Archivio del Tag ‘energia’
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Tutta la mediocrità del 2009 nel fallimento di Copenaghen
Il 2009 era cominciato con l’attacco israeliano a Gaza, avvertimento preventivo al nuovo presidente degli Stati Uniti non ancora insediato, che non esagerasse con le sue aperture multipolari. Ne è seguito un anno mediocre in cui il mondo è sfuggito ad altre guerre disastrose ma ha continuato a impoverirsi. Finché, a chiudere il 2009, è giunto il fallimento della Conferenza mondiale sul clima di Copenhagen, cioè il vertice più atteso sulle sorti del pianeta; dopo che già la diplomazia internazionale aveva dovuto arrendersi alle resistenze del potere finanziario
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Nucleare, mappa-siti solo dopo le elezioni regionali
«Se potessi scegliere dove mettere una centrale nucleare me la metterei nel giardino di casa». Parola di Claudio Scajola. Peccato che la casa del ministro dello Sviluppo economico si trovi in Liguria, regione che non avrebbe neanche un centimetro quadrato idoneo a ospitare un impianto atomico. Figuriamoci un giardino. Per giunta la Liguria, governata dal centrosinistra, è una delle dieci Regioni che hanno fatto ricorso alla Consulta contro la legge 99 con la quale il governo ha riaperto la strada al nucleare. Una iniziativa che, visti i precedenti, può rappresentare un ostacolo serissimo a tutta l’operazione.
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Berlusconi e il gas russo, passaporto anti-Usa per l’Europa
Caro Beppe Grillo, mi hai chiesto di mandarti da Mosca, dove mi trovo in questo momento, qualche appunto sulla strategia berlusconiana verso la Russia. Mi limito a esporti modestamente i miei pensieri in merito. Com’è noto Berlusconi pensa di essere eterno. E dunque pensa in termini lunghi, almeno per quanto concerne il suo ruolo nella storia d’Italia. E io credo che gli piaccia pensare a se stesso come colui che garantirà al nostro paese il riscaldamento per un tempo indefinito a venire.
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Rubbia: addio nucleare, è il sole l’energia del futuro
Mentre l’Italia perde tempo a progettare reattori nucleari, il resto del mondo punta tutto sull’energia del sole. «L’unico dubbio ormai non è se l’energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi». Lo afferma il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, esplorando le nuove soluzioni energetiche per il pianeta: mentre il nucleare è ormai obsoleto e i combustibili fossili presentano un costo ambientale sempre meno sostenibile, il solare si sta imponendo come la risposta migliore per il futuro, visto che sta già crescendo del 40% ogni anno, ad eccezione dell’Italia.
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Ecomafie, Lannes sotto tiro: non mollo, dovrete uccidermi
«Non sono un eroe e non temo la morte. Scrivo per passione, per amore della verità. Appartengo a una specie in via di estinzione. Non mollerò mai». Misteri d’Italia, corruzione, speculazioni, eco-mafie. Gianni Lannes, giornalista freelance per quotidiani e periodici e fondatore di “Italia Terra Nostra”, è un reporter sotto tiro: un’auto incendiata a luglio, promesse di morte arrivate via mail e, nei giorni scorsi, l’esplosione della seconda vettura. «Se pensano di intimidirmi così, perdono tempo. Possono soltanto ammazzarmi», dichiara in una lunga intervista concessa ad Antonella Beccaria per il blog “Xaaraan”.
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Clima: addio Copenaghen, Usa e Cina affossano il vertice
Contrordine, colleghi e compagni: il clima non è una priorità. O per meglio dire: sarebbe una priorità, ma mancano solo ventuno giorni alla Conferenza di Copenhagen e metterci d’accordo ormai è impossibile. Tanto vale sancirlo. Così, in un pragmatico abbraccio, Cina e Stati Uniti afflosciano il fondamentale vertice sul clima di dicembre. Lo fanno in separata sede, a Singapore, durante una colazione di lavoro a margine del vertice dell’Apec, l’organizzazione per la cooperazione economica dei paesi affacciati sul Pacifico.
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Biocarburanti dall’Eni in Congo, rischio-devastazione?
Quasi 2000 chilometri quadrati per lo sfruttamento di sabbie bituminose e 70.000 ettari di savane per ricavare olio di palma. E’ la colossale operazione da tre miliardi di euro con la quale l’Eni, accanto all’esportazione di idrocarburi, punta a sfruttare le risorse africane del Congo-Brazzaville per utilizzare fonti rinnovabili. Un rapporto della fondazione dei Verdi tedeschi avverte: attenti a non provocare un disastro ecologico. Il dossier, realizzato dalla Heinrich Böll Foundation, chiede alle autorità congolesi e italiane di evitare di trasformare il bacino del fiume Congo in un’area ad altissima densità di inquinamento.
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Champagne nucleare, scorie sigillate sotto i vigneti
Anche la Francia, così come gli Stati Uniti da tempo impegnati nel controverso progetto Yucca Mountain, sta progettando il proprio deposito definitivo per le scorie nucleari ad alta radioattività, quelle destinate a restare pericolose per un periodo nell’ordine dei 300.000 anni. Il luogo scelto dalle autorità francesi per accogliere il cimitero delle scorie non sarà in questo caso rappresentato dall’interno di una montagna, bensì da una serie di caverne artificiali, scavate a grande profondità ai confini dei dipartimenti della Meuse e della Haute Marne, proprio al di sotto delle colline dove i viticoltori francesi coltivano i vigneti che producono il nobile Champagne.
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Gazprom Nation, il regime di Putin ha salvato la Russia
Il sistema Putin è quello che ha riportato Mosca protagonista sulla scena internazionale e dato una svolta decisa a un paese che sotto Eltsin era finito al collasso. È la reazione al sistema caotico, oligarchico e pseudo-democratico di Eltsin. La stragrande maggioranza dei russi lo condivide: perché ha portato ordine, stabilità e grandi miglioramenti. Nessuno dice che sia un sistema perfetto, ma Putin ha dato una nuova prospettiva al paese: ripristinando il ruolo dello Stato, il presidente-premier ha costretto i “robber barons”, gli oligarchi eltisiniani, ad occuparsi solo di affari e non di politica.
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Petrella: se la green economy diventa un alibi ipocrita
«I paesi potenti non hanno alcun interesse a modificare le cause strutturali del disastro climatico. Al contrario tutti sembrano ormai convinti, al Nord come al Sud, che la soluzione alla crisi mondiale passi per il rilancio della crescita, dell’economia di mercato, ma di colore verde (automobile verde, energia verde, abitazione verde…)». Lo afferma Riccardo Petrella su “Le Monde Diplomatique”, contestando l’abuso della “green economy”: riconvertire l’industria serve a poco, se non si ferma la crescita che produce emergenze come quella dell’acqua e quella dei rifiuti.
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Caccia alle risorse, in arrivo una rivoluzione spietata
Un nuovo nemico è stato evocato, che non è possibile sconfiggere perché non combatte con le armi dell’Uomo. E non c’è rivoluzione conservatrice che possa fermarlo. L’ideologia, marxianamente intesa come “falsa coscienza”, ha finito per obnubilare le capacità intellettive del capitalismo trionfante. Pensavano che fosse possibile una crescita infinita, indefinita, perennemente dinamica. E non videro (e noi tutti con loro) che una crescita infinita non è possibile all’interno di un sistema finito di risorse.
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Scacco al potere, grazie alla Strategia della Lumaca
Partiti? No, grazie. Il sistema non è riformabile. E’ “impazzito”, perché presuppone una crescita infinita, mentre le risorse sono finite. «Non è sufficiente conquistare il potere per cambiare il mondo: abbandoniamo questa illusione». Rassegnarsi, allora? No, tutt’altro. Cambiare è possibile, a patto che si rinunci al potere. Grazie alla “Strategia della Lumaca”, ovvero: attuare subito il cambiamento, anziché delegarlo e, quindi, restare ad attenderlo. E’ la nuova sfida, tutta francese, lanciata dall’Adoc, l’associazione degli “obiettori alla crescita”, protagonista della campagna “Europe-Décroissance”.