Archivio del Tag ‘euro’
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Macché debito: usciamo dall’euro e dal dogma tedesco
«Rimuoviamo l’euro, e l’Italia avrà meno bisogno dei mercati, mentre i mercati continueranno ad avere bisogno dei 60 milioni di consumatori italiani». Lo afferma l’economista Alberto Bagnai, secondo il quale l’uscita dalla moneta unica europea è l’unica soluzione per superare la crisi del debito addossata allo Stato, che non può più utilizzare la leva della svalutazione. A guadagnarci è solo Berlino: «La domanda dei paesi europei, drogata dal cambio fisso, sostiene la crescita tedesca: e la Germania non rinuncerà a un’asimmetria sulla quale si sta ingrassando». Se il cambio è fisso, il peso dell’aggiustamento si scarica sui prezzi, che possono diminuire solo tagliando i salari e spremendo i lavoratori: «Precarietà e riduzioni dei salari sono dietro l’angolo, la sinistra che vuole l’euro ma non vuole Marchionne mi fa un po’ pena», dice Bagnai.
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Tagli da 46 miliardi: difendiamoci da quest’Europa di banditi
Stanno accadendo un sacco di cose, tutti sintomi di una crisi che si sta avvicinando a grande velocità: dobbiamo prepararci. L’annuncio della chiusura delle due fabbriche della Fincantieri che ha messo in movimento Genova e Napoli con grandi proteste anche violente e molto arrabbiate, la ripresa dello scontro intorno all’alta velocità in val di Susa, lo sciopero della fame degli insegnanti a Bologna, la rivolta contro la spazzatura di Napoli: siamo in una situazione di alta tensione, che non ha precedenti nella storia degli ultimi anni in Italia. E ci ha raggiunti la notizia che la Corte dei Conti addirittura aggrava il bilancio del nostro prossimo futuro, chiedendo – come una cosa inevitabile – un taglio di 46 miliardi l’anno delle spese dello Stato, per “aggiustare” il nostro rapporto tra debito e Pil secondo i criteri europei.
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L’incubo del debito: se la Grecia dicesse addio all’Euro
Un signore, chiamato Pig, sta per fallire. Ha una grande idea. Per sopravvivere, vende i suoi debiti. Li chiama titoli di Stato. Molti li comprano, pretendono solo un piccolo interesse e la restituzione del capitale a termine del prestito. Il Pig ha trovato il sistema per vivere sopra i suoi mezzi. Continua a fare debiti e a venderli. Il suo bilancio familiare, però, peggiora; e chi compra i suoi titoli, per cautelarsi, chiede maggiori interessi. Il Pig è costretto ad aumentare gli interessi. Con il tempo la situazione diventa critica. I compratori del debito diminuiscono per paura del rischio. Il debito non è più “tripla A meno-meno”, ma “tripla B più-più”. Arriva il momento in cui il Pig non è più in grado di pagare gli interessi.
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Bruxelles, macelleria sociale: il welfare sarà illegale
Pessime notizie da Bruxelles: nella nuova Europa del rigore finanziario, presto il welfare potrebbe diventare addirittura illegale. Non bastano i salari bassi, la precarietà dilagante e i tagli crescenti ai settori vitali della spesa pubblica, sanità e assistenza, scuola e pensioni. Sui cittadini europei sta per abbattersi una mazzata storica: lo promette il “Patto per l’Euro” approvato dal Consiglio Europeo a fine marzo, su proposta della Commissione Europea. «E’ la cosa più scellerata finora voluta da coloro che sono decisi a rovinare milioni di vite umane per l’interesse di pochi», accusa Paolo Barnard, autore dell’esplosivo libro-inchiesta “Il più grande crimine”, che denuncia il complotto mondiale delle lobby finanziarie.
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Quest’inutile Europa in frantumi, che ormai litiga su tutto
Europa, aprile 2011. Le elezioni finlandesi potrebbero essere la pietra tombale sull’Unione Europea. La maggioranza dei finnici non vuol sapere di portare una parte del peso che dovrebbe servir a dar una mano a quei terroni dei portoghesi. Figurarsi che cosa si pensa, nel paese di Aalto e di Sibelius, di quegli altri terroni degli spagnoli, dei greci, degli italiani, anch’essi in difficoltà. Frattanto irlandesi, islandesi e svedesi danno a loro volta sfogo al loro malumore. I tedeschi, dal canto loro, mandano a dire di non aver alcuna voglia di accollarsi una parte del peso e dei costi per i tunisini che arrivano in Italia: e ricordano, poco generosamente ma molto realisticamente, che quando furono sommersi dai kosovari dovettero cavarsela da soli.
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Bruxelles in rosso: debito, rischia di scomparire l’Europa
L’eurozona e l’ Unione europea nel suo complesso «non sopravvivranno» se i problemi di bilancio attuali di alcuni Paesi non saranno risolti. Diretto, drammatico e senza precedenti l’allarme lanciato dal presidente dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy. «Stiamo fronteggiando una crisi per la nostra sopravvivenza», ha ammesso, nel corso di una conferenza allo European Policy Center. «Dobbiamo lavorare insieme per far sopravvivere l’eurozona perché, se non sopravvive, non sopravvivrà neppure l’Unione europea». Se non verranno risolti i problemi di bilancio di alcuni Paesi, non esisteranno più né l’Unione monetaria né l’Unione Europea estesa a 27 Stati.
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Il rigore stroncherà l’Europa: bisogna svalutare l’Euro
Sganciare la Germania dalla moneta unica per poter svalutare l’euro ed evitare il peggio senza ridurre in miseria le fasce più deboli. E’ la ricetta-choc proposta dal Premio Nobel 2001 per l’Economia, Joseph Stiglitz, di fronte alla catastrofica crisi alle porte, dovuta alla ristrutturazione dei bilanci continentali. L’Unione europea si prepara a varare il più ambizioso piano di ristrutturazione debitoria di sempre, dalla Grecia all’Irlanda, passando per la Spagna e i programmi “lacrime e sangue” dei fardelli contabili italiani. Ma l’austerità potrebbe non bastare, e deprimerebbe l’economia reale. Per uscire dalla crisi, una soluzione drastica: abbandonare l’attuale sistema monetario europeo.
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New York, la cena dei caimani e il crollo dell’Euro
Provate a immaginare i gestori di sei degli hedge funds più potenti al mondo riuniti a cena in un bel ristorante di New York. Capita, tra uomini d’affari; ma il loro non è un incontro conviviale. Quei sei uomini decidono di lanciare un attacco speculativo per affossare una moneta straniera. Dopo poche settimane quella moneta crolla. Una scena da film, suggestiva. Ma improbabile obbietterebbero i puristi del libero mercato, nella presunzione che i mercati abbiano volumi tali da rendere impossibile qualunque forma di manipolazione. Teoricamente hanno ragione, ma la realtà, purtroppo, lascia sospettare il contrario.
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Paura: perché la crisi greca può far crollare l’Europa
L’Euro continua a indebolirsi sul mercato dei cambi e il 14 maggio, per la prima volta dal marzo del 2009, è calato sotto quota 1,25 dollari. Una tendenza che risente anche delle misure eccezionali di stabilizzazione dei mercati messe in campo dalla Bce per arginare la crisi della Grecia. Il presidente dell’euro-banca, Jean-Claude Trichet, annuncia interventi correttivi per evitare che alcune misure, come gli acquisti di titoli di Stato, possano dare origine e affetti distorsivi sulla politica monetaria, mentre la Deutsche Bank esprime dubbi sulla capacità della Grecia di onorare i debiti contratti.
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Europa: dittatura finanziaria che ha tradito i popoli
La tragedia europea è iniziata. Tre morti in una banca di Atene sono il primo orribile bilancio di una guerra che il capitalismo finanziario ha scatenato contro la società, e da cui la società non sa come liberarsi. La società greca non può sopportare il diktat delle agenzie finanziarie che l’hanno spinta nel baratro della crisi, e ora pretendono che a pagare il prezzo siano i lavoratori. Spinta contro il muro della miseria, dell’umiliazione e della catastrofe, la società greca potrebbe reagire in maniera folle. Può essere l’inizio di una tragedia che non sarà limitata alla Grecia.
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Grecia, se cade l’Italia addio Euro: è il debito a salvarci
Attenti alla Grecia: il debito italiano fa paura e lo spettro della bancarotta di Atene avvicina pericolosamente l’Italia alla crisi finanziaria mediterranea che sta scuotendo l’Europa. Se Bossi preme sul federalismo fiscale per evitare l’incubo greco, Beppe Grillo è convinto del contrario: senza conoscere i costi reali della riforma tributaria federalistica, l’Italia rischia di «fare la fine dell’Argentina», ovvero il bivio: «Fallire subito o rimandare?». Se fallisce la Grecia l’euro vacilla, dice Grillo. Ma, se fallisce l’Italia, «l’euro sprofonda insieme a tutti i nostri creditori. Per ora il nostro immenso debito pubblico ci protegge».
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Cardini: guerra vicina, l’unica bomba dell’Iran è l’euro
Una dittatura che si regge su brogli elettorali, che minaccia Israele, che si sta fabbricando l’atomica e quindi sta per essere isolata dal resto del mondo? «Calunnie, falsità totali». L’insigne medievista Franco Cardini non ha dubbi: sull’Iran sta per concentrarsi la stessa tempesta che travolse l’Iraq. Innescata dal medesimo copione basato su identiche premesse: disinformazione e menzogne. Perché a far tremare gli Usa non è l’improbabile atomica degli ayatollah, ma il nuovo “cartello” petrolifero del Golfo, basato non più sul dollaro ma sull’euro: «E’ quella l’unica vera bomba nucleare iraniana».