Archivio del Tag ‘energia’
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Zanotelli: se l’acqua non sarà più nostra, come in Bolivia
Una volta era la Terra, coltivata da tutti, comunitariamente. La gente apparteneva alla terra, ma la terra non apparteneva alla gente. Poi, nell’Inghilterra dei Tudor, si cominciarono a recintare i terreni e nacque così la proprietà privata. Nei secoli seguenti ci siamo spartiti tutto: prima è stata la volta dei mari, oggi di proprietà di questa o quella nazione, poi è stata la volta dei cieli e dell’aria, divisa in corridoi aerei. Ora, tocca ai beni comuni. È il caso dell’acqua, è il caso dell’Italia.
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Gli Usa a tutto gas, finita l’era del petrolio
Ce l’hanno in casa, ora costa molto meno, usandolo non si finanzierebbero Paesi ostili e ci guadagnerebbe anche l’ambiente, quindi tutti noi. Gli Stati Uniti, che consumano un quarto del petrolio estratto ogni giorno nel mondo, stanno pensando di convertirsi al gas naturale. «Il dibattito è ancora agli inizi e non è detto che i progetti diventino realtà», scrive Alessandro Ursic su “PeaceReporter”, «ma di sicuro si continuerà a parlarne per molto, e non solo negli Usa». Vista la continua discesa dei prezzi, se al petrolio di sostituisse il gas, si otterrebbe un enorme risparmio: come se un barile di greggio costasse meno di 16 dollari, contro gli attuali 70.
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Rumiz: dalla montagna, l’economia verde del futuro
Il mito americano della “natura incontaminata” è il rovescio della stessa medaglia, velenosa, che ha inquinato il pianeta con l’industria: spopolatesi le valli alpine, l’invasione verde della foresta incolta ora minaccia i versanti. Eppure, sotto i colpi della crisi energetica che avanza, «il futuro dell’economia italiana è tutto lì: nel ripristino di una cultura “verticale” capace di garantire l’equilibrio idrogeologico con lo sfalcio, l’energia col legnatico, il reddito grazie alla carne e alla lana, l’ecologia attraverso lo smaltimento sul posto del letame». Lo scrive Paolo Rumiz nel reportage “La grande ombra verde”, il 20 settembre su “Repubblica”.
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L’Europa: il Pil non basta più per capire come stiamo
Il Pil non basta più. Per valutare il livello di ricchezza e l’effettiva crescita di un paese c’è bisogno di un nuovo indice in grado di tener conto anche della sostenibilità ambientale e delle incidenze sociali. Questo il concetto che emerge dalla comunicazione “Non solo Pil, misurare il progresso in un mondo in cambiamento”, emanata dalla Commissione Europea. Il documento mette nero su bianco le riflessioni già emerse nella Beyond Gdp, la conferenza inaugurata nel 2007 dall’europarlamento con la Commissione Europea, l’Ocse, il Club di Roma e il Wwf, nata proprio per confrontarsi sui criteri di misurazione della ricchezza e dello sviluppo.
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Volkswagen: luce e riscaldamento dal motore dell’auto
Dopo l’auto del popolo, ecco l’energia del popolo. Da consumatori a produttori (di energia) grazie al motore della Golf, trasformato in co-generatore domestico: caldaia e, al tempo stesso, fonte di energia elettrica. «Da anni – ricorda Andrea Bertaglio sul sito del Movimento per la Decrescita Felice, www.decrescitafelice.it - Maurizio Pallante parla di micro-cogenerazione, e quarant’anni fa uno scienziato italiano, Mario Palazzetti, brevettò il Totem, primo co-generatore domestico. Proposte sempre ignorate da industria e istituzioni. Ora, finalmente, una buona notizia: non dall’Italia ma, tanto per cambiare, dalla Germania».
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Vi racconto il paradiso, dove il sole non tramonta
Inizia per caso questo racconto finlandese, meglio dire un resoconto di emozioni vissute in un quarto di secolo, dal 1984 fino a oggi, estate del 2009. Inizia per caso perché ho imparato una frase, la prima frase in lingua Suomi, un idioma per me impossibile: “Aurinko ei laske”; in italiano si traduce “Il sole non tramonta”. Ma vuol dire qualcosa di più di una considerazione geografica, astronomica, fisica. Per me vuol dire: ecco, sono di fronte alla luce, all’iperbole del colore, alla limpidezza di albe e tramonti che sembra ci siano ma in realtà non ci sono per giorni, per settimane.
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Desertec, dal Sahara l’energia solare per l’Europa
Un investimento colossale: 400.000 miliardi di euro in dieci anni, per costruire centrali solari, termodinamiche ed eoliche, capaci di fornire elettricità all’Europa attraverso cavi ad alta tensione srotolati lungo il Mediterraneo. E’ il Desertec, progetto mastodontico per l’energia alternativa, frutto dell’alleanza siglata con il Club di Roma da alcuni giganti dell’economia tedesca, tra cui la Deutsche Bank, la Muenchener Rueca (assicurazioni), compagnie elettriche (E.on, Rwe) e il leader dell’elettronica, la Samsung. «La quantità di energia solare che arriva in Africa in sole sei ore – spiega Romina Arena su “Terranauta” – è pari a quella consumata dal mondo in un anno».
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.
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Paolella e Carloni: stop alla schiavitù delle merci
Da molto tempo è noto quanto il comportamento degli individui possa migliorare le condizioni dell’ambiente. Acquisti orientati nei confronti di merci di maggiore qualità ecologica, riduzione dei consumi energetici attraverso una gestione oculata degli impianti e degli elettrodomestici, riduzione delle emissioni con l’uso di vettori alternativi e innovativi, sostituzione a livello privato dell’energia da fonti fossili con quelle rinnovabili. Ma l’attenzione di moltissime persone nei confronti di comportamenti ambientalmente e socialmente qualificati è contrastata dall’economicità delle merci a minore qualità ambientale
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Gli anarchici e la Decrescita libertaria
Sostenibilità: la scelta libertaria. Ovvero: antidoti ad un modello incapace di fornire soluzioni positive per il futuro. Gli anarchici italiani scendono in campo per ribadire la loro posizione riguardo allo “sviluppo”, schierandosi sul versante più critico della Decrescita: finora le politiche “sostenibili” sono state inefficaci, perché comporterebbero profonde mutazioni politiche e sociali, che il sistema occidentale teme. Adriano Paolella e Zelinda Carloni sintetizzano il loro pensiero firmando un ampio dossier, pubblicato sulla “Rivista Anarchica”.
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Energia solare, l’Australia batte ogni record
Energia pulita, grazie al sole, verso una spettacolare riconversione a impatto zero. L’Australia si prepara a costruire entro tre anni, nel deserto, la centrale a energia solare più grande del mondo, battendo l’attuale record della California. La centrale solare termica australiana dovrebbe generare 250 megawatt di elettricità nei periodi di punta, sufficienti per alimentare circa 100 mila abitazioni, con un costo di avviamento pari a 600 milioni di euro. Sviluppando gli impianti con investimento di 7 miliardi, in pochi anni l’energia prodotta dal sole del deserto consentirà all’Australia di rispondere almeno al 20% del proprio fabbisogno.
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Russia e Iran, nuovi signori dell’energia mondiale
Russia, Iran e Venezuela oggi possiedono le chiavi energetiche del mondo. Quanto basta per spingere le grandi potenze emergenti, Cina e India, sempre più lontano dall’orbita Usa. Così si spiegano le grandi manovre in corso sullo scacchiere internazionale, il “grande gioco” più che mai in corso, dal Mar Nero al Mar Caspio, fino all’Afghanistan. Questa l’analisi di Pepe Escobar, pubblicata su “Asia Times”. «Un Iran nucleare – spiega – metterebbe inevitabilmente il turbo al nuovo emergente mondo multipolare. L’Iran e la Russia stanno di fatto mostrando alla Cina e all’India che non è saggio fare affidamento sulla potenza degli Stati Uniti per controllare il petrolio del Medio Oriente arabo».