Archivio del Tag ‘estremismo’
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Vendola: la politica impari a rispettare la valle di Susa
Le violenze vanno isolate, assolutamente sì. Oscurano proprio le ragioni della protesta. Però è legittimo manifestare il dissenso, e anche da parte di un partito come Sel, che peraltro ha la nonviolenza nella sua genesi. I violenti mortificano le stesse ragioni del dissenso. Oggi non stiamo discutendo della gente della vallata che manifesta e contesta l’alta velocità, ma parliamo infatti di ferite e lacrimogeni. L’operazione subdola in questo momento è quella di privare di legittimazione il diritto a manifestare. Siamo davanti a una gigantesca frustrazione, inoltre, se non percepiamo quanto profonda sia la crisi di un vecchio paradigma dello sviluppo
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Sorpresa, Milano mette alla porta il Cavaliere estremista
Temendo la fragilità della Moratti, Berlusconi aveva concentrato sulla “capitale del Nord” tutta la sua forza d’urto, trasformando la campagna elettorale in un rodeo violento. Ma stavolta, contro il Muro di Milano s’é schiantato: in confronto al rabbioso Cavaliere estremista, il mite Giuliano Pisapia, ex comunista, è apparso un campione di riformismo moderato, nel solco della tradizione meneghina dei sindaci più apprezzati, da Aniasi ad Albertini. E solo per un soffio l’avvocato Pisapia ha mancato l’apoteosi della vittoria secca, al primo turno: ipotesi impensabile anche solo alla vigilia, quando il semplice ballottaggio poteva già sembrare un trionfo. «La favola è finita», scrive Massimo Giannini su “Repubblica”: «Il berlusconismo come narrazione epica e proiezione carismatica cade sotto i colpi della nuda verità».
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Ucciso Arrigoni: denunciò le atrocità di Israele a Gaza
Era la spina nel fianco di Israele, la voce di Gaza sotto le bombe al fosforo bianco. Lo hanno ritrovato con gli occhi bendati: non doveva vedere più. Il corpo senza vita di Vittorio Arrigoni, 36 anni, coraggioso reporter indipendente, è stato rinvenuto nella notte fra il 14 e il 15 aprile in un appartamento di Gaza City al termine del blitz organizzato da Hamas per tentare di salvarlo. Sarebbe stato soffocato o strangolato, molto prima dell’ultimatum lanciato dai rapitori, appartenenti – secondo le rivendicazioni ufficiali – a un gruppo salafita islamico ultra-radicale, vicino ad Al Qaeda. L’atroce morte di Arrigoni rappresenta in realtà una svolta per i “falchi” di Tel Aviv: Vittorio era rimasto l’unico, sul campo, a testimoniare le atrocità israeliane contro la popolazione palestinese.
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La Russa e Maroni: quando la polizia si occupava di loro
Ora sono ministri, tutti e tre, e dall’alto della loro cattedra danno lezioni di non-violenza agli studenti inferociti contro la riforma Gelmini dell’università e la compravendita dei voti alla Camera per sostenere il traballante governo “ad personam” del Cavaliere. I ragazzi oggi sulle barricate sono troppo giovani per ricordarsi dei tempi in cui La Russa, Maroni e Bossi erano al centro della preoccupazione della forza pubblica: era la polizia a occuparsi di loro. La Russa negli anni ’70 viveva nel clima di tensione quotidiana della guerra civile strisciante, con morti e feriti nelle piazze; Bossi e Maroni vent’anni dopo minacciavano la secessione della “Padania” e opposero resistenza agli agenti.
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No-Tav? Napoli: se il Pd perde il treno dirà addio al Piemonte
Il Pd sta perdendo il treno. Lo afferma Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl a Montecitorio e autorevole esponente del centro-destra nell’area della valle di Susa, dove gli iscritti al partito di Franceschini e Bersani – malgrado le indicazioni dei leader nazionali e torinesi, favorevoli alla Torino-Lione al punto da sollecitare un’intesa bipartisan col governo – hanno scelto di allearsi con il movimento No-Tav nelle elezioni per il rinnovo della Comunità montana. Un organismo che nel 2005, sostenuto dai sindaci, ebbe un ruolo decisivo nell’opposizione popolare al controverso progetto per l’alta velocità ferroviaria tra Italia e Francia.
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Grossman: Israele parli anche con Hamas
Israele deve accettare di parlare anche con Hamas. Lo afferma il grande scrittore israeliano David Grossman
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Rabin, Arafat e le bombe sui bambini
Yasser Arafat fu preso a cannonate, nella sua residenza di Ramallah, perché ritenuto inaffidabile e ambiguo