo»).Nel Grande Reset siamo arrivati a una fase successiva, rispetto a quella sanitaria. Siamo entrati dentro una nuova narrazione. Quella sanitaria, basata sul terrore costante della malattia, della morte, va avanti ormai da circa 20 mesi, nonostante abbia raggiunto enormi risultati, inaspettati. Pensiamo che è stato istituito un Green Pass, un lasciapassare di Stato, quindi è stata legittimata la discriminazione, l’apartheid di Stato. Sono stati sdoganati concetti che mai avremmo pensato che sarebbero stati accettati dalla popolazione, come appunto questa discriminazione senza precedenti nella nostra storia moderna, se non nei tempi bui del secolo scorso. Pensiamo alla telemedicina, al telelavoro, alla teledidattica; la narrativa pandemica ha raggiunto enormi risultati, e ora è pronta alla seconda fase: ad alimentarsi di nuove paure e di nuove crisi.