Archivio del Tag ‘Europa’
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Europa: dittatura finanziaria che ha tradito i popoli
La tragedia europea è iniziata. Tre morti in una banca di Atene sono il primo orribile bilancio di una guerra che il capitalismo finanziario ha scatenato contro la società, e da cui la società non sa come liberarsi. La società greca non può sopportare il diktat delle agenzie finanziarie che l’hanno spinta nel baratro della crisi, e ora pretendono che a pagare il prezzo siano i lavoratori. Spinta contro il muro della miseria, dell’umiliazione e della catastrofe, la società greca potrebbe reagire in maniera folle. Può essere l’inizio di una tragedia che non sarà limitata alla Grecia.
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Grecia in fiamme: tradita dall’Euro, paura della Turchia
La Grecia era troppo povera per aderire all’Unione Europea sottostando al regime della moneta unica: l’adesione alla Cee, nel 1981, fu motivata soltanto come scudo strategico contro la possibile invasione della Turchia dopo la crisi di Cipro del ’74. Lo afferma Petros Papakonstantinou, scrittore e giornalista di “Kathimerinì”, nonché membro del partito extra-parlamentare Antarsya: un’analisi severa, che prefigura per Atene una sola via d’uscita: deflazione, compressione di prezzi e stipendi, recessione e decrescita forzata. In un quadro sociale esplosivo, dove il disagio incendiario ha già fatto i primi morti.
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Higgins a Strasburgo: l’Europa fermi la Torino-Lione
«Chiedo che l’Europa fermi la Tav. La vittoria del popolo in valle di Susa sarà una vittoria per il buonsenso e l’ambiente». Lo ha dichiarato al Parlamento Europeo il laburista irlandese Joe Higgins, reduce da una visita nella valle piemontese che si oppone all’alta velocità Torino-Lione. Higgins ha verificato sul campo la consistenza della protesta, all’indomani delle violente cariche della polizia che il 17 febbraio hanno causato due feriti, tra i dimostranti radunatisi di Coldimosso, vicino a Susa, per contrastare l’azione delle trivelle alle prese con gli scavi propedeutici al progetto, i cui cantieri si aprirebbero nel 2013.
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Silenzio-elezioni, l’Europa si vergogna dell’Italia
Ogni volta che il governo e la maggioranza zittiscono l’informazione sale il rumore non appena si varca il confine di Domodossola. La cornice più immediata è quella europea, dove l’Italia ha un passato – quello di uno dei sei paesi fondatori delle Comunità – nonché un presente demografico ed economico – sicché, nonostante la crisi, piaccia o meno rimane tra i paesi “principali” dell’Unione – e questo spiega le titubanze burocratiche rispetto a un’eventuale reazione concreta, ma al contempo non frena lo sconcerto e la correlata marginalizzazione politica del nostro Paese.
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Minacce di morte al portavoce No-Tav: vi scanniamo
«Brutto figlio di puttana, le stalle che abbiamo bruciato erano solo un avvertimento. Ora passeremo ai cristiani: vi veniamo a prendere mentre dormite, vi scanniamo come maiali e vi squagliamo nell’acido». Questo il contenuto della lettera anonima recapitata nei giorni scorsi ad Alberto Perino, leader popolare del movimento No-Tav della valle di Susa. Una minaccia «di chiaro stampo mafioso», da parte di chi si attribuisce anche la paternità dei roghi notturni che hanno devastato i “presidi” No-Tav di Bruzolo e Borgone, simbolo della resistenza civile della valle contro la contestatissima linea ferroviaria veloce.
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Crimini franchisti, la Spagna teme l’inchiesta di Garzón
Il vero e proprio ostracismo con cui «la parte antidemocratica della Spagna» vuole colpire il giudice Baltasar Garzón non è una questione interna spagnola, ma riguarda l’intera Europa e il suo futuro: se la prospettiva del vecchio continente sarà ancora di democrazia liberale, o se sulle macerie di una divisione dei poteri ormai invisa agli establishment si affermeranno sempre di più «le tentazioni di un modello neo-totalitario, alla Putin, alla Berlusconi». In gioco, nel “caso Garzón”, è infatti l’autonomia europea della magistratura e il suo futuro democratico.
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Natura, bene di tutti: la foresta fa causa alla Nestlé
Il 19 luglio scorso, il “Boston Globe” ha pubblicato un articolo intitolato, “Citato in giudizio da una foresta?”. Come spesso accade nella storia del nostro pianeta, le rivoluzioni partono da pochi individui. Ecco cosa è accaduto. Nel febbraio 2009, 2.326 abitanti di Shapleigh nel Maine hanno votato una rivoluzionaria ordinanza per proteggere le falde acquifere dalle attività della Nestlé Corporation. Shapleigh ha fatto una cosa umile ma audace. Ha affermato i diritti legali e naturali della cittadina: «Le comunità naturali e gli ecosistemi possiedono diritti inalienabili e fondamentali di esistere, crescere ed evolversi nell’ambito della città di Shapleigh».
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De Magistris a Susa, dopo le cariche contro i No-Tav
«Tutti i feriti sono stati colpiti ripetutamente, in testa e alla schiena, mentre erano a terra». La denuncia, relativa alle cariche con cui la sera del 17 febbraio a Coldimosso la polizia ha respinto l’assedio dei militanti No-Tav intervenuti per ostacolare il lavoro di una trivella, è stata ufficializzata in un comunicato stampa del movimento della valle di Susa e ribadita all’europarlamentare dell’Idv Luigi De Magistris, accorso a Susa il 18 febbraio per ascoltare la voce della protesta e riferire a Bruxelles. «De Magistris è presidente della commissione europea per il controllo del bilancio comunitario – affermano i No-Tav in una nota – e quindi è interessato ad indagare sulla truffa della Tav».
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Devastare il Camerun per garantire biofuel all’Europa
Colera, febbre tifoidea e dissenteria: sarebbe il “regalo” alla popolazione del Camerun che subisce la distruzione della foresta per far posto alle piantagioni di palma da olio destinate a produrre biocarburanti. Operazione sostenuta dall’Europa, che punta sul biofuel per sostituire gradualmente il petrolio. Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale sostengono la campagna per il biodiesel in Camerun: 140.000 ettari di superficie, 30.000 dei quali ottenuti a spese della foresta africana, delle popolazioni rurali e della biodiversità: la distruzione di foreste vergini accelera il surriscaldamento terrestre.
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Inutili costi stellari, la Torino-Lione batte gli Usa di Obama
Anche se costa più di quanto Obama investa nelle ferrovie degli Stati Uniti d’America, l’unico vero vantaggio della Torino-Lione riguarda i costruttori: una questione di cemento, più che di trasporti, visto che l’alta velocità ferroviaria europea è in declino (troppi costi, a fronte di scarsi benefici), mentre quella del traffico merci su linea veloce fra Italia e Francia è praticamente una favola: una volta in Francia, le merci non dispongono di una linea ferroviaria veloce. Questa l’imbarazzante verità che gli oppositori della Torino-Lione, colpiti anche da attentati incendiari, si ostinano a ripetere, con l’aiuto di analisti indipendenti e studiosi dei flussi di traffico.
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Moni Ovadia: cosa fanno gli ebrei contro il nuovo razzismo?
Ricorderai! Ogni bimbo ebreo questo monito etico lo riceve in consegna sin dalla primissima infanzia, non solo da che la shoàh ha reso la terra d’Europa una terra contaminata, ma da secoli e secoli prima. Il dovere della memoria è uno dei pilastri su cui si edifica un mondo di giustizia. Come ogni anno, anche quest’anno, mi sforzo di assolvere a questo impegno, pur nei limiti delle mie forze. Ricorderò lo sterminio della mia gente come popolo e come singoli esseri umani. Ma da molto tempo a questa parte sento un crescente disagio e avverto che il senso autentico della memoria rischia di essere sfregiato e pervertito fino a farlo sprofondare nel fango della falsa coscienza.
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Tav, inutile treno fantasma: truffa e disinformazione
Poco più di 4 anni fa, l’8 dicembre 2005, decine di migliaia di valsusini ai quali si erano uniti altre migliaia di cittadini provenienti da tutta Italia, invasero pacificamente il cantiere di Venaus, mettendo di fatto fine allo scellerato progetto del Tav Torino-Lione, nonché a 40 giorni di militarizzazione dell’intera val di Susa, ridotta alla stessa stregua di un paese occupato, con tanto di check point presidiati da guardie armate, da oltrepassare per andare a comprare il pane o in farmacia. Durante questi 4 anni d’inciucio politico, meschine manovre portate avanti sottobanco, cancelli rigorosamente chiusi e rifiuto di qualsiasi forma di dialogo con i cittadini