Archivio del Tag ‘Fabio Frabetti’
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“Non sarà il medioevo di Viganò a sconfiggere le tenebre”
Curioso, che chi demonizza la massoneria tout court e tifa per Donald Trump “non sappia” che lo stesso Trump è massone. Ancora più curioso è che a farlo sia un alto prelato, divenuto arcivescovo nell’era Wojtyla: «Un pontefice eletto grazie anche ai buoni uffici della massoneria più reazionaria, allora incarnata da personaggi come il potentissimo Zbigniew Brzezinski», anche lui di origine polacca (e tanto longevo da “fabbricare”, trent’anni dopo, il mito del cavaliere buono nella persona del suo pupillo Barack Obama, tuttora in azione accanto a Kamala Harris e all’ologramma quasi-presidenziale di Joe Biden). E poi: come dimenticarle, le foto di Brzezinski in Afghanistan in compagnia di un altro dei suoi protetti, Osama Bin Laden, al tempo in cui il cosiddetto fondamentalismo islamico – di marca Cia, in realtà – “serviva” a supportare i mujaheddin (non ancora Talebani) contro l’invasione sovietica del paese asiatico che si incunea tra la Cina e “l’impero” russo? Fa sorridere, in fondo, anche un altro aspetto: il prelato apocalittico finito sui giornali criminalizza Joe Biden, che è formalmente cattolico, mentre il suo beniamino (Trump) è classificato tra gli evangelici, cioè i protestanti, contro cui il Vaticano scatenò le guerre di religione.
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Magaldi: fango sulla Marogna, vogliono ucciderla in carcere
Vogliono “suicidare” in carcere Cecilia Marogna, dopo che la stampa nazionale l’ha dipinta a reti unificate come fatua e disonesta millantatrice. Vero obiettivo: minacciare l’ex capo dei nostri 007 (ora presidente di Leonardo), in modo che taccia sull’infame business dei rapimenti e delle lucrose liberazioni degli ostaggi italiani in Africa. Lo afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente del circuito massonico progressista internazionale. Forte di solide relazioni coi servizi segreti, italiani e non solo, Magaldi denuncia «la squallida montatura (giudiziaria e mediatica) che ha colpito la donna arrestata a Milano, che in realtà aveva scoperto come riscattare con poca spesa padre Pierluigi Maccalli, sequestrato in Mali, per la cui liberazione invece sono stati appena spesi 10 milioni di euro». L’improvviso arresto della Marogna, diffamata come “la dama del cardinale Becciu”, per Magaldi è un avvertimento di stampo mafioso rivolto al generale Luciano Carta, di cui la Marogna è stata strettissima collaboratrice. Obiettivo: indurre l’ex direttore dell’Aise a non rivelare nulla sulla verminosa speculazione che si organizza regolarmente dilatando i tempi di rilascio degli ostaggi, allo scopo di aumentare il prezzo del riscatto.«In questa operazione i veri bersagli sono tanti: nel mirino c’è anche Papa Francesco, che aveva nominato il cardinale Giovanni Angelo Becciu come “numero due” della Segreteria di Stato vaticana. Ma quello più grosso – assicura Magaldi – è costituito da un’impresa prestigiosa come Leonardo SpA, punta di lancia dell’hi-tech italiano nel mondo e, ormai, unico soggetto in grado di svolgere un po’ di politica estera per conto del nostro paese, vista l’assenza di ministri all’altezza (e anzi, la presenza alla Farnesina di emeriti imbecilli)». Il presidente roosvetiano lancia quindi un’accusa gravissima: dietro al «polverone mediatico-giudiziario» scatenato contro Cecilia Marogna, valente operatrice collegata all’intelligence italiana e vaticana (presentata invece come un’avventuriera dalle mani bucate) c’è un preciso avvertimento, di stampo intimidatorio, rivolto proprio al generale Luciano Carta, passato dall’Aise a Leonardo: guai, se si lascia scappare qualcosa riguardo al lucroso business che ruota attorno agli italiani rapiti in Africa. «Funziona così: rapitori e liberatori si mettono d’accordo sulla durata del sequestro, in modo da far lievitare la cifra pattuita per il loro rilascio».Magaldi è lettaralmente furibondo con il sistema mediatico italiano: il 13 ottobre, la trasmissione “Fuori dal coro” (Rete 4) non ha mandato in onda una sua intervista, in cui chiariva i retroscena inconfessabili dell’arresto di Cecilia Marogna, fermata il 15 ottobre a Milano su mandato di cattura internazionale emesso dal Vaticano. «E non è tutto: l’agenzia “Adn Kronos” ha pubblicato solo una parte (quella meno rilevante) dell’intervista che ho concesso il 19 ottobre, omettendo quindi gli aspetti sostanziali delle mie rivelazioni». Per questo, annuncia Magaldi l’indomani, nella diretta web-streaming su YouTube condotta da Fabio Frabetti di “Border Nights”, il presidente del Movimento Roosevelt denuncerà la direzione dell’”Adn Kronos” all’Ordine dei Giornalisti e anche in altre sedi, comprese quelle giudiziarie. «Lo stesso – aggiunge – accadrà se il “Corriere della Sera” ostacolerà la pubblicazione dell’intervista concessa all’ottimo Ferruccio Pinotti, che ho scoperto essere in possesso di informazioni concordanti con le mie». Magaldi segnala – come “voce nel deserto”, finora – il reportage pubblicato da Luca Fazzo il 15 ottobre sul “Giornale”, dal titolo “La guerra tra spie dietro Lady Vaticano”: «Un articolo imperfetto, ma che almeno non si beve la storiella della “dama del cardinale”: eppure, è rimasto lettera morta».Attenzione, avverte Magaldi: nel caso accadesse qualcosa di irreparabile, a Cecilia Marogna, i «giornalisti cialtroni» ne sarebbero moralmente corresponsabili: «Non hanno indagato sul vero ruolo di quella donna, appassionata di intelligence e preparatissima in materia di questioni geopolitiche». Al contrario: «L’hanno dipinta come una millantatrice anche un po’ ladruncola, che avrebbe estorto mezzo milione di euro al Vaticano: come se la Segreteria di Stato fosse una comitiva di babbei, a cominciare dal cardinale Becciu». Di più: «Mezzo milione di euro in cinque anni, tra compensi e spese operative, in quel modo sono un’inezia: e Cecilia Marogna – rivela Magaldi – era arrivata a un passo dalla liberazione di padre Pierluigi Maccalli, detenuto in Mali. Liberazione che invece è poi stata ritardata deliberatamente per far salire il prezzo del riscatto, 5 milioni di euro a carico del governo italiano e altri 5 sborsati direttamente dal Vaticano».E’ questo – afferma Magaldi – il verminaio per coprire il quale è stata arrestata e messa alla gogna la Marogna, e non solo lei: «Di questo disegno fa parte anche la recentissima condanna, per una questione legata al caso Mps, di Alessandro Profumo, attuale amministratore dell’ex Finmeccanica», galassia cui appartiene la stessa Leonardo. «Anziché straparlare di come la Chiesa di Francesco scialacquerebbe l’obolo dei fedeli – dichiara Magaldi – ai cialtroni come Mario Giordano di “Fuori dal coro” consiglio di controllare i “balletti” di Borsa subiti in questi giorni dal gruppo Leonardo-Finmeccanica, che evidentemente si vuole intimorire». L’arma di ricatto? «Le tangenti che ogni operatore internazionale di qual calibro deve normalmente versare, purtroppo, se vuole lavorare in paesi senza democrazia». Soldi che passano di mano in mano, tra politici africani, 007 e «sedicenti terroristi», quelli che tengono in piedi «l’industria dei sequestri, che colpisce anche religiosi (da qui l’inevitabile coinvolgimento del Vaticano, per cui operava Cecilia Marogna, agendo in stretto contatto con il capo dell’intelligence italiana all’estero)».Secondo Magaldi, la donna è ora in pericolo di vita: «Se da San Vittore venisse estradata Oltretevere, dove la giustizia è meno trasparente di quella italiana, c’è chi pensa che potrebbe venir “suicidata”: c’è infatti un “progettino”, per far fare anche a lei la stessa fine già toccata a tanti altri, in passato, anche nelle carceri italiane». Facilissimo, oggi, inscenare una sua disperazione da “peccatrice pentita”, «dopo l’infame trattamento a cui l’hanno sottoposta i giornali, senza un minimo di pudore e di scrupolo professionale». Giornali che alle inchieste serie preferiscono le “veline” di regime e il facile scandalismo, che produce solo disinformazione (in questo caso addirittura criminale, se finisse per mettere a repentaglio la vita della detenuta). «Troppi giornalisti si guardano bene dal fare i necessari collegamenti, che consentirebbero loro di domandarsi, per esempio, chi trae vantaggio dall’attacco condotto in Borsa contro il gruppo Leonardo-Finmeccanica». Ma attenzione, avverte Magaldi: «Cecilia Marogna non è sola: c’è chi vigila sulla sua incolumità personale». E non è tutto: «I manipolatori sono avvisati: monitoriamo le loro mosse, daremo loro battaglia e li cacceremo a pedate».Vogliono “suicidare” in carcere Cecilia Marogna, dopo che la stampa nazionale l’ha dipinta a reti unificate come fatua e disonesta millantatrice. Vero obiettivo: minacciare l’ex capo dei nostri 007 (ora presidente di Leonardo), in modo che taccia sull’infame business dei rapimenti e delle lucrose liberazioni degli ostaggi italiani in Africa. Lo afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt ed esponente del circuito massonico progressista internazionale. Forte di solide relazioni coi servizi segreti, italiani e non solo, Magaldi denuncia «la squallida montatura (giudiziaria e mediatica) che ha colpito la donna arrestata a Milano, che in realtà aveva scoperto come riscattare con largo anticipo e con meno denaro padre Pierluigi Maccalli, sequestrato in Mali, per la cui liberazione invece sono stati poi spesi 10 milioni di euro». L’improvviso arresto della Marogna, diffamata come “la dama del cardinale Becciu”, per Magaldi è un avvertimento di stampo mafioso rivolto al generale Luciano Carta, di cui la Marogna è stata strettissima collaboratrice. Obiettivo: indurre l’ex direttore dell’Aise a non rivelare nulla sulla verminosa speculazione che si organizza regolarmente dilatando i tempi di rilascio degli ostaggi, allo scopo di aumentare il prezzo del riscatto.
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Magaldi: niente mascherine all’aperto, mi ribello ai cialtroni
Gioele Magaldi va alla guerra: «Affermo con chiarezza che personalmente disobbedirò: nel Lazio non indosserò alcuna mascherina, all’aperto». Non solo: «Invito tutti i cittadini a non indossarle, le mascherine all’aperto. E se vi faranno delle multe, potrete scrivere al “soccorso legale rooseveltiano” coordinato da Monica Soldano: la nostra rete di avvocati sta già combattendo delle battaglie per gli abusi commessi durante il lockdown, in danno dei cittadini». E le forze dell’ordine? «A quei carabinieri e poliziotti che vi fermeranno, dite che loro stessi stanno obbedendo a degli ordini incostituzionali. Spesso, un pubblico ufficiale ha il dovere (oltre che il diritto) di ribellarsi, ad un ordine incostituzionale che gli venga dato». Così si è espresso, il presidente del Movimento Roosevelt, lunedì 5 ottobre, all’indomani della vittoria riportata contro Zingaretti al Tar del Lazio, che ha annullato l’ordinanza sul preteso obbligo vaccinale antinfluenzale per anziani, medici e infermieri. «Il giudice ha stabilito che la Regione non ha competenza per imporre una tale limitazione della nostra libertà». Scornato, Zingaretti ha ammesso: «Sapevamo di fare una provocazione, perché non compete alla Regione l’obbligo della vaccinazione».Il segretario del Pd si è però vantato del suo gesto: «Volevamo dare un segnale sull’importanza di farlo, e invitiamo il governo a introdurre l’obbligo vaccinale a livello nazionale», ha dichiarato all’agenzia Agi. Peggio per lui, lo rimbecca Magaldi: «Lo denunceremo: non si può emettere un provvedimento come quello, già sapendo che è illegittimo. E’ un dolo gravissimo: forze Zingaretti non si rende più nemmeno conto di quello che dice, oltre che di quello che fa». Autore del bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014) che denuncia il ruolo occulto di decine di superlogge sovranazionali nella gestione del grande potere mondiale, Magaldi accusa il “partito cinese” di aver sprofondato il pianeta nel panico-Covid, tramite un’Oms ormai largamente finanziata da Pechino, paralizzando l’economia (tranne quella cinese). Spiega: «Gli oligarchi del colosso asiatico non solo soli: su di loro puntarono gli oligarchi occidentali della superloggia “Three Eyes”, in primis Kissinger, quando – attraverso la paramassonica Commissione Trilaterale, che è una loro emanazione – già nel 1975 teorizzarono che fosse meglio limitare la democrazia, in Occidente». Lo scrissero nel pamphlet “The crisis of democracy” firmato da Michel Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki, con edizione italiana introdotta da Gianni Agnelli.La tesi: “curare” la democrazia aggiugendo democrazia sarebbe come gettare benzina sul fuoco. Traduzione pratica: il reclutamento nella “Three Eyes” del leader cinese Deng Xiaoping, per trasformare la Cina nella manifattura del mondo, a basso costo, mettendo in croce l’industria occidentale (lavoro, diritti), da sacrificare nell’ambito della finanziarizzazione planetaria. «E’ stata la strategia della globalizzazione neoliberista: delocalizzare le fabbriche, penalizzando i lavoratori e annientando la classe media occidentale. E il boom economico cinese, accuratamente preparato, serviva proprio a questo». “Gran maestro” del Grande Oriente Democratico, già inziato alla superloggia “Thomas Paine”, Magaldi è il frontman italiano del circuito massonico progressista che nel 2016 appoggiò l’outsider Donald Trump per fermare il Deep State “imperiale” che puntava sulla Clinton per mantenere salda la leadership neoliberista mondiale. «Anche per questo – dice Magaldi – Trump ha fatto benissimo a imporre uno stop all’export cinese, spina nel fianco dei lavoratori occidentali». Beninteso: «La Cina si è resa protagonista di un “dumping” sleale: i suoi prodotti sono low-cost perché fabbricati da operai sottopagati e privi di tutele sindacali, in complessi industriali che non hanno speso nulla per ridurre l’inquinamento».Attenzione, però: «Non è solo questione di cinesi», avverte Magaldi. «Tutto questo è avvenuto in modo pilotato, da quando alla Cina è stato permesso di entrare nel Wto senza nessuna delle garanzie che gli altri player mondiali devono dare, per entrare nel grande gioco del commercio mondiale: e cioè il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche». Fate caso: «L’epidemia di coronavirus è esplosa un minuto dopo che Trump ha imposto dazi alla Cina, frenandone l’avanzata». Il resto è cronaca: con una mossa senza precedenti, Mike Pompeo ha accusato il Vaticano di aver concesso al regime di Pechino di condizionare la nomina dei vescovi cattolici in Cina. Dalla Santa Sede a Palazzo Chigi, il passo è breve: Magaldi accusa il governo Conte di aver imposto un severissimo lockdown “cinese”, modello Wuhan, la scorsa primavera. «Sono sempre stato contrario al “coprifuoco”, come efficace misura di contenimento del virus: nei paesi che non hanno effettuato chiusure, come la Svezia, oggi vediamo che il bilancio sanitario è paragonabile a quello italiano, con l’enorme differenza che l’economia non ha subito danni».Non da oggi, Magaldi punta il dito contro la “sindrome cinese” che affliggerebbe lo stesso governo Conte, protagonista di una gestione ultra-autoritaria della crisi, con “pieni poteri” esercitati in modo più che discutibile, anche attraverso il Comitato Tecnico-Scientifico e l’evidente manipolazione effettuata dai media, che a reti unificate hanno investito sulla paura ed escluso tutte le voci critiche, anche quelle del mondo scientifico, contrarie a forme estreme di distanziamento sociale. «So che c’è un “partito cinese” sovranazionale che ha dei terminali importanti, in Italia», afferma Magaldi. «E’ un “partito” trasversale che risente dell’ideologia, della teoria e della prassi in uso in Cina». Un grande paese e un grande popolo, quello cinese, «protagonista di eccezionali risultati economici in tempi brevissimi, che hanno giustamente sbalordito il mondo». Il problema? «Gli oligarchi del partito comunista di Xi Jinping tengono prigioniere centinaia di milioni di persone, sottoponendole anche a deportazioni di massa, di cui i media occidentali (anche i più accreditati) evitano di parlare».Nella sua dirompente visita romana, in cui ha esaltato il controverso Wojtyla come “paladino della libertà” mettendo in ombra Bergoglio, troppo arrendevole verso i cinesi, Mike Pompeo ha auspicato addirittura un “regime change” a Pechino. Chi conosce Magaldi farà in fretta a tradurre: non si tratta (solo) di uno scontro tra America e Cina. La vera posta in gioco è tra oligarchia e democrazia: e gli oligarchi che minacciano la nostra libertà non sono soltanto quelli con gli occhi a mandorla. Il guaio, per noi, è che «i simpatizzanti italiani del “partito cinese”, alcuni dei quali sono al governo, evidentemente hanno la tentazione di sostituire il principio liberale della “raccomandazione” con quello dell’imposizione», sostiene Magaldi, riferendosi sia ai diktat sulle mascherine che a quelli sulla vaccinazione antinfluenzale, che gli stessi medici valutano poco efficace, e alcuni addirittura ritengono possa esporre a maggiori rischi di contrarre il Covid. Per Magaldi e il Movimento Roosevelt, la battaglia politica è cominciata: incassata la sconfitta al Tar sul vaccino antinfluenzale, Zingaretti ha imposto le mascherine all’aperto, nel Lazio, «alzando la palla al governo Conte, perché estenda l’obbligo a livello nazionale».A Magaldi, le mascherine non piacciono: «Illustri scienziati ci hanno spiegato è molto aleatoria, la protezione che fornirebbero, mentre sono comprovati i danni alla salute che, a lungo andare, comportano». In diretta web-streaming con Fabio Frabetti di “Border Nights”, insieme a Monica Soldano e all’avvocato Vanni Oddino (vincitore al Tar contro Zingaretti), Magaldi sintetizza: l’obbligo regionale di indossare mascherine all’aperto è facilmente “smontabile”, sul piano legale. Di qui l’invito alla popolazione: «Le mascherine indossatele negli ambienti chiusi, ma evitare di obbedire alla disposizione che ora impone di tenerle sul volto anche all’aperto». E se – come pare scontato – alcune Regioni hanno solo anticipato di qualche giorno quella che sarà una un’imposizione nazionale? Anche in quel caso, sostiene Magaldi, ci sarà da discutere: il Parlamento (esaminando la proposta di Forza Italia sul vaccino antinfluenzale) ha optato per la “forte raccomandazione”, evitando quindi l’obbligatorietà. «La stessa cosa potrebbe valere per le mascherine», sostiene Magaldi.«Oltretutto, una legge dello Stato attualmente in vigore inibisce l’uso di maschere che possano impedire ai cittadini di rendersi riconoscibili, da parte delle forze dell’ordine: è una questione di pubblica sicurezza». Non è tutto: «In uno Stato liberale e democratico bisogna stare molto attenti, con le disposizioni autoritarie». La posizione del leader “rooseveltiano” è netta: «Le persone sono ora costrette a indossare la mascherina durante tutto il giorno, in presunta lotta contro un virus che ha una bassa carica virale, in questo momento: non produce sovraffollamento nelle terapie intensive, né rischi così gravi come quelli di altre malattie, che – tutti i cittadini italiani se ne sono accorti – sono state poco e mal curate, in tutti questi mesi». Questo va sottolineato, insiste Magadi: «C’è un’emergenza nazionale che riguarda tutti i malati, affetti da altre patologie: a causa di questa sovraeccitazione, retorica e spesso mistificatoria, a proposito del Covid, non vengono curati. Il diritto alla salute è stato violato, e viene tuttora violato: perché tutti sono sovraeccitati e molto preoccupati del Covid. E di questo sono resposabili anche i media: le persone mutano i loro comportamenti soltanto perché il telegiornale parla dell’aumento dei contagi, senza spiegare che è dovuto all’aumento dei tamponi. Ma questi contagiati sono asintomatici, sono tra noi da mesi, non producono effetti, e tra gli asintomatici la trasmissione virale è bassissima».Il dado è tratto, sembra dire Magadi: «Ora finalmente il Movimento Roosevelt rivolgerà al governo il suo “ultimatum”, innanzitutto economico: il paese è in ginocchio e non si vede luce, nelle chiacchiere infeconde dei nostri attuali governanti». Ma l’ultimatum verterà anche su questa nuova emergenza, «che non è quella da pandemia: è l’emergenza da cialtronaggine, nella gestione della pandemia, da parte di alcuni governanti regionali e del governo nazionale». Magaldi annuncia quindi l’esordio della Milizia Rooseveltiana, formazione «pacifica e gandhiana ma dura, pronta a scendere in piazza con il suo istrionismo, con la sua felice provocazione (non come quella proclamata da Zingaretti, dolosa e passibile di conseguenze penali)». Sarà qualcosa che, «con la capacità teatrale di rappresentarsi in quanto “esercito civico”, senza compiere atti di violenza, marcerà e offrirà alla pubblica opinione motivo di che riflettere, con sue incursioni piratesche, simpatiche e colorite». L’obbligo della mascherina, aggiunge Magaldi, costringe ad accelerare i tempi: «Sono allo studio delle azioni che dimostreranno come noi non siamo disponibili semplicemente a difenderci, ma vogliamo attaccare – in modo nonviolento e pacifico – coloro i quali attentano alle nostre libertà».Quando dice “noi”, Magaldi allude al Movimento Roosevelt, entità politica meta-partitica creata nel 2015 con l’intento di “risvegliare”, in modo trasversale e senza pregiudizi di parte, l’intera politica italiana. Obiettivo: riconquistare una piena sovranità democratica. «Nelle nostre fila c’è un’alta passione civica: per noi, a vita della polis è un campo di battaglia per principi e obiettivi, e non per piccole comunità, piccole poltrone, piccoli guadagni del “qui e ora”, senza lungimiranza, come quelli messi in mostra da Zingaretti». Secondo Magaldi, l’Italia resta una trincea strategica, decisiva per gli equilibri mondiali: «Solo il nostro paese potrà spezzare l’autoritarismo dell’oligarchia che utilizza la Disunione Europea per creare depressione socio-economica, in accordo con le filiere mondiali della massoneria “neoaristocratica”, quella che vorrebbe imporre il sistema-Cina come modello alternativo all’Occidente dei diritti».In questi mesi, Magaldi si è battuto con assoluto tempismo: con largo anticipo ha annunciato la clamorosa svolta keynesiana di Mario Draghi, fino a ieri campione dell’élite eurocratica di stampo reazionario. Tutte “profezie” regolarmente avveratesi: dal trasloco (con Draghi) della stessa Christine Lagarde nello schieramento massonico progressista, all’annuncio del tenore che avrebbe avuto l’incursione di Pompeo in Italia. Magaldi è stato il primo a denunciare il “partito cinese”, quindi anche atlantico, ai tempi dell’esplosione dell’epidemia a Wuhan, e il primo (e unico, per ora) a svelare la cifra massonico-progressista di Bob Dylan, che a fine marzo – con il brano “Murder Most Foul” (messo in relazione con la pandemia) – ha alimentato un terribile sospetto: gli architetti occulti dell’operazione-Covid sarebbero gli eredi degli assassini di John Kennedy. Allusioni ulteriormente sottolineate nel brano “False prophet”, illustrato in modo eloquente: la morte bussa alla porta, con un pacco regalo sottobraccio, e nell’altra mano una siringa.Erano i giorni in cui Bill Gates, dopo aver vaticinato l’apocalisse, presentava il suo sogno di vaccinazione universale con escursioni nella fisica quantistica, laddove si presume l’inoculo di molecole “interattive” che possano trasformare il corpo umano in una sorta di ricetrasmittente biologica, capace di comunicare a distanza e ricevere impulsi sanitari in automatico. Fantascienza? Bei tempi, quando Nicola Zingaretti promuoveva cenette “antirazziste” nei ristoranti cinesi e brindava sui Navigli, a Milano, per esorcizzare la “fake news” della terribile pandemia. E’ lo stesso Zingaretti che, nel giro di pochi mesi, ha fatto spendere alla Regione Lazio 14 milioni di euro per mascherine mai arrivate, più altri milioni (ben di più) per fare scorta di improbabili vaccini antinfluenzali. Sempre lui, il segretario del Pd – partito che tiene in piedi il governo-fantasma di Conte – ora impone le mascherine ai laziali, anche in strada. Qualcosa non torna? La verità, dice Gioele Magaldi, è che qualcuno si è gettato sull’emergenza sanitaria per manipolarla, a nostro danno.Ancora lo scorso febbraio, il coronavirus sembrava uno spettro remoto. «Per l’Italia il rischio è zero», annunciò il virologo Burioni, inaugurando la sanità televisiva modello Covid, dove l’attendibilità è una variabile e il confronto tra le fonti non esiste più: il governo Conte l’ha persino bandito, anche sul web, facendo la guerra – col suo Ministero della Verità – alle notizie scomode, liquidate come bufale. Con un’escalation inquietante: un conto è smentire, un altro è censurare. Non si contano più in post cancellati dai social, i video bannati da YouTube. Colmo del ridicolo: l’accusa – grottesca – di “negazionismo”, rivolta a chiunque, medici e scienziati compresi, osi contestare il Verbo ufficiale, governativo. Siamo passati dalla demonizzazione al bavaglio, senza colpo ferire: non un fiato da sindacati, reporter, Ordine dei Giornalisti. Tutti sordomuti, di colpo? Solo un cieco potrebbe non vedere la dimensione planetaria del problema: che è politico, prima che sanitario. Oggi siamo alla pantomima delle mascherine all’aperto. «Io non la indosserò», avvisa Magaldi, lanciando il suo guanto di sfida.Gioele Magaldi va alla guerra: «Affermo con chiarezza che personalmente disobbedirò: nel Lazio non indosserò alcuna mascherina, all’aperto». Non solo: «Invito tutti i cittadini a non indossarle, le mascherine all’aperto. E se vi faranno delle multe, potrete scrivere al “soccorso legale rooseveltiano” coordinato da Monica Soldano: la nostra rete di avvocati sta già combattendo delle battaglie per gli abusi commessi durante il lockdown, in danno dei cittadini». E le forze dell’ordine? «A quei carabinieri e poliziotti che vi fermeranno, dite che loro stessi stanno obbedendo a degli ordini incostituzionali. Spesso, un pubblico ufficiale ha il dovere (oltre che il diritto) di ribellarsi, ad un ordine incostituzionale che gli venga dato». Così si è espresso, il presidente del Movimento Roosevelt, lunedì 5 ottobre, all’indomani della vittoria riportata contro Zingaretti al Tar del Lazio, che ha annullato l’ordinanza sul preteso obbligo vaccinale antinfluenzale per anziani, medici e infermieri. «Il giudice ha stabilito che la Regione non ha competenza per imporre una tale limitazione della nostra libertà». Scornato, Zingaretti ha ammesso: «Sapevamo di fare una provocazione, perché non compete alla Regione l’obbligo della vaccinazione».
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Magaldi: per chi lavora Conte, e perché sfascia l’economia
Tutto sembra spingere verso nuovi lockdown, anche se i numeri ormai sono solo quelli dei contagi, e le terapie intensive non sono certo affollate? Io spero di contrarre il coronavirus, perché il Covid di oggi ha una bassa carica virale: contraendolo adesso, probabilmente, ci si immunizza. Al governo Conte dico di stare molto attento, a quello che farà in termini di ulteriori restrizioni delle libertà, perché – in giro per l’Italia, per l’Europa e per il mondo – ci sono forze contrapposte che si studiano e compiono passi: nessuno sottovaluta più la gravità di un passo e le conseguenze che può avere. Verrà risposto colpo su colpo, a tutti gli strappi che saranno fatti da questa grande filiera “cinese”. Bisognerà fare luce sul perché siamo arrivati a una situazione nella quale, nel mondo, tutti sono in crisi, e la Cina riprende invece di buona lena una proiezione esportatrice, dimostrando una salute economica che aveva perso proprio alla vigilia dell’esplosione del Covid. Ci sono cose molto gravi, che coinvolgono l’Organizzazione Mondiale della Sanità. E ci sono cose altrettanto gravi, che coinvolgono i terminali del “partito cinese”, sovranazionale, in tutto il mondo. Ci sono persone che sono “attenzionate” per le nefandezze che hanno compiuto e per quelle che si apprestano a compiere.E quindi, passi lunghi e ben distesi: c’è molta cautela, perché un colpo piazzato può significare riceverne tre. E non tutti sono cuor di leone, disposti a pagare per le conseguenze delle loro azioni. Distruggere l’economia? Intendiamoci: l’economia è un mezzo. Il fine, invece, è sempre quello: costruire in Occidente una società post-democratica. Basta svuotare di sostanza il funzionamento stesso della democrazia. Da un lato, si lavora sull’immaginario e su prescrizioni che abituino i cittadini ad obbedire più di quanto sia giusto, sulla base di norme che limitano la libertà (quello di questi mesi è stato un grande test, e altri ne verranno). Dall’altro, l’idea è che se tu devasti l’economia, e rendi le persone deboli, fragili e insicure, le puoi asservire a manipolare, arruolandole nella schiera dei servi. Per Hegel, in fondo, il servo è colui il quale ha rinunciato a rischiare la vita, anteponendo la salute e la sicurezza alla libertà. Questa è la dimensione antropologica in cui oggi ci troviamo: ci viene proposto un modello di asservimento, di limitazione della libertà, in nome di una presunta sicurezza sanitaria.Noi, poi, siamo governati da mentecatti. Lo affermo pubblicamente: abbiamo dei governanti mentecatti, e degli esecutori burocratici ancora più mentecatti. Siamo nelle mani di questa gente. Detto ciò, c’è qualcuno che vuole nuovi lockdown. Ci sono forze, gruppi di potere, a cui non importa nulla, dell’economia che va a ramengo. Sono gli stessi che hanno distrutto intere filiere produttive, durante l’espandersi di questa globalizzazione taroccata, utile al “partito cinese” (trasversale, tra Oriente e Occidente), che propone modelli post-democratici, nell’immaginario politico collettivo. Ci sono persone che, con la dottrina dell’austerity, hanno distrutto interi segmenti dell’economia, mortificato la classe media e aumentato a dismisura le disuguaglianze. Oggi, queste stesse forze vorrebbero reiterati lockdown per distruggere ancora di più l’economia, ma senza quegli indennizzi immediati sui conti correnti di cui ha parlato Mario Draghi, felicemente “scappato” dal fronte dei massoni neoaristocratici, che poi sono quelli che ora fomentano questa devastazione sociale ed economica.Il progetto, che oggi utilizza strumentalente l’emergenza Covid, è invariato: consiste nell’utilizzare l’economia – come è stato in decenni di neoliberismo imperante – per aumentare le disuguaglianze, distruggere la classe media e ri-proletarizzare ampi settori della popolazione, mettendoli in condizione servile di precariato. Si pensa così di avere facilmente presa su tutta quella gente che non ha nemmeno il tempo di occuparsi di politica. E’ quell’idea dell’apatia del popolo mirabilmente vergata in “The Crisis of Democracy”, pamphlet pubblicato dalla paramassonica Trilateral Commission, filiazione della superloggia “Three Eyes”. Cioè: se io ti distruggo l’economia, creerò ampie fasce di popolazione apatica. La domanda però è un’altra: quanti, invece, oggi hanno aperto gli occhi? Quanta gente, anziché avvilirsi e diventare apatica, oggi vorrà “prendere i forconi” per fare protesta nonviolenta, gandhiana ma dura? La distruzione economica dell’Italia, che è in corso e che costoro vogliono prolungare, produrrà più cittadini apatici e depressi o invece gente incazzata, disposta a protestare in modo vibrante e resiliente fino a quando le cose non cambieranno? Su questa domanda, a qualcuno cominciano a venire dubbi: e ci sono, perciò, anche defezioni, sul fronte neoaristocratico. Rischiamo un nuovo lockdown? Facciano, io mi divertirò molto. Facciano, osino pure: li invito a imporre l’obbligo di circolare con la mascherina ovunque, in tutta Italia, e li invito anche a proclamare nuovi lockdown. E la rivoluzione sarà più vicina.(Gioele Magaldi, dichiarazioni rilasciare a Fabio Frabetti di “Border Nights” nella diretta web-streaming “Gioele Magaldi Racconta”, su YouTube il 28 settembre 2020).Tutto sembra spingere verso nuovi lockdown, anche se i numeri ormai sono solo quelli dei contagi, e le terapie intensive non sono certo affollate? Io spero di contrarre il coronavirus, perché il Covid di oggi ha una bassa carica virale: contraendolo adesso, probabilmente, ci si immunizza. Al governo Conte dico di stare molto attento, a quello che farà in termini di ulteriori restrizioni delle libertà, perché – in giro per l’Italia, per l’Europa e per il mondo – ci sono forze contrapposte che si studiano e compiono passi: nessuno sottovaluta più la gravità di un passo e le conseguenze che può avere. Verrà risposto colpo su colpo, a tutti gli strappi che saranno fatti da questa grande filiera “cinese”. Bisognerà fare luce sul perché siamo arrivati a una situazione nella quale, nel mondo, tutti sono in crisi, e la Cina riprende invece di buona lena una proiezione esportatrice, dimostrando una salute economica che aveva perso proprio alla vigilia dell’esplosione del Covid. Ci sono cose molto gravi, che coinvolgono l’Organizzazione Mondiale della Sanità. E ci sono cose altrettanto gravi, che coinvolgono i terminali del “partito cinese”, sovranazionale, in tutto il mondo. Ci sono persone che sono “attenzionate” per le nefandezze che hanno compiuto e per quelle che si apprestano a compiere.
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Magaldi sfida Conte: altro lockdown? Scoppia la rivoluzione
«Vuole imporre un nuovo lockdown? Ci provi, e la rivoluzione sarà più vicina». Durissimo monito al primo ministro, Giuseppe Conte, da parte di Gioele Magaldi. Il presidente del Movimento Roosevelt sfida Palazzo Chigi: «L’obbligo del vaccino antinfluenzale in Lazio e l’imposizione della mascherina anche all’aperto, in Campania e in Sicilia, sono tutti indizi di una chiara volontà di estendere queste misure al resto del paese». La situazione è gravissima: «Si sta superando la soglia della legalità democratica», scandisce Magaldi, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. Il leader “rooseveltiano” accusa apertamente «precise forze massonico-reazionarie», come i veri mandanti (occulti) dell’aggressione in corso, in tutto il mondo, «ai danni del sistema democratico occidentale». Aggressione condotta «con il pretesto di una pandemia clamorosamente enfatizzata dai grandi media, asserviti a poteri oligarchici». Autore del bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014) ed esponente del circuito massonico progressista sovranazionale, Magaldi lancia un avvertimento: «Stiano ben attenti a quello che fanno, lorsignori: per ogni colpo che infliggeranno alla popolazione, ne incasseranno tre».Anche per questo – aggiunge lo stesso Magaldi – molti esponenti della massoneria “neoaristocratica” «stanno passando tra le fila democratico-progressiste, imitando il “fratello” Mario Draghi». Già a marzo, l’ex presidente della Bce (che si muove in sintonia con la “sorella” Christine Lagarde, ora alla guida dell’Eurotower) propose di inviare aiuti immediati, sui conti correnti: soldi a fondo perduto, “come in tempo di guerra”, indispensabili per tenere in piedi l’economia disastrata dal lockdown, in Italia protratto per quasi tre mesi, con esiti spaventosi. Nel paese, infatti, «la situazione è catastrofica: migliaia di aziende ed esercizi sono sull’orlo della chiusura, non avendo ancora ricevuto un euro. Niente credito nemmeno dalle banche, che non si fidano dello Stato: da Conte, infatti, finora solo promesse e parole al vento». Magaldi parla di un collasso socio-economico «deliberatamente provocato, dalle entità massoniche sovranazionali che – a partire dalla “Three Eyes” di Kissinger – fin dagli anni ‘70 hanno scommesso sulla Cina come modello alternativo per un Occidente non più democratico». Non a caso, aggiunge, l’export cinese ha ripreso vigore, mentre il mondo occidentale è in ginocchio «anche grazie alle prescrizioni di un organismo opaco come l’Oms, largamente finanziato dai cinesi».Una crisi planetaria, ottenuta manipolando la percezione della pandemia. Oboettivo? «Produrre depressione e sottomissione socio-economica, a tutto vantaggio degli oligarchi privatizzatori e neoliberisti che hanno dichiarato guerra alla nostra democrazia». Un calcolo cinico, da “apprendisti stregoni”, che però – secondo Magaldi – gli si ritorcerà contro: «Gli stessi gestori della crisi-Covid cominciano a temere che, una volta trascinata alla disperazione, la popolazione possa ribellarsi». Il che potrebbe avvenire anche in Italia, «specie di fronte a misure che calpestano i diritti e le libertà democratiche, oltre a produrre miseria e minacciare direttamente la salute». Quanto al capitolo “museruole”, molti medici – avverte Magaldi – stanno già facendo un bilancio dei danni provocati dalle mascherine, anche nelle scuole, «e da tutte le restrizioni (prima gli “arresti domiciliari” e poi il “distanziamento”) che possono causare malesseri e patologie psico-fisiche gravissime, inclusi i tumori». A questo si aggiunge l’incombente vaccino antinfluenzale, che i sanitari considerano scarsamente efficace e addirittura controindicato, in presenza del coronavirus.L’obbligo dell’antinfluenzale, già rigettato dal Tar della Calabria, è ora all’esame del Tar del Lazio, al quale (insieme ai medici) il Movimento Roosevelt ha presentato ricorso. Magaldi preannuncia burrasca, in qualsiasi caso: «Il Tar laziale potrebbe dare torto a Zingaretti e quindi stabilire che una Regione non può imporre un Tso come quello. In tal caso, Conte potrebbe sempre assumere una decisione a livello centrale: potrebbe impegnare direttamente lo Stato a introdurre l’obbligo in tutta Italia». Succederà? «Non ha che da provarci», lo provoca Magaldi. Per il presidente “rooseveltiano”, la situazione è in via di rapido aggravamento: «L’economia italiana sprofonda, senza che il governo Conte faccia nulla per impedirlo: sono dei mentecatti, dei cialtroni incapaci che oltretutto si fanno pilotare dalle forze massoniche che puntano al disastro socio-economico». All’esecutivo, Magaldi imputa la responsabilità imperdonabile di aver imposto un lockdown “cinese”, modello Wuhan, senza le necessarie contromisure economiche. «Era davvero necessario, il coprifuoco? Parlano da soli i dati della Svezia, ormai ufficiali: nel paese scandinavo, il bilancio sanitario del Covid è simile a quello dell’Italia, e senza che il paese abbia effettuato il lockdown». La differenza? L’economia appare in piena salute, e la società svedese non è certo ridotta come quella italiana.Per tutto questo, aggiunge Magaldi, «dobbiamo ringraziare anche i giornalisti, che hanno accettato di manipolare la verità sulla reale entità del pericolo pandemico». Ai media, un appello: «Mi rivolgo agli operatori dell’informazione che volessero riscattarsi, in nome del futuro democratico del paese: per innescare una rivoluzione basta anche un solo giornalista con la schiena diritta, capace di ribellarsi alle disposizioni che ha ricevuto». A Conte, intanto, Magaldi rivolge un arrivederci in piazza: «Se il governo non prenderà in considerazione l’ultimatum che riceverà dal Movimento Roosevelt con le istruzioni su come dare immediato ristoro economico agli italiani, e se – peggio ancora – introdurrà nuove misure restrittive, se la vedrà nelle strade con la durissima protesta della Milizia Rooseveltiana, ormai prossima al debutto, accanto a tante altre associazioni italiane». Quella che si annuncia è una prova di forza, a tutto campo. «L’aria che tira non è delle migliori: ho sentito che qualcuno pensa di effettuare un nuovo lockdown, sotto Natale, giusto per ammazzare definitivamente il commercio. Sappiano, questi personaggi – dice Magaldi, testualmente – che li prenderei a badilate nel culo». Per essere chiari: «Ci provino, a fare un altro lockdown, e se ne accorgeranno: dovranno fronteggiare una rivoluzione».«Vuole imporre un nuovo lockdown? Ci provi, e la rivoluzione sarà più vicina». Durissimo monito al primo ministro, Giuseppe Conte, da parte di Gioele Magaldi. Il presidente del Movimento Roosevelt sfida Palazzo Chigi: «L’obbligo del vaccino antinfluenzale in Lazio e l’imposizione della mascherina anche all’aperto, in Campania e in Sicilia, sono tutti indizi di una chiara volontà di estendere queste misure al resto del paese». La situazione è gravissima: «Si sta superando la soglia della legalità democratica», scandisce Magaldi, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. Il leader “rooseveltiano” accusa apertamente «precise forze massonico-reazionarie», come i veri mandanti (occulti) dell’aggressione in corso, in tutto il mondo, «ai danni del sistema democratico occidentale». Aggressione condotta «con il pretesto di una pandemia clamorosamente enfatizzata dai grandi media, asserviti a poteri oligarchici». Autore del bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014) ed esponente del circuito massonico progressista sovranazionale, Magaldi lancia un avvertimento: «Stiano ben attenti a quello che fanno, lorsignori: per ogni colpo che infliggeranno alla popolazione, ne incasseranno tre».
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Scuola di paura: quando è il mediocre a fare grandi disastri
Esiste una legge di natura, in base alla quale sono proprio i mediocri a firmare i peggiori disastri? Solo gli storici potrebbero dare una risposta al quesito, ammesso che abbia un senso. Nel frattempo, una panoramica sull’attualità sembra garantire alcune sinistre conferme. Chi era, l’oscuro Roberto Speranza, prima di trasformarsi nell’attuale spietato censore dei medici che propongono – terapie alla mano – di uscire dall’incubo del coronavirus? E analogamente: chi aveva mai sentito parlare di Beatrice Lorenzin, prima che diventasse di colpo Lady Obbligo Vaccinale? Se la cosiddetta sinistra 2.0 si è coperta di gloria sull’altare della sudditanza ai cosiddetti poteri forti – finanziari, farmaceutici, eurocratici – i grillini non hanno certo perso tempo: parlano da soli i casi di Giulia Grillo, che aveva promesso di revocare l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni, e della surreale Lucia Azzolina, che ha mutato la scuola in una specie di Halloween del Covid traumatizzando i bambini, fino a escogitare trovate memorabili come i seggioloni a rotelle. «Se fossimo di fronte alla peste bubbonica, è chiaro che certe misure avrebbero un senso», premette Massimo Mazzucco. «Invece, è ormai assodato che non siamo più nella drammatica situazione della scorsa primavera». Nonostante questo, «è stato utilizzato il panico, lo shock iniziale, per fare in modo che chiunque – anche a scuola – si sentisse in diritto di imporre prescrizioni assurde».Una madre ha inviato a Mazzucco una pagina del quaderno del suo bambino, intitolata: “I ‘non’ che sentiamo oggi a scuola”. Eccoli: «Uno: non fare confusione. Due: non toccare le persone, e mantenere la distanza. Tre: non parlare, finché la maestra non ti dà la parola. Quattro: non alzarsi dal banco, senza mettere la mascherina. Cinque: non togliere la mascherina, in giardino. Sei: non parlare al compagno vicino, senza mascherina. Sette: non mangiare andando in giro per l’aula». Provate a pensare cosa significa, tutto questo, nella testa di un bambino: quali ripercussioni psicologiche comporta. «Molti piccoli hanno vissuto così, quest’anno, il loro primo giorno di scuola: cioè il loro primo impatto con la società», dice Mazzucco, nella diretta web-streaming “Mazzucco Live” del 26 settembre 2020, su YouTube, con Fabio Frabetti di “Border Nights”. «Nella sua concezione iniziale, la scuola serve – soprattutto – a insegnare al bambino a interagire con gli altri. Qui stiamo creando dei mostri, poverini, che hanno questi “non” davanti a tutto: proibizioni. Si sta abituando un’intera generazione a una serie di divieti, che per i piccoli sono assolutamente irrazionali e incomprensibili, ma che è obbligatorio accettare». Quindi, per Mazzucco, «stiamo creando una nuova generazione di schiavi mentali che poi, da grandi, accetteranno tutti i “non” che verranno loro imposti».Se infatti imponi quei “non” a un bambino di sei anni – aggiunge Mazzucco – hai condizionato il suo cervello, «abituandolo a un’accettazione acritica dell’autorità», e quindi «lo hai rovinato per tutta la vita». Beninteso: tutto questo «è un grande “successo”, dal punto di vista di chi ci controlla». Massimo Mazzucco è un cavallo di razza dell’informazione alternativa, in Italia: fotografo, regista e sceneggiatore, attivo per 15 anni a Hollywood negli studios della De Laurentiis, ha “ribaltato” la propria vita dopo lo shock dell’11 Settembre. Il suo primo documentario sul tema, “Inganno globale”, fu trasmesso da Canale 5 in prima serata. Da allora, Mazzucco è diventato un tenace oppositore del mainstream, cui contrappone la più ferrea logica giornalistica. Si è occupato, in modo esemplare, dei casi più controversi: l’omicidio Kennedy, la demonizzazione della cannabis, le “cure proibite” che neutralizzano il cancro. Bersaglio preferito dei “debunker”, i cosiddetti “cacciatori di bufale”, nel documentario “American Moon” fa dire ai maggiori fotografi del mondo – da Peter Lindbergh a Oliviero Toscani – che le immagini dello storico “allunaggio” del 1969 furono palesemente girate in un teatro di posa, magari uno studio cinematografico.Analisi che sono valse a Mazzucco l’accusa di “complottismo”, ora corretta in “negazionismo”, secondo il trend-Covid che ruba impunemente i neologismi coniati dalla storiografia per condannare chi tenta di negare o ridimensionare la tragedia della Shoah. E a proposito di nazismo: «Vorrei tanto che un giorno ci potesse essere una Norimberga, per questa gente, che sta rovinando intere generazioni», dice Mazzucco, pensando ai politici di oggi che stanno abusando, anche nelle scuole, del panico suscitato dall’epidemia. «Lorenzin, Speranza, Conte: sono tutti responsabili diretti di quello sta venendo fatto ai bambini». Un auspicio: «Dovremmo poterli processare, un giorno: e mi auguro anche abbastanza presto, se fosse possibile. Vale anche per tutti i giornalisti che si sono prestati a questa operazione, aumentando la percezione del pericolo e quindi provocando il panico». Osserva Mazzucco, amaramente: «Se utilizzi una leva antica e micidiale – la paura – come mezzo di controllo della mente, spegni la capacità di ragionare». E’ lo spettacolo a cui stiamo assistendo, da mesi: «L’unica, vera forma che ti permette un controllo totale sulla mente delle persone è proprio la paura. E quando la gente ha paura, non capisce più niente: a quel punto, puoi fargli fare quello che vuoi».A monte c’è una manipolazione evidentissima, planetaria, che collega l’élite farmaceutica mondiale (Bill Gates, Anthony Fauci) a organismi come l’attuale, opaca Oms, largamente finanziata proprio dal patron di Microsoft e dalla Cina, il paese in cui l’epidemia sembra essere esplosa, per poi venir stroncata con il lockdown, secondo un modello autoritario esteso in tutto il mondo e promosso da poteri che tendono a indicare come modello virtuoso proprio il regime di Pechino, che comprime libertà e diritti. Ma la storia non è mai lineare: un altro autocrate, il bielorusso Lukashenko, è stato trasformato di colpo in un insopportabile dittatore, il giorno dopo aver denunciato l’Oms (e il Fmi) per aver offerto alla povera Bielorussia 900 milioni di dollari, se avesse «fatto come in Italia», cioè imposto il “coprifuoco sanitario” con il pretesto del Covid. Accuse, quelle di Lukashenko, subito derubricate come propaganda elettorale. Non la pensa così lo storico Nicola Bizzi, editore di Aurora Boreale: «Diversi paesi africani hanno mosso all’Oms accuse analoghe a quelle di Lukashenko. E da fonti di intelligence – aggiunge Bizzi – so che svariati paesi, anche europei (tra cui l’Italia) hanno accettato denaro dall’Oms per potenziare le forze dell’ordine, in modo da far applicare il lockdown nel modo più severo».Trent’anni fa, Fruttero & Lucentini pubblicarono “La prevalenza del cretino”: ora siamo alla Prevalenza del Mediocre Disastroso? Chi avrebbe scommesso un bottone su Giuseppe Conte, quando fu estratto dal cilindro grillino nel 2018, con un curriculum di cui tutti i giornali ridevano? Se non capite chi è Conte, e perché un anonimo avvocaticchio si è trovato di colpo a Palazzo Chigi – disse Gianfranco Carpeoro, scrittore e simbologo – ricordatevi della poesia di Giuseppe Giusti, quella del Re Travicello «piovuto ai ranocchi», uomo di paglia di poteri ben più sostanziosi, intenzionati a instaurare una dittatura dopo aver promesso la democrazia. Non è un segreto: Conte – ricorda Fausto Carotenuto, già analista dei servizi segreti Nato – è cresciuto alla scuola del gruppo vaticano del cardinale Achille Silvestrini: un uomo a cui, all’epoca, “rispondeva” Giulio Andreotti. Così, il giovane avvocato pugliese è approdato al potente studio legale del civilista Guido Alpa, e quindi – grazie al sistema delle baronie universitarie – ha potuto fregiarsi della docenza in svariati atenei, a volte solo come “visiting professor”. Destino, anche: è toccato a lui, cioè al primo ministro più mediocre della storia, fronteggiare la peggiore crisi in agenda dal 1945.Vuoi vedere – s’è domandato qualcuno – che proprio la mediocrità dell’incolore Conte sarà sfruttata per osare l’inosabile? Chi meglio dello yesman, per provare a imporre la più inquientante restrizione della libertà mai tentata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale? Non è un caso solo italiano? Appunto: tutto tornerebbe. Non è forse un potere-ombra, di natura oligarchica, quello che sta cercando di usare il coronavirus (problema reale, non inventato – ma enormemente amplificato, ad arte) per convincere i cittadini – italiani, europei, mondiali – che in fondo è più “conveniente” restare a casa, subire un distanziamento permanente, e quindi rinunciare a vivere? «Niente sarà più come prima», ha ribadito il ministro Speranza, con un tono che nemmeno Churchill avrebbe usato. Forse si crede Giulio Cesare, quella mezza cartuccia che il partitone di un altro statista leggendario – Bersani – mise a fare il capogruppo, genuflettendo l’Italia ai poteri che imposero, tramite Monti, la morte civile della repubblica, con la Costituzione umiliata dall’obbligo del pareggio di bilancio? Tutti eventi riassumibili in una parola seccamente odiosa – diktat – che racconta benissimo dove siamo arrivati, di mediocrità in mediocrità, e di alibi in alibi: ieri lo spread, oggi il Covid. Fino al bavaglio pericolosamente punitivo inflitto ai bambini, costretti a fare lo slalom, a scuola, in una paurosa selva di “non”.(Giorgio Cattaneo, “Scuola di paura: è sempre il mediocre a produrre i maggiori disastri?”, dal blog del Movimento Roosevelt del 27 settembre 2020).Esiste una legge di natura, in base alla quale sono proprio i mediocri a firmare i peggiori disastri? Solo gli storici potrebbero dare una risposta al quesito, ammesso che abbia un senso. Nel frattempo, una panoramica sull’attualità sembra garantire alcune sinistre conferme. Chi era, l’oscuro Roberto Speranza, prima di trasformarsi nell’attuale spietato censore dei medici che propongono – terapie alla mano – di uscire dall’incubo del coronavirus? E analogamente: chi aveva mai sentito parlare di Beatrice Lorenzin, prima che diventasse di colpo Lady Obbligo Vaccinale? Se la sedicente sinistra 2.0 si è coperta di gloria sull’altare della sudditanza ai cosiddetti poteri forti – finanziari, farmaceutici, eurocratici – i grillini non hanno certo perso tempo: parlano da soli i casi di Giulia Grillo, che aveva promesso di revocare l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni, e della surreale Lucia Azzolina, che ha mutato la scuola in una specie di Halloween del Covid traumatizzando i bambini, fino a escogitare trovate memorabili come i seggioloni a rotelle. «Se fossimo di fronte alla peste bubbonica, è chiaro che certe misure avrebbero un senso», premette Massimo Mazzucco. «Invece, è ormai assodato che non siamo più nella drammatica situazione della scorsa primavera». Nonostante questo, «è stato utilizzato il panico, lo shock iniziale, per fare in modo che chiunque – anche a scuola – si sentisse in diritto di imporre prescrizioni assurde».
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Distanziamento eterno: Conte dichiara guerra alla scuola
«Se non si ribellano di fronte allo scempio della scuola, di fronte a cos’altro dovrebbero ribellarsi, i genitori italiani?». Gianfranco Carpeoro ha le idee chiarissime: «Distruggere l’insegnamento fa comodo, a questo potere: una scuola disastrata produrrà cittadini più deboli». Bambini e ragazzi spaventati e soli, nella scuola-horror ridisegnata dall’incapace Lucia Azzolina. Aprite gli occhi: c’è una colossale fregatura, dietro all’enfasi del governo Conte per la riapertura delle aule, dopo il lunghissimo lockdown imposto ad alunni e studenti, insegnanti e famiglie. «I nuovi banchi monoposto, insieme ai tablet di cui è stato improvvisamente dotato ogni istituto scolastico, espongono i ragazzi a una minaccia insidiosa: un distanziamento permanente, a prescindere dal virus, aggravato dalla sua dimensione digitale. Stiamo parlando di piattaforme private, a cui la scuola italiana – insegnanti e allievi – dovrà fornire tutti i dati, che resteranno proprietà privata delle piattaforme stesse». Lo denuncia una giornalista come Monica Soldano (già attiva a “L’Espresso”, poi a “Radio Radicale”) nella rubrica “Ad Occhi Aperti” che apre la video-chat su YouTube “Carpeoro Racconta”, condotta da Fabio Frabetti di “Border Nights”. Domanda: a chi stiamo consegnando la nostra scuola (e i nostri bambini e ragazzi) con il pretesto del coronavirus?Esponente del Movimento Roosevelt come lo stesso Carpeoro, Monica Soldano ha coordinato il servizio di supporto legale fornito in modo gratuito, da tanti avvocati italiani, per assistere cittadini colpiti da sanzioni ingiuste, durante il lockdown. «Un servizio con il quale il Movimento Roosevelt ha inteso esprimere la sua vicinanza concreta, nei confronti degli italiani intimiditi dalle misure d’emergenza introdotte dal governo». Oggi, sentiti presidi e insegnanti, la stessa Monica Soldano descrive una scuola allo sbando, alla vigilia della riapertura: «I direttori scolastici e gli stessi docenti sono intimoriti: a causa della scarsa chiarezza del ministero, temono che sarà loro addossata la responsabilità per la salute degli allievi, dato che sarà in vigore l’obbligo di non avere la febbre». Il rischio è palese: «Al primo problema, è facile pensare che andremo incontro a veri e propri lockdown scolastici, con conseguenze catastrofiche per i genitori che lavorano, costretti a tenere i figli a casa». Precisa ancora Monica Soldano: «Non sono certo luddista, non ho mai avuto paura del computer: ma non posso non pensare alla solitudine dei bambini, senza più compagni di banco, lasciati in balia della sola strumentazione digitale».Attenzione: le misure previste colpiranno al cuore la socialità dei ragazzi, ingrediente imprescindibile dell’età scolare. «E chi è solo, è più debole». Come non sospettare che questa subdola “guerra” contro la scuola, varata in silenzio dal governo Conte cogliendo al volo l’occasione del Covid, non nasconda un piano – che viene da lontano – per “costruire” cittadini isolati e spaventati, tenuti lontani dai libri, e quindi futuri lavoratori docili e super-sfruttati? Le lezioni a distanza sono speculari al telelavoro (l’”home schooling” e lo “smart working”, introdotti con la pandemia). «Il lavoro da casa lo adotterei solo in parte, evitando soluzioni drastiche: viceversa, avremo ragazzi senza più compagni di scuola e adulti senza più colleghi di lavoro», dice Carpeoro, che sullo sfascio della scuola esprime un giudizio nettissimo e severo: «In Italia abbiamo smesso da tempo di pensare alla scuola come a un ambito centrale, nella formazione dei giovani: viceversa non l’avremmo lasciata degradare, non avremmo eliminato materie fondamentali come la musica, e avremmo impedito che gli edifici scolastici cadessero a pezzi».Se il governo Conte è scandalosamente inguardabile, gli stessi italiani hanno però le loro responsabilità: «Siamo gente che ha voluto vaccinare i bambini dal morbillo: mia nonna invece mi portò apposta a prendermelo, il morbillo». In altre parole: «Non siamo in grado di assumerci le nostre responsabilità: non sappiamo come agire, di fronte a un’epidemia – quella del coronavirus – molto meno letale di altre pandemie del passato, di fronte alle quali non adottammo nessun lockdown». Mentre la nuova scuola di Conte e Azzolina imporrà l’obbligo quotidiano della mascherina, Carpeoro è fra quanti contestano molte misure di contenimento, a partire dal durissimo “coprifuoco” imposto in Italia per quasi tre mesi, con effetti catastrofici sull’economia: «Il virus circola comunque tranquillamente, pensare di fermarlo è illusorio: bisogna capire che oggi il Covid è curabile, e quindi occorre tornare a vivere e a lavorare». Subiranno anche questo, gli italiani? L’atto finale della storica “guerra” contro la scuola? I ragazzi confinati sui seggioloni a rotelle, senza spazio per i libri, e intere classi ridotte a ostaggio della paura, alla prima febbriciattola?«Se non si ribellano di fronte allo scempio della scuola, di fronte a cos’altro dovrebbero ribellarsi, i genitori italiani?». Gianfranco Carpeoro ha le idee chiarissime: «Distruggere l’insegnamento fa comodo, a questo potere: una scuola disastrata produrrà cittadini più deboli». Bambini e ragazzi spaventati e soli, nella scuola-horror ridisegnata dall’incapace Lucia Azzolina. Aprite gli occhi: c’è una colossale fregatura, dietro all’enfasi del governo Conte per la riapertura delle aule, dopo il lunghissimo lockdown imposto ad alunni e studenti, insegnanti e famiglie. «I nuovi banchi monoposto, insieme ai tablet di cui è stato improvvisamente dotato ogni istituto scolastico, espongono i ragazzi a una minaccia insidiosa: un distanziamento permanente, a prescindere dal virus, aggravato dalla sua dimensione digitale. Stiamo parlando di piattaforme private, a cui la scuola italiana – insegnanti e allievi – dovrà fornire tutti i dati, che resteranno proprietà privata delle piattaforme stesse». Lo denuncia una giornalista come Monica Soldano (già attiva a “L’Espresso”, poi a “Radio Radicale”) nella rubrica “Ad Occhi Aperti” che apre la video-chat su YouTube “Carpeoro Racconta”, condotta da Fabio Frabetti di “Border Nights”. Domanda: a chi stiamo consegnando la nostra scuola (e i nostri bambini e ragazzi) con il pretesto del coronavirus?
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Non ci resta che Draghi. Chi lo spiega a Conte e Mattarella?
Non ci resta che piangere, per citare Massimo Troisi? Non esattamente: c’è sempre Mario Draghi, in panchina. Un fuoriclasse, nel suo campo: «Negli ultimi tempi ha salvato ripetutamente l’Italia dall’arrivo della Troika», con il suo “quantitative easing”. «Politicamente parlando non è certo il mio candidato ideale; ma sarebbe sicuramente il meno peggio, per il paese, almeno in questo momento, perché ci proteggerebbe dall’Europa». In sostanza, Draghi riuscirebbe a evitare gli strali dell’austerity, proprio mentre il sistema-Italia è alle corde, messo al tappeto dai quasi tre mesi di forsennato lockdown imposto dal governo Conte. A tifare per Draghi è Gianfranco Carpeoro, scrittore e simbologo, dirigente del Movimento Roosevelt come l’economista Nino Galloni, che alla manifestazione romana dei “no mask” ha ricordato che a Draghi hanno bruciato la casa, in Umbria, all’indomani del suo epocale intervento sul “Financial Times”: l’ex presidente della Bce proponeva di uscire dalla crisi-Covid mettendo fine al rigore finanziario, quindi con aiuti miliardari e virtualmente illimitati, a fondo perduto, non destinati a trasformarsi in debito. E’ fuori discussione – anche secondo Carpeoro – la natura dolosa dell’incendio: un avvertimento mafioso, «di quelli che normalmente si affidano alla manovalanza della criminalità o a servizi segreti, o magari a entrambi i soggetti».Chi può aver ordinato di bruciare il tetto della casa di Draghi, proprio la notte in cui a Bruxelles si teneva il primo vertice europeo sull’emergenza Covid? «Gli stessi gruppi dai quali Draghi si era appena sganciato», sostiene Carpeoro, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. A svelare i retroscena sul clamoroso riposizionamento di Draghi è Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e autore del saggio “Massoni” (Chiarelettere, 2014), che evidenzia il ruolo delle superlogge sovranazionali nella gestione occulta del potere. Draghi, sintetizza Magaldi, era presente in ben 5 Ur-Logdes di segno oligarchico, vere e proprie “officine” della costruzione neoliberista europea. Un mondo dal quale poi, a partire dal 2019, ha preso le distanze: era ancora a capo della Bce quando evocò addirittura la Modern Money Theory (emissione illimitata di denaro a costo zero) come possibile soluzione temporanea per rianimare l’economia, oppressa dall’austerity che soffoca la spesa pubblica. Secondo Magaldi, Draghi non è solo: la stessa Christine Lagarde (e altri big del grande potere) hanno abbandonato le superlogge reazionarie per approdare al fronte progressista, impegnato a riconquistare il pieno ritorno alla democrazia e alla sovranità finanziaria. Di qui l’inedita spendibilità del “nuovo” Draghi, per far uscire l’Italia dal tunnel in cui l’ha cacciata Conte, col pretesto del coronavirus.«Mario Draghi – conferma Carpeoro – ha deciso di giocare una sua importante partita personale». E’ davvero “pentito” di esser stato uno degli uomini-simbolo del rigore finanziario europeo, dopo aver contribuito alle grandi, disastrose privatizzazioni che negli anni Novanta sabotarono l’economia italiana? «E’ impossibile valutare oggi la sincerità delle sue intenzioni», ammette Carpeoro: «Certe cose le possiamo capire solo a giochi fatti». E a proposito di giochi: Draghi ambisce a sostituire Conte? Non proprio: «Draghi ha fatto sapere, semmai, di essere interessato al Quirinale». E qui, tutto si complica: «Appena Conte se n’è accorto, ha candidato Mattarella a succedere a se stesso, esattamente come Napolitano». Ipotesi improbabile, secondo Carpeoro, ma non impossibile: «Credo che Matterella non desideri restare capo dello Stato ad ogni costo; però penso anche che ci penserebbe, se qualcuno glielo chiedesse». Che presidente è stato, finora? Non peggiore di altri, sempre per Carpeoro, almeno fino al lockdown: «Poi invece, con l’emergenza decretata da Conte, ha firmato di tutto: ha avallato anche atti che non avrebbe dovuto né potuto avallare». In altre parole, si sarebbe reso pienamente corresponsabile delle forzature che molti giuristi hanno imputato a Conte, accusato di aver calpestato la Costituzione.Lo sguardo di Carpeoro è lucidamente distaccato da quello che definisce «gossip complottista», ma il suo giudizio resta durissimo: «L’enfasi attribuita alla gestione del coronavirus è un fatto di potere: se la gente è assillata da una preoccupazione come quella, imposta dai media in modo totalizzante, evita di occuparsi dell’operato del potere. In altre parole: il virus è comodissimo, per chi comanda». Un esempio, tra i tanti? La scuola: «Se avessi dei figli, quest’anno non ce li manderei». La scuola è nel caos, in preda al delirio del distanziamento. «E nessuno che ricordi che la scuola italiana era già in stato di sfacelo, ben prima dell’epidemia: carenze di insegnanti, soffitti che crollavano in testa agli alunni. Domando: in tutti questi mesi che cosa ha fatto, la graziosa ministra Azzolina, per affrontare questi problemi? Risposta facile: zero». Ecco dunque che a far dimenticare tutto è arrivata la paura (provvidenziale) del virus, con dettagli surreali – all’italiana – come i seggioloni a rotelle al posto dei banchi. Siamo allo sbando? «Era inevitabile, e innanzitutto per colpa nostra», dice Carpeoro: «Per anni siamo andati appresso a politici inesistenti, anziché preoccuparci di obbligare la politica a dare risposte serie, capaci di progettare il futuro».Ecco perché, oggi, la prospettiva di un impegno diretto di Mario Draghi nella politica italiana sembra davvero una risorsa strategica, data la situazione comatosa del paese – vicino al collasso socio-economico – e senza nemmeno l’ombra di un’offerta elettorale all’altezza della situazione. «Solo che le poltrone contese sono due – Palazzo Chigi e Quirinale – mentre i pretendenti sono tre», riassume Carpeoro: ci sono Draghi e Mattarella, più Conte (che ovviamente ha meno peso degli altri due, ma farà di tutto per restare dov’è). Molto, dice lo stesso Magaldi, dipende proprio da Mattarella: «Il presidente della Repubblica sa benissimo che deve la sua elezione al Quirinale proprio a Draghi, che – quand’era a capo della Bce – convinse Matteo Renzi, allora premier, a farlo eleggere capo dello Stato». Poi però è arrivata la bufera-Covid, che ha sparigliato le carte: Conte ha cavalcato la paura, secondo i dettami dell’Oms pilotata fronte reazionario mondiale che utilizza la Cina come testa di ponte, verso un Occidente non più libero, con meno diritti e sottoposto al ricatto del terrore sanitario. Mattarella, purtroppo, non si è opposto alla decretazione emergenziale di cui Conte è accusato si aver abusato. Draghi sembra guidare il fronte opposto: quello del ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. Forti i legami di Draghi con gli Usa, dove si sta giocando la partita delle presidenziali: lo stesso Trump (come Draghi) non è affatto entusiasta del lockdown “cinese”. Lo stallo italiano sarà risolto da Washington? Saranno guai, avverte Carpeoro, se Trump non dovesse essere rieletto.Non ci resta che piangere, per citare Massimo Troisi? Non esattamente: c’è sempre Mario Draghi, in panchina. Un fuoriclasse, nel suo campo: «Negli ultimi tempi ha salvato ripetutamente l’Italia dall’arrivo della Troika», con il suo “quantitative easing”. «Politicamente parlando non è certo il mio candidato ideale; ma sarebbe sicuramente il meno peggio, per il paese, almeno in questo momento, perché ci proteggerebbe dall’Europa». In sostanza, Draghi riuscirebbe a evitare gli strali dell’austerity, proprio mentre il sistema-Italia è alle corde, messo al tappeto dai quasi tre mesi di forsennato lockdown imposto dal governo Conte. A tifare per Draghi è Gianfranco Carpeoro, scrittore e simbologo, dirigente del Movimento Roosevelt come l’economista Nino Galloni, che alla manifestazione romana dei “no mask” ha ricordato che a Draghi hanno bruciato la casa, in Umbria, all’indomani del suo epocale intervento sul “Financial Times”: l’ex presidente della Bce proponeva di uscire dalla crisi-Covid mettendo fine al rigore finanziario, quindi con aiuti miliardari e virtualmente illimitati, a fondo perduto, non destinati a trasformarsi in debito. E’ fuori discussione – anche secondo Carpeoro – la natura dolosa dell’incendio: un avvertimento mafioso, «di quelli che normalmente si affidano alla manovalanza della criminalità o a servizi segreti, o magari a entrambi i soggetti».
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Carpeoro: il Governo della Paura è stato salvato dal Covid
Era tutto previsto, le cose stanno andando esattamente come avevamo preventivato. Per cui, prepariamoci a momenti difficili. Può darsi che, se aumentano nuovamente i contagi, forse il governo riuscirà a tenere più sotto controllo l’ordine pubblico, perché altrimenti le proteste per i problemi economici esploderebbero al 100%. Se invece la gente ha paura di morire, magari perché gli si mette addosso una paura matta di morire, forse sta più tranquilla. Gli stessi media paventano il rischio di nuove chiusure. Ormai i problemi sono così gravi, e il buco è così profondo, che al potere fa gioco. Da un lato molta gente è stanca, di questi inganni; ma se c’è la paura, prevale quella. Stanno anche cercando di veicolare il messaggio secondo cui adesso i colpiti sono i giovani, non i vecchi, e questo è molto esemplificativo (penso ovviamente alle ripercussioni sulla scuola). Purtroppo, questo governo ha scoperto che, grazie alla paura, può sopravvivere senza limiti. La tendenza peraltro riguarda anche i governi di altri paesi, perché – comunque – un problema sanitario c’è; ma trovo che in nessun’altra parte del mondo venga cavalcato nel modo in cui viene cavalcato in Italia. Sui giornali i giovani vengono incolpati per atti normalissimi, come il fatto di organizzare delle cene? E’ il linguaggio che ha scelto il potere, perché gli è funzionale; e quindi, tutti i servi del potere si allineano.La proroga dello stato d’emergenza? Il problema non si pone: se non ci fosse stata l’emergenza, tutto sarebbe stato illegale fin dal principio. Bisogna capire se c’era davvero l’emergenza, all’inizio, e come questa emergenza è stata interpretata. Io potrei anche riconoscere che ci fosse un’emergenza; il problema è la sua declinazione. E’ emerso che il Comitato Tecnico-Scientifico aveva suggerito di non imporre il lockdown nazionale, ma di chiudere solo alcune Regioni? Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Cosa si muove, a livello di sovragestione? Niente, perché le sovragestioni sono strumenti di conservazione. La sovrastruttura sfrutta le occasioni che le si presentano; ma se c’è una caratteristica che non ha mai avuto, è la propensione alla progettazione. E’ uno strumento opportunistico: man mano che si presentano le possibilità, le sfrutta. Il nostro governo è stato “salvato” dal coronavirus, come anche tutti i governi pericolanti degli altri paesi. Autoritarismo? Penso anche alle dittature vere e proprie, dalla Turchia alla Bielorussia: mi delude il fatto che la gente ormai accetti sempre più passivamente la dittatura. Penso anche alla Cina, alla stessa Ungheria: c’è una tolleranza diffusa, da parte dei popoli, nei confronti di questi sistemi.E che dire di Zingaretti, che impone nel Lazio il vaccino antinfluenzale? Il vaccino antinfluenzale rappresenta forse la pagina più vergognosa della storia dei vaccini, in Italia. Chi un po’ conosce i dati medici, sa che non esiste niente di più inutile del vaccino antinfluenzale (e non voglio definirlo dannoso, perché non ho le competenze per affermarlo: so però che è sicuramente inutile). Se avessero individuato un prodotto erboristico a base di acido acetico, come raccomandava Paracelso, avrebbero fatto scoperte simpatiche. Invece domina Big Pharma, che punta ovviamente al suo business? Certo, ma la colpa è anche nostra; l’Italia ha il record mondiale della vendita di medicinali da banco: al primo mal di testa corriamo in farmacia per riempirci di cachet, alcuni dei quali dannosissimi. Mario Monti alla guida della commissione Oms per ridisegnare la sanità in Europa? E’ come fare Dracula presidente dell’Avis. Sotto il suo governo, la sanità subì tagli devastanti. Monti scalpitava per tornare in pista, anche perché il suo nome deve comunque girare, dato che si candiderà per la presidenza della Repubblica, e quindi aveva bisogno di rispolverare l’argenteria.(Gianfranco Carpeoro, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti nella diretta web-streaming su YouTube “Carpeoro Racconta” del 15 agosto 2020).Era tutto previsto, le cose stanno andando esattamente come avevamo preventivato. Per cui, prepariamoci a momenti difficili. Può darsi che, se aumentano nuovamente i contagi, forse il governo riuscirà a tenere più sotto controllo l’ordine pubblico, perché altrimenti le proteste per i problemi economici esploderebbero al 100%. Se invece la gente ha paura di morire, magari perché gli si mette addosso una paura matta di morire, forse sta più tranquilla. Gli stessi media paventano il rischio di nuove chiusure. Ormai i problemi sono così gravi, e il buco è così profondo, che al potere fa gioco. Da un lato molta gente è stanca, di questi inganni; ma se c’è la paura, prevale quella. Stanno anche cercando di veicolare il messaggio secondo cui adesso i colpiti sono i giovani, non i vecchi, e questo è molto esemplificativo (penso ovviamente alle ripercussioni sulla scuola). Purtroppo, questo governo ha scoperto che, grazie alla paura, può sopravvivere senza limiti. La tendenza peraltro riguarda anche i governi di altri paesi, perché – comunque – un problema sanitario c’è; ma trovo che in nessun’altra parte del mondo venga cavalcato nel modo in cui viene cavalcato in Italia. Sui giornali i giovani vengono incolpati per atti normalissimi, come il fatto di organizzare delle cene? E’ il linguaggio che ha scelto il potere, perché gli è funzionale; e quindi, tutti i servi del potere si allineano.
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Mazzucco: le bugie ufficiali incantano sempre meno gente
Lo stato dell’informazione indipendente oggi in Italia? E’ pessimo, ma è centomila volte meglio di com’era cinque anni fa. Siamo ancora a un livello miserevole, dal punto di vista dell’impatto che riusciamo ad avere sul pubblico. Ma ripeto, abbiamo fatto passi da gigante. Io sono in Rete ormai da 15 anni, ho cominciato con “Luogo Comune” nel 2004: allora c’erano solo “Come Don Chisciotte” e “Nexus” di Tom Bosco. Ho visto crescere in modo esponenziale la presa di coscienza da parte del pubblico. Siamo ancora a una quota, esagerando, di un 10-15% di persone informate, che sono in grado di fare dei ragionamenti coerenti, con gli strumenti giusti, per valutare situazione per situazione. Però siamo partiti dal niente, dallo 0%. Quando scrivevo i primi articoli per “Come Don Chisciotte”, facevamo 150 letture e festeggiavano per tre giorni. Adesso, con un articolo su “Luogo Comune” ne fai tranquillamente 8-10.000.C’è ancora moltissima strada da fare, però credo che ci siano già dei segnali, nella popolazione generale, del fatto che stiamo avvicinandoci al punto di non-ritorno. Perché quando ti accorgi, per esempio, che il 40% degli italiani dice che anche se arrivasse il vaccino per il Covid non se lo farebbe, vuol dire che queste persone, bene o male, hanno sviluppato una certa attenzione a determinati problemi, e non si bevono più – come si bevevano una volta, a occhi chiusi – tutte le notizie del mainstream. Cioè: lo spirito critico sta molto crescendo. Quindi sono convinto che siamo sulla buona strada, ed è il motivo per cui persone come noi devono assolutamente continuare a fare quello che fanno: i risultati cominciano a esserci.(Massimo Mazzucco, dichiarazioni rilasciate a Eugenio Miccoli di “me+” nella video-intervista “La Macchina di Hollywood”, pubblicata su YouTube e ripresa da “Luogo Comune” il 27 luglio 2020. Fotografo, sceneggiatore e regista cinematografico attivo per anni a Los Angeles negli studi della De Laurentiis, Mazzucco ha abbracciato il documentario su web dopo l’11 Settembre, a partire da “Inganno globale”, trasmesso in Italia anche in televisione, da “Canale 5″, in prima serata. Autore del blog “Luogo Comune” e fondatore con Giulietto Chiesa di “Contro-Tv”, nonché collaboratore di “Pandora Tv” e “ByoBlu”, ogni sabato Mazzucco anima la diretta web-streaming “Mazzucco Live” con Fabio Frabetti di “Border Nights”. Nei suoi documentari ha affrontato temi disparati, dalle cure alternative contro il cancro alla storica criminalizzazione della cannabis per favorire la plastica, cioè l’industria del petrolio. L’ultimo lavoro, “American Moon”, dimostra – avvalendosi dei migliori fotografi internazionali, da Peter Lindbergh a Oliviero Toscani – che le immagini del presunto “allunaggio” del 1969 sono un falso, creato in studio).Lo stato dell’informazione indipendente oggi in Italia? E’ pessimo, ma è centomila volte meglio di com’era cinque anni fa. Siamo ancora a un livello miserevole, dal punto di vista dell’impatto che riusciamo ad avere sul pubblico. Ma ripeto, abbiamo fatto passi da gigante. Io sono in Rete ormai da 15 anni, ho cominciato con “Luogo Comune” nel 2004: allora c’erano solo “Come Don Chisciotte” e “Nexus” di Tom Bosco. Ho visto crescere in modo esponenziale la presa di coscienza da parte del pubblico. Siamo ancora a una quota, esagerando, di un 10-15% di persone informate, che sono in grado di fare dei ragionamenti coerenti, con gli strumenti giusti, per valutare situazione per situazione. Però siamo partiti dal niente, dallo 0%. Quando scrivevo i primi articoli per “Come Don Chisciotte”, facevamo 150 letture e festeggiavano per tre giorni. Adesso, con un articolo su “Luogo Comune” ne fai tranquillamente 8-10.000.
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5 Stelle indecenti: tradito Salvini, e ok al segreto sul Covid
«Mandare Matteo Salvini a processo è al di là di ogni decenza». Non è un leghista a dirlo, tutt’altro. A prendere le difese del leader della Lega accusato di sequestro di persona per il caso Open Arms è Massimo Cacciari. Il filosofo, scrive “Libero“, non ha risparmiato i 5 Stelle, che sulla questione hanno fatto una figura barbina. «I “complici” del fatto – così li definisce l’ex sindaco di Venezia – hanno votato per mandare Salvini a processo». Può anche darsi che Salvini “se la sia cercata”, aggiunge Cacciari, intervistato dall’agenzia “Adn Kronos”. «Ma, al di là di ogni considerazione su Salvini, per il quale non nutro certo alcuna simpatia, mi pare abbastanza indecente e incredibile che i suoi primi collaboratori al governo (a distanza di un anno, non di due guerre civili e tre rivoluzioni) lo rimandino a processo». D’altronde, annota il quotidiano di Feltri e Senaldi, lo stesso Giovanni Tria, all’epoca dei fatti ministro nel governo gialloverde, ha ammesso che la decisione di non far sbarcare i migranti «fu collegiale»: nessuno vi si oppose. Da qui il monito di Cacciari: «Che si rimandassero a processo anche loro, visto che hanno condiviso tutto quello che Salvini ha fatto».
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Il complotto del virus: chi ha fatto bingo con la catastrofe
Nel documento che abbiamo pubblicato su “Luogo Comune”, intitolato “Il complotto del coronavirus” e costituito da 200 slide, si ipotizza la disseminazione intenzionale del virus. Riepiloghiamo, si legge, gli scopi del complotto portato avanti dall’élite mondiale. Ridurre le libertà civili e il diritto di assemblea e di manifestazione. Rendere legali sistemi di controllo sempre più pervasivi (telecamere, droni, app, spyware). Fomentare la guerra tra poveri, istigando collaborazionisti inconsapevoli. Prolungare lo shock il più a lungo possibile (quarantena, distanziamento sociale, mascherina). Lucrare direttamente, con la pre-conoscenza degli eventi, nel settore economico-finanziario: per esempio, quelli che hanno scommesso sul crollo delle Borse nella primavera 2020. Ricomprare a pochi spiccioli le aziende che falliranno. Avere disponibilità di folle impoverite, che accetteranno lavori a condizioni degradanti. Lucrare direttamente nel settore medico, imponendo l’obbligo di vaccinazione per il Covid.Sempre nel settore medico, lucrare estendendo l’obbligo di vaccinazione antinfluenzale. Aggiungo l’obbligo per tutti gli altri vaccini, perché tra un po’ arriverà il “passaporto vaccinale”, senza il quale non potremo più fare nulla. Ancora: portare a compimento vari progetti sospesi per l’interferenza nella società civile, cioè il tanto ricercato bavaglio alla Rete. Sono anni che si disperano per cercare un modo per metterci il bavaglio, e adesso – con la scusa del Covid – hanno creato le task-force contro le “fake new” sul Covid; poi il Covid andrà via, ma le task-force contro le “fake news” rimarranno, ovviamente, e quindi avranno trovato il modo di mettere il bavaglio alla Rete. Poi: installazione e attivazione del 5G senza rispettare il principio di precauzione. Quante volte abbiamo sentito dire: poverini, gli studenti a casa, che non potevano seguire la didattica a distanza perché non avevano una buona connessione; corriamo tutti a mettere il 5G, così il bambino avrà il cellulare all’orecchio sempre acceso, anche quando va in bagno a fare la pipì.Altri vantaggi del complotto: giustificare l’introduzione fattiva della moneta elettronica a discapito di quella fisica. Indebitare le nazioni verso le banche, con strumenti quali il Mes. Eccetera, eccetera. Questa “laundry list” di vantaggi è praticamente infinita, ed è proprio quello che ti porta a pensare come sia impossibile che siamo di fronte a un evento naturale, cioè che questo virus sia arrivato per caso, dal pipistrello. Fa felici talmente tante persone, ai livelli alti (quelli che si occupano del controllo della popolazione) che non può essere una coincidenza. Nessuno è così fortunato da fare tombola 27 volte di seguito con un solo virus. E’ chiaro, che c’è dietro qualcuno che l’ha voluto.(Massimo Mazzucco, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti di “Border Nights” nella diretta web-streaming “Mazzucco Live” del 25 luglio 2020 su YouTube, in relazione al dossier “Il complotto del coronavirus” pubblicato su “Luogo Comune” il 19 luglio 2020).Nel documento che abbiamo pubblicato su “Luogo Comune”, intitolato “Il complotto del coronavirus” e costituito da 200 slide, si ipotizza la disseminazione intenzionale del virus. Riepiloghiamo, si legge, gli scopi del complotto portato avanti dall’élite mondiale. Ridurre le libertà civili e il diritto di assemblea e di manifestazione. Rendere legali sistemi di controllo sempre più pervasivi (telecamere, droni, app, spyware). Fomentare la guerra tra poveri, istigando collaborazionisti inconsapevoli. Prolungare lo shock il più a lungo possibile (quarantena, distanziamento sociale, mascherina). Lucrare direttamente, con la pre-conoscenza degli eventi, nel settore economico-finanziario: per esempio, quelli che hanno scommesso sul crollo delle Borse nella primavera 2020. Ricomprare a pochi spiccioli le aziende che falliranno. Avere disponibilità di folle impoverite, che accetteranno lavori a condizioni degradanti. Lucrare direttamente nel settore medico, imponendo l’obbligo di vaccinazione per il Covid.